Perché il basket in Tv manda solo deboli segnali?

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Partite-no stop fra la domenica sul divano col cane e “scanalando” e il lunedì sera col big match Cantù-Siena di “casa Rai” con 47.500 contatti, e questo purtroppo siamo.

La rivoluzione digitale ovvero il digitale terra-terra: la domenica che mi vede come regista a riposo (vera rarità) la televisione torna al suo uso normale, davanti ad un divano insieme alla famiglia e il cane, scanalando(!!!). Alle 18 e 15 da buon tifoso, approfittando del benefit concesso alle private di trasmettere in diretta le partite fuori casa, mi sintonizzo su quella che trasmette Milano alle prese con una Montegranaro sicuramente non remissiva, al punto che, fino a quando é durato l’ossigeno, se l’é giocata. Questo più che vederlo, l’ho sentito dai due commentatori di MilanoW, uno dei quali é anche un amico oltre che uno dei coach più vincenti in assoluto, Franco Casalini.

Il video sembrava arrivare in streaming e i pixel erano di dimensioni tali da intuire, più che leggere, il punteggio. I giocatori avevano bisogno del “primo piano” della telecamera per essere riconosciuti, mentre le riprese erano più che oneste: quattro telecamere con pochi errori e molta attenzione alla storia della partita. Insomma, probabilmente, se il segnale non fosse stato cosí scarso e deteriorato, sarebbe stato  poco differente da quello che viene emesso da Raisport e le due del simulcast. A proposito, Primo posticipo, quello a quattro voci (divise su due canali): Biella vs Venezia.

Scelgo di registrarmelo da Sportitalia cosí abbino la regia video ad un commento piú godibile. La partita scorre senza infamia e senza lode, con la prevedibile vittori!
a di Biella contro una Venezia acciaccata nei reparti più importanti. E siccome lunedí sera saró (o sono stato…) al lavoro programmo MySky su RaiSport2  per Cantú vs Siena e scopro due cose: la stranezza del palinsesto saltabeccante da rubriche e replicone ad eventi e dirette con criteri che a me sembrano, a dirla tutta , casuali. In compenso provo grande invidia per l’archivio Rai, le mitiche “teche” , che possono permettersi di trasmettere autentici pezzi di storia televisiva in bianco e nero con voci che appartengono all’infanzia (o gioventù)…

Siamo al lunedí e dalla sede dove sto lavorando mi faccio instradare il segnale da Desio di  Cantú vs Siena e la prima cosa che salta agli occhi é la qualità del segnale, non precisamente definito mentre la partita é prevedibilmente tesa, quindi “braccini” al tiro e percentuali ondivaghe.

Il commento, per fortuna, é della coppia migliore di casa Raibasket, Dembinski/Michelini quindi si puó anche ascoltare… E i numerini? Su domenica é meglio non parlarne e scriverne, oltre alla difficoltà di reperire cifre attendibili ( la7d, numeri   Auditel, dava lo 0,03% circa 8900 unità….). Lunedí é più facile perché appartiene all’universo Rai che viene rilevato completamente: Cantú vs Siena ottiene lo 0,18% e cioé 47.500 circa… E stiamo ancora a dar retta ad un sistema nato per i macro numeri e non certo per le piccole realtà. Perché in questo momento questo siamo e rimarremo se non facciamo qualcosa.

Giancarlo Fercioni – Regista Tv

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