Letterina al basket per l’anno che verrà…

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Sarebbe facile cominciare queste poche righe con le parole di uno che il basket, nel suo piccolo, lo amava e che proprio quest’anno se n’é andato: Lucio Dalla.

Caro amico ti scrivo, così mi distraggo un pó …. L’anno che verrà era uno dei pezzi più scontati di questi giorni da trasmettere quando lavoravo in radio ed evidentemente non ho perso l’abitudine. Consuntivo e buone intenzioni: sinora il basket ha dato poche certezze e molte sorprese. Nell’anno che doveva vedere Milano sugli scudi e tutti gli altri dietro, la classifica propone esattamente il contrario, con Varese davanti a tutti, dietro i Sacchetti boys , Siena post Pianigiani e poi Cantú ancora costretta a rimbalzare tra Pianella e PalaDesio… E Milano? Un settimo posto risicato dopo due supplementari contro Biella, ma sopratutto ancora priva di equilibri nonostante le “purghe”di fine 2012. E la tv?

Per me é tutta tv, perché com’é come non é, non sono riuscito a vedermi una partita ( a parte l’Nba Europe Live Tour di questo autunno) dagli spalti: con un sincronismo totale il lavoro o altri impegni hanno coinciso sempre con le occasioni di assistere alle partite. E in questo caso ringrazio tecnologie varie, tipo MySky o segnali prelevati a forza in sede Sky, per vedere più incontri possibili.

E la qualità attraverso i teleschermi ( o sui tablet, smartphone, Pc e via scaricando) era ed é rimasta stabilmente mortificata: nessun implemento, poche idee, ancor meno promozione e pubblicità. La qualità delle riprese e dei commenti é uguale a se stessa, quando va bene e ci sono registi e commentatori che sanno.

Se no son guai e capitano partite old style tivvú, con amenità del tipo commento urlato quando non accade nulla oppure replay durante la palla in gioco oppure stacchi “selvaggi” o con poco senso. Quindi siamo qui ad aspettare che qualcuno prenda in mano questo giocattolo meraviglioso purtroppo abbandonato in un ripostiglio della comunicazione globale. Quando l’Nba raccoglie consensi anche in regular season, quando le partite non sono precisamente dei modelli di intensità, e l’Eurolega nelle sue partite piú scontate comunque attira l’attenzione dei media, il nostro campionato é in linea di galleggiamento nei suoi momenti migliori e annaspa negli altri. Peró, attenzione lo ripeto per chi non lo ha mai letto: la televisione e suoi scarsi ascolti é la cartina di tornasole, é un effetto e non la causa. Finché il movimento basket non verrà rimesso in piedi, continueremo a scrivere letterine per l’anno nuovo. Anzi , un bel copia e incolla con quella dell’anno scorso, risparmieremo tempo.

Giancarlo Fercioni – Regista Tv

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