Petrucci su Bryant: “Va a Bologna? Bene. Resta in America? Amen”

Spread the love

Ancora non si sa di che morte morire: lo sapremo nei prossimi giorni, anche perchè l’affare tra la Virtus Bologna e Kobe Bryant si può chiudere solo ora. A meno che l’Nba davvero prenda un anno sabbatico.

Nell’attesa di capire e conoscere i destini del 24 dei Los Angeles Lakers, chi si assume la responsabilità di riportare ordine nel cotesto della pallacanestro italiana è Gianni Petrucci che, da presidente del Coni, cerca di riportare l’attenzione su binari tricolori che prescindono dalla presenza o meno in Italia del campione Usa ma tengono semmai conti della visione di insieme del basket nazionale.

Kobe Bryant? Petrucci sembra volerlo dire – ma chissene – salvo esternare il concetto ina maniera più istituzionale e formale:

“Il fatto che io non abbia parlato finora fa capire come la penso. Ho molta stima di Claudio Sabatini però ritengo che l’immagine del basket non sarà arricchita dalla presenza di un fenomeno. Nemmeno se questo fenome ìno è il più grande giocatore in circolazione”.

In effetti, l’analisi non fa una piega: Bryant avrebbe calamitato l’attenzione di chiunque per il mese scarso di cui si era parlato salvo poi restare – con la sua partenza per gli States – a leccarsi ferite aperte e mai rimarginate che non grondano plasma, semmai l’assenza tangibile di un progetto che sappia gar crescere il movimento della pallacanestro italiana. In questo, Petrucci fa un discorso condivisibile.

“Non voglio creare ulteriori problemi alla pallacanestro – continua il primo referente del Coni –  rispetto chi è contento. Non dico che sono contrario all’affare am credo sia più importante ribadire il fatto che le federazioni sportive hanno bisogno di regole certe, di tranquillità. C’è un limite a tutto, punto e basta. Se Bryant dovesse venire sarei contento ma non faccio follie, non sono così entusiasta”.

Discorso che non vale per uno come Danilo Gallinari perchè, dice Petrucci

“Sono giocatori italiani che non vengono eventualmente per una sola partita”.

Anche in questo concordo. Vedere Bryant in qualunque palazzetto vicino casa sarebbe meraviglioso, che non sia il modo per investire sul futuro del basket italiano è verità sacrosanta.

Lascia un commento