Kenneth Faried, dalla Nba a Reggio Emilia il passo è breve

Negli Stati Uniti è meglio conosciuto come Manimal. Nel suo palmares c’è pure un titolo mondiale, ovviamente con Team Usa, ma anche otto anni da grande protagonista, non certo un comprimario, nella lega delle stelle, in modo particolare vestendo la maglia dei Denver Nuggets, franchigia con cui si è tolto tante soddisfazioni in un percorso condiviso per diversi anni anche con Danilo Gallinari.

Ed è stato proprio l’ex Milano a consigliare Kenneth Faried in questa sua nuova avventura italiana con la maglia di Reggio Emilia. Il nome è di quelli certamente che fanno sobbalzare sul divano, anche perché gli anni migliori in Nba sono stati di ottimo spessore, chiudendo con 11.4 punti e oltre 8 rimbalzi in 478 partite disputate tra Denver, Brooklyn e Houston.

È chiaro che il tempo passa per tutti, ma le caratteristiche peculiari di Faried rimangono. Nel suo basket porta tanta energia, forse un po’ meno di un tempo, e intensità, cercando di trasmettere la giusta applicazione su ogni lato del campo ai suoi compagni. Prima di questa avventura a Reggio Emilia, Faried è sceso in campo in Cina, Messico e Portorico, campionati molto diversi da quello italiano. Certo, contano poco le poche apparizioni con la maglia del CSKA Mosca.

È abbastanza facile intuire come la serie A italiana sia qualcosa di diverso rispetto ai campionati sudamericani, ma Faried potrebbe davvero risultare l’asso vincente per Reggio Emilia. Un rimbalzista di altissimo profilo: nonostante una stazza non certo da pivot vecchio stampo, Faried riesce a captare i giri del pallone e a farsi trovare, quasi sempre, al posto giusto nel momento giusto. Insomma, intensità e difesa sotto i tabelloni, ma anche energia e fisicità dall’altro lato del campo. Uno di quei giocatori che gli avversari finiscono per subire sempre, in un modo o nell’altro.

Non chiedetegli di tirare da tre punti, visto che il suo gioco si sviluppa prettamente vicino al ferro, tra schiacciate, appoggi e canestri facili. Il cuore non gli manca e le gambe, nonostante gli anni scorrano per tutti, sono sempre piuttosto esplosive.

Soprattutto, però, a 35 anni suonati, Faried ha una grande voglia di giocare a pallacanestro e di provare un’esperienza in Italia, sicuro che il tifo caldo del palazzetto di Reggio Emilia, ben consigliato in questo senso da Gallinari come dicevamo in precedenza, potrà far ribollire ancora di più l’energia che è in grado di mettere in campo. Adesso, in effetti, Reggio Emilia può quantomeno permettersi di provare a sognare.

Euro2025, Italia si qualifica nonostante la sconfitta

Una qualificazione tanto voluta e sofferta, che è giunta con una sconfitta. Può in ogni caso esultare la Nazionale guidata da Gianmarco Pozzecco, che ha staccato il pass per Euro2025. Nonostante la giornata storta in cui l’Italia è incappata a Reggio Emilia contro l’Islanda, che ha avuto la meglio con il punteggio di 74-81, nel pomeriggio era già arrivata la matematica certezza legata alla qualificazione.

Italia Europei basket

Un match nato male e concluso peggio

Sì, dato che la Turchia aveva da poco sconfitto l’Ungheria e questo risultato ci ha dato di diritto la matematica certezza nel raggiungimento del primo obiettivo, ovvero la qualificazione a Euro2025. Sul campo, però, gli azzurri non sono riusciti a dimostrare la medesima verve di qualche giorno prima. Al PalaBigi di Reggio Emilia, infatti, gli azzurri di coach Pozzecco si sono arresi all’Islanda con il punteggio di 74-81, in un match che li ha visti sempre rincorrere gli ospiti, decisamente più in palla in confronto alla grama prova fatta vedere tra le mura amiche.

I ritorni di Melli e Ricci non hanno portato fortuna

Se da una parte gli azzurri hanno potuto contare nuovamente sull’esperienza di Ricci e Melli, in realtà questi due innesti non hanno portato chissà quali benefici. Anche perché l’Islanda ha trovato in Kristinn Palsson il go-to-guy in una giornata davvero di grazia, visto che ha concluso con 22 punti e un notevole 5/6 dall’arco dei tre punti.

