FIP respinge richiesta AIAP, niente anticipo elezioni Consiglio direttivo CIA

Nonostante i numerosi e continui incontri di chiarimento, richiesti ed ottenuti, ancora una volta l’AIAP (Associazione Italiana Arbitri Pallacanestro) si pone in contrasto con il Comitato Italiano Arbitri, i cui rappresentanti sono eletti democraticamente da tutta la componente arbitrale italiana e non solo da quella che opera nei campionati professionistici.
L’AIAP chiede di anticipare le elezioni dei componenti del Comitato direttivo del CIA al 1 luglio 2012, mentre l’Assemblea elettiva del Presidene e del Consiglio federale è prevista per l’8-9 febbraio 2013. L’elezione dei rappresentanti CIA segue le medesime logiche e tempistiche adottate per le altre componenti elettive e risulta pertanto incomprensibile, oltre che errato, quanto affermato e richiesto dall’AIAP.

Passa la Riforma, addio Legadue e Serie C

Tavolo comune per decidere le norme. I prossimi tre anni  il Trentino ospiterà i  raduni della nazionale italiana, diritti Tv a Sportitalia. La riforma era scontata, giustamente si sono dati due mesi per creare un tavolo comune per partire col piede giusto e valutare le eventuali criticità, Meneghin ci ha abituati al veni.vidi-vici, ma il problema  è stata l’attuazione a volte sofferta, a volte ripudiata come le ben 3 riforme della A dilettati che diventerà il secondo campionato perché chiude Legadue, magari il presidente Marco Bonamico potrebbe essere il commissioner di questo campionato che erediterà alcune squadre dalla A professionista minore. Resta il problema della C, 144 squadre, 122 già sul piede di guerra, non vogliono essere regionalizzate perché perdono il valore d’avviamento e giustamente non vogliono essere fagocitate dall’organizzazione regionale che non potrà garantire qualità nella gestione, e meno di ricorrere a degli stipendiati.

La Fip si toglie un peso, ma prevedo che nonostante il suo ufficio legale si senta in una botte di ferro, comincerà da subito un’opposizione dura  nei vari tribunali. Poi bisognerà vedere se sarà questa Fip a dover affrontare il braccio di ferro, o Meneghin e questo CD nato da un commissariamento lasceranno la scomoda eredità ad altri. Questa grana credo inciderà profondamente nei giochi per la poltrona di presidente se Meneghin non si ripresenterà, come ha detto, alòle elezioni previste fra un anno e 10 giorni.

C in rivolta, non vuole diventare regionale

Prima dei lavori del Consiglio federale Il presidente di Lega Nazionale, Fabio Bruttini, ha scritto ai presidenti dei Comitato regionali per opporsi  alla riforma che declassa 144 club. Per il maltempo, Meneghin ha annullato la conferenza stampa. Sposa bagnata sposa fortunata, dice il proverbio. Riforma con nevicata riforma sfortunata.

Sfortunata sì, visto che Dino Meneghin ha annullatola conferenza stampa delle 14.45 di sabato  per le forti nevicate che hanno paralizzato la città eterna nel cui cuore il Direttivo della Fip si è trovato per discutere (si fa per dire…) e votare il progetto che covava da due anni. Speriamo invece che non sia stata stroncata perché  venerdì,  il giorno dell’apertura dei lavori, si Meneghin si è trovato sul tavolo un documento duro di opposizione.

122 squadre di serie C sfidano la riforma, un arbitro il buonsenso

Mentre il Consiglio federale si è messo stamani  al lavoro per varare la grande riforma dei campionati 2013-2014  (serie A a 16 squadre, A dilettanti con 3 gironi, cancellata Legadue, la C diventa regionale)  per la quale  sabato  alle 14.45  è prevista una conferenza stampa di Meneghin, monta il dissenso delle minori.

La Lega Nazionale Pallacanestro  ha diramato un comunicato con  l’esito della prima fase del sondaggio promosso presso le società di  Serie C Dilettanti.

L’’85% delle società DNC che hanno  risposto al sondaggio, hanno dichiarato di  non essere d’ accordo sulla possibilità che la FIP regionalizzi il campionato DNC. Nei prossimi giorni LNP, valuterà quanto verrà deliberato dal Consiglio Federale FIP del 3/4 febbraio”.

Per la cronaca, anche se non specificato l’85 per cento di 144 società  sono  ben 112. Ovvero la larghissima maggioranza. E’ vero che molti club  hanno problemi economici,  e ci hanno informato che  in questi giorni  sarebbero in diversi i ritardatari  col pagamento della seconda rata della tassa federale. E’ anche vero però che  in fondo questa riforma  potrebbe essere un sollievo per uscire dall’imbarazzo. Non siamo contro la riforma, siamo contro le ipocrisie e le decisioni affrettate, prese dall’alto. Non dimentichiamo, che le squadre in Italia sono troppe,  e le due A professionistiche  battono come numeri  anche i 30 club della NBA, che molte sono le incongruenze nelle minori e   si fanno follie pagando a volte stipendi di 25 mila euro all’anno.

Federbasket, Lega Serie A e Giba: al tavolo per l’accordo collettivo di lavoro

Una nota ufficiale della Federbasket (Fip) rende noto che la Federazione italiana pallacanestro, insieme a Lega Serie A e sindacato dei giocatori (Giba) hanno iniziato a discutere in relazione al rinnovo dell’accordo collettivo di lavoro.

“Le parti – si legge sul comunicato – hanno analizzato compiutamente gli effetti della contingente crisi economica sullo stato attuale e futuro della pallacanestro italiana. Sono stati quindi valutati i provvedimenti necessari per garantire la migliore sostenibilità economica al movimento, con particolare riguardo al rinnovo dell’accordo collettivo di lavoro, al fondo di fine rapporto degli atleti, al contenimento dei costi ed alla riforma dei campionati. L’incontro si è svolto in un clima di ritrovata serenità e con spirito realmente costruttivo e le parti si ritroveranno a breve per dare concretezza formale a quanto condiviso ed affrontare in un contesto di riforma generale anche l’argomento dell’eleggibilità”.

Lo sport cerca la via giusta ai tempi di Mario Monti

Il suo  J’accuse duro di anni fa al calcio affaristico e la  scelta di affidare la delega allo sport al bolognese Piero Gnudi, ex presidente dell’Enel, che entra subito nella vicenda Juve-Inter

  • Ubi maior minor cessat. Più che il basket,  merita  certamente attenzione  massima in questa settimana l’assetto  economico-organizzativo-etico  che Mario Monti potrà dare al paese in funzione di “sviluppo e coesione sociale”. E  di riflesso  all’italico  sport dopo  questi  17 anni  berlusconiani di un calcio affaristico e televisivo che ha  inevitabilmente “favorito” gli scandali (da quello di Moggi alle Scommesse) e la litigiosità ed è una delle ragioni che hanno  svuotato gli stadi. E costretto purtroppo il CONI, vestale dello sport popolare,  a navigare a vista, svuotato ormai dall’aura di  grande accademia dello sport, di culla della “scuola italiana”.
  • Sì il   CONI  pilotato da un tutor influente  ad ogni livello quale Gianni Letta, come si è capito nell’encomio pubblico riservatogli dal presidente Napolitano nel discorso di presentazione del Governo Monti.  Di volta in volta  l’ex direttore del Tempo divenuto il “dominus” del Governo finngendosi “umile tappabuichi”, ha provveduto ai finanziamenti ad hoc, alle celebrazioni, a garantire lo  status quo dell’organismo di gestione per puntare all’Olimpiade del 2020, che adesso potrebbe essere  in pericolo, anche se la votazione sarà nel 2013 e i conti nel frattempo potrebbero essere sistemati. E che Roma non vuole perdere. Non dimentichiamo però, del Governo uscente,  anche un  sottosegretario  volonteroso  e rispettoso, a volte anche troppo nelle sue funzioni di “organo vigilante”, quale il  messinese dottore in farmacia Rocco Crimi.

Fip e Lega, segnali di riconciliazione

Lega Basket e Federazione italiana pallacanestro – la Fip – pare comincino a lanciarsi segnali di riavvicinamento. Il comunicato che giunge dal Consiglio Federale della Fip è in tal senso inequivocabile:

“Accolta favorevolmente la decisione della Lega Serie A di rinunciare alle minacciate iniziative legali nei confronti della Fip, si è conferito mandato al Presidente di riavviare il tavolo di confronto per il rinnovo della convenzione. Il primo incontro fra le parti è previsto successivamente al 20 novembre, dopo che il Presidente avrà partecipato alle riunioni con Fiba e FibaEurope”.

Le date previste per il prossimo Consiglio sono quelle del 16-17 dicembre 2011.

Dino Meneghin al convegno “Cultura sportiva tra governance, società ed impresa: un secolo di basket in Italia” all’Università di Siena

  • In occasione dei Novant’anni dalla nascita della Federazione Italiana Pallacanestro, l’Università degli Studi di Siena ha organizzato per venerdì 28 ottobre il convegno “Cultura sportiva tra governance, società ed impresa: un secolo di basket in Italia” a cui parteciperà anche il presidente della FIP Dino Meneghin. Il Convegno, a cura della Facoltà di Scienze Politiche, si terrà dalle 9.00 presso l’Aula Magna del Rettorato (via Banchi di Sotto 55) e dalle 15.00 presso la Facoltà di Scienze Politiche (via Mattioli 10).
  • Il Convegno sarà concluso dalla Tavola rotonda “Il basket nel nuovo millennio” (inizio ore 16.30). Parteciperanno anche il presidente di Lega Nazionale Basket Fabio Bruttini, il CT della nazionale Pianigiani, gli ex CT della nazionale Sandro Gamba e Valerio Bianchini che cura l’angolo tecnico di “Sottocanestro”, rotocalco settimanale del venerdì di La7 (ore 24, nel prossimo numero illustrerà il gioco del pick and roll).  Per quanto riguarda il Comune di Siena, Massino Bianchi terrà una relazione sulla storia di questo sport a Siena che data dal 1907. I lavori saranno introdotti dal rettore dell’Università di Siena Angelo Riccaboni e dal preside della Facoltà di Scienze Politiche Luca Verzichelli.

Petrucci su Bryant: “Va a Bologna? Bene. Resta in America? Amen”

Ancora non si sa di che morte morire: lo sapremo nei prossimi giorni, anche perchè l’affare tra la Virtus Bologna e Kobe Bryant si può chiudere solo ora. A meno che l’Nba davvero prenda un anno sabbatico.

Nell’attesa di capire e conoscere i destini del 24 dei Los Angeles Lakers, chi si assume la responsabilità di riportare ordine nel cotesto della pallacanestro italiana è Gianni Petrucci che, da presidente del Coni, cerca di riportare l’attenzione su binari tricolori che prescindono dalla presenza o meno in Italia del campione Usa ma tengono semmai conti della visione di insieme del basket nazionale.

Kobe Bryant? Petrucci sembra volerlo dire – ma chissene – salvo esternare il concetto ina maniera più istituzionale e formale: