Olimpiadi addio, l’Italia viene dominata dalla Lituania

Lo scenario, purtroppo, si era ben delineato già dopo la pesantissima battuta d’arresto nel girone eliminatorio contro Porto Rico. E, in effetti, un cliente come Lituania era inevitabilmente il peggiore possibile per una Nazionale italiana particolarmente rimaneggiata, dovendo scottare l’assenza di tanti pezzi da novanta.

Purtroppo, però, alla fine è il risultato quello che più conta e l’assenza dalle Olimpiadi 2024 che si svolgeranno a Parigi pesa in maniera importante. In quel di San Juan, infatti, la squadra di coach Pozzecco viene eliminata in semifinale. Non c’è nessun appello: la partita con la Lituania è finita nel peggiore dei modi, in un match in cui l’Italia ha sempre dovuto inseguire nel punteggio.

La Nazionale dice addio alla manifestazione a cinque cerchi, sommersa dalla fisicità dei baltici. La Lituania ha in Grigonis il suo principale punto di forza, avendo segnato ben 23 punti, che hanno permesso ai baltici di prendere le redini del match fin dai primi minuti. Alla fine, il tabellone dice 86-64. Un -22 estremamente complicato da accettare, ma d’altro canto va detto che gli azzurri hanno combattuto fino alla fine. Nei primi due quarti, l’Italia ci ha messo tutto il coraggio possibile, limitando lo svantaggio a sole due lunghezze, salvo poi crollare inesorabilmente alla distanza e subire un passivo anche eccessivo da accettare.

Purtroppo, come dicevamo in precedenza, è stata la partita persa contro Portorico ad aver messo i bastoni fra le ruote agli azzurri. La sconfitta contro i portoricani ha inevitabilmente complicato il cammino dell’Italia, che si è trovata di fronte il peggior avversario possibile, ovvero la Lituania di Sabonis e compagni.

Grigonis è stato protagonista di una prestazione eccezionale, mentre Sabonis ha chiuso con 8 punti e 8 rimbalzi, non brillando in attacco, ma producendo in ogni caso tante situazioni utili per i compagni. Servono solamente per le statistiche i 15 punti di Gallinari, l’unico azzurro ad andare in doppia cifra insieme a Nick Melli. Inevitabilmente, a questo punto del percorso, fare tutte le valutazioni del caso, ma è giusto anche mettere in evidenza come, con tutti gli infortuni che sono occorsi agli azzurri, tra cui anche Procida e Fontecchio, sarebbe stato veramente difficile fare di meglio.

Per quanto riguarda la Lituania, invece, non è ancora fatta. Per poter staccare il pass per le Olimpiadi di Parigi, infatti, sarà necessario affrontare ancora la finale di questo torneo preolimpico. A sfidare i baltici sarà una tra il Messico, che è stato già sconfitto nella fase a girone, e il Portorico.

Italbasket, il percorso di avvicinamento verso il preolimpico

La squadra di pallacanestro azzurra si sta avvicinando a grandi passi all’appuntamento più importante di tutto il calendario mondiale del 2024. Stiamo facendo riferimento alle Olimpiadi e l’Italbasket andrà ad affrontare il torneo preolimpico, grazie al quale potrà staccare il pass per accedere alle Olimpiadi di Parigi.

Ebbene, il percorso verso il torneo preolimpico sta andando molto bene per gli uomini di coach Pozzecco. Infatti, l’Italia ha trionfato anche nell’ultima amichevole che si è giocata contro la Georgia. C’era in campo anche Shengelia, giocatore della Virtus Bologna, che non è riuscito ad aiutare i suoi connazionali ad avere la meglio sul gruppo azzurro, che è risultato poi vincitore nel finale con il punteggio di 86-79.

Non solo, dal momento che subito dopo la vittoria con la Georgia l’Italia è volata in Spagna per un’amichevole di super lusso e anche in quel caso gli azzurri sono stati certamente all’altezza dell’impegno che si trovavano di fronte. Una grande vittoria sul campo delle furie rosse allenate da coach Sergio Scariolo, con gli azzurri che si sono imposti all’overtime. Una partita veramente eccezionale da parte di Mannion e compagni, in cui ha avuto un ruolo decisamente importante Danilo Gallinari, che è stato davvero impressionante su tutte e due le zone del campo.

Il torneo preolimpico della nazionale italiana prenderà il via con l’importantissima gara del prossimo 2 luglio contro il Bahrein. Una vittoria obbligata per gli uomini di coach Pozzecco, che poi si troveranno di fronte nella notte tra il 4 e il 5 luglio il Porto Rico. Per quanto riguarda il roster a disposizione per affrontare questo fondamentale impegno in ottica Olimpiadi, Pozzecco ha deciso, nel corso dei giorni, di tagliare Diouf, Grant e Vitali, per poi aggiungere anche Casarin, il giocatore più giovane presente in gruppo.

È abbastanza facile intuire come l’assenza che peserà inevitabilmente di più sui meccanismi di gioco e anche sulle chance di raggiungere le Olimpiadi è quella di Simone Fontecchio. Il suo infortunio, a cui poi si sono sommati quelli di Procida e di Spagnolo, sono chiaramente un grosso problema per Pozzecco, che si trova senza il suo go-to-guy.

Purtroppo, la lista degli infortunati si è allungata nel corso del tempo, dal momento che non si devono dimenticare anche gli infortuni occorsi a Totè e Severini. Non sono stati chiamati Belinelli e Hackett, mentre la scure della scelta tecnica è caduta pure su Tessitori e Della Valle, con non poche critiche da parte della carta stampata e dei tifosi delle rispettive squadre d’appartenenza.

Italbasket, inizia il percorso di avvicinamento al Preolimpico

La data da cerchiare in rosso sul calendario è quella del 2 luglio, giorno in cui in Porto Rico l’Italbasket proverà in tutti i modi a coronare il suo sogno olimpico. La compagine guidata in panchina da Pozzecco le proverà tutte pur di centrare la qualificazione nell’apposito torneo. L’intento è chiaramente quello di staccare il pass verso Parigi 2024 e si tratterebbe dell’ennesima grande impresa della banda di coach Pozzecco.

Dalla Fip è già arrivato il comunicato circa le diverse amichevoli che si troveranno sulla strada Pajola e compagni per potersi preparare in maniera adeguata in vista del fondamentale torneo che si svolgerà in quel di Porto Rico. Il primo passo è quello che prevede l’organizzazione del training camp, che si svolgerà in quel di Folgarida dal 14 al 21 giugno. La prima amichevole è già stata fissata con la Georgia, mentre il 25 giugno sarà già tempo di grandi scontri, visto che la Nazionale di Pozzecco scenderà in campo contro la Spagna a Madrid.

Dopodiché gli azzurri saluteranno l’Italia nuovamente e voleranno verso Miami il 26 giugno. Tre giorni dopo sarà tempo di trasferirsi a San Juan in Porto Rico. La prima sfida legata al torneo di qualificazione che potrebbe portare l’Italia a Parigi è quella in programma il prossimo 2 luglio, visto che gli azzurri sfideranno il Bahrain, poi il 4 luglio si scenderà in campo contro i padroni di casa del Porto Rico, il 6 e il 7 luglio sarà invece tempo di affrontare eventuali semifinali e finale.

Sono arrivate le prime rinunce a vestire l’azzurro. Si tratta, nello specifico, di Marco Belinelli, le cui dichiarazioni levano ogni dubbio sulla possibilità di vederlo con la maglia dell’Italia in questo torneo preolimpico che si svolgerà a luglio. Nel corso di un’intervista che è stata rilasciata a Discovery, infatti, il cestista nativo di San Giovanni in Persiceto, ha deciso di tirarsi fuori dalla Nazionale. Con delle dichiarazioni piuttosto gentili, ha messo in evidenza come il gruppo della Nazionale è già ben compatto e costruito. Di conseguenza, si chiede se la presenza di Belinelli possa apportare un impatto positivo oppure negativo. Non solo, visto che sottolinea come nella sua vita attuale ci siano altre priorità, volendo dedicare del tempo alla famiglia e alle due bimbe piccole.

Purtroppo, il problema principale per coach Pozzecco è rappresentato dagli infortuni. Nelle settimane, infatti, si sono succeduti diverse problematiche fisiche che hanno riguardato gli azzurri. Prima Spagnolo, fuori per 4 mesi, poi Procida, che dovrà essere operato al ginocchio sinistro. La speranza è quella quantomeno di recuperare Fontecchio.

Nba, l’infortunio di Randle e la disperazione dei Knicks

Un colpo durissimo, per una squadra che, dopo tanti anni, ambiva davvero a un ruolo da protagonista nella post-season. Sono già passati due mesi da quando Julius Randle ha iniziato la riabilitazione, ma ora deve correre ai ripari, dal momento che la situazione non è per nulla migliorata, anzi.

Melo M7 Advance

Julius Randle, infatti, si dovrà operare alla spalla destra, quella su cui purtroppo ha subito l’infortunio e, di conseguenza, termina qui la sua stagione. Una sorta di mini-dramma per i Knicks, che avevano serie ambizioni da titolo in questa stagione e lasciano per strada uno dei loro giocatori cardine. Tra l’altro, anche in virtù dei vari problemi occorsi a OG Anunoby, New York chiaramente difficilmente potrà lottare per il titolo di campione Nba.

Il mercato Nba era stato particolarmente florido per i Knicks: l’acquisto di Anunoby, sommato alle trade che avevano portato Bogdanovic e Burks a NY, senza dimenticare la crescita e affermazione ormai ad altissimi livelli di Brunson e Randle, senza dimenticare l’annata straripante di DiVincenzo e Hart, avevano in sostanza fatto sognare i tifosi newyorkesi.