Approccio pessimo e quella percentuale ai liberi…

L’approccio degli azzurri è stato decisamente pessimo, salvo poi recuperare nel secondo tempo e afflosciarsi di nuovo nei minuti decisivi. A fare la differenza, quantomeno nel finale di partita, è stata la poca precisione ai tiri liberi: basta solo questo dato per spiegare che per l’Italia non è stata propria serata, visto che hanno concluso con 9/20 dalla linea della carità, mentre gli islandesi sono finiti 35 volte in lunetta, segnando in 26 casi. Sintomo di un’aggressività indubbiamente diversa mostrata sul parquet dalle due squadre. D’altro canto, all’Islanda serviva come il pane questa vittoria, soprattutto per mantenere acceso il lumicino legato alla qualificazione a Euro2025. Per gli azzurri i migliori top scorer sono stati Ricci, con 18 punti all’attivo, e la coppia Vitali e Flaccadori, che hanno chiuso entrambi in doppia cifra con 10 punti. Per l’Islanda, invece, oltre alla super prestazione di Palsson, ottime prove anche di Gudmundsson e di Fridriksson, entrambi a quota 15 punti segnati.

Basket e tecnologia, arriva il primo campionato esports in Italia

Il mondo della pallacanestro tricolore ha fatto un altro passettino verso un mondo, quello della tecnologia, che rappresenta una vera e propria miniera d’oro, se sfruttata a dovere. Per la prima volta si può parlare, infatti, in via ufficiale, del primo campionato degli esports.

serie a basket

Si tratta della prima lega 3vs3 che è il frutto di un’organizzazione condivisa tra Fip e Lega Basket di Serie A. Il torneo potrà contare sulla partecipazione di tutte e sedici le squadre che animano la prima serie del campionato italiano di basket, che quindi si daranno battaglia non solo sul parquet, ma anche sul piccolo schermo ai videogiochi, in modo particolare con il noto videogame Nba2K2025. Stiamo facendo riferimento a un progetto del tutto innovativo che, come ben messo in evidenza sul portale ufficiale della Fip, ha l’intenzione di raccogliere il più possibile passione ed entusiasmo di quanti amano la pallacanestro in digitale, in maniera tale da convogliare ancora più utenti in una community già molto ampia.

Dando uno sguardo a quello che è il calendario del torneo, c’è da dire come sia già iniziata la fase di qualificazione, che è caratterizzata in sostanza da un’iscrizione libera. La prima fase di qualificazione si è aperta dal 21 al 27 ottobre e proseguirà dal 4 al 10 novembre. A questa prima fase hanno la possibilità di prendere parte compagini che sono formate da 4 giocatori al massimo.

Successivamente, sarà la volta di affrontare una stagione regolare a tutti gli effetti, che si strutturerà in ben sette tappe. Le date sono quelle del 2, 5, 9 e 12 dicembre e del 13, 16 e 20 gennaio. In queste sette tappe, le più forti sedici squadre che hanno partecipato alla prima fase di qualificazione riceveranno un abbinamento a ciascuna squadra del massimo campionato italiano.

Così facendo, i giocatori digitali avranno la possibilità di entrare in contatto con le attività di comunicazione di ciascuna compagine del campionato e potranno chiaramente anche utilizzare le divise ufficiali per le varie partite da disputare in digitale.

Da notare come se tutto il campionato verrà disputato da remoto, è la fase finale che cambia format, dal momento che si svolgerà in presenza, presso in modo particolare l’Inalpi Arena in quel di Torino. Un evento che verrà ospitato nel corso della kermesse legata alle finali di Coppa Italia, ovvero le Frecciarossa Final Eight. Le sedici squadre prenderanno parte, quindi, anche alla Coppa Italia 3v3, mentre le prime otto classificate al termine della stagione regolare si sfideranno per il tricolore. Si partirà sempre dai quarti di finale, fino ad arrivare alla semifinale e poi alla tappa conclusiva della finale.

Basket in carrozzina femminile, all’Olanda la medaglia d’oro

È la seconda storica volta per l’Olanda, che vince la sua seconda Paraolimpiade di fila, dopo l’oro che è stato vinto a Tokyo. Per i Paesi Bassi una medaglia decisamente meritata, in un torneo che è stato decisamente dominato.

Il basket in carrozzina femminile, insomma, ha un padrone ben preciso in questi anni. Nemmeno la potenza Usa ha potuto qualcosa contro l’Olanda, perdendo in maniera decisamente netta ed evidente l’atto conclusivo, con la partita che si è svolta sul parquet del Palais Ominisports in quel di Bercy.

Il punteggio finale vede le olandesi imporsi per 63-49 sulle americane, grazie alla straordinaria prova, in modo particolare, di Bo Kramer, autrice di ben 23 punti, a cui ha aggiunto anche 12 rimbalzi. Una doppia doppia che per le orange hanno visto protagonista anche Mariska Beijer, autrice di 22 punti conditi da 10 rimbalzi. Dal punto di vista americano, invece, Rose Hollermann ha predicato un po’ nel deserto, dal momento che non c’è stato grande supporto dalle sue compagne, con la sola Hollermann che ha siglato 17 punti.

