Bryant Bologna, la verità di Cremona: il documento che smentisce Sabatini

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Cremona e Varese: a detta di Claudio Sabatini sarebbero le due società che hanno posto un veto a eventuali modifiche del calendario di A1 determinando, in maniera diretta, l’impossibiità che Kobe Bryant possa trascorrere un mese di partite con la casacca della Virtus Bologna. A fronte del silenzio di Varese, che pare persistere nella sua posizione, la Vanoli Braga Cremona non accetta di interpretare la parte di carnefice. Rimpalla la sfera: chi la prende? Di chi eventuali responsabilità?I lombardi non ci stanno e affidano a un comunicato la propria verità. Discordante rispetto alla versione felsinea e diversa anche rispetto a quanto – dichiarano in una nota esplicativa – pubblicato da più di un organo di stampa.

“In relazione alle numerose e curiose letture e libere interpretazioni che associano il nome della nostra società alla vicenda Bryant”:

inizia così il comunicato del club che, per avvalorare la tesi sostenuta, decide di rendere pubblica la lettera ricevuta dal patron virtussino. Nella stessa, non si fa menzione della trattativa in corso né compare per alcun motivo il nome della stella dei LA Lakers.Scrisse Sabatini alla società lombarda:

“Caro Presidente, sono con la presente a chiedere, viste le indisponibilità del nostro impianto e le norme riguardanti i criteri di compilazione del calendario approvati con delibera assembleare, di poter disputare i primi due incontri della stagione in casa. Vista l’urgenza, in relazione alla compilazione del calendario, sono a chiederti un parere entro le ore 10 di domani 30 settembre. Ringraziandoti per la collaborazione, ti saluto cordialmente”.

Eccola, dunque, la verità di Cremona che, nel divulgare il contenuto della missiva commenta:

“Risulta del tutto evidente che nella richiesta in parola non si faceva alcun riferimento alla possibilità di Virtus Bologna di sottoscrivere un contratto con l’atleta Kobe Bryant. A oggi non ci è pervenuta nessun’altra richiesta a nome della società Virtus Bologna”.

Pare la prova certificata del fatto che la posizione di Cremona sia limpida e cristallina: fosse così, Sabatini non sarebbe nell’oggettiva posizione di chi ha la facoltà di contestare uno sgarbo. Di sgarbo, infatti, non trattasi. Semmai, di grande confusione. Certificato ciò, l’auspicio è ora che si accolgano le richieste di mediazione da parte della Lega basket e che si possa giungere al più presto a un punto di

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