Il basket in tv nel trenino di Carlo Conti

Spread the love

L’Auditel  boccia il Capodanno Rai e si conferma nemico del basket, anche se ci si esalta  persino se la Spaghetti League fa l’1 per cento di share. Risveglio sonnolento dai festeggiamenti di fine anno, più vicini al mezzogiorno che all’ora di colazione. Si accende la tv per sapere cosa è successo e, tra le notizie di botti, vittime, feriti , feste con più o meno Vip, danno (ovviamente su mamma Rai) la notizia che chi è stato a casa ha guardato la diretta Rai con i trenini di mezzanotte. Bella forza, praticamente non c’erano alternative: è da quando ci lavoravo io che il Biscione non fa più dirette vere a Capodanno e soprattutto non ci provano neanche…

L’orgoglio di aver “vinto” la serata con un prodotto che di buono aveva solo il conduttore fa pensare a quando l’Auditel aveva quasi un senso perché i canali erano pochi e i numeri essendo più grandi erano attendibili. Che c’entra però con il basket televisivo? Nel turno infrasettimanale c’è stata solo la Rai a produrre una partita: EA7 contro Acea, cioè “lo scontro tra metropoli” di Bianchiniana memoria, solo con nuovi protagonisti. Colpo d’occhio quasi passabile per una Milano che normalmente il 3 gennaio è spesso in vacanza e ancor più di frequente impigrita dai succhi gastrici e dalle nottate festaiole. L’anello grande del Forum era discretamente pieno (quello superiore aveva i suoi bravi teli neri a schermare le persone vestite da seggiolino) e la qualità delle immagini era leggermente migliore del solito. E gli ascolti?

Sto scrivendo la mattina del giorno dopo e non sono ancora stati pubblicati, ma sono convinto che saranno Carlocontiani, ovvero, riprodurranno (in proporzione of course) la situazione del Capodanno : pochini  contro il nulla totale e quindi sembreranno di più. E’ già successo, mi pare con la partita de La 7 di pochi giorni fa, che qualcuno esultasse per un 1 e spiccioli per cento e così probabilmente sarà adesso e altre volte, quando capiterà. Il trenino brasiliano di mezzanotte omologato ad una partita che in altri tempi smuoveva ben altri ascolti.

Ora ci si entusiasma per  pochi spiccioli, non capendo che il gioco dovrebbe essere condotto sulla qualità (e quindi il gradimento) delle partite, non sui numeri di chi aveva acceso il televisore. Sempre con la premessa che il campione di 5200 meter Auditel è sempre meno campione e sempre più campionario (come quello dei vecchi venditori ambulanti, con tutti i loro campioncini omaggio). La partita?

Quella è anche stata meno peggio del solito. Qualche bravo operatore della zona di Milano che non aveva nient’altro da fare c’era e  quindi è stato d’aiuto proponendo immagini giuste che il regista non ha potuto evitare di mandare in onda. Regista che appartiene alla tourbillon rotazione Rai: ma è così difficile affidare uno sport particolare come il basket  a uno/due registi? E soprattutto che questi seguano un format comune, dove i telespettatori ci si ritrovino e sappiano quello che sta per andare in onda? Poi ci sono cento, mille modi per dimostrare la propria creatività, che questa però si esprima all’interno di una scaletta esistente e non modello diretta di mezzanotte, dove a cucire il tutto  (nulla) c’era il bravo Carlo Conti… tra un trenino brasiliano e l’altro.

C’era veramente tanto da dire e tanto da far vedere e così non è stato.  A parte qualche pasticcio nel prepartita il resto è stato lineare , sempre  però con la solita schizofrenia commento/immagini… la coppia di commentatori era quella migliore versione Rai (e non sto ironizzando per una volta), Dembinski- Michelini.  Il guaio è che non si parlano (o non ascoltano, è lo stesso) tra regia e commento e quello si vede.

  • TAP IN: qualità delle immagini un po’ meglio del solito, il commento più che comprensibile da parte della coppia ai microfoni, il colpo d’occhio del Forum passabile .
  • TAP OUT: la diretta poco “diretta”, nel senso che ognuno (camere, replay, commento) andava per i fatti suoi, poco “racconto” della storia della partita.
  • FRASI E FRESE: Le frese riposavano questo giro e di frasi particolari da segnalare non ce  ne sono state, a parte qualche indecisione su chi  commette un fallo o no (cosa comune con i vacanzieri di La 7).
  • 5 FALLI: Per chi non ha segnalato  che questa partita aveva più incroci di Piazza Cavour  a Milano (e chi c’è passato se lo ricorda): due bandiere che tornavano a maglie scambiate Giachetti e Mordente, il ritorno di uno dei coach più amati dell’ultima Milano  Lino Lardo.
  • COSA AVREI FATTO: A parte lavorare sugli ex succitati, c’era da far vedere l’uomo in crisi di Milano,  Drew Nicholas e la variabile impazzita di Roma,  Crosariol, che può cambiare il gioco della Virtus  nel bene e nel male.
  • COSA FACCIO IO: Mi preparo per tornare al lavoro a Sky su tanti bellissimi sport che però non sono il basket…Sigh!

Il vostro Giancarlo Fercioni – Regista Sky Tv

Lascia un commento