In Tv il basket ripreso in contromano

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Aspettando che le telecronache del fine settimana siano in grado di offrire il miglior linguaggio possibile per far salire l’interesse attorno al nostro amato sport…

  • Finora abbiamo chiacchierato di diversi temi, fatti e misfatti delle riprese televisive di questo sport (per citare Aldo Giordani, che in cuor mi sta). Ora vorrei cogliere l’occasione, grazie alle ultime due partite, di entrare nel merito del linguaggio nelle sue 3 accezioni: quello televisivo, quello tecnico e quello verbale. Sono i tre elementi che contribuiscono a far apprezzare o meno qualsiasi diretta televisiva, a farla sembrare “giusta” o “sbagliata” anche se spesso non sappiamo il perché.
  • Butto lì alcuni elementi che possono aiutare a spiegarmi meglio, chi guarda da casa deve capire quello che succede quindi: tecnicamente le immagini devono essere comprensibili, ben visibili e definite. Televisivamente devono essere “oneste”, cioè raccontare i fatti nonché dare l’idea della continuità spaziale e temporale. Verbalmente devono essere coerenti con le altre due, oltre che qualitativamente accettabili.

  • Sabato a Biella e domenica a Treviso (Umana Venezia-Armani) abbiamo avuto, nel bene e nel male situazioni che aiutano a spiegare questo Wiki-momento del tutto personale. A Biella la diretta è stata una summa nel bene e nel male: la regia è stata del livello che ultimamente contraddistingue il sabato del basket di La7 (tranne quando ci sono state supplenze disastrose), cioè discreta e con una certa idea di format, e quindi il racconto dal punto di vista televisivo è stato rispettato. Altro discorso è quello della qualità tecnica : 10-15 anni fa si producevano immagini migliori di quelle che si sono viste in onda sabato, poco definite, vignettate, con giocatori nell’inquadratura principale spesso irriconoscibili. La compressione delle immagini dava come risultato i pixel delle immagini grandi come piattini di caffè con trascinamento annesso. E qui non c’entrano le luci, il palazzo è il più recente che c’è ed è ottimamente illuminato.
  • Linguaggio verbale? Mi piacerebbe poter dire “tutto ok” ma non è materialmente possibile: la voce è quella che è e non è usata certo nel migliore dei modi sia nella timbrica (ieri svisava più di Christina Aguilera, saltando spesso sull’ottava più alta) che nei contenuti. La cosa che continua a non quadrare è l’insieme di tutti questi elementi, cioè non c’è unità nei tre elementi. E se quello tecnico è inevitabile data la qualità low cost dei mezzi (nozze con fichi secchi…), un dialogo tra la regia e il commento è possibile: gli intercom, le radio, i telefoni, i piccioni viaggiatori, insomma mezzi di comunicazione esistono.
  • A Treviso invece la parte tecnica (puramente tecnica cioè segnale, qualità video ) è stata passabile. Quello che non ha funzionato è stato il resto e cioè telecamere mal posizionate: la principale troppo bassa con relativi impalli del pubblico (vedere il finale in particolare con mani e teste a farla da padrone), e le due telecamere sotto canestro fatte lavorare dalla parte sbagliata , cioè sul lato opposto alle altre telecamere. I non addetti si chiederanno che differenza fa se stanno da una parte anziché dall’altra del canestro. Semplicemente i movimenti che sulla telecamera principale , per fare un esempio, andavano da sinistra a destra, su quest’altra telecamera andranno nella direzione opposta con effetto di “straniamento, fastidio, vertigini, bruciori di stomaco e nausee…”. A parte gli scherzi, è molto fastidioso e ti da fastidio anche se non capisci il perché.. E’ come sbagliare congiuntivi e condizionali insieme dal punto di vista della regia.. Poi l’impressione globale, da casa era che il regista non parlasse ai cameraman o questi ultimi non lo sentissero, perché si sono visti troppi errori  (ed orrori) in onda perché siano casuali.
  • Linguaggio verbale tornato da parte del commentatore al DJ X di Superclassifica Show (Dembinski dove sei?), voce forzata fuori contesto e poca attenzione alle immagini. Per fortuna che lo Stefano Michelini (il color commentator) è gradevole ed ascoltabile, per il resto speriamo nelle prossime. E poi speriamo che qualcuno rinsavisca e si metta a organizzare questo baraccone sconclusionato (letterina a Babbo Basket).

Alla prossima

  • TAP IN  –  Oggi è dura: diciamo il prepartita un po’ più curato di Rai Sport (quello in campo, non il teatrino virtuale dalla sede    La regia su La 7 che nonostante i mezzi anteguerra ha fatto un egregio lavoro.
  • TAP OUT  – La qualità del segnale della partita, mancava che fosse in bianco e nero .. 5’ di commento su Vitali, inquadrato alla fine per 2” (spiegare ai cameraman chi sono i giocatori, no?)…Le interviste del pre partita brillantemente segate a metà…Le telecamere principali montate troppo basse sia a Treviso che a Biella con relativi impalli del pubblico…
  • PALLE PERSE  – Francica Nava rivolgendosi al Pozz per –enne volte “…Gianmarco, se sei d’accordo…” (E se lui dice no?…Sempre lui, più volte : “Guardate la faccia di Vitali…” (secondo voi si è vista?)…Alla faccia del basket per italiani : Michelini/Fanelli “…e va a rollare… in flash pivot… crea un mis match…”
  • ASSIST –  Io avrei sottolineato in Biella vs Bologna , la sagra delle triple di Coleman e un isolata sul lavoro in pivot di Miralles. Su Venezia vs Milano le due difese : quella meneghina nei primi due quarti e quella veneziana con trap (trappole) e raddoppi a tutto campo nell’ultimo quarto.

Regista Sky Tv

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