Coppa Italia, per il trofeo Varese-Siena è la nuova sfida

E il terzo giorno… delle Final Eight fu l’equilibrio: non ci furono sorprese, non ci furono problemi di riprese televisive, non ci furono novità. A volte l’equilibrio è noioso. Le partite di semifinale  invece no, quelle no: combattute, appassionanti, tirate fino all’ultimo. Anche se nella logica di questa strana Coppa Italia  dopo lustri  tornata al Forum di Assago  la finale più corretta sarebbe dovuta essere Varese – Sassari, alla fine ha vinto la panchina e l’esperienza di Siena.

Ops! Ci sono cascato ancora sulla cronaca che non mi compete, scusate. Questa volta però ho un alibi, data la normalità della giornata e, come ho scritto, la normalità spesso annoia, salvo rimpiangerla quando non c’è.  Il vantaggio di qualsiasi lavoro prolungato e ripetitivo, come sette partite in  quattro giorni, è che con l’esperienza ripetuta, anche chi ha poca dimestichezza con questo sport ne capisce i meccanismi principali e in termini di riprese televisive significa diminuire i possibili errori.

Questa Coppa Italia di bellissime partite….

E invece…

Invece di spalti vuoti, temuti dagli organizzatori, oggi che era la giornata delle “lontane”, ha visto buone presenze sugli spalti e buone partite. Una combattutissima Sassari vs Brindisi all’insegna del corri e tira poi le arcigne difese di Reggio Emilia che, finchè le rotazioni lo hanno consentito, hanno messo in difficoltà Siena vincente ma a fatica. E questa è cronaca, e non mi compete.

E invece mi compete il commento sulle riprese: oggi meglio. Meglio la qualità delle telecamere, le riprese han raccontato quel che è successo (e questo è un successo…), il commento “vede” sempre più godibile la coppia Trigari e Peterson, rispetto a Francicanava e Pittis e non per colpa dell’Acciughino.

Coppa Italia, se ne son viste di tutti i colori

Si dovrebbe scrivere “a colori” e invece… Oppure di tutti i colori, sia televisivamente che per quello che si è visto in campo. La prima giornata, due semifinali, due sorprese: Roma batte, con qualche affanno, Cantù in rimonta e Varese gioca e vince contro una Milano mai entrata veramente in campo… Ma queste sono cose da giornalisti, io sono un regista prestato a commentare quello che vedo in tv. Così da tifoso non mi faccio venire il mal di fegato…

E di tutti i colori, nel vero senso della parola , è stato il prodotto andato in symulcast su La7d e Sportitalia2. Una parentesi, il basket sembra non meriti la ribalta principale: La7d e non l’ammiraglia della rete e anche in casa Sportitalia la seconda rete… Il prodotto infatti è perfettamente allineato alla “secondità”  della messa in onda.

Ho zappato continuamente tra le due reti, soprattutto sul prepartita dove telecamere inquadravano i due stand-up : a tre (Bianchini, Francicanava e Pittis) quello de La7d e a due quello di Sportitalia con Dan Peterson come eterno talent. Di particolare a parte la maggior ricchezza di servizi e contributi poca cosa. Mi sembra che la regia ( a carico di La7) abbia avuto a disposizione, invece che una sola telecamera centrale a bordocampo, due sulle rispettive tre quarti campo.

Final Eight, la Tv sfrutterà il crescendo di tensione?

Per i tifosi coinvolti in queste Final Eight  da venerdì a domenica al Mediolanum Forum di Assago è stato come il semaforo della formula uno: un crescendo di tensione con le ultime notizie (e gli ultimi risultati, soprattutto) ad aumentare la tensione sino alla partenza.

Anche la televisione sente questa  tensione: quando la facevo  io , la kermesse di Coppa italia era appena un gradino sotto la finale di scudetto e la configurazione di  telecamere,  replay, spiegamento giornalistico e quant’altro era di quelle interessanti.

La Coppa Italia torna al Forum, sarà la prima vittoria Armani?

Per parlare di Coppa Italia, un viaggio su Italo mi sembra di buon auspicio… E con questo mi sono giocato il 90% dei lettori… Ci avviciniamo a passi lunghi verso la kermesse che si terrà al Forum di Assago dal 7 al febbraio 10, grande palasport che comincia ad avere qualche annetto (nato nel ’90) e che aveva corso il rischio di essere costruito sulle macerie del Palasport di via Tesio, di fronte allo stadio di S.Siro.

