L’effetto che fa “vedere” il basket in TV, domenica mezzogiorno a Roma

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Altro successo della contropropaganda del campionato attraverso i teleschermi per Acea-Cimberio, le TV private ringraziano per l’autogol.

L’autostima di prima mattina…o quasi! Seduto a mezzogiorno  sul divano a vedere (….) cercare di vedere Acea-Cimberio. Ce ne vuole tanta di autostima, e sopratutto di passione per il basket e di affetto per la propria squadra. Ricordate quando dicevo che alcune private non avevano nulla da invidiare alle riprese prodotte per La7d e RaiSport? Vedendo questa partita (come, dove e a che ora viene ripresa, non come viene giocata), si potrebbero preferire le tv private.

A parte la scelta di assegnare la partita di mezzogiorno nel Palasport  di Viale Tiziano, il meno televisivo della Lega: luci impossibili , finestre a 360 gradi solo parzialmente oscurate al quale si aggiunge la poca attenzione da parte dei tecnici preposti al controllo delle telecamere. Risultato:giocatori che sembrano  giallini, rossicci o semplicemente in ombra, perché in controluce per la luce delle finestre. Inoltre la mano del regista non é la solita, e si vede: vecchie abitudini calciofile tipo i replay a palla in gioco e poca attenzione alla storia della partita, per non parlare dell’inquadratura della telecamera principale sbilanciata verso l’alto anziché far vedere tutte le linee dell’area ripresa.

E pensare che volevo scrivere di storia della televisione, di linguaggio televisivo legato al nostro sport e cose simili, poi ho acceso la televisione e l’autostima di prima mattina é andata sotto i tacchi… Mentre per risollevarmela ho confidato sul posticipo. A proposito: per linearità di prodotto la palma rimane a Sportitalia (versione Eurolega, visto che la partita in simulcast viene prodotta da La7) grazie al format strablindato imposto da Bertomeu & C. (il commissioner della Lega continentale che ha sede in Barcellona)

Invece buone sorprese in casa Rai , dove un nuovo (per il basket) regista fa un più che egregio lavoro:   Marco Spoletini  racconta la partita facendo vedere quel che accade e con i tempi giusti,  piani d’ascolto nei momenti corretti e così via. Vedi com’è la vita: quando parli di cose che non funzionano si tende a dilungarsi nei dettagli mentre quando tutto funziona …. L’unica cosa da rilevare  , ed è inevitabile, è relativa alla qualità tecnica delle immagini che sono quelle che sono da quasi due anni mentre il commento Fanelli-Michelini  è stato, a parte qualche “svisata”, onesto. Sarebbe il massimo se i monitor venissero guardati sempre, in modo da far viaggiare insieme le parole con le immagini…

L’autostima risale per la prossima mattina.

Giancarlo Fercioni – Regista Tv

1 commento su “L’effetto che fa “vedere” il basket in TV, domenica mezzogiorno a Roma”

  1. Accetto che i fieri cameraman rai non sappiano nemmeno bilanciare il bianco (è un onore averne conosciuto qualcuno di persona) e tra l’altro si capisce la loro caratura già quando si spostano goffamente da sotto canestro alla panchina mostrandosi quasi infastiditi dai time-out e personalmente li ringrazio per tutti quei siparietti con i chilometrici cavi BNC.
    E comprendo anche che tra registi ci si difenda ma mezz’ora fa è finita Sassari-Varese (raisport1). E meno male che è finita. Il regista comunica ancora con i collaboratori a bordo campo? Non si direbbe dalle imprecisioni messe in onda costantemente da inizio stagione. Capisco le sbavature (è il bello della diretta no?) ma persistere nell’arco di una stagione intera, ogni maledetta domenica, significa inesperienza o peggio incompetenza.
    E a quei livelli non è tollerabile nè l’una nè l’altra.

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