La Rai preferisce l’hockey a Cantù-Siena, decisione che fa discutere

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L’attesa per la diretta Tv da Desio Cantù-Siena, prima e seconda in classifica, è calata di colpo quando nel pomeriggio di gioveì  la Rai ha comunicato alla Lega Basket “che la gara Bennet-Montepaschi, in programma stasera alle ore 20.45 con prevista diretta su Rai Sport2, sarà trasmessa in differita alle ore 23.00 per lasciare spazio alla diretta di gara 4 della finale di hockey su ghiaccio tra Valpusteria e Bolzano. Bennet-Montepaschi sarà visibile in diretta Web alle 20,45 su www.raisport.rai.it”. Una volta indicato il link della diretta in streaming, è stato poi praticamente impossibile, mi raccontano,  collegarsi perché gli accessi avrebbero bloccato il sito.

Non è vero che la Rai snobba il basket, tanto che nel pomeriggio addirittura ho letto che nel menu di Rai Sport era  indicato un torneo juniores. Al suo interno la Rai ha molti appassionati, a cominciare dal suo redattore capo che è anche il principale telecronista per i grandi appuntamenti. E il direttore di Sport, Eugenio de Paoli, è un giornalista impeccabile, idem come professionista di macchina. La Rai è un servizio pubblico, si muove in base a riscontri oggettivi di interesse, se serve…ubi maior minor cessat.

C’era evidentemente più interesse sulla finale dell’hockey che per un recupero riguardante l’ottava quando si è già giocata… l’undicesima. Mica puoi spacciare un recupero, perché se  fai un calendario zoppo, sistemico, un recupero è pur sempre un recupero, anche se con due squadre titolate. E’ da quel dì che il basket manca di novità, il livello della sua comunicazione centrale è troppo low profile, inferiore a quello periferico, opera sotto una cappa controllata strettamente, con valutazioni territoriali e il bilancino quando dovrebbe produrre un’onda mediatica davvero, per usare un termine Tv… generalista.

Gli errori si susseguono, Lega Basket controlla tutto nel basket,  persino gli arbitri con un proprio designatore e vediamo quale sia il risultato. Mentre il calcio prendeva un manager esterno d’alto profilo, ha puntato come presidente su un ex giemme di A2 con pochissima esperienza di campionato di vertice, internazionale, di rapporti con i media, le grandi aziende, i commis. Un contratto di 1 milione di euro in 3 anni, un record per un organismo che ha avuto presidenti senza stipendio, uno dei quali addirittura un presidente del Consiglio.

 Ogni tanto al presidente “invisibile” gli è arrivata qualche bordata dall’interno, dicono che gli sia stato ridotto lo stipendio. Il problema non è questo, paghiamolo il doppio, ma bisogna  capire se possiede le capacità per rilanciare il basket finito nelle secche per tante cose: mancanza di una propria identità e di un senso comune del prodotto. Perciò di fronte a un investimento di simile portata di questa gestione aspettiamo di conoscere il ritorno. Esattamente, credo, sia lo stesso desiderio dei 17 club…

Intanto prendiamo atto dell’un-due tremendo rifilato questa stagione dalle Tv partner che dovevano essere lo speaker del rilancio. E’ stato invece probabilmente…azzoppato l’ultimo cavallo di battaglia di Legabasket per riuscire a convincere i club che questa gestione può ancora sopravvivere a se stessa e avere la credibilità per gestire il passaggio al campionato unico nel 2013-2014.

L’ultimo cavallo di battaglia era la Tv in chiaro, doppia telecronaca in diretta al sabato pomeriggio su La7 prima del Tg, e alla domenica Sera sul digitale di Rai Sport alle 20.30. Gli indici non ascolto non esaltanti per un campionato dove la tracciabilità degli italiani è sempre più labile, le polemiche sono all’ordine del giorno. E dove anziché puntare sui giocatori-bandiera si è incoraggiata la politica dei passaportati, flagello simile a quello del calcio di 30 anni fa. La gente al globetrotter macedone o bosniaco o italiano preferisce con pochi dollari o euro godersi la NBA.  Così da 10 anni non andiamo in una finale di Euroleagua e nemmeno di Eurocup con squadre alla-stars, i tesserati sono calati, gli incassi sono stati inferiori, insomma si è perso quello slancio innovativo e non parliamo  dei risultati della nazionale sebbene 3 giocatori siano titolari in squadre NBA.

 Per queste ragioni, declinate con la logica pragmatica dei ratings, cosa di cui Lega Basket era al corrente esattamente come i suoi club, la telecronaca del sabato, dopo un balletto di orari sulla programmazione, è finita alle 16.10 sul digitale della terza Tv nazionale. E la Rai digitale in base ai tabulati ha preferito a un possibile anticipo di una finale scudetto,  una finale scudetto autentica. Quindi ha preferito la novità. Non spariamo perciò, come viene facile, sul pianista-Rai. Ma guardiamo – se c’è –  la trave nel nostro occhio e di rimuoverla, senza usare la foglia di fico dell’ipocrisia e del facile sdegno.

Il  popolo del basket sul web ieri era irritato. Centinaia di messaggi di protesta contro questa decisione della Rai, ma anche una tirata d’orecchi a chi non ha saputo promuovere l’evento. Venendo allo specifico, Mario Boni, intramontabile personaggio (ma anche legato a una Tv concorrente…)  ha postato su facebook il seguente messaggio: “Ieri sera è andata in onda la vergogna della Rai! invece della partita, bellissima, Cantù-Siena hanno fatto vedere una partita di hockey, che dire…” . Ha registrato  119 “like” (cioè gente a cui piace il commento e di conseguenza ne condivide il contenuto) ma  38 commenti la pensavano diversamente. “Il problema – si è letto anche – non è la Rai ma chi governa il basket. Ai tempi di De Michelis-Porelli una cosa del genere non avrebbe neanche sfiorato l’anticamera del cervello di un Direttore o funzionario della Tv pubblica…”.

Sull’argomento invitiamo a scriverci i nostri commenti, prendiamo atto che a mezzogiorno sul sito di Lega Basket non compariva una nota su questa decisione della Rai , probabilmente invelenita  anche dalla  decisione della Fip di toglierle i diritti della nazionale. Ma non sarebbe tempo che Lega Basket e Fip facessero gioco di squadra?

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