É di quei tempi il tentativo di Berlusconi di creare la famosa polisportiva che avrebbe dovuto comprendere oltre al calcio, volley, rugby ed hockey anche la piú rappresentativa delle compagini milanesi , l’Olimpia Milano. Poi per motivi sconosciuti ma neanche tanto, non se ne fece nulla e la famiglia Gabetti rimase ancora per un pó, tempo di costruire insieme a Cabassi la nuova casa del basket milanese.

Siamo rimasti ancora al tempo della carta stampata

Minimalia. Parlare sempre di massimi sistemi fa apparire spesso i primi sintomi di trombonismo, e se la persona in questione ha qualche capello bianco non precoce, la malattia si aggrava di pedanteria. Perció una sana retromarcia é cosa onesta. Parliamo di spiccioli, di cose di tutti i giorni, di tutte quelle piccole cose che comunque sono utili per migliorare il basket in tv.

Per esempio di “postazioni di commento”, visto che le due partite televisive di questa settimana sono buoni esempi di come non dovrebbero essere allestite e posizionate. Nel mio mondo perfetto di regista dovrebbero essere dallo stesso lato delle due telecamere principali, quelle che seguono il gioco perché i commentatori alzando gli occhi dai monitor, vedano giocatori, arbitri e palla che vanno nella stessa direzione.

Perché il personaggio Benetton ha preferito il rugby

Oggi dovrei solo tacere, ma non perché non ci sia nulla da dire quanto perché mentre Caserta e Milano se la vedevano a mezzogiorno e Venezia insieme a Cantù lo facevano la sera io ero alle prese con un altro “sport minore” (cioè il “non calcio” a sentire i media..), il rugby in quel di Treviso. Quindi, a parte le statistiche, netcasting e qualche flash smanettando tra una touche e l’altra, ho visto veramente poco e per uno che deve commentare riprese e regìa delle partita è forse un discreto limite…. Poi vedo i tifosi di rugby ed i giocatori e mi rendo conto che anche non avendo visto, qualcosa si può raccontare: dello spirito col quale si tifa e si gioca a questo sport, della disponibilità verso i media, dell’atteggiamento dei giocatori verso l’arbitro, di come viene raccontata in tv e fuori.

La Tv difficile ai tempi degli impianti in deroga

Ovvero il fai da te anche nei palasport: approfitto della partita andata in onda domenica tra Brindisi e Milano per soffermarmi sul problema (neanche annoso, quasi secolare) degli impianti sportivi e della televisione.

A monte di tutto, quando producevamo ancora noi di Sky le partite del campionato  di serie A di basket, alla promozione in massima serie di Brindisi, ci fu il problema di adeguare l’impianto alle norme vigenti in fatto di capienza e sicurezza. Tralasciando completamente le esigenze televisive. Parentesi quadra: quando si pensa alle esigenze televisive si pensa a follie dispendiose ed esagerate, frutto della megalomania di qualche regista. Consentitemi di dissentire.

Torna Petrucci, il Telebasket sarà la sua arma vincente

Passi…

Se il primo passo è la cosa più importante in quasi tutti gli sport, e nel basket più che mai, potrebbe  essere che il grande ritorno  di Petrucci porti finalmente nell’anno domini 2013 quello scossone che il movimento più immobile tra i movimenti (il nostro …) aspetta da tempo immemore.

L’importante è mantenere il piede perno col primo passo, questo insegnano sin dal minibasket e il perno il basket ce l’ha: sono tutte le cose buone che , insieme alla paccottiglia di scelte discutibili, sbagliate e poco funzionali il basket è comunque riuscita a produrre. Una Nazionale che insieme agli Nba Bargnani Gallinari e Belinelli ha mostrato ragazzi emersi nonostante questi  giochino in squadre dove gli spazi per loro sono ridotti all’osso. Un movimento che per tesserati e appeal continua ad essere secondo solo agli sceicchi del calcio. Un pubblico che continua ad affollare i palasport nonostante spesso si giochi  in impianti vecchi o mal progettati e il più delle volte in deroga ….

Bilancio Tv di Fine Anno sulle 3 emittenti del basket

Scrivo guardando le immagini beneauguranti di feste, fuochi artificiali, botti che precedono i nostri e la cosa mi richiama alla memoria tutti i buoni propositi fatti e smentiti l’anno passato e che l’anno scorso venivamo dal mio primo anno senza pallacanestro da far vedere e solo da vedere. Allora l’impatto era stato, ricordo, quasi violento, perché dopo una stagione (1) in cui cercavamo di tirar fuori conigli da tutti i cappelli, cercando di proporre sempre più idee ed immagini per arricchire le partite trasmesse, ci trovavamo ad essere criticati perché “troppo tecnici”… E come contraltare c’erano partite prodotte con pochi mezzi e senza un format unico.