Hollermann è stata la grande protagonista, tra l’altro, nel corso del primo quarto, visto che ha trascinato letteralmente la sua nazionale a stelle e strisce a un primo parziale che poteva rappresentare un primo tentativo di fuga. Invece, il match finisce ben presto fuori dai binari pensati e immaginati dagli Stati Uniti, che hanno provato in tutti i modi ad alzare il ritmo in difesa per tenere il punteggio più basso possibile.

Il grosso problema per gli Usa, infatti, è che le olandesi, dopo un avvio non proprio brillante, recuperano in men che non si dica un grande smalto, nonostante effettivamente il primo quarto sia piuttosto avaro di emozioni e le veda, al 10’, ancora sotto nel punteggio. Nel secondo parziale, però, è Beijer a prendersi la scena, trascinando le Orange fino alla parità, per poi, in compagnia della sua collega De Booij, propiziare il primo strappo da parte dei Paesi Bassi, che toccano già il +7 all’intervallo sul 31-24.

Nel terzo parziale, le americane provano ad opporre una strenua resistenza nei confronti delle olandesi, almeno fino a quando Kramer non decide di mettere il punto esclamativo sul suo torneo e di far volare l’Olanda. Alla fine del terzo quarto, il tabellone segna +11 Paesi Bassi, sul 48-37. Kramer è dominante anche nel corso dell’ultimo quarto e per gli Stati Uniti diventa notte fonda, lasciando ormai ogni speranza per la medaglia dal metallo più prestigioso.

Inizia a muoversi il mercato dei Lakers verso il 2025

Mercato dei Lakers finalmente vivo, dopo settimane di attesa. Per i Los Angeles Lakers, vincere non è solo un’aspirazione, è un obbligo. Tuttavia, dall’ultima vittoria del campionato nel 2020, uno dei franchige più leggendari della NBA deve ancora assicurarsi un altro titolo. Alla luce di ciò, la dirigenza dei Lakers è determinata a circondare LeBron James di talenti di alto livello per reclamare il loro posto al vertice della lega.

mercato dei Lakers
mercato dei Lakers

Gallinari, ecco le tre squadre dove potrebbe finire

Tutti gli appassionati di basket che hanno seguito Danilo Gallinari nel corso della sua esperienza oltreoceano in Nba, sanno perfettamente come l’atleta milanese sia tornato intanto in Italia, nella speranza di una chiamata dall’America.

Per il momento, infatti, il Gallo resta ancora free agent e non sembra che le cose siano destinate a muoversi tanto presto. Ad ora, sta svolgendo una parte di preparazione presso il PalaFacchetti a Treviglio, in compagnia della squadra Brianza Basket.

Gallinari, però, sta fortemente aspettando una chiamata da parte della Nba, che però non è detto che arrivi. In effetti, potrebbe essere l’ultima stagione per il Gallo nel massimo campionato a stelle e strisce, ma se la chiamata in questione non dovesse arrivare, ecco che si aprirebbero degli scenari davvero molto interessanti anche per il campionato italiano.

Infatti, sono diverse le squadre italiane che sono interessate a Gallinari e che lo inserirebbero più che volentieri nel proprio roster. È abbastanza semplice intuire come, se si dovesse ragionare solo dal punto di vista economico, nessuna delle compagini italiane potrebbe permettersi lo stipendio che il Gallo ha percepito in Nba.

Le cifre probabilmente sono impossibili anche semplicemente per Milano, per non parlare della Virtus Bologna, che ora ha adottato una politica a livello di stipendio molto più restrittiva rispetto a qualche tempo fa.

Quindi, proviamo a immaginare in quali club il Gallo potrebbe decidere di continuare la sua carriera nel campionato italiano, senza pensare a Milano che sarebbe troppo facile come soluzione.

Perché non partire dalla Dinamo Sassari, visto che Gallinari ha diversi aspetti in comune con la formazione sarda. Prima di tutto, il legame con il Brand Manager della Dinamo, ovvero Giacomo Devecchi. Con lui non ha solo in comune il luogo di nascita, ma sono anche parenti e buona parte dell’adolescenza l’hanno trascorsa insieme. Devecchi è il cugino di Danilo, ma non è l’unico aspetto che lo porterebbe a Sassari. La moglie di Gallinari, Eleonora Boi, è infatti di origine cagliaritana e, di conseguenza, potrebbe comunque tornare nella sua terra natia, la Sardegna.

