Dove ripartire per avere successo in Tv

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Perché Sanremo é Sanremo. Cosa c’entra ? Ovviamente nulla, peró mi serve per agganciare due cose: la vostra attenzione e il fatto che spesso vengono fatte cose senza senso a tutti i livelli. Parliamo di osservazione dei fatti e valutazione degli stessi.

Siamo al termine di un contratto televisivo per il basket che doveva rimettere in moto, a detta dei critici di allora, un basket “criptato”. Parentesi, visto che sono parte in causa, in quanto regista di quel basket e qualcuno griderà al conflitto d’interessi, invito chi avanza dubbi in merito, a leggere questi due anni di scritti e verificarne l’onestà…

Ho scritto per prima cosa dello scimmiottamento di un prodotto televisivo altrui , fatto senza i mezzi né capacità. E questo non perché la Rai non abbia i mezzi e le persone per farlo, ma perché l’impegno é sempre stato marginale e spesso sotto la sufficienza, usando risorse di basso livello (oltre che costo) e dedicandovi poca e svogliata attenzione.

Quando le combinazioni della panchina impazzita ottenevano la migliore tra quelle possibili (Dembinski, Michelini e regia di Barone) era solo casualità. In casa de La7 (poi “d”), le telenovela é stata ancora piú complