Nba a Roma, ecco Bryant e Bargnani: programma e info del 29 settembre

Cosa fa? Dove va? Quando arriva e, soprattutto, è vero che arriva? Iniziamo dal fondo. Kobe Bryant arriva per davvero e Roma, nell’arco della giornata di oggi, può beneficiare della presenza del campione dei LA Lakers tanto quanto accaduto ieri agli appassionati di Milano che, presso il Nike Stadium di Piazza Castello, si sono adunati in più di mille per inneggiare al campione.

Scene simili, probabilmente, vedranno per protagonisti i fans di Bryant che dal pomeriggio odierno hanno la possibilità di ammirare di persona il campionissimo del basket impegnato nella campagna pubblicitaria griffata Nike è denominata Milano Kalibro Kobe.

Nel dettaglio, la giornata capitolina di Bryant prevede nel primo pomeriggio la presenza di Kobe presso il campus “Nike Elite Basketball Camp” di Via Flaminia dove la locale società di pallacanestro della Stella Azzurra ha previsto una manifestazione dettagliata che prevede la partecipazione dei sedici migliori atleti italiani del 1997, tra i quali Andrea La Torre e Lucateodoro Gazineo, elementi di spicco della squadra Under 15 della Stella Azzurra.

Bryant a Milano, contestazione al Nike Stadium: interviene la sicurezza

Kobe Bryant è giunto a Milano alle quattro del pomeriggio trasportato da un pulmino grigio che lo ha portato fino in parco Sempione, nei pressi Nike Stadium in Foro Buonaparte. Lo attendevano più di mille persone accalcate intorno all’impianto e desiderose anche solo di vedere dal vivo il proprio beniamino e intonargli diversi cori di stima.

Lui, sorridente, ha ricambiato l’affetto con sorrisi e movimento delle mani: sono partiti applausi a ripetizione, incitamento, inviti ad accasarsi in Italia. Anche solo per una partita dimostrativa, anche solo per qualche settimana. Nel bagno di folla si è mimetizzato anche l’appassionato di pallacanestro Marco Materazzi che, smessi i panni del calciatore, è voluto esserci.

Il colpo d’occhio evidenziava un giallo sole espanso a macchia d’olio: non erano i raggi emanati dall’alto – che in realtà il tempo è stato così e così – semmai le miriadi di magliette dei Los Angeles Lakers numero 24 opportunamente indossate per l’occasione. Appena prima dell’inizio della partita dimostrativa 3 contro 3 alla quale Bryant ha partecipato nell’insolita veste di arbitro, si è tuttavia dovuto prendere atto di una manifestazione di protesta: un giovane, infatti, ha fatto irruzione sul campetto venendo a contatto con gli uomini della security, abili a fermalo con prontezza.

Infarto Sabonis, il lituano è fuori pericolo

Sentirsi male sul parquet che da quarantasei anni è emblema della propria esistenza. Che sia un angolo di cortile, che sia il milionario impianto dei Portland Blazers. Perchè il basket, prima di essere professionismo, è passione vera, viscerale, totalizzante.

Il lituano Arvydas Sabonis si è accasciato al suolo proprio lì: in uno dei tanti campi di pallacanestro calcati nel corso della vita: era nel suo Paese, stava disputando una gara, si è accasciato al suolo in seguito a fortissimo dolore al petto.  Immediato il trasporto a Kaunas, zona limitrofa alla città del cestista, dove rimarrà alcuni giorni in osservazione.

La lieta notizia, attesa nel corso di ore di angoscia, è poi giunta attrverso Arturo Ortega, uno degli agenti del cestista, che ha parlato alla radio spagnola Cadena Ser:

“Arvydas è fuori pericolo”.

Il solievo è stato manifestato anche oltre oceano, dove i referenti della ex squadra di Sabonis, i Trail Blazers, hanno prontamente inoltrato gli

“auguri di pronta guarigione e concentriamo tutti i nostri pensieri su Arvydas e sulla sua famiglia”.

Bryant a Milano con Nike, l’attesa della città

Arriva Kobe Bryant, Milano respira aria di Nba. Tutto pronto per accogliere, nel pomeriggio, la stella dei Los Angeles Lakers che approda nel capoluogo meneghino in ossequio alla campagna Nike appositamente creata dal marchio. Milano Kalibro Kobe, su ispirazione dei movie polizieschi anni Settanta: li avrà ovviamente tutti sotto mira, Bryant, mentre si presterà a fare da arbitro a una sfida 3 contro 3 in scena presso il playground di Parco Sempione.

L’evento, salvo ritardi negli spostamenti dell’americano, dovrebe avere inizio alle 17. Pronta a ricevere Bryant anche l’amministrazione comunale milanese che, per bocca di Chiara Bisconti, assessore allo Sport, ribadisce l’importanza di avere in loco, anche solo per qualche ora,

Nba, New Jersey bye. I Nets traslocano a Brooklyn

Ufficializzato l’annuncio: i Nets traslocano da New Jersey a Brooklyn e, dalla stagione Nba 2012/2013 si chiameranno proprio così, Brooklyn Nets con tanto di gare interne presso il nuovisssimo – e ancora in fase di ultimazione lavori – impianto Barclays Center.

La notizia è stata diffusa dall’azionista di minoranza della franchigia che fa capo al socio di maggioranza Mikhail Prokhorov, che dal 2009 è primo proprietario non statunitense dei Nets (e di una squadra Nba più in generale).

Versus, moda sexy su campo da basket

Un campo da basket a prestare terreno all’alta moda: la passerella individuata dallo stilista inglese Christopher Kane per far sfilare le modelle vestite Versus (la seconda linea di Versace) richiama il parquet della pallacanestro.

Cheerleaders sexy e atletiche con stampe cardio a riprodurre idealmente i battiti del cuore di un atleta: veri e propri elettrocardiogrammi in tinte color glicine e verde pastello su abiti con pieghe piatte e toni di nero; blusine che lasciano la schiena scoperta con gonne in pizzo su tubo che gli garantisce una forma zig zagata; shorts che riportano nuovamente al contesto del basket.

Bologna: Biancoblu, addio Effe

Dispiace come ogni volta che qualche provvedimento stravolge lo status quo di una realtà ormai assodata con piacere.

Il Consiglio Federale della FIP ha deliberato in merito alle squadre di Bologna che militano nelle serie inferiori ma che hanno segnato – in un passato più o meno recente (e in questo caso è addirittura recentissimo) – la storia della pallacanestro.

Ratificata la scissione del Gira con provvedimento d’urgenza, gli Eagles Basket Bologna esistono ancora e hanno esordito nel campionato di Divisione Nazionale girone B dove, seppure in formazione rimaneggiata, sono stati sconfitti sconfitta di misura a Empoli (62-58).

Batosta morale per invece, per la Effe Biancoblu di Giulio Romagnoli, cui è stato proibito l’utilizzo della Effe: il club, in procinto di iniziare il campionato di LegaDue, si chiamerà Biancoblu Basket Bologna.

Bargnani su Twitter: “Going to Milan”. Minuti di panico

Immaginatelo soltanto. Perchè non è che un teorema che alla fine smonteremo. Anzi, l’ha smontato il diretto interessato. Andrea Bargnani. Complice l’uso smodato e la passione che anche il campione Nba dei Toronto Raptors ha mostrato di avere in più di una occasione,

RICORDATE QUELLA FOTO CON LOOK A UOVO?

a un certo punto si pensava che quel gran genio che sta ai vertici dell’Armani Jeans Milano avesse piazzato il dioppio colpo: dopo Danilo Gallinari, anche l’altro italiano più forte in circolazione. Sarebbe stata grande Olimpia, Sergio Scariolo lo credevamo già lì a guardare tutti di soppiatto.

Mentre rideva con quell’espressione ambigua che a volte pare rida anche quando sta sbraitando.  Bargnani a Milano è stata un’illusione? Semmai, un’incomprensione. E’ bastato che il talento nostrano dell’Nba scrivesse tre paroline magiche su Twitter.

“Going to Milan”.

Sexy pallacanestro Usa: Lingerie Basketball League, il lato B della Wnba – FOTO

Esiste la maniera per dimenticare che la Nba non è ancora partita – chissà quando e se partirà? Potrebbe essere quella di seguire la Wnba, il basket femminile. Pare, tuttavia, che non sia prorpio la stessa cosa. In America ci provano e, ad uopo, arriva il torneo più sexy che il basket conosca, con un suo campionato e un dettagliato programma: si tratta del Lingerie Basketball League, la nuovissima trovata degli organizzatori a stelle e strisce cui non manca certo fantasia. Sarà la vicinanza degli sceneggiatori visionari e lungimiranti di Hollywood, sarà l’influenza degli Actor Studios di New York o, forse, sarà il fatto che alcune trovate di business allo stato puro fanno parte del Dna degli Stati Uniti d’America.

Fatto sta che il nuovo apuntamento ha qualche regola tassativa: giocano le donne e, per partecipare, occorre indossare una divisa particolarissima. Si gioca in lingerie: cestiste in mutandine, reggiseno e giarrettiere. La nuova lega, putacaso con sede ubicata in California (dove altro se non a Los Angeles?) non si avvale di doti tecniche eccelse: diciamo che i requisiti per essere ingaggiati (scritturati?) dalle quattro società che per ora la compongono non solo solo legati alle qualità professionali. Le curve, insomma, contano e pare che tra i numeri più in auge non vi siano quelli inerenti a palmares e bacheche ma i canonici – e quanto mai attuali, sempiterni – tre numeretti messi lì affinché qualcuno sbavi. Leggasi, manco a dirlo, novanta – sessanta – novanta.

LA Lakers, Artest “Metta World Peace” balla con le stelle

Nel tempo concesso loro dalla serrata in corso in America, dove il lockout sta bloccando il campionato Nba, ciascuno fa quel che gli pare. Se Danilo Gallinari ha trovato in Milano la sua casa a tempo determinato e Kobe Bryant pare sia in cerca di appartamento in Europa (Bologna? Turchia? Spagna?), c’è chi sceglie di farsi un ballo alla faccia dello show biz.

Parliamo di Ron Artest, ala dei Los Angeles Lakers che ha preso parte al varietà cui ha partecipato pure Elisabetta Canalis: l’edizione a stelle e strisce del nostrano “Ballando con le stelle” è (e si capirà bene di quale fantasia sono in possesso gli sceneggiatori e artisti dei programmi televisivi italiani) denominata “Dancing with stars” ed è lì che ha fatto la propria comparsa – era in gara contro gli altri – il grandissimo Artest.

Trentun anni compiuti, genio e sregolatezza, Artest è recentemente salito alla ribalta per la decisione di cambiare il proprio nome in Metta World Peace (si vocifera che si era stufato di essere insultato in tutti i palazzetti americani). La trasmissione in onda sul network Abc lo ha visto essere cavaliere in(degno) della brava Peta Murgatroyd: coppia eliminata immediatamente. Tra il serio e il faceto, l’ex Artest non si è scomposto e, nel riconoscere di non essere un valido ballerino, ha elogiato la partner:

Peta è stata bravissima. Per me questa è stata un’esperienza divertente, peccato che i miei piedi non funzionassero”.

Il ricorso: Reyer Venezia Mestre vs. Bancatercas Teramo. I fatti

Dopo il pronunciamento dell’Alta Corte di Giustizia del Coni, in parziale accoglimento del ricorso presentato dalla Reyer Venezia alla Fip, vale la pena richiamare alla memoria i fatti per come si sono svolti. Protagonisti della diatriba, oltre al club lagunare che milita nell’attuale Legadue, anche i vertici della Bancatercas Teramo, club della massima serie il quale – è il motivo del contendere e la causa dell’affidamento agli organi competenti in ambito di giustizia sportiva – avrebbe mancato il rispetto delle scadenze previste dal regolamento. Ovvero: avrebbe potuto Teramo – e ha sfruttato tale opportunità –

A inizio estate, la Reyer aveva aveva chiesto la promozione in serie A, utilizzare una speciale wild card con versamento di 600mila euro come indennizzo al club secondo classificato nella graduatoria finale di Legadue. Ciò avrebbe garantito agli abruzzesi la permanenza nella massima serie e ai veneti un risarcimento congruo e stabilito dal regolamento.

Venezia, in ogni caso, ha immediatamente lamentato il mancato rispetto della tempistica e fatto ricorso alla Fip, la cui Commissione giudicante nazionale si era pronunciata in accoglimento dello stesso e – al contempo – si era dichiarata incompetente rispetto alla decisione relativa alla promozione in serie A. Palla, in questo senso, al Consiglio federale.

Dopo la Fip, il Coni: Venezia vede la A1

Ricorso parzialmente accolto anche se, a questo punto, l’Alta Corte di Giustizia Sportiva del Coni passsa la palla alla Federazione Italiana Pallacanestro: la Reyer Venezia Mestre potrebbe disputare la stagione 2011/2012 nella massima serie, portando la A1 dalle sedici attuali a diciassette squadre.

TUTTI I DETTAGLI DELLA VICENDA

Quanto già deciso dalla Commissione Giudicante Nazionale della Fip, la quale aveva deliberato nello scorso giugno, viene confermato dall’Alta Corte: lo conferma il Coni, secondo cui la Reyer può vantare a ragione un diritto acquisito in seguito alla presunta irregolarità dell’iscrizione al campionato della Teramo Basket.

A questo puno, deciderà la Fip. Escluso che Teramo possa essere retrocessa d’ufficio, non altrettanto escluso il fatto che la Reyer Umana Venezia possa salutare la LegaDue per giocare la A1. In laguna stanno cominciando a crederci.

Bologna, il PalaDozza al Comune: si cerca l’intesa con i club di basket

Il Paladozza di Bologna conteso nella gestione: la stessa, da domani, torna a essere di competenza delll’amministrazione comunale. Ma il PalaDozza, va ricordato, è casa di una società di Serie A e due di Legadue: parliamo, rispettivamente, di Effe Biancoblù, Virtus e Libertas Basket. Nell’edificio in cui risiede l’esecutivo, Palazzo D’Accursio, si è già in fase di trattativa con i vario club di basket che ne utilizzano gli spazi: il motivo della serrata discussione è ovviamente legato al conseguimento di una intesa rispetto ai costi di gestione.

Occorre per forza di cose conseguire un accordo perchè, qualora la giunta si rendesse conto di non poter sostenere i passivi di bilancio, si vocifera dell’eventualità di non utilizzare l’impianto. E’ il contenuto, per nulla sottinteso, di una nota ufficiale diramata dall’assessorato allo sport felsineo che fa capo a Luca Rizzo Nervo:

“Il Comune – si legge nel comunicato – assumerà da domani la gestione diretta del Palazzo dello Sport. La stessa comporta costi onerosi che il Comune deve assolutamente coprire con le entrate; non è infatti possibile immaginare un disequilibrio tra le entrate che preventiviamo e le uscite, men che meno nella situazione in cui versano oggi i bilanci degli enti locali. Senza la previsione di avvicinarsi significativamente ad un equilibrio tra entrate ed uscite – ecco il messaggio inviato a chi ha orecchie per intendere – il Comune potrebbe anche valutare la possibilità di tenere chiuso il Palazzo dello Sport evitando il rischio di spese non sopportabili”.

Meneghin a Pianigiani: “Il ct dell’Italia sei tu”

Dino Meneghin, istituzione più importante dell’attuale sistema basket italiano, dall’alto della sua carica presidenziale in seno alla Fip torna a parlare del futuro della nazionale azzurra e lo fa per riprendere la situazione relativa al prossimo allenatore. Che, in realtà, sarà per davvero lo stesso sdi adesso: nessuno ha intenzione di tocccare Simone Pianigiani, nel cui progetto si crede ciecamente e che ha la fiducia incondizionata di tutto l’ambiente.

Anzi, lascia intendere Meneghin, il fatto che Pianigiani si sia messo in discussione da solo in seguito al deludente europeo giocato dall’Italia diventa valore aggiunto che porta farina nel sacco dello stesso coach. Meneghin non è abituato a mezze parole, a lasciare che si legga tra le righe: le cose le dice con chiarezza disarmante. in tal senso, il presidente Fip ha ribadito – forse affinchè si chiuda ogni discorso relativo – che l’Italia ha un cittì:

“E’ lodevole che Pianigiani si sia subito messo in discussione, perchè mostra una volta di più quanto cuore ci metta e quanta passione gli appartenga nei confronti di questo sport ma non sta nè in cielo nè in terra che sia avvicendato”.

Resta ora da capire solo quali siano le intenzioni di Pianigiani, ovvero: nessun dubbio sul fatto che intenda proseguire il lavoro intrapreso ma saprà fare in modo che la Federazione gli assicuri presenza e puntualità? Saprà garantirsi un braccio alleato in caso di progettualità a medio e lungo termine? Il passato insegna che non è affatto semplice.