Bologna, il punto su Bryant [che non arriva]

Tanto rumore per nulla. Ovvero, solo parecchio rumors. Bologna ha atteso, sperato per poi quasi rassegnarsi: rinunciare a Kobe Bryant, dopo averlo avuto vicino tanto così, se non altro per questo periodo.

A causa di altri impegni imprevisti, la possibilità di vestire la maglia della Virtus è andata in fumo: niente Kobe. Il suo agente, Rob Pelinka, ha infatti rifiutato la proposta del club emiliano senza peraltro chiudere la porta al trasferimento temporaneo del giocatore.

Insomma, telenovela ancora non del tutto conclusa, resta uno spiraglio. La società aveva avanzato tre proposte: contratto da 10 partite, evento unico, quindi aveva rilanciato con la nuova alternativa delle tre esibizioni amichevoli tra Bologna, Roma e Milano. Anche l’ultima opzione è sfumata ma la Virtus pare ancora non arrendersi:

“La società – si legge in una nota – ringrazia Pelinka per la disponibilità e la professionalità garantita, precisa che le parti continueranno a lavorare per definire l’arrivo di Kobe Bryant in Italia per la metà di novembre”.

L’Italia di Bryant, tra Fantozzi e Ramazzotti

Metterli insieme così. Come per un azzardo in cui pare difficile ritrovare assonanze e punti di contatto. Kobe Bryant, Paolo Villaggio alias Ugo Fantozzi ed Eros Ramazzotti. Ciascuno tanto diverso – nel destino, nella professione – da sembrare, assemblato, un ossimoro in cui l’elemento precedente esclude di fatto il successivo. Invece. L’elemento di comunanza c’è, eccome. L’Italia che ha sfornato talenti dell’arte e della Storia grande, è patria peculiare nei cui confini, a ben vedere, rientrano le vicissitudini dell’adolescente Kobe, le comico-tragedie del ragioniere cui nessuno vorrebbe somigliare ma che diventa parte dell’esistenza di ciascuno, il cantante che partì per la Terra Promessa del successo “di fare quello che piace” e che pare averla trovata. Tra incastri e circostanze, accade di vederli lì. Vicini. Un giocatore, un impiegato e un cantante. Sembra l’incipit di una barzelletta da raccontare per stimolare ilarità, è in realtà il ricordo più genuino di chi – col tempo – ha fatto strada.

  • Kobe Bryant, da ragazzo,seguiva papà in capo al mondo. E quello spicchio di universo che appartenne alla famiglia Bryant qiuando Kobe era a cavallo tra l’infanzia e l’adolescenza – dai 6 ai 13 anni – si chiamava allora Rieti, Reggio Calabria, Pistoia, Reggio Emilia. Se quel che impari da piccolo poi non lo scordi più, allora pare lienare il fatto che il più grande giocatore di basket in attività abbia portato con sè quella porzione di Italia coincidsa con un frammento di vita vissuta. Torna, la passione del 24 LA Lakers nei confronti della penisola, in tanti piccoli dettagli che poi dettagli – se li metti in fila a uno a uno – non sono più. Palate di ricordi, si diceva, ma anche il significato pregnante di scelte importanti. Come lo è il fatto che due figlie di Kobe, Natalia Diamante e Maria Onore, portino addosso un marchio made in Italy riconoscibile fin dal nome. Scelte importanti, si diceva, ma anche desideri che si insinuano con cadenza regolare:

Petrucci su Bryant: “Va a Bologna? Bene. Resta in America? Amen”

Ancora non si sa di che morte morire: lo sapremo nei prossimi giorni, anche perchè l’affare tra la Virtus Bologna e Kobe Bryant si può chiudere solo ora. A meno che l’Nba davvero prenda un anno sabbatico.

Nell’attesa di capire e conoscere i destini del 24 dei Los Angeles Lakers, chi si assume la responsabilità di riportare ordine nel cotesto della pallacanestro italiana è Gianni Petrucci che, da presidente del Coni, cerca di riportare l’attenzione su binari tricolori che prescindono dalla presenza o meno in Italia del campione Usa ma tengono semmai conti della visione di insieme del basket nazionale.

