Continuano nel silenzio le trattative per i contratti Tv

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Basket TVCerco di capire”, è una specie di mantra, è un’abitudine, è essenziale… E questo vale anche per quello che succede nel mondo dello sport ed in particolare in quello che amo da sempre, il basket. Il fatto che cerchi non vuol dire che tutte le cose saltino agli occhi nella loro evidenza: continuo per esempio a non capire perché non si fa nulla per tornare a promuovere il basket-movimento, limitandosi a comunicati del tipo autoreferenziale “il basket è bello, il basket è amato, siamo forti e vinceremo…” .

Mi ricordano certe affermazioni caratteristiche di due diversi ventennii passati, uno appena prima e uno molto dopo l’ultima guerra. Oltre alla statura dei boss  anche l’autopromozione era una delle specialità della casa… Ma, tornando a noi,  fare qualcosa oltre che a dircelo inter nos, in modo che questa benedetta piattaforma torni ad allargarsi, no?

Il tam tam della televisione funziona per gli eventi e gli sport che si autopromuovono da soli mentre per gli altri è solo la vetrina finale e noi (purtroppo) apparteniamo in buona compagnia a quest’ultima categoria.  Continuo a non capire perché le squadre e la Lega non spingano tramite testimonial nelle scuole, nei comuni, tramite le società satellite, attraverso una capillarizzazione delle iniziative e usando i (tantissimi) possibili testimonial tra gli sportivi delle altre discipline, gli artisti, i Vip e le autorità.

Non dimentichiamoci che se c’è uno sport trasversale è proprio la pallacanestro e chi è appassionato di questo sport fa promozione quasi senza rendersene conto.  Smettiamo di pensare che ci siano 8 milioni di baionette pronte a scendere in campo per difendere i patri canestri, ci sono invece molte più persone che potenzialmente sono disponibili a riscoprire uno splendido sport ultimamente accantonato per l’attacco frontale del carro armato del calcio…

Continuo anche a non capire perché molti genitori  non portino, prima che la prole venga condizionata solo dal dio calcio, i bimbi in palestra a scoprire il mini baket. A scoprire quanto è divertente giocarci , a scoprire che t’insegnano a rispettare i tuoi compagni e l’avversario, non t’insegnano a fregare gli arbitri appena possibile e renderti conto che è uno sport completo.

Corsa, salto, lancio, coordinazione mani, corpo, gambe, tutto… E poi impari a stare e giocare in squadra, si formano amicizie o per lo meno rapporti onesti tra compagni di squadra.  Banalità? Forse? Però le cose semplici si capiscono e si accettano più facilmente. Le ho già dette? Vero, e continuerò a farlo finchè qualcuno non me le obietterà in modo soddisfacente. Idee vecchie? Perché quelle nuove finora , se ci sono state, non hanno funzionato. Poi  per aiutare l’immagine del basket si continua  a mostrarlo in impianti che mostrano anni e difetti : le ultime due partite viste in tv sono state trasmesse dai due impianti più problematici per l’illuminazione : il palasport Flaminio a Roma  a mezzogiorno  (la sagra del   riflesso, sole e luci artificiali) e il PalaBigi di sera dove l’illuminazione è quasi al minimo sindacale e per fortuna che si è giocato di sera se no coi finestroni non schermati sai che festa di luci.

Continuano nel silenzio (mediatico) più totale le trattative per il rinnovo del contratto televisivo. Normalmente è un buon segnale, vuol dire che ne stanno parlando, altrimenti le sirene della navigazione a vista si sentirebbero dappertutto. Vediamo i prossimi giorni se qualche notizia verrà a galla…

Giancarlo Fercioni – Regista TV

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