Il basket su La7d fa lo 0,23%

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40.300  casalinghe veramente disperate. O lo 0,23 % come preferite …

Questo, numericamente è l’esito del primo mezzogiorno in casa La7d. Anche a credere ai fantasmi delle statistiche , non è un bel credere,  preferisco Babbo Natale o la Befana se proprio devo. Oltre a fare fatica a dar credito a formazioni  super accreditate , figuriamoci certe iniziative come diventano credibili, soprattutto seguite da certi rilievi statistici. Addirittura a questo punto archiviamo i dettagli di un commento più o meno attendibile e gradevole, di riprese più o meno accurate, di segnali più o meno da matrimonio o alta  indefinizione. Il problema è generale: è il prodotto basket che così pubblicizzato, promosso e confezionato non viene né recepito e tantomeno amato.

Finché non si innesca un circolo virtuoso, che generi interesse positivo e che porti le famiglie a iscrivere i bimbi al minibasket, le scuole  e i comuni a comprare attrezzature e palloni per far giocare i ragazzi,questi a creare tornei  dove cimentarsi  e le società ad intervenire sul territorio sapendo  di poter trovare nuovi talenti senza attingere ai più economici Bosman saremo sempre qui a dire: “..eh ma la televisione generalista,… però quegli altri erano più bravi, ….eh però i numeri,… ma le percentuali…” , e così  via senza concludere nulla ed impoverendo sempre più  il tutto. Siamo sinceri: il prodotto che va in video  adesso è perfettamente in linea con i tempi : siamo in una crisi economica globale e quello che vediamo è un basket che fatica ad appartenerci  sia come blasone  che nel cuore, che è povero nell’immagine  e nei contenuti, che costa poco e che rende ancor meno. Un basket che un tempo portava via talenti al più ricco calcio a livello di giovanili ora viene ripagato con gli interessi : campetti storici in molte città, oratori e centri sportivi trasformati in campi di calcetto. Questo è il trend, anzi lo spread tra il calcio  e il basket, che sta sempre più scendendo in tutto a parte alcuni stipendi dirigenziali. E se non possiamo sperare di raggiungere nei numeri i pallonari , almeno l’invertire questa tendenza all’autocastrazione fatta di incongruenze e contraddizioni diventa il primo se non l’unico obiettivo.

Lunedi sera su Raisport una partita che è un ritorno al passato Varese vs Cantù : quel passato che vedeva le due lombarde che non t’aspetti (oggi), battagliare per le prime posizioni. Una partita con mille temi ed argomenti, con tante cose da dire e da far vedere, soprattutto se puoi accedere a quella miniera d’oro degli archivi Rai. Sto scrivendo prima della partita, così  è più onesto. Poi magari sarà un prodotto storico per contenuti ed immagini , una diretta che dovrebbe attirare tanti curiosi oltre ai soliti ammalati , cosa che mi auguro.  E se così dovesse essere, spero che non venga lasciata cadere insieme alle tante altre sedotte e abbandonate del basket  televisivo italico.

Giancarlo Fercioni – Regista tv

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