Parla Kobe: “Bryant in Italia? Qui è casa mia, ho imparato cos’è il basket”

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Signori, parola al diretto interessato. Leggasi mister Basketball. Il migliore. Kobe Bryant arriva in Italia per un evento Nike in programma tra oggi (gli è toccato anche assistere a una contestazione nei confronti della Nike) e domani a Milano e Roma e – dopo un gran parlare di lockout Nba e di trasferimento della stella dei LA Lakers a Bologna – è lui stesso a prendere la parola. Lo fa, il 24 più famoso al mondo, parlando dagli uffici de La Gazzetta dello Sport di via Solferino in replica alle domande di utenti e giornalisti.

IL BAGNO DI FOLLA DI ROMA: KOBE, L’IMPERATORE

Quel che Bryant racconta è una versione dei fatti che volevamo – VOLEVAMO – sentire da quella bocca li. Mentre i le labbra si schiudono pian piano e lasciano in bella vista denti bianchi bianchi. Che bianchi così, suggeriscono ottimismo da quanto luccicano. Porte aperte all’Italia? A sentirlo, sembrano piuttosto portoni. Allora ci piace:

“Giocare in Italia è in questo momento una eventualità molto possibile: per me sarebbe un sogno ma è anche qualcosa che potrebbe concretizzarsi sul serio. C’è un’opportunità: ne stiamo parlando in questi giorni”.

Il riferimento alla trattativa con la Virtus Bologna non è affatto casuale e – denti a parte – quello che ha davvero colpito in senso positivo – altra ventata di ottimismo sull’esito dell’accordo con Claudio Sabatini – è il perfetto italiano sfoggiato nella circostanza da Bryant. Che lancia messaggi d’amore all’Italia:

“Essere qui è per me un grandissimo onore, sono a casa mia. In italia ho imparato i fondamentali di questa disciplina: il tiro, il passaggio, il taglio senza palla. In America, nessuno conosceva tutto ciò, si limitavano a schiacciare”.

Non è mancato l’elogio – galante, Kobe, gran signore – al trio italiano in Nba:

“Bargnani, Belinelli e Gallinari non sono giocatori qualsiasi. Per giocarci contro, occorre prima studiarli”.

Infine, l’insegnamento che andrebbe tenuto in considerazione da molti professionisti – che magari non hanno vinto mai, che magari cerdono di essere arrivati solo perchè glielo fa credere una firma sul contratto:

“Cosìè il basket dopo che hai vinto tutto? Divertimento, grande divertimento”.

Nella sede della Gazzetta dello Sport, ad attenderlo, Sandro Gamba e Dan Peterson che lo hanno coccolato in ogni maniera:

“E’ il più grande di tutti”.

Infine, le parole di Marco Materazzi, ospite speciale di via Solferino:

“Gli auguro di cuore di insidiare, per grandezza, il mio idolo Michael Jordan“.

Di sicuro, allo stato attuale è l’unico che può riuscirci.

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