Kobe Bryant? Petrucci sembra volerlo dire – ma chissene – salvo esternare il concetto ina maniera più istituzionale e formale:

Bologna – Treviso, notte Bryant: botta e via il 12 ottobre?

Bryant-Bologna: notte Kobe contro la Benetton

Io, almeno io, ho fatto la fine di quello che si è consumato con i preliminari. Avrebbe potuto essere amore, sarebbe stata bella anche la storiella stile “estate”, pare che alla fine ci si debbba accontentare di una botta e via. Per carità, ben venga pure quella ma mentre scrivo ancora fatico a capire come sia possibile incrociare a più riprese la buonasorte che in simultanea 1) rende sempre più nebuloso l’avvio di stagione dell’Nba, 2) ha sistemato gli eventi facendo in modo che il cuore del più grande giocatore di basket batta per l’Italia, 3) messo nella condizione di studiare l’affare del secolo fino ai minimi dettagli e poi.

Poi trovarsi a fare i conti con un fallimento (annunciato?) per questioni che certo erano sembrate fin dal primo istante facilmente risolvibili.

Bryant in Italia: one night show il 12 ottobre

Allora, Kobe Bryant alla Virtus Bologna dovrebbe saltare, questa è la vera notizia di giornata. E dovrebbe saltare per le difficoltà insorte al fine di trattenere il Lakers per un mese a Bologna. Fatti due conti, Bryant avrebbe finora concesso una disponibilità breve che tiene conto della serrata in corso e dei tentativi in atto per sospendere il lockout. Claudio Sabatini, in questo caso, è già pronto a sventagliare il piano di riserva: investimento da due milioni di euro per una sola partita.

Bologna, Pioli chiama Bryant: “Ti verrei a vedere”

Fresco di nomina quale nuovo allenatore del Bologna calcio in sostituzione dell’esonerato Pierpaolo Bisoli, Stefano Pioli – reduce da un’esperienza professionale da archiviare in fretta: il patron del Palermo, Maurizio Zamparini, non gli ha concesso neppure una gara ufficiale di campionato: ingaggiato a inizio estate, cacciato alla fine di agosto – ha esternato nel corso della presentazione ufficiale il proprio amore per il basket, uno sport che ama seguire e praticare.

Bryant-Bologna, si decide adesso

Istanti cruciali per l’approdo – stavolta ufficiale – di Kobe Bryant alla Virtus Bologna. Si deciderà nel corso di queste ore e Claudio Sabatini continua a prodigarsi per far crescere l’ottimismo. Giunti in una fase di non ritorno, i cavilli a questo punto sono sempre gli stessi: sul versante americano, si guarda con estrema attenzione agli sviluppi delle riunioni in corso di svolgimento per il raggiungimento di un accordo conrattuale che spazzi definitivamente il lockout e dia il via alla stagione Nba; in casa nostra, continua a tenere banco la frattura tra la società felsinea e alcuni club della A1 (di Cremona e Varese, e della loro verità, abbiamo raccontato in precedenza) che non avrebbero accettato, in una fase iniziale, alcuna modifica al calendario.

Complice la riammissione in serie A di Venezia per decisione della giustizia sportiva, tuttavia, i calendari sono stati prontamente rivisti e nel corso della presentazione degli stessi sic sono potute constatare almeno due verità incontrovertibili. La prima: Sabatini ha strappato un applauso scrosciante da parte dei presenti nella sala dell’hotel Carlton (a Bologna, giocava in casa); il secondo è che pare siano stati smussati gli angoli che impedivano un’armonico accordo tra le parti.