Purtroppo per NY, tutti questi infortuni difficilmente permetteranno ai Knicks di essere competitivi nella post-season. I playoff a Est avranno due grandi protagonisti di sicuro, ovvero Celtics e Bucks. New York poteva essere la classica outsider in grado di infastidire davvero le principali contender nella corsa verso il titolo.

Purtroppo, è l’infermeria il vero tallone d’Achille per i Knicks: l’infortunio occorso a Randle alla spalla destra è una vera e propria mazzata. Il bollettino medico parla chiaro: sono 5 i mesi in cui il buon Julius dovrà rimanere ai box e non potrà dare una mano ai suoi compagni. L’infortunio era avvenuto il 27 gennaio scorso in uno scontro di gioco nel match con gli Heat. La lussazione alla spalla destra è ben peggiore del previsto: troppo alto il rischio perché l’arto è eccessivamente instabile e rischierebbe di farsi ancora più male tornando a giocare. Da qui l’unica soluzione, ovvero quella di andare sotto i ferri per risolvere definitivamente la situazione. Randle chiude, in modo particolarmente sfortunato, una stagione da All Star, in cui ha collezionato di media 24 punti, 9 rimbalzi e 5 assist, con una percentuale altissima dal campo, pari al 47%. Tra le statistiche che più impressionano troviamo il fatto di aver fatto registrare 19 partite consecutive in cui ha messo a segno almeno 20 punti. Dati che lo inseriscono di diritto tra gli All-star di tutta la Nba.

Italia, Pozzecco e i possibili convocati per il Preolimpico

Una data che è ben cerchiata in rosso sul calendario: stiamo facendo riferimento al 2 luglio 2024. Sarà l’avvio di un percorso ben strutturato, che porterà la Nazionale di coach Pozzecco a intraprendere l’avventura del Preolimpico, nella speranza che possa permettere di raggiungere questo obiettivo. È chiaro che ci sono in mezzo ancora diversi mesi prima di quel momento, ma una prima valutazione circa gli atleti da portare con la spedizione azzurra si può certamente fare. Anche per via del fatto che coach Pozzecco potrebbe avere già le idee piuttosto chiare sui giocatori a cui affidarsi per tentare di raggiungere la seconda partecipazione di fila alle Olimpiadi.

Scendendo un po’ più nei dettagli, non ci dovrebbero essere chissà quali cambiamenti rispetto a quanto si era visto in occasione delle ultime partecipazioni ai Mondiali e agli Europei. Ci sono dei punti fermi nella Nazionale di coach Pozzecco, come ad esempio Fontecchio e Melli, di cui non si può davvero fare a meno. Ad ogni modo, non sarebbero gli unici ad avere già parecchie certezze sulla convocazione in vista del Preolimpico. Tra gli altri “fedelissimi” della banda di coach Pozzecco troviamo Tonut, Ricci, Pajola, Polonara e Spissu.

Non mancano poi gli altri atleti che Pozzecco ha convocato nell’ultima tornata del Mondiale, come nel caso di Spagnolo e Procida, giovani in rampa di lancio che rappresentano anche il futuro della nostra Nazionale. Due atleti che si possono considerare, però, anche il presente, viste le prestazioni sfornate con le rispettive squadre di club. Insomma, anche loro sono forti indiziati a restare nei dodici. Tra gli altri in attesa c’è Nico Mannion, protagonista di un’ottima stagione con la maglia di Varese e chiaramente uno degli uomini più attesi e attenzionati da parte dello staff tecnico dell’Italia.

Con la maglia della Nazionale dovrebbe tornare anche Danilo Gallinari che, in seguito alle ultime estati passate a casa per colpa di una sfortunata serie di infortuni, ha già messo in evidenza come vorrebbe tanto tornare in azzurro per dare una mano ai compagni al Preolimpico e provare con tutte le forze a portare l’Italia ancora una volta alle Olimpiadi. È chiaro che avere in squadra il Gallo vorrebbe dire poter contare su un elemento, soprattutto in termini offensivi, non indifferente, oltre che tanta esperienza al servizio dei compagni.

Non mancano le discussioni e le polemiche in merito al tema del naturalizzato. Se Paolo Banchero ha fatto una scelta ben precisa l’estate scorsa, optando per gli Usa, ora si parla molto di Drew Eubanks, lungo che milita con i Suns. La domanda da porsi, però, è quella relativo al senso di naturalizzare un giocatore che conosce poco o nulla del nostro Paese e che palesemente vorrebbe giocare con gli azzurri solo per poter partecipare alle Olimpiadi, nemmeno in grado di spostare chissà quanto gli equilibri. Rispetto a Donte DiVincenzo, guardia dei Knicks e l’altro atleta in lizza per la naturalizzazione, Eubanks andrebbe in ogni caso a rimpolpare il reparto più scoperto degli azzurri, sotto canestro, ma non c’è dubbio che la qualità e le doti balistiche della guardia di NY non si possono nascondere sotto il tappeto.

