Le baruffe cestotte

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Questo giro volevo parlarvi di un’immaginaria (ed immaginifica…o inimmaginabile chi lo può sapere?!)  top ten di quelle che una volta mandavo anche in onda dove atletoni spaccavano il canestro con fortissime schiacciate o tiri  “da casa loro” o “dagli spogliatoi” (!!!) . Però ho virato sulla notizia del giorno  che è proprio relativa ad una cosa di cui mi occupo e cioè il baskeTv: forse solo chi si occupa di ricamo acrobatico  o di cucina alternativa non ha sentito del “gran rifiuto” di RaiSport a mandare in onda Cantù vs Siena virando sulla finale di Hockey dopo peraltro averla originariamente programmata. E qui ognuno, giustamente, ha detto e scritto la propria opinione in merito.

Io come la penso? Che tutto questo sia semplicemente figlio di una scelta rischiosa e a posteriori ampiamente prevista e cioè quella di tornare ad affidarsi a reti che nel proprio DNA non hanno la possibilità di permettersi ascolti di nicchia (mi dispiace dirlo, ma questo ora siamo) come La7 che lotta coi denti e le unghie per un punticino di share in più. O chi , come Raisport, considera alla pari ,in un demagogico pastone, tutti gli sport, quale che sia il loro valore mediatico, salvo poi non essere in grado di “smaltire” gli impegni presi senza fare morti e feriti. La cosa era prevedibile e prevista soprattutto da chi (come me e tutti gli ultra-quarantenni) ha vissuto l’epopea delle partite trasmesse a metà o per  tre quarti,  o peggio gare decisive arrivate ai supplementari  ed interrotte  a causa di programmi irrinunciabili di cui si è persa traccia e ricordo e per saperne poi il risultato, bisognava attendere il ritaglio dedicatoci dalla Domenica Sportiva alle ore piccole dopo il carrozzone del calcio e degli altri eventi.

Ma centellinando e digerendo le dirette viste e non viste (cancellate o depistate su canali introvabili) si può cominciare a fare una top (o flop) ten:

Fuori classifica:  la qualità tecnica e d’immagine dei service  utilizzati in questo campionato: dieci anni fa si vedeva una qualità migliore…

10° posto: il commento su la7, spazia a tutto campo tra il didascalico poco didattico sino a complicarsi la vita con costruzioni arzigogolate  in cui la frase è più veloce del pensiero e lo costringe a ricerche imbarazzate per chiudere i periodi , il tutto condito da forzature improprie della voce.

9°   posto: il turnover delle regie su RaiSport, invece di costruirsi un formato e un linguaggio comune , ognuno fa qualcosa di diverso e quasi sempre di sbagliato (come tempi e/o come scelte). Quello che sembra (rischiando al minimo peraltro) più lineare è Barone, gli altri rimandatissimi  a settembre…

8° posto: molti palasport di serie A. Gli anni scorsi anche grazie a tecnologie più avanzate, si notava di meno la situazione ambientale di molte partite. Quest’anno le luci scarse e/o mal posizionate si notano subito. Due citazioni fra le tante: Il palasport di Viale Tiziano a Roma  e il PalaScapriano aTeramo, ma ce ne sono anche di più nuovi in situazioni simili.

7° posto: la promozione del basket televisivo. Definirla  poco visibile è un eufemismo, pochi promo e sulle reti che mandano in onda le partite stesse quindi inefficaci. Il principio della promozione è quello di informare e invogliare chi non sa e non chi è già a conoscenza, però costa di meno…

6° posto: i format delle dirette. Fotocopie di quelle già proposte in passato con meno idee e mezzi. Passi per i mezzi, se non ci sono non ci sono ma almeno le idee…

5° posto: le riprese delle partite. Anche qui vige il principio delle fotocopie, telecamere  posizionate uguali, usate in modo simile ma spesso senza sapere chi e perché (falli o infrazioni?personaggi legati a una o l’altra squadra? ).

Gli altri cinque posti la prossima volta…

Intanto le partite di questa settimana sia su La7d che su RaiSport 1  sono state belle e combattute: punto a punto Pesaro e Varese e difese durissime con scintille in campo  nel derby Milano Cantù.

Il resto… manca.

Giancarlo Fercioni – Regista tv

1 commento su “Le baruffe cestotte”

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