Nella circostanza, Sabatini – che nella tarda mattinata di ieri aveva scritto a quattro mani con il management di Bryant un comunicato chiarificatore – si è lasciato andare nell’ennesima dichiarazione incline all’entusiasmo:

Comunicato Bologna Bryant: “Trattativa complessa”. Non è che a furia di annusare…

Comunicato stampa congiunto tra Virtus Bologna e il management di Kobe Bryant in relazione alla trattativa con cui Claudio Sabatini punta a portare sotto le Due Torri il campione dei La Lakers. Ora vi riportiamo il testo, prima una constatazione. Legittima, doverosa e ottimistica. Diciamo noi: se le due parti hanno pensato di esprimersi in maniera univoca è perché davvero esiste una intesa di massima e la volontà comune di rispettarla.

Che i felsinei volessero Bryant, è cosa risaputa e arcinota; che Bryant abbia tutta la voglia di accasarsi in Emilia Romagna, fa sempre bene riscontrarlo attraverso i piccoli dettagli. Perché quello che pareva l’ostacolo più difficile da superare, è stato prontamente abbattuto. Fanno sapere la società Virtus Bologna e il management del campione dei Los Angeles Lakers:

“Stiamo lavorando molto intensamente per cercare di definire questa importante trattativa. Il raggiungimento di un accordo così complesso impone alle parti la massima attenzione su ogni minimo dettaglio. Esiste da parte di tutti la piena volontà di giungere ad un epilogo positivo della trattativa che ha come obiettivo la presenza di Kobe Bryant in Italia, l’interesse economico dei 17 club di serie A e un ritorno d’immagine per tutta la pallacanestro italiana”.

Bryant Bologna, la verità di Cremona: il documento che smentisce Sabatini

Cremona e Varese: a detta di Claudio Sabatini sarebbero le due società che hanno posto un veto a eventuali modifiche del calendario di A1 determinando, in maniera diretta, l’impossibiità che Kobe Bryant possa trascorrere un mese di partite con la casacca della Virtus Bologna. A fronte del silenzio di Varese, che pare persistere nella sua posizione, la Vanoli Braga Cremona non accetta di interpretare la parte di carnefice. Rimpalla la sfera: chi la prende? Di chi eventuali responsabilità?I lombardi non ci stanno e affidano a un comunicato la propria verità. Discordante rispetto alla versione felsinea e diversa anche rispetto a quanto – dichiarano in una nota esplicativa – pubblicato da più di un organo di stampa.

“In relazione alle numerose e curiose letture e libere interpretazioni che associano il nome della nostra società alla vicenda Bryant”:

inizia così il comunicato del club che, per avvalorare la tesi sostenuta, decide di rendere pubblica la lettera ricevuta dal patron virtussino. Nella stessa, non si fa menzione della trattativa in corso né compare per alcun motivo il nome della stella dei LA Lakers.Scrisse Sabatini alla società lombarda:

Bryant, Lega Basket si allea con Bologna

La Lega Basket al fianco di Claudio Sabatini e della Virtus Bologna per garantire alla società felsinea l’acquisto di Kobe Bryant. Attraverso un comunicato ufficiale apparso sul sito della Lega e con le parole del suo presidente, Valentino Renzi, pronunciate nel corso della finale di supercoppa italiana tra Siena e Cantù, l’istituzione referente della pallacanestro nostrana ha manifestato ampi segnali di apertura affinchè l’operazione vada a buon fine:

Bryant-Bologna, Montegranaro in soccorso della Virtus

Essere tanto piccoli – 13 mila abitanti e la necessità di disputare le gare di casa al PalaRossini di Ancona, vi basta? – eppure così saggi. Lungimiranti. Grandi.

Basti la cortesia della gente di Fermo, vi si aggiunga l’incredibile capacità gestionale che ha consentito alla Sutor di disputare le ultime sei stagioni di basket nella massima serie, si includa poi il gesto di cavalleria – fatto così, senza pensarci su due piedi – che (forse forse) potrebbe garantire alla Virtus Bologna di fiondarsi in quello spiraglio spalancatosi in direzione di Kobe Bryant. Che resta in attesa.

Arriva dalla Fabi Shoes la disponibilità a scambiare il turno di riposo previsto dal calendario della A1, invertendolo con Bologna: la Virtus, che dovrebbe fare pausa alla seconda giornata ha infatti avanzato la richiesta di modificare il proprio turno di stop per incastrare in maniera certosina le dieci gare utili affinchè l’affare Bryant possa garantire a Claudio Sabatini un rientro economico che legittimi l’operazione.