All Star Saturday, lo spettacolo premia Curry, Lillard e McClung

Anche l’edizione 2024 dell’All Star Saturday ha proposto uno spettacolo di tutto rispetto, che ha sicuramente soddisfatto gli appassionati di pallacanestro a stelle e strisce. Non sono mancate le emozioni, soprattutto con lo scontro tra due titani del tiro dalla lunga distanza, ovvero Stephen Curry e Sabrina Ionescu.

Le prestazioni che hanno sfornato la Ionescu e Steph Curry sono indubbiamente di altissimo livello, anche se poi a trionfare è stato quello che si può definire, senza mezzi termini, come il tiratore più forte di tutti i tempi, attualmente in cerca di un posto nei playoff con la maglia dei Golden State Warriors.

Le premesse erano ben delineate: l’accordo era che la Ionescu tirasse dalla linea da tre punti della Wnba. Al contrario, però, l’atleta in forza alle Liberty ha voluto stupire tutti, usando in ogni caso un pallone da gioco di dimensioni inferiori, mettendosi a confronto con il talento dei Warriors rispettando la stessa distanza di tiro. E, in effetti, la stella delle Liberty è stata protagonista di una sequenza notevole, visto che ha chiuso la gara con 26 punti. È soprattutto nella prima parte, però, che è riuscita a mettere notevole pressione a Curry.

Il giocatore dei Warriors, però, si è presentato al suo round molto tranquillo, sfoderando la tradizionale tecnica di tiro, da registrare e far rivedere in tutte le scuole di minibasket. Qualcosa davvero di impressionante, che ha permesso a Curry di raggiungere e superare il punteggio della Ionescu, chiudendo alla fine con 29 punti.

La partenza della Ionescu, però, è stata davvero notevole e la pressione messa al buon Steph era tutta vera. D’altro canto, però, il fenomeno della squadra della Baia è stato in grado a un certo punto della sua performance di svoltare completamente, trovando ritmo e chiudendo in grande stile. Due prestazioni davvero di altissimo livello e Curry è convinto che una simile sfida si possa ripetere tranquillamente nelle prossime edizioni dell’All Star Saturday.

La vera e propria gara da tre punti, però, è finita nelle mani di Lillard, che è riuscito a ripetere la straordinaria performance dello scorso anno. Anche in questo caso si è trattato di una sfida emozionante, con il giocatore dei Bucks che si è portato a casa il trofeo avendo la meglio solo nel finale di Trae Young. È stato l’ultimo tiro, infatti, a decidere la contesa, con il pallone che valeva 2 punti che ha permesso a Lillard di spiccare il volo e battere il playmaker degli Atlanta Hawks.

Risultati serie A, Brescia si riprende la vetta

Giornata numero 18 per la serie A di basket, che sta nuovamente mettendo in mostra due sfidanti che vorranno senz’altro contendere fino alla fine il titolo alle due big, ovvero Milano e Virtus Bologna. Le due mine vaganti sono rappresentate da Brescia, che si è ripresa la testa solitaria della classifica, e Venezia, alle sue spalle, indietro di una sola vittoria.

La compagine lombarda è stata protagonista di un gran finale di partita contro Pistoia, in un match molto più complicato di quello che si prospettava sulla carta. Va dato merito senza dubbio ai 19 punti di Bilan e ai 27 messi in saccoccia da parte di Massinburg, grazie ai quali Brescia è riuscita ad avere la meglio rispetto alla compagine toscana.

serie a basket

Grande vittoria da parte dell’EA7 Milano, che riesce a vincere la resistenza di una buona Dinamo Sassari. Il secondo tempo è stato quello decisivo, dove le scarpette rosse hanno fatto il vuoto, nonostante l’ottima prova dei sardi, che hanno avuto in panchina per la prima volta il nuovo allenatore Markovic. È il terzo quarto che ha fatto la differenza, grazie a un parzialone da 24-10, che permette alla compagine di Messina di allungare in maniera perentoria, passando al +14 che ha fatto poi la differenza fino alla fine. Buona la prova di Nikola Mirotic, in doppia cifra esattamente come Shabazz Napier.

Non può nulla Napoli, invece, chiamata all’impresa in una trasferta impegnativa come quella sul campo della Virtus Bologna. I felsinei hanno avuto la meglio, guidando la partita fin dal primo quarto, dove Belinelli e compagni hanno messo a referto ben 33 punti. Pullen dalla panchina è l’ultimo ad arrendersi per Napoli, male Sokolowski, che termina in doppia cifra, ma con basse percentuali dall’arco (1/7 da tre).

Pesante vittoria in trasferta della Happy Casa Brindisi, che si prende i due punti con merito sul campo di una Pesaro sempre più in crisi e in difficoltà. Il quartetto Bamforth, Bluiette, Mcduffie e Ford finisce in doppia cifra, ma i padroni di casa in difesa non riescono a reggere l’urto di Brindisi, sempre in controllo e in vantaggio nel punteggio, guidata dai 25 punti di uno scatenato Bartley.

Derthona umilia letteralmente Reggio Emilia, vincendo 93-64. Una partita mai in dubbio, grazie a una spettacolare prova di squadra. Un primo quarto spaziale, dominato con 26 punti segnati e solamente 4 punti subiti. Una prestazione completamente da rivedere per Reggio Emilia, che è stata dominata sotto tutti gli aspetti. Grande vittoria nel derby lombardo per Varese, che espugna Cremona grazie a una tripla di Nico Mannion a 4” dalla fine.

Milano, l’ennesima beffa arriva in Eurolega

È un periodo dove gira tutto storto all’Olimpia Milano. Se in Italia la situazione si fa più difficile del previsto, anche in terra europeo le cose non stanno andando bene. Nell’ultimo match le scarpette rosse devono cedere una vittoria che sembrava ormai tra le mani, per una vera e propria beffa. In questo modo, è la quarta sconfitta di fila che arriva sommando campionato ed Eurolega.

I padroni di casa tedeschi trovano una grandissima partita del loro totem Serge Ibaka, che termina il match con una doppia doppia da 20 punti e 12 rimbalzi, vincendo 91-84 in un finale decisamente concitato. Grande prestazione anche da parte di Edwards, altro trascinatore del Bayern, che chiude con 32 punti e il 50% nel tiro dalla lunga distanza. Per Milano Shields è senz’altro un faro e punto di riferimento a livello offensivo, dato che riesce a mettere a referto ben 26 punti, ma non è sufficiente. Il cammino di Milano in questa Eurolega, quindi, si fa sempre più difficile, concludendo per l’ottava volta con una sconfitta queste prime 12 partite.

La partenza dell’Olimpia Milano è certamente positiva, mettendo in campo un po’ tutto quello che coach Messina aveva richiesto alla vigilia. Certo, i padroni di casa non si tirano indietro e rispondono colpo su colpo all’EA7. In ogni caso, sono le scarpette rosse a mettere il naso avanti alla fine del primo quarto, 25-22. Il problema, per Shields e compagni, si chiama Serbe Ibaka, che è letteralmente dominante in mezzo all’area e, in compagnia della verve offensiva di Edwards, che comincia a diventare imprendibile per Milano. Gli uomini di coach Messina cominciano a fare grande fatica in fase offensivo e, nello specifico, uno degli aspetti che patiscono maggiormente è la notevole fisicità che caratterizza i padroni di casa. All’intervallo il Bayern è avanti di cinque punti, mentre nella ripresa il match continua a svilupparsi su binari di equilibrio. Sono in modo particolare Tonut e Melli a suonare la sveglia per Milano, ma le due squadre si rispondono colpo su colpo.

Edwards continua a essere trascinante, anche se Milano pare prendere in mano le redini del match nell’ultimo quarto, spinta anche dal trio composto da Shields, Flaccadori e Voigtmann. Nel finale, però, il coniglio dal cilindro lo trova Serge Ibaka, con una tripla clamorosa che fissa parità e che vuol dire supplementare. L’extra time è dominato da Edwards, che fa ammattire la difesa di Milano e che porta all’ennesima sconfitta per le scarpette rosse.

Petrucci e il futuro dell’Italbasket: pronto a ricandidarsi

L’uomo di maggior potere della Federazione italiana di pallacanestro rilancia e prova a parlare del futuro, suo e di quello del sistema basket italiano. Stiamo parlando inevitabilmente di Petrucci e delle sue recenti dichiarazioni che sono state rilasciate alla stampa, in cui emergono interessanti dettagli in merito al suo futuro come capo delegazione, ma anche al rinnovo del contratto di coach Gianmarco Pozzecco, oltre alle sue idee sul futuro extra-basket di Gigi Datome.

Nel corso di una lunghissima intervista che è stata rilasciata al quotidiano sportivo Tuttosport, Petrucci ha tolto i veli a una notizia molto interessante, ovvero la sua volontà di ricandidarsi, anche in virtù dei cambiamenti che sono stati apportati alla normativa che era in vigore. Diverse le tematiche che sono state trattate nel corso dell’intervista, tra cui anche l’argomento legato a Gigi Datome. Petrucci ha chiarito di aver ricevuto la chiamata dell’ex giocatore dell’Olimpia Milano e Roma. Ebbene, ha svelato come Gigi Datome ricoprirà il ruolo di capo delegazione, e si occuperà anche di tenere i rapporti internazionali per la Nazionale in vista della finestra di febbraio delle qualificazioni.

Petrucci ha parlato a lungo anche della questione legata al contratto di Pozzecco. Il numero uno della FIP ha messo in evidenza come abbia sempre rimostrato la sua contrarietà al fatto che Pozzecco potesse dimezzare il suo incarico e rivestire anche il ruolo di allenatore part-time al Villeurbanne. Detto questo, è chiaro che Petrucci ha dovuto fare i conti con la sua volontà di confrontarsi con un percorso importante come l’Eurolega. Petrucci ha parlato molto bene del percorso con l’Italia fino a questo momento di coach Pozzecco, mettendone in evidenza le sue capacità come trascinatore.

Per quanto riguarda il rinnovo del contratto di coach Pozzecco, invece, c’è ancora tempo, visto che Petrucci ha messo in evidenza come ci sono tanti elementi e aspetti che devono essere valutati a fondo. Pozzecco, intanto, sa perfettamente come goda della stima di Petrucci e sa che ha la fiducia da parte della Federazione. Dal punto di vista umano pare che non ci siano ostacoli rispetto al rinnovo, poi è chiaro che entrambe le parti devono guardare nella stessa direzione. In riferimento al pre-olimpico che si svolgerà in Porto Rico, invece, Petrucci considera il sorteggio già piuttosto interessante, quantomeno nella speranza di poter tentare di ottenere il pass per raggiungere Parigi 2024, anche se chiaramente nel girone ci sarà da combattere e non poco, visto il livello delle avversarie.

Virtus Bologna scatenata, anche Napoli al tappeto

Se qualche appassionato avrebbe potuto pensare che la trasferta in terra francese in Eurolega avrebbe potuto stancare la truppa agli ordini di coach Luca Banchi, in realtà non è stato affatto così. Sì, dal momento che la Virtus Bologna ha fatto, per l’ennesima volta in stagione, la voce grossa in campionato.

Derby Bologna

Questa volta si è imposta con un risultato netto su uno dei campi, in questo primo scorcio di campionato, più complicati di tutto il massimo campionato. Stiamo facendo riferimento al campo di Napoli, con la Gevi che fino a questo momento aveva dato spettacolo tra le mura amiche, vincendo addirittura anche contro un’altra candidata allo scudetto, ovvero Milano.

Le Vu Nere si impongono invece molto agevolmente, prendendo il largo nel secondo parziale e non staccando più la spina fino alla fine, lasciando solo poche briciole a Napoli, ma nulla di così importante per poter riaprire la partita. Bologna si conferma padrona del campionato e imbattibile fino a questo momento.

La partenza del match, in realtà, era stata tutta di marca napoletana, con la Gevi che ha cercato di premere fin dal primo momento il piede sull’acceleratore. D’altro canto, però, la qualità e il roster di Bologna hanno fatto la differenza, non solo sul lungo periodo. Il crollo mentale di Napoli, che non è stata in grado di controbattere colpo su colpo agli assoli delle stelle della Virtus Bologna, l’ha tolta di fatto dal match, anche perché pure nel secondo tempo non c’è stata storia. Merito, questo va detto, della grandissima applicazione difensiva delle Vu Nere, che hanno chiuso a doppia chiave il proprio canestro, non permettendo alla Gevi di fare il solito basket di corsa e atletismo.

L’inizio del match si svolge davvero su ritmi altissimi, anche per merito di Napoli, che si dimostra molto concreta in attacco e altrettanto attenta in fase difensiva. Recuperando diversi palloni, la Gevi può sfogare la sua arma micidiale del contropiede, che prende un po’ di sorpresa la Virtus. Il tempo per Bologna di riorganizzarsi ed ecco che si accende l’incredibile talento di Belinelli, che quando gioca sui ritmi Nba ha ben pochi avversari in grado di tenerlo a bada in questo campionato.

Ogni buco difensivo di Napoli viene puntualmente colpito da parte di Bologna nel secondo quarto, con la conseguenza che le Vu Nere scappano in maniera inesorabile nel punteggio. La Gevi non segna per cinque lunghissimi minuti e poi non riesce più ad avvicinarsi, con il risultato finale di 75-88, che forse non spiega appieno il dominio dei bianconeri.

Trento batte Cremona, ecco la prima vittoria del campionato

Il campionato di basket 2023-2024 ha ufficialmente preso il via e il primo sorriso è quello della Dolomiti Energia Trento, che ha battuto di fronte ai propri tifosi la Vanoli Cremona. Il punteggio finale, 91-84, non spiega così bene il dominio dei padroni di casa, che sono rimasti avanti nel punteggio praticamente per l’intero match, conducendo sempre le operazioni.

trento reggio emilia basket

Per Cremona rimane certamente da salvare il grande impegno e la voglia di non mollare, provando a rientrare fino alle battute conclusive della partita. Grazulis è stato il top scorer del match e sembra perfettamente in linea con quanto mostrato durante il torneo mondiale di qualche settimana fa. In effetti, al termine del match il tabellino per il giocatore di Trento recita ben 25 punti, un bottino non indifferente con cui ha trascinato i padroni di casa.

Da notare anche il buon apporto di Mattia Udom, che si è rivelato fondamentale con i suoi 14 punti, mentre ha giocato decisamente un’ottima partita anche Davide Alviti, mettendo insieme 9 punti e collezionando anche 8 rimbalzi, senza dimenticare una stoppata che ha fatto la differenza nel finale di gara. Per quanto riguarda Cremona, invece, le due prove più importanti dal punto di vista dello scorer offensivo sono quelle di Grant Golden, che ha messo insieme 18 punti, e di Marcus Zegarowski, che di punti ne ha realizzati 16.