Altrimenti, per una soluzione ancora più romantica, il Gallo potrebbe decidere di tornare a giocare con l’Assigeco Piacenza. Pensate che all’età di 18 anni, Gallinari è cresciuto cestisticamente con Casalpusterlengo, nel campionato di Serie B d’Eccellenza. Una compagine con un talento sconfinato, dato che tra i suoi giovani annoverava Ndoja, Aradori e Mitchell Poletti.

Oppure, Gallinari potrebbe pensare di ricominciare da Brescia, grazie al forte legame che lo lega al coach della Germani, ovvero Peppe Poeta.

Olimpiadi addio, l’Italia viene dominata dalla Lituania

Lo scenario, purtroppo, si era ben delineato già dopo la pesantissima battuta d’arresto nel girone eliminatorio contro Porto Rico. E, in effetti, un cliente come Lituania era inevitabilmente il peggiore possibile per una Nazionale italiana particolarmente rimaneggiata, dovendo scottare l’assenza di tanti pezzi da novanta.

Purtroppo, però, alla fine è il risultato quello che più conta e l’assenza dalle Olimpiadi 2024 che si svolgeranno a Parigi pesa in maniera importante. In quel di San Juan, infatti, la squadra di coach Pozzecco viene eliminata in semifinale. Non c’è nessun appello: la partita con la Lituania è finita nel peggiore dei modi, in un match in cui l’Italia ha sempre dovuto inseguire nel punteggio.

La Nazionale dice addio alla manifestazione a cinque cerchi, sommersa dalla fisicità dei baltici. La Lituania ha in Grigonis il suo principale punto di forza, avendo segnato ben 23 punti, che hanno permesso ai baltici di prendere le redini del match fin dai primi minuti. Alla fine, il tabellone dice 86-64. Un -22 estremamente complicato da accettare, ma d’altro canto va detto che gli azzurri hanno combattuto fino alla fine. Nei primi due quarti, l’Italia ci ha messo tutto il coraggio possibile, limitando lo svantaggio a sole due lunghezze, salvo poi crollare inesorabilmente alla distanza e subire un passivo anche eccessivo da accettare.

Purtroppo, come dicevamo in precedenza, è stata la partita persa contro Portorico ad aver messo i bastoni fra le ruote agli azzurri. La sconfitta contro i portoricani ha inevitabilmente complicato il cammino dell’Italia, che si è trovata di fronte il peggior avversario possibile, ovvero la Lituania di Sabonis e compagni.

Grigonis è stato protagonista di una prestazione eccezionale, mentre Sabonis ha chiuso con 8 punti e 8 rimbalzi, non brillando in attacco, ma producendo in ogni caso tante situazioni utili per i compagni. Servono solamente per le statistiche i 15 punti di Gallinari, l’unico azzurro ad andare in doppia cifra insieme a Nick Melli. Inevitabilmente, a questo punto del percorso, fare tutte le valutazioni del caso, ma è giusto anche mettere in evidenza come, con tutti gli infortuni che sono occorsi agli azzurri, tra cui anche Procida e Fontecchio, sarebbe stato veramente difficile fare di meglio.

Per quanto riguarda la Lituania, invece, non è ancora fatta. Per poter staccare il pass per le Olimpiadi di Parigi, infatti, sarà necessario affrontare ancora la finale di questo torneo preolimpico. A sfidare i baltici sarà una tra il Messico, che è stato già sconfitto nella fase a girone, e il Portorico.

Italbasket, il percorso di avvicinamento verso il preolimpico

La squadra di pallacanestro azzurra si sta avvicinando a grandi passi all’appuntamento più importante di tutto il calendario mondiale del 2024. Stiamo facendo riferimento alle Olimpiadi e l’Italbasket andrà ad affrontare il torneo preolimpico, grazie al quale potrà staccare il pass per accedere alle Olimpiadi di Parigi.

Ebbene, il percorso verso il torneo preolimpico sta andando molto bene per gli uomini di coach Pozzecco. Infatti, l’Italia ha trionfato anche nell’ultima amichevole che si è giocata contro la Georgia. C’era in campo anche Shengelia, giocatore della Virtus Bologna, che non è riuscito ad aiutare i suoi connazionali ad avere la meglio sul gruppo azzurro, che è risultato poi vincitore nel finale con il punteggio di 86-79.

Non solo, dal momento che subito dopo la vittoria con la Georgia l’Italia è volata in Spagna per un’amichevole di super lusso e anche in quel caso gli azzurri sono stati certamente all’altezza dell’impegno che si trovavano di fronte. Una grande vittoria sul campo delle furie rosse allenate da coach Sergio Scariolo, con gli azzurri che si sono imposti all’overtime. Una partita veramente eccezionale da parte di Mannion e compagni, in cui ha avuto un ruolo decisamente importante Danilo Gallinari, che è stato davvero impressionante su tutte e due le zone del campo.

