Arriva una sconfitta inaspettata contro i Toronto Raptors. Ed è quanto basta per rovinare la festa dei Los Angeles Lakers nel giorno del ritorno della loro stella più grande dopo il lungo infortunio. Ma il sorriso di Kobe Bryant in sala stampa dice molto più di ogni parola.
Kobe Bryant
L’Nba attende il ritorno di Kobe Bryant
Non aspettano altro negli Usa e, in particolar modo, a Los Angeles. Kobe Bryant torna Venerdì 6 dicembre? Potrebbe essere questa la data che tutto il mondo del basket attende impaziente: quella del ritorno del Black Mamba. Il fuoriclasse dei Lakers, 35 anni, è fermo dal 12 aprile per la rottura del tendine d’Achille sinistro.
Sospetta rottura del tendine d’Achille, Bryant stagione finita
Con un brevissimo comunicato al termine della gara coi Clipper vinta 118-116 hanno comunicato che la prima diagnosi dei medici sull’infortunio di Kobe Bryant è la sospetta rottura del tendine d’Achille, ma si riservano di emettere un bollettino ufficiale dopo la risonanza magnetica prevista nella giornata di oggi. Davanti a una domanda della stampa di Los Angeles su un possibile ritiro dal basket il giocatore trattiene il fiato: “Ho il pelo dritto dalla paura…”. “Ho fatto un brutto movimento e sentito come uno sciocco del tendine, non potevo più camminare”Riguardo il suo futuro Black Mamba si era riservato una decisione in estate. Ma è pronto a una nuova sfida.
Nba la notte di Bryant e Belinelli
Marco Belinelli infila la tripla decisiva a 5”9 dalla fine e trascina Chicago alla vittoria. La guardia bolognese segna 22 punti e realizza il canestro determinante per i Bulls (35-27), che superano in casa gli Utah Jazz (32-30) per 89-88. L’azzurro, titolare per 42’43», chiude con 7/14 al tiro (3/4 da 3), 4 rimbalzi e 3 assist. Il numero 8 si guadagna un posto negli highlights con la ‘bombà che fa esplodere i 21842 spettatori dello United Center: riceve palla da Jimmy Butler e, dall’angolo, fa centro.
“Ho sbagliato un paio di tiri negli ultimi 2 minuti ma non mi sono spaventato. Nell’ultima azione non ho pensato a niente: Butler ha fatto una giocata incredibile, io ho tirato ed è andata dentro. Era importante vincere dopo le sconfitte contro Indiana e San Antonio”,
aggiunge Belinelli. Nello spogliatoio, gli fanno notare che in questa stagione ha già messo a segno 3 tiri decisivi: l’exploit contro Utah segue quelli contro Boston, il 18 gennaio all’overtime, e contro Detroit il 23 gennaio.
Nba rilancio Lakers, Bryant rinuncia al duello personale con Durant, meglio gli assist
“Bryant ci ha dato il là… Ha servito i compagni, non ha forzato il tiro, mosso alla palla, difeso alla grande”
Alla fine della fiera Mike D’Antoni ha ragionato come Forrest Gump prendendo la via più semplice per risolvere i problemi dei Lakers, e cioè chiedere a Kobe Bryant di fare il “passator cortese “ e di difendere duro sulla guardia più pericolosa (un certo Westbrook…), e nel giro di 48 ore i Lakers hanno cambiato completamente gioco e gettato i presupposti per cambiare passo, anche se per diventare lo squadrone sognato è chiaro che occorre un Howard diverso da quello che commette 5 falli contro un rivale che non ha un centro pericoloso, che ne commette 2 nella stessa azione e che gratificato di buoni palloni dentro l’area spreca dalla lunetta, 2 su 10, 6 consecutivi, roba da non crederci, uno che si chiama Superman può affondare in un bicchiere d’acqua?
Nba il vero show è di LeBron, 39 punti fanno male a Kobe Bryant
I Knicks vincono a Londra in una partita noiosa che non scalda i cuori degli inglesi e per il fuso orario non interessa l’America che si accende invece qualche ora più tardi per il vero show della giornata offerto da “Sua Immensità”.
Lebron James fa proprio di tutto, la sua partita vale da sola una videocassetta, compreso il tuffo per rubare una palla a Bryant, i canestri che hanno messo in ginocchio i Lakers che rimesso in squadra un Pau Gasol utilissimo. Bryant segna solo 9 punti dopo 3 quarti, i peggiori 3 quarti della stagione con 3/18 al tiro, poi all’improvviso veste i panni del figliol prodigo e con una fiammata delle sue, 10 punti in due minuti, i Lakers hanno recuperato 10 punti (63-73) e sono passati avanti col suo top-scorer 83-81 facendo scattare in piedi anche Jack Nicholson tornato sulla sua poltroncina dal richiamo di LeBron dopo le troppe delusioni.
Debutta Mike D’Antoni, lo show-time può attedere, grazie Bryant
Nel micro-turno di martedì notte la sorprendente Brooklyn perde a Los Angeles col tiro del pareggio alla fine, i Lakers vincono 3 partite di fila. Bargnani 22 punti, crollano nel finale i Raptors a Filadelfia.
“Per prima cosa: è meraviglioso essere qui e poter allenare questi grandi giocatori. E’ quello che ogni allenatore sogna…”.
Lo showtime può attendere, idem il dolore al ginocchio operato. Mike D’Antoni cerca di stare seduto il più possibile sulla sua nuova panchina dopo 10 mesi senza basket, a parte la felice parentesi olimpica di Londra, ma alla fine scatta in piedi e cammina avanti e indietro nervosamente zoppicando, incurante della proibizione del medico e dei possibili guai all’arto.
Bryant accoglie Howard “Superman” ai Lakers
Dwight Howard ai Los Angeles Lakers, ora è ufficiale. Il centro degli Orlando Magic passa alla franchigia californiana che riceve anche Chris Duhon e Earl Clark dal team della Florida nell’ambito di una maxi-operazione a cui partecipano anche Denver Nuggets e Philadelphia Sixers. I Magic otterranno Arron Afflalo, Al Harrington, Nikola Vucevic, Josh McRoberts, Moe Harkless (prima scelta di Philadelphia), tre future prime scelte e due future seconde scelte.
Denver riceverà Andre Iguodala da Philadelphia, dove approderanno Andrew Bynum, destinato ad essere rimpiazzato da Howard a Los Angeles, e Jason Richardson. Howard potrebbe decidere di non prolungare il contratto in scadenza nel 2013.
Bryant in Europa? Turchia meglio dell’Italia
Sebbene abbia da scrivere – ne siamo certi – pagine ancora sensazionali nel proseguo della carriera, Kobe Bryant non evita di rispondere a chi gli chiede dell’eventualità – o meno – di chiudere la carriera in Italia. Lo hanno fatto i referenti del sito Yahoo! Sports a cui il cestista dei Los Angeles Lakers ha replicato:
“Chiudere la carriera in Europa? Sarebbe naturale per me. L’Italia ha un posto speciale nel mio cuore, sono cresciuto lì. Ma non più lo stesso posto, quando ero un ragazzino il campionato italiano era il migliore d’Europa. Sarebbe naturale per me”.
Il 33enne ha vissuto in Italia la sua infanzia. Rispetto a quel periodo, però, il basket tricolore è cambiato e non è più il top a livello continentale.
Dream team 2012, LeBron come Kobe: “Siamo forti come nel 1992”
A poche ore dal debutto ufficiale della squadra americana nelle Olimpiadi 2012 di Lodra, LeBron James decide di scaldare l’ambiente riprendendo – e parafrasando – le parole di qualche settimana fa di Kobe Bryant:
“Sì, Kobe ha ragione: siamo forti come il Dream Team del 1992 anche se si tratta di un confronto impossibile: sarebbe bellissimo sfidarli, ma non potremo farlo”.
Così Lebron nel giorno in cui si presenta la nazionale Usa di basket:
“Su di noi c’è troppa pressione perchè siamo strafavoriti? Ci sono abituato, e poi non avverto un peso così particolare: siamo qui per l’oro, gi altri ci conoscono mai noi vogliamo comunque vincere. Sarà bellissimo ripetere Pechino e vivere quest’altra emozione dopo quella del titolo della Nba con Miami”.