L’avvio di gara è stato decisamente all’insegna dell’equilibrio, poi ecco arrivare il break che ha fatto la differenza per i padroni di casa. Si tratta di un 14-0 piazzato da Trento che ha favorito l’allungo. Al 10’ i padroni di casa sono già in vantaggio in doppia cifra, ma nel secondo quarto ecco il risveglio di Cremona, che riesce anche a riportarsi sul -3, senza però mai impattare o mettere il naso davanti.

Poco prima dell’intervallo ecco che i padroni di casa piazzano un altro mini-break che indirizza il match, tornando negli spogliatoi con un vantaggio in doppia cifra. Nel terzo quarto Trento vuole chiudere i conti e allunga fino ad arrivare al +17. Qui Cremona mette in evidenza tutto il suo carattere, cercando in tutti i modi di riportarsi sotto nel punteggio, ma riesce ad arrivare nell’ultimo quarto, quando mancavano due minuti e mezzo alla fine del match, addirittura anche fino a -4, quando poi Trento accelera definitivamente, con le giocate decisive per il 91-84 finale. Nel tabellino finale troviamo anche 13 punti di Baldwin per Trento, mentre il nuovo acquisto Biligha si ferma a 7. Per Cremona, in doppia cifra ci sono anche Lacey, 14 punti, e Pecchia, 10 punti.

Addio a Tonino Zorzi, il “Paron” della pallacanestro

Una perdita davvero gigantesca per il mondo della pallacanestro italiana. Stiamo parlando della scomparsa di Tonino Zorzi, conosciuto da tutto il mondo cestistico come il “Paron”. Per i non addetti ai lavori, si tratta di una figura che non ha eguali in termini di importanza per il movimento cestistico italiano, che ne è stato protagonista e rivoluzionario prima da giocatore e poi, per tanti anni, come allenatore.

Zorzi è deceduto nella sua città natia, ovvero Gorizia, all’età di 88 anni: era stato colpito da diverso tempo da un male incurabile ed era ricoverato presso un’apposita struttura. In pubblico si era visto per l’ultima volta nel 2019, quattro anni fa, nel corso dell’edizione di quell’anno dell’Old Star Game tra le compagini di Venezia.

Nei panni di giocatore, Zorzi fece il suo esordio con la maglia della Goriziana, ma il top in carriera lo ebbe con la canotta di Varese, dopo scese in campo addirittura dal 1954 fino al 1962. Zorzi è stato capitano del primo scudetto che è stato vinto dalla compagine biancorossa, nel lontano 1961. Come si può facilmente intuire, fu grande protagonista anche con la maglia azzurra, con cui giocò due Campionati Europei.

Una volta che il Paron chiuse la sua parentesi da giocatore, ecco che iniziò fin da subito ad allenare. E anche in questo caso, le soddisfazioni non sono mancate, soprattutto perché ha girato un po’ tutte le panchine d’Italia. Infatti, ha allenato davvero tantissime squadre, tra cui la sua Gorizia, ma anche Napoli (con cui ha trionfato nella Coppa Coppe nel 1970), Padova, ma anche Venezia, il club a cui si è legato di più da allenatore. Con i lagunari, infatti, ha allenato in quattro fasi differenti, per complessive dodici stagioni, con cui ha ottenuto ben tre promozioni nella massima serie, raggiungendo anche la finale di Coppa Korac.

Tra i giocatori che ha allenato ci sono campionissimi del calibro di Haywood, Dalipagic, Radovanovic e Carraro. Nell’elenco delle squadre che ha allenato troviamo anche Reggio Calabria, con cui ha centrato una promozione in A1, ma anche Pavia, Montecatini, Siena, Sassari, Avellino e Rieti. Nella sua parte finale della carriera, ha vissuto anche delle ottime esperienze nel ruolo di assistente anziano, con squadre come Avellino, Virtus Bologna e Venezia. Una piccola pillola statistica che certamente rende onore al Paron: Tonino Zorzi è il solo allenatore che è stato in grado di allenare più di mille partite nel massimo campionato italiano, per la precisione 1073 match.

Serie A 2023-2024, ecco il calendario ufficiale

Sono stati finalmente tolti i veli al calendario della Serie A 2023-2024, che si caratterizzerà per essere stato realizzato in totale asimmetria tra il girone di andata e quello di ritorno. La squadra che ha vinto lo scudetto, ovvero Milano, farà il suo debutto tra le mura amiche sfidando Treviso nel corso della prima giornata che si svolgerà il primo di ottobre.

Serie A 2023-2024, le date della Supercoppa Italiana

A dire la verità, però, la stagione ufficiale prenderà il via già nel corso della settimana precedente, quando in palio ci sarà la Supercoppa Italiana, che si svolgerà in quel di Brescia. La fine del campionato 2023-2024 è invece prevista per il 5 maggio. Come detto in precedenza, il calendario del girone di andata sarà diverso da quello di ritorno.