Il torneo preolimpico della nazionale italiana prenderà il via con l’importantissima gara del prossimo 2 luglio contro il Bahrein. Una vittoria obbligata per gli uomini di coach Pozzecco, che poi si troveranno di fronte nella notte tra il 4 e il 5 luglio il Porto Rico. Per quanto riguarda il roster a disposizione per affrontare questo fondamentale impegno in ottica Olimpiadi, Pozzecco ha deciso, nel corso dei giorni, di tagliare Diouf, Grant e Vitali, per poi aggiungere anche Casarin, il giocatore più giovane presente in gruppo.

È abbastanza facile intuire come l’assenza che peserà inevitabilmente di più sui meccanismi di gioco e anche sulle chance di raggiungere le Olimpiadi è quella di Simone Fontecchio. Il suo infortunio, a cui poi si sono sommati quelli di Procida e di Spagnolo, sono chiaramente un grosso problema per Pozzecco, che si trova senza il suo go-to-guy.

Purtroppo, la lista degli infortunati si è allungata nel corso del tempo, dal momento che non si devono dimenticare anche gli infortuni occorsi a Totè e Severini. Non sono stati chiamati Belinelli e Hackett, mentre la scure della scelta tecnica è caduta pure su Tessitori e Della Valle, con non poche critiche da parte della carta stampata e dei tifosi delle rispettive squadre d’appartenenza.

Italbasket, inizia il percorso di avvicinamento al Preolimpico

La data da cerchiare in rosso sul calendario è quella del 2 luglio, giorno in cui in Porto Rico l’Italbasket proverà in tutti i modi a coronare il suo sogno olimpico. La compagine guidata in panchina da Pozzecco le proverà tutte pur di centrare la qualificazione nell’apposito torneo. L’intento è chiaramente quello di staccare il pass verso Parigi 2024 e si tratterebbe dell’ennesima grande impresa della banda di coach Pozzecco.

Dalla Fip è già arrivato il comunicato circa le diverse amichevoli che si troveranno sulla strada Pajola e compagni per potersi preparare in maniera adeguata in vista del fondamentale torneo che si svolgerà in quel di Porto Rico. Il primo passo è quello che prevede l’organizzazione del training camp, che si svolgerà in quel di Folgarida dal 14 al 21 giugno. La prima amichevole è già stata fissata con la Georgia, mentre il 25 giugno sarà già tempo di grandi scontri, visto che la Nazionale di Pozzecco scenderà in campo contro la Spagna a Madrid.

Dopodiché gli azzurri saluteranno l’Italia nuovamente e voleranno verso Miami il 26 giugno. Tre giorni dopo sarà tempo di trasferirsi a San Juan in Porto Rico. La prima sfida legata al torneo di qualificazione che potrebbe portare l’Italia a Parigi è quella in programma il prossimo 2 luglio, visto che gli azzurri sfideranno il Bahrain, poi il 4 luglio si scenderà in campo contro i padroni di casa del Porto Rico, il 6 e il 7 luglio sarà invece tempo di affrontare eventuali semifinali e finale.

Sono arrivate le prime rinunce a vestire l’azzurro. Si tratta, nello specifico, di Marco Belinelli, le cui dichiarazioni levano ogni dubbio sulla possibilità di vederlo con la maglia dell’Italia in questo torneo preolimpico che si svolgerà a luglio. Nel corso di un’intervista che è stata rilasciata a Discovery, infatti, il cestista nativo di San Giovanni in Persiceto, ha deciso di tirarsi fuori dalla Nazionale. Con delle dichiarazioni piuttosto gentili, ha messo in evidenza come il gruppo della Nazionale è già ben compatto e costruito. Di conseguenza, si chiede se la presenza di Belinelli possa apportare un impatto positivo oppure negativo. Non solo, visto che sottolinea come nella sua vita attuale ci siano altre priorità, volendo dedicare del tempo alla famiglia e alle due bimbe piccole.

Purtroppo, il problema principale per coach Pozzecco è rappresentato dagli infortuni. Nelle settimane, infatti, si sono succeduti diverse problematiche fisiche che hanno riguardato gli azzurri. Prima Spagnolo, fuori per 4 mesi, poi Procida, che dovrà essere operato al ginocchio sinistro. La speranza è quella quantomeno di recuperare Fontecchio.

Nba, l’infortunio di Randle e la disperazione dei Knicks

Un colpo durissimo, per una squadra che, dopo tanti anni, ambiva davvero a un ruolo da protagonista nella post-season. Sono già passati due mesi da quando Julius Randle ha iniziato la riabilitazione, ma ora deve correre ai ripari, dal momento che la situazione non è per nulla migliorata, anzi.