Parla Kobe Bryant e Michael Jordan se la ride
Una dichiarazione che è parsa sinonimo di sicurezza per molti è poi significata per alcuni sfrontatezza. E se tra gli alcuni vi è anche un certo Michael Jordan, ecco che le parole in questione assumono un peso specifico ancor più significativo. La frase incriminata è quella di Kobe Bryant:
“Non ho dubbi che la squadra olimpica del 2012 potrebbe battere il Dream Team del 1992 in un singolo match”.
Questa frase di Bryant, protagonista annunciato del torneo di basket olimpico a Londra, ha provocato la replica stizzita di Michael Jordan, il Mito, che Bryant raggiungerà come vincitore di due ori ai Giochi in caso di successo degli Usa a Londra.
Nba 2012 Kobe e Pau Gasol sono a cavallo, Jackson no
NBA INSIDE – Siempre Mo corre per beneficenza a Hollywood, mentre i Knicks hanno confermato Mike Woodson, voluto dai 3 bigs, ma il coach degli 11 titoli è sempre sulla bocca di tutti. Boston nei guai stanotte alle 2 (diretta Sky): Avery Bradley operato alla spalla.
La generosità della NBA è dimostrata dal divertente “caso Woodson”. E’ stata sufficiente una sola vittoria nei playoff (per soli 2 punti e dopo 3 sconfitte..), anche se ha spezzato la serie di 13 sconfitte consecutive che durava dal 2001, per la riconferma di Mike Woodson con un contratto di più anni. E siccome i Knicks non hanno svelato la durata ne le cifre e questo ha ridato immediatamente slancio alle voci che se le cose non dovessero andare bene Phil Jackson sarebbe pronto a tornare in panchina dopo aver chiuso l’anno passato con 11 titoli come coach dei Lakers.
Play off Nba 2012 Kobe non basta, finalisti i Thunder di Durant e Westbrook
I 42 punti di Bryant non fanno male, Oklahoma domina ai rimbalzi, travolge i Lakers e domenica gioca a San Antonio gara1. Boston passa in vantaggio grazie a 27 punti di Brandon Bass.
La NBA prosegue senza le formazioni di Los Angeles, i Lakers crollano di schianto nel quarto tempo e la rampante Oklahoma delle new-stars Durant e Westbrook festeggia la sua terza finale nella Western Conference. Hanno perso i Thundercity nel 2010 dai Lakers e nel 2011 da Dallas, le due squadre vincitrici, e stavolta sperano di far meglio con San Antonio. E cioè l’unica formazione dell’Ovest vincente in 13 anni con i Lakers e i Maverick e che, partita malino in trasferta, negli ultimi due mesi è diventata irresistibile soffiando il primo posto ai Thunder, questo per un calo nervoso, nelle ultime giornate della regular season che aveva visto Durant e c. rivaleggiare con Chicago per il 1° posto assoluto.
Nba, Durant supera Bryant fra i cannonieri
Colpo di scena sul filo d’arrivo della Nba Regular Season fra due vincitori della classifica dei cannonieri: Kevin Durant ha superato Kobe Bryant nella classifica dei marcatori proprio al termine del confronto diretto di domenica 22 aprile, finito 35 a 28 punti (dopo 2 supplementari per il campione del mondo 2010.
Entrambi viaggiano a 27,9 punti di media, ma con 64 partite (su 64) per Durant contro le 58 (su 65, 7 saltate per un problema a uno stinco) di Bryant e anche la miglior percentuale di realizzazione da 3 e nei liberi. Durant ha segnato più punti (1786 contro 1616) e più tiri liberi (413 contro 381) e potrebbe superare negli imminenti playoff i primi 10 mila punti (oggi è a 9914) alla sua quinta stagione di NBA, mentre Kobe è arrivato a 29.484 punti, gli mancano 14 punti per superere i 2500,cosa che avverrà nel’ultima di regular season ma difficilmente riuscirà a passare i 30 mila nei playoff della sua 15° stagione.