Questa prima metà della nuova stagione invece vede:

IN

Maggiore continuità in casa RaiSport nel commento (anche se uno dei due commentatori é nettamente più ascoltabile dell’altro).

Letterina al basket per l’anno che verrà…

Sarebbe facile cominciare queste poche righe con le parole di uno che il basket, nel suo piccolo, lo amava e che proprio quest’anno se n’é andato: Lucio Dalla.

Caro amico ti scrivo, così mi distraggo un pó …. L’anno che verrà era uno dei pezzi più scontati di questi giorni da trasmettere quando lavoravo in radio ed evidentemente non ho perso l’abitudine. Consuntivo e buone intenzioni: sinora il basket ha dato poche certezze e molte sorprese. Nell’anno che doveva vedere Milano sugli scudi e tutti gli altri dietro, la classifica propone esattamente il contrario, con Varese davanti a tutti, dietro i Sacchetti boys , Siena post Pianigiani e poi Cantú ancora costretta a rimbalzare tra Pianella e PalaDesio… E Milano? Un settimo posto risicato dopo due supplementari contro Biella, ma sopratutto ancora priva di equilibri nonostante le “purghe”di fine 2012. E la tv?

La Favola di Natale davanti alla Tv citando Guareschi

Chiedo scusa a Giovannino Guareschi, per il titolo preso in prestito di uno dei più commoventi racconti dello scrittore parmense, a me più vicino. Lui trattava con garbo, poesia ed umorismo quel periodo di vita passato nel campo di concentramento, mantenendo sempre umanità e dignità. Io ne faccio un uso più banale, dopo aver visto il derby  lombardo, cerco  di raccontare quello che la televisione , durante le feste in questa prima parte del  campionato, ha fatto o non fatto vedere. Visto che comincio ad avere anni in tripla doppia cifra, é il caso che parta dalle cose piú vicine ( la memoria a breve termine…).

EA7 vs Cimberio comincia con un fermo immagine di Michelini e Fanelli (Dembinski dove sei?) e poi parte la sigla seguita, finalmente, da un piccolo campione di quello che le Teche Rai possono rispolverare: una clip con immagini storiche di Milano contro Varese.

All Star Game Tv, se i mezzi non giustificano il fine

Vivere sperando…con quel che segue. Mi sono messo davanti a due televisori, non uno, per vedere come veniva affrontato in simulcast da La7d e Sportitalia2 quello che dovrebbe essere il clou del basket divertissment italico e non: l’All Star Game.  Il tutto con la speranza di vedere qualche cosa di diverso dalla routine settimanale.

Parentesi: questa é un’occasione per la quali una rete televisiva cerca d’inventarsi qualcosa, un pò di sale sul pane sciapo, tipo microfoni sugli arbitri o gli allenatori, delle telecamere posizionate differentemente o altri gadgets. Purtroppo il collega che ne ha diretto le riprese, a occhio, ha dovuto fare uso delle “tradizionali” cinque più una: cinque manovrate da operatori ed una fissa sul totale. Si integrava con un’altra telecamera  a spalla per mettere i faccioni (in gergo inquadrare i telecronisti o degli ospiti) sul segnale di La7d. Il resto ce lo ha messo l’organizzazione con i soliti momenti di contorno dell’ ASG: gara del tiro da tre punti, la gara delle schiacciate più qualche numero a riempire.

Olympiacos-Armani “orrenda” anche in TV

A proposito del peana  sul prodotto televisivo europeo,  devo fare marcia indietro dopo aver pensato di cambiare canale.

Potrebbe essere  questa una nota a pié di pagina o quegli appunti che in tempi ormai lontani, facevamo negli spazi ridotti delle pagine, annotando pensieri, idee o semplicemente aiuti per le interrogazioni.

In questa settimana pre-AllStar, guardavo le ultime partite d’Eurolega.

Ricordate i miei peana riguardo l’attenzione al prodotto televisivo europeo? Beh, in occasione sopratutto di Olympiacos vs EA7, cancellate tutto. Ed ero proprio nelle vesti di spettatore-tifoso, non addetto ai lavori, non regista, non spulciatore di immagini: una cosa così inguardabile non la vedevo da tempo. Addirittura serie di replay a palla in gioco, stacchi  su primi piani ingiustificati (sempre con la palla in gioco, of course). Tutto quello che ti fa venire voglia di spegnere o cambiare canale, insomma, non certo lo spot ideale per il basket televisivo.