Melo M7 Advance

Julius Randle, infatti, si dovrà operare alla spalla destra, quella su cui purtroppo ha subito l’infortunio e, di conseguenza, termina qui la sua stagione. Una sorta di mini-dramma per i Knicks, che avevano serie ambizioni da titolo in questa stagione e lasciano per strada uno dei loro giocatori cardine. Tra l’altro, anche in virtù dei vari problemi occorsi a OG Anunoby, New York chiaramente difficilmente potrà lottare per il titolo di campione Nba.

Il mercato Nba era stato particolarmente florido per i Knicks: l’acquisto di Anunoby, sommato alle trade che avevano portato Bogdanovic e Burks a NY, senza dimenticare la crescita e affermazione ormai ad altissimi livelli di Brunson e Randle, senza dimenticare l’annata straripante di DiVincenzo e Hart, avevano in sostanza fatto sognare i tifosi newyorkesi.

Purtroppo per NY, tutti questi infortuni difficilmente permetteranno ai Knicks di essere competitivi nella post-season. I playoff a Est avranno due grandi protagonisti di sicuro, ovvero Celtics e Bucks. New York poteva essere la classica outsider in grado di infastidire davvero le principali contender nella corsa verso il titolo.

Purtroppo, è l’infermeria il vero tallone d’Achille per i Knicks: l’infortunio occorso a Randle alla spalla destra è una vera e propria mazzata. Il bollettino medico parla chiaro: sono 5 i mesi in cui il buon Julius dovrà rimanere ai box e non potrà dare una mano ai suoi compagni. L’infortunio era avvenuto il 27 gennaio scorso in uno scontro di gioco nel match con gli Heat. La lussazione alla spalla destra è ben peggiore del previsto: troppo alto il rischio perché l’arto è eccessivamente instabile e rischierebbe di farsi ancora più male tornando a giocare. Da qui l’unica soluzione, ovvero quella di andare sotto i ferri per risolvere definitivamente la situazione. Randle chiude, in modo particolarmente sfortunato, una stagione da All Star, in cui ha collezionato di media 24 punti, 9 rimbalzi e 5 assist, con una percentuale altissima dal campo, pari al 47%. Tra le statistiche che più impressionano troviamo il fatto di aver fatto registrare 19 partite consecutive in cui ha messo a segno almeno 20 punti. Dati che lo inseriscono di diritto tra gli All-star di tutta la Nba.

Italia, Pozzecco e i possibili convocati per il Preolimpico

Una data che è ben cerchiata in rosso sul calendario: stiamo facendo riferimento al 2 luglio 2024. Sarà l’avvio di un percorso ben strutturato, che porterà la Nazionale di coach Pozzecco a intraprendere l’avventura del Preolimpico, nella speranza che possa permettere di raggiungere questo obiettivo. È chiaro che ci sono in mezzo ancora diversi mesi prima di quel momento, ma una prima valutazione circa gli atleti da portare con la spedizione azzurra si può certamente fare. Anche per via del fatto che coach Pozzecco potrebbe avere già le idee piuttosto chiare sui giocatori a cui affidarsi per tentare di raggiungere la seconda partecipazione di fila alle Olimpiadi.

Scendendo un po’ più nei dettagli, non ci dovrebbero essere chissà quali cambiamenti rispetto a quanto si era visto in occasione delle ultime partecipazioni ai Mondiali e agli Europei. Ci sono dei punti fermi nella Nazionale di coach Pozzecco, come ad esempio Fontecchio e Melli, di cui non si può davvero fare a meno. Ad ogni modo, non sarebbero gli unici ad avere già parecchie certezze sulla convocazione in vista del Preolimpico. Tra gli altri “fedelissimi” della banda di coach Pozzecco troviamo Tonut, Ricci, Pajola, Polonara e Spissu.

Non mancano poi gli altri atleti che Pozzecco ha convocato nell’ultima tornata del Mondiale, come nel caso di Spagnolo e Procida, giovani in rampa di lancio che rappresentano anche il futuro della nostra Nazionale. Due atleti che si possono considerare, però, anche il presente, viste le prestazioni sfornate con le rispettive squadre di club. Insomma, anche loro sono forti indiziati a restare nei dodici. Tra gli altri in attesa c’è Nico Mannion, protagonista di un’ottima stagione con la maglia di Varese e chiaramente uno degli uomini più attesi e attenzionati da parte dello staff tecnico dell’Italia.

Con la maglia della Nazionale dovrebbe tornare anche Danilo Gallinari che, in seguito alle ultime estati passate a casa per colpa di una sfortunata serie di infortuni, ha già messo in evidenza come vorrebbe tanto tornare in azzurro per dare una mano ai compagni al Preolimpico e provare con tutte le forze a portare l’Italia ancora una volta alle Olimpiadi. È chiaro che avere in squadra il Gallo vorrebbe dire poter contare su un elemento, soprattutto in termini offensivi, non indifferente, oltre che tanta esperienza al servizio dei compagni.

Non mancano le discussioni e le polemiche in merito al tema del naturalizzato. Se Paolo Banchero ha fatto una scelta ben precisa l’estate scorsa, optando per gli Usa, ora si parla molto di Drew Eubanks, lungo che milita con i Suns. La domanda da porsi, però, è quella relativo al senso di naturalizzare un giocatore che conosce poco o nulla del nostro Paese e che palesemente vorrebbe giocare con gli azzurri solo per poter partecipare alle Olimpiadi, nemmeno in grado di spostare chissà quanto gli equilibri. Rispetto a Donte DiVincenzo, guardia dei Knicks e l’altro atleta in lizza per la naturalizzazione, Eubanks andrebbe in ogni caso a rimpolpare il reparto più scoperto degli azzurri, sotto canestro, ma non c’è dubbio che la qualità e le doti balistiche della guardia di NY non si possono nascondere sotto il tappeto.

All Star Saturday, lo spettacolo premia Curry, Lillard e McClung

Anche l’edizione 2024 dell’All Star Saturday ha proposto uno spettacolo di tutto rispetto, che ha sicuramente soddisfatto gli appassionati di pallacanestro a stelle e strisce. Non sono mancate le emozioni, soprattutto con lo scontro tra due titani del tiro dalla lunga distanza, ovvero Stephen Curry e Sabrina Ionescu.

Le prestazioni che hanno sfornato la Ionescu e Steph Curry sono indubbiamente di altissimo livello, anche se poi a trionfare è stato quello che si può definire, senza mezzi termini, come il tiratore più forte di tutti i tempi, attualmente in cerca di un posto nei playoff con la maglia dei Golden State Warriors.

Le premesse erano ben delineate: l’accordo era che la Ionescu tirasse dalla linea da tre punti della Wnba. Al contrario, però, l’atleta in forza alle Liberty ha voluto stupire tutti, usando in ogni caso un pallone da gioco di dimensioni inferiori, mettendosi a confronto con il talento dei Warriors rispettando la stessa distanza di tiro. E, in effetti, la stella delle Liberty è stata protagonista di una sequenza notevole, visto che ha chiuso la gara con 26 punti. È soprattutto nella prima parte, però, che è riuscita a mettere notevole pressione a Curry.

Il giocatore dei Warriors, però, si è presentato al suo round molto tranquillo, sfoderando la tradizionale tecnica di tiro, da registrare e far rivedere in tutte le scuole di minibasket. Qualcosa davvero di impressionante, che ha permesso a Curry di raggiungere e superare il punteggio della Ionescu, chiudendo alla fine con 29 punti.

La partenza della Ionescu, però, è stata davvero notevole e la pressione messa al buon Steph era tutta vera. D’altro canto, però, il fenomeno della squadra della Baia è stato in grado a un certo punto della sua performance di svoltare completamente, trovando ritmo e chiudendo in grande stile. Due prestazioni davvero di altissimo livello e Curry è convinto che una simile sfida si possa ripetere tranquillamente nelle prossime edizioni dell’All Star Saturday.

La vera e propria gara da tre punti, però, è finita nelle mani di Lillard, che è riuscito a ripetere la straordinaria performance dello scorso anno. Anche in questo caso si è trattato di una sfida emozionante, con il giocatore dei Bucks che si è portato a casa il trofeo avendo la meglio solo nel finale di Trae Young. È stato l’ultimo tiro, infatti, a decidere la contesa, con il pallone che valeva 2 punti che ha permesso a Lillard di spiccare il volo e battere il playmaker degli Atlanta Hawks.

Risultati serie A, Brescia si riprende la vetta

Giornata numero 18 per la serie A di basket, che sta nuovamente mettendo in mostra due sfidanti che vorranno senz’altro contendere fino alla fine il titolo alle due big, ovvero Milano e Virtus Bologna. Le due mine vaganti sono rappresentate da Brescia, che si è ripresa la testa solitaria della classifica, e Venezia, alle sue spalle, indietro di una sola vittoria.

