Perché il personaggio Benetton ha preferito il rugby

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Oggi dovrei solo tacere, ma non perché non ci sia nulla da dire quanto perché mentre Caserta e Milano se la vedevano a mezzogiorno e Venezia insieme a Cantù lo facevano la sera io ero alle prese con un altro “sport minore” (cioè il “non calcio” a sentire i media..), il rugby in quel di Treviso. Quindi, a parte le statistiche, netcasting e qualche flash smanettando tra una touche e l’altra, ho visto veramente poco e per uno che deve commentare riprese e regìa delle partita è forse un discreto limite…. Poi vedo i tifosi di rugby ed i giocatori e mi rendo conto che anche non avendo visto, qualcosa si può raccontare: dello spirito col quale si tifa e si gioca a questo sport, della disponibilità verso i media, dell’atteggiamento dei giocatori verso l’arbitro, di come viene raccontata in tv e fuori.

C’è un aspetto che viene discretamente trascurato in tutto quello che non è l’undici vs undici (o dodici secondo qualche tifoso), la creazione e sottolineatura del giocatore/coach personaggio: qui siamo indietro, veramente indietro. Nei grandi sport professionistici ci sono uno o più personaggi traino”, vere e proprie locomotive dei vari movimenti, e se latitano si cercano e si creano. Può sembrare cinico ma è così, a volte sono intere franchigie, a volte singoli individui, ma ci sono sempre. Diventano testimonial di prodotti e sono esempi per i giovani, hanno una grande funzione di richiamo.

Spesso gli sport come  il volley o il rugby, che in Italia ha uno zoccolo duro nel campionato e nei praticanti, ma che non si è mai esteso più di tanto nonostante il suo grande appeal, sono più attenti alla promozione di quanto il basket faccia negli ultimi anni. E’ vero che la nazionale ha fatto la sua parte: nel rugby grato al “Sei Nazioni” diversi giocatori d’immagine si sono lasciati coinvolgere in sponsorizzazioni, iniziative, trasmissioni di grande ascolto e questo ha creato eco e a propria volta richiamato interesse.

Mi spiace dire che la pallacanestro invece si comporta come una vecchia nobildonna dal passato fastoso e che vive nel passato: come eravamo belli, giovani e famosi, sicuramente lo siamo ancora e basterà farci vedere per tornare come prima… Purtroppo non è così, non siamo vecchie glorie hollywoodiane che con la sola presenza riaccendiamo l’interesse dei media.

Lo sport è divenire ed il basket ancora di più, è la quintessenza dello sport in divenire: abbiamo inventato nuovi linguaggi televisivi, sportivi, regole e intuizioni. Poi ci siamo fermati ad ammirarci allo specchio e lì siamo rimasti. E non è che non abbiamo protagonisti di richiamo: i ragazzi dell’ Nba, molti personaggi dello spettacolo, della politica e di altri sport legati a filo doppio alla pallacanestro. Mettiamoli in mano a qualche mago del marketing e creatore d’immagine e buona parte del lavoro è fatto. Chiaramente ci vogliono risorse, capacità e soprattutto la volontà di farlo. Tutto questo durante una partita di rugby… dove un personaggio come Benetton è rimasto ed ha mantenuto interesse ed interessi: che ci sia un motivo?

Giancarlo Fercioni – Regista Tv

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