La Supercoppa Italiana, come stavamo dicendo, si giocherà sul campo di Brescia e a battersi per questo primo titolo della stagione ci saranno ben quattro grandi squadre, ovvero la Virtus Bologna, Milan, Tortona e i padroni di casa della Germani Brescia. La sfida che rimetterà nuovamente di fronte le due finaliste nella lotta per lo scudetto nella scorsa stagione, ovvero Milano e Bologna si rivedrà il 10 dicembre sul campo delle scarpette rosse, mentre il ritorno si giocherà il 10 marzo del prossimo anno.

L’esordio in campionato per l’Olimpia Milano è previsto contro Treviso, mentre Bologna non debutterà in casa, visto che partirà sul campo di Scafati. Informazioni molto utili anche in riferimento alle Final Eight di Coppa Italia, che si svolgeranno nel periodo tra il 14 e il 18 febbraio. Come al solito, a partecipare alla fase finale di Coppa Italia ci saranno le otto squadre che si classificheranno ai primi posti alla fine del girone di andata.

Cosa prevede la prima giornata

Subito dopo, ecco che ci sarà il tempo per le Nazionali, con la finestra dedicata ad affrontare le partite legate alla qualificazione per gli Europei del 2025, che è prevista nel periodo che va dal 19 fino al 27 febbraio. Dando uno sguardo un po’ più approfondito alla prima giornata di campionato, ecco che si può notare come Venezia esordirà in casa contro Tortona, mentre poi Sassari sfiderà sempre tra le mura amiche in Sardegna la Gevi Napoli. Brindisi farà il suo debutto davanti al pubblico amico contro Reggio Emilia, ma la partita si giocherà mercoledì 4 ottobre. Stessa data anche per l’esordio di Varese, che si troverà di fronte, sempre in casa, Pistoia. Scafati sfiderà la Virtus Bologna, come detto, così come Milano affronterà Treviso. Brescia ospiterà Pesaro e Trento farà lo stesso con Cremona. Gli unici due posticipi previsti, come detto, sono quelli di Brindisi e Varese.

Banchero, tutta la delusione espressa da Petrucci

Una fortissima delusione, soprattutto per le modalità con cui è stata data la comunicazione ai vertici azzurri. Il numero uno della FIP, Petrucci, non ha nascosto il suo risentimento per una scelta più che legittima, ma che è stata comunicata in modo freddo e distaccato.

Insomma, la delusione per la scelta di Paolo Banchero di puntare sulla Nazionale Usa e non vestire la maglia azzurra si sta facendo sentire e sta lasciando i suoi strascichi su tutto l’ambiente azzurro. Se Pozzecco, il ct della Nazionale, è stato più diplomatico, Petrucci ha messo in evidenza come il tradimento è una parola troppo forte e grossa, ma era sufficiente una semplice telefonata per esprimere la scelta.

paolo banchero

Invece, pare che Banchero l’abbia fatto sapere ai vertici azzurri semplicemente tramite le agenzie, senza alcun contatto diretto. Non solo: visto che negli ultimi giorni ha presenziato un evento a Milano, ha addirittura evitato ogni contatto con coach Pozzecco. E proprio quest’ultimo, nello scorso inverno, aveva viaggiato fino in Florida, esattamente con l’intento di convincere Banchero ad accettare la maglia azzurra.

Petrucci ha messo in evidenza come era stato predisposto un programma apposito per investire sulla sua immagine nel nostro Paese, che però non deve aver fatto troppo breccia nei pensieri e nelle convinzioni sia di Banchero stesso che del suo agente Mike Miller. In realtà, come dicevamo in precedenza, non è tanto la decisione in sé ad aver fatto infuriare Petrucci, quanto le modalità con cui è stata espressa.

Il numero uno della Fip non ha usato mezzi termini nel definirla una presa in giro. Nessuno si è certamente illuso che Banchero potesse scegliere a occhi chiusi l’Italia, ma il percorso fatto fino a questo momento effettivamente dà a pensare. Ad esempio, nel 2019 la sua famiglia voleva diventare italiana e la Fip ha fatto tanto per fare in modo che ciò accadesse. L’anno successivo Banchero voleva dare una mano all’Italia a qualificarsi ai Giochi di Parigi e poi ha espresso e manifestato la sua voglia di scendere in campo con i colori azzurri.

Pare che tutto sia precipitato nel momento in cui Petrucci ha compreso a fondo il suo valore e il suo ruolo all’interno della Nba. Insomma, le quotazioni di Banchero sono cresciute notevolmente, sia dopo l’essere stato scelto con la chiamata numero uno al draft del 2022 sia dopo aver vinto il premio di Rookie dell’anno. E, di conseguenza, ecco che l’aspetto più romantico di tutta questa faccenda è venuto meno.