A1 Bologna: le dieci partite di Bryant

Dieci partite. L’undicesima, per dirla con le parole di Claudio Sabatini, patron della Virtus Bologna,

“non possiamo permettercela”.

Sebbene Kobe Bryant, dopo essere stato praticamente annunciato, non sa ancora se potràò esaudire il suo/nostro sogno di vederlo giocare in Italia, abbiamo provato a capire – calendario alla mano – quali sarebbero le dieci partite che vedrebbero protagonista il più grande giocatore del mondo attualmente in attività.

Prima constatazione: l’ultima è prevista per l’11 dicembre e pare inverosimile – dovessero restare così le cose – che per quella data Bryant si possa trovare ancora in Italia. Vorrebbe dire, per davvero, che l’Nba salterebbe l’intera stagione.

Secondo poi: la richiesta di Bologna di starvolgere il calendario per giocare in casa le partite attualmente in programma fuori è giustificata dal fatto che, se tutto rimanesse com’è, ne disputerebbe sotto le Due Torri solo la metà. Ma tanto, abbiamo intuito, restasse tutto così l’affare salterebbe quando mancavano solo due firme in calce.

Piccola curiosità: nella decina è inclusa anche la Vanoli Braga Cremona ma – nonostante il veto a stravolgere il criterio delle gare esterne e di quelle intyerne – per il club di Flavio Portaluppi è prevista la trasferta in terra felsinea.

A questo punto, non capisco: tanto rumore per nulla. Solo per un principio? Solo per un malinteso? Speriamo bene. Le altre nove con cui Bologna dovrebbe vedersela in quel frangente lì sono nell’ordine:

VIDEO L’abbraccio di Roma a Kobe Bryant

Lo abbiamo raccontato nella maniera in cui la capitale ha saputo trasmetterlo. Perchè va detto: quanbdo Kobe Bryant è arrivato a Roma nel corso del secondo giorno di campagna promozionale al fianco di Nike, a un certo punto i conti non tornavano più.

Di quanta gente ci fosse (una caterva), di quanto mancasse al suo arrivo, di cosa dovesse succedere.

In realtà, il programma fregava poco o nulla: l’unica cosa nota era che alle 19 di giovedì 29 settembre Black Mamba sarebbe dovuto giungere in via del Corso dopo aver lasciato Andrea Bargnani e un popolo altrettanto festante alla sede della Stella Azzurra.

La sbornia del durante, a questo punto, meglio godersela lasciando che parlino le immagini.

Bologna, su Bryant veto di Varese e Cremona. E’ proprio così?

Fuori i nomi: Cremona e Varese. Le due società lombarde sarebbero le due alle quail fa riferimento Claudio Sabatini nell’imputare al veto di due club la mancata firma del contratto di Kobe Bryant. Eppure, Sabatini lo aveva annunciato come accordo già raggiunto. “Mancano solo le firme”, ripetevva anora nel primo pomeriggio ai microfoni di La7.

Black Mamba “non è ancora un giocatore della Virtus per via della indisponibilità – riferisce Sabatini – di entrambe le lombarde ad accogliere eventuali modifiche al calendario”.

Eppure, non appena si sono accavallate le indiscrezioni sui nomi dei due club, Flavio Portaluppi, direttore generale della Vanoli Braga Cremona è stato pronto nel controbattere:

“Se fossimo noi l’unico ostacolo all’arrivo di Kobe Bryant, ci penseremmo bene. Il problema? Semplice: dalla Virtus non è arrivata nessuna richiesta relativa al calendario per l’affare Bryant”.

Per fare chiarezza: la Virtus chiede, per giustificare l’investimento e poter rientrare nei costi, un calendario più flessibile rispetto a quanto stabilito dalla norma. Il fatto che contesta Portaluppi è che tale richiesta non è mai stata formulata ai club. Le parole del dg: