Grazie Lucio, perché non coinvolgerti?

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Assistere a uno strano Siena-Milano il giorno che tutti ricordavano il nostro Lucio Dalla. Che c’entra col basket non va neanche chiesto, come non va chiesto perché un movimento con un bisogno più che fisiologico di testimonial accattivanti, intelligenti, di grande rilievo, abbia coinvolto questo innamorato del basket in modo marginale, anziché coinvolgerlo come avrebbe meritato e come sarebbe stato intelligente fare.

La dimensione vera di Lucio Dalla è stata  data dal cordoglio globale che ha accompagnato la sua dipartita . Era un genio, modesto e lieve nei suoi molteplici aspetti, vero esperto di tantissime cose tra le quali il basket, dove era in prima fila per comprensione ed amore del gioco. E il massimo dell’interesse che gli ha dato il basket sono state sporadiche (e superficiali) interviste più orientate sul clown che sull’artista. A me, regista televisivo, ex-animatore radiofonico e tuttora appassionato di musica, mancherà tanto anche se la sua musica ne continuerà il respiro.

Sapremo restituirgli almeno il postumo valore che ha dato a questo sport? I suoi ragazzi della Virtus erano in prima fila a salutarlo, così come tutto il suo pubblico… E noi l’abbiamo trattato come un fenomeno marginale e coreografico. Il nostro sport ha tanti pregi, ma ha anche un difetto grande: quello di voler essere di nicchia, nobile, puro, senza inquinamento da parte degli altri sport, dello spettacolo.

Duri e puri…. e pochi. Siamo dei komeinisti privi d’umorismo e incapaci di “contaminare” nel modo più produttivo il mondo della pallacanestro. Vogliamo ricordare che prima dell’esplosione televisiva anche il calcio era considerato di basso livello, di poco appeal, non veniva certo frequentato da Vip se non casualmente. Ora gli spalti sono frequentati da più o meno personaggi, più o meno conosciuti. Ed è uno scambio di celebrità: io mi faccio vedere sugli spalti e tu inquadri anche me  e viceversa. Guardate le partite Nba: celebrità più o meno importanti sono sempre presenti e questo è si causa ma anche effetto. Se non vendi bene il prodotto, la gente non sa che c’è e non compra, e questo non vuol dire essere in chiaro o in abbonamento. Vuole dire essere conosciuti e riconoscibili.

Lucio era un’ icona mondiale della musica e dell’arte e avrebbe potuto esserlo anche dello sport, del nostro sport, e lo abbiamo perso, anzi, non lo abbiamo mai avuto completamente “il più piccolo centro della storia del basket”, e non certo per colpa sua.

Ieri  c’è stato un super match, quello che viene considerato da qualche tempo la probabile finale, Siena vs Milano. Il finale è il solito e anche la “metrica” della partita è la stessa. Avanti una, l’altra rimonta, poi si scambiano le posizioni e il finale (a parte quando c’era il Gallo) è lo stesso. Il comune denominatore è , da un paio di edizioni, la capacità di mantenere il controllo nei momenti di particolare tensione.

Se Siena perde uno o più elementi, si adegua: se questo succede a Milano o a qualche altra squadra questa va in stress e rende difficoltosa la rimonta. Se poi i fattori sono anche esogeni…. Diventa quasi impossibile.

Comunque televisivamente Rai Sport ha affrontato con una formazione quasi ottimale: nel senso che al commento c’era Fanelli con Michelini e bordocampista (caso raro in casa Rai) Dembinski. Alla regia Barone, quello che si è adattato al basket con meno affanni, forse perché (mi dicono) avere confidenza con sport di squadra, quindi strutturati per le riprese in modo simile alla pallacanestro. Personalmente avrei mischiato la squadra di commento: Dembinski al commento (più preciso , meno gridato e più addentro al basket), Michelini ok come color commentator e Fanelli a bordo campo (dove non ha senso fare il DJ). Unica pecca, ma questa è una piaga che non guarisce dall’inizio della stagione, la qualità tecnica delle riprese, con telecamere di scarsa qualità e mal tarate (o segnali stracompressi). E nonostante tutto ciò la partita è stata avvincente, tirata, emozionante. Pensa se fosse stata infiocchettata con tutti gli addobbi del caso…

Giancarlo Fercioni – Regista Tv

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