La compagine lombarda è stata protagonista di un gran finale di partita contro Pistoia, in un match molto più complicato di quello che si prospettava sulla carta. Va dato merito senza dubbio ai 19 punti di Bilan e ai 27 messi in saccoccia da parte di Massinburg, grazie ai quali Brescia è riuscita ad avere la meglio rispetto alla compagine toscana.

serie a basket

Grande vittoria da parte dell’EA7 Milano, che riesce a vincere la resistenza di una buona Dinamo Sassari. Il secondo tempo è stato quello decisivo, dove le scarpette rosse hanno fatto il vuoto, nonostante l’ottima prova dei sardi, che hanno avuto in panchina per la prima volta il nuovo allenatore Markovic. È il terzo quarto che ha fatto la differenza, grazie a un parzialone da 24-10, che permette alla compagine di Messina di allungare in maniera perentoria, passando al +14 che ha fatto poi la differenza fino alla fine. Buona la prova di Nikola Mirotic, in doppia cifra esattamente come Shabazz Napier.

Non può nulla Napoli, invece, chiamata all’impresa in una trasferta impegnativa come quella sul campo della Virtus Bologna. I felsinei hanno avuto la meglio, guidando la partita fin dal primo quarto, dove Belinelli e compagni hanno messo a referto ben 33 punti. Pullen dalla panchina è l’ultimo ad arrendersi per Napoli, male Sokolowski, che termina in doppia cifra, ma con basse percentuali dall’arco (1/7 da tre).

Pesante vittoria in trasferta della Happy Casa Brindisi, che si prende i due punti con merito sul campo di una Pesaro sempre più in crisi e in difficoltà. Il quartetto Bamforth, Bluiette, Mcduffie e Ford finisce in doppia cifra, ma i padroni di casa in difesa non riescono a reggere l’urto di Brindisi, sempre in controllo e in vantaggio nel punteggio, guidata dai 25 punti di uno scatenato Bartley.

Derthona umilia letteralmente Reggio Emilia, vincendo 93-64. Una partita mai in dubbio, grazie a una spettacolare prova di squadra. Un primo quarto spaziale, dominato con 26 punti segnati e solamente 4 punti subiti. Una prestazione completamente da rivedere per Reggio Emilia, che è stata dominata sotto tutti gli aspetti. Grande vittoria nel derby lombardo per Varese, che espugna Cremona grazie a una tripla di Nico Mannion a 4” dalla fine.

Milano, l’ennesima beffa arriva in Eurolega

È un periodo dove gira tutto storto all’Olimpia Milano. Se in Italia la situazione si fa più difficile del previsto, anche in terra europeo le cose non stanno andando bene. Nell’ultimo match le scarpette rosse devono cedere una vittoria che sembrava ormai tra le mani, per una vera e propria beffa. In questo modo, è la quarta sconfitta di fila che arriva sommando campionato ed Eurolega.

I padroni di casa tedeschi trovano una grandissima partita del loro totem Serge Ibaka, che termina il match con una doppia doppia da 20 punti e 12 rimbalzi, vincendo 91-84 in un finale decisamente concitato. Grande prestazione anche da parte di Edwards, altro trascinatore del Bayern, che chiude con 32 punti e il 50% nel tiro dalla lunga distanza. Per Milano Shields è senz’altro un faro e punto di riferimento a livello offensivo, dato che riesce a mettere a referto ben 26 punti, ma non è sufficiente. Il cammino di Milano in questa Eurolega, quindi, si fa sempre più difficile, concludendo per l’ottava volta con una sconfitta queste prime 12 partite.

La partenza dell’Olimpia Milano è certamente positiva, mettendo in campo un po’ tutto quello che coach Messina aveva richiesto alla vigilia. Certo, i padroni di casa non si tirano indietro e rispondono colpo su colpo all’EA7. In ogni caso, sono le scarpette rosse a mettere il naso avanti alla fine del primo quarto, 25-22. Il problema, per Shields e compagni, si chiama Serbe Ibaka, che è letteralmente dominante in mezzo all’area e, in compagnia della verve offensiva di Edwards, che comincia a diventare imprendibile per Milano. Gli uomini di coach Messina cominciano a fare grande fatica in fase offensivo e, nello specifico, uno degli aspetti che patiscono maggiormente è la notevole fisicità che caratterizza i padroni di casa. All’intervallo il Bayern è avanti di cinque punti, mentre nella ripresa il match continua a svilupparsi su binari di equilibrio. Sono in modo particolare Tonut e Melli a suonare la sveglia per Milano, ma le due squadre si rispondono colpo su colpo.

Edwards continua a essere trascinante, anche se Milano pare prendere in mano le redini del match nell’ultimo quarto, spinta anche dal trio composto da Shields, Flaccadori e Voigtmann. Nel finale, però, il coniglio dal cilindro lo trova Serge Ibaka, con una tripla clamorosa che fissa parità e che vuol dire supplementare. L’extra time è dominato da Edwards, che fa ammattire la difesa di Milano e che porta all’ennesima sconfitta per le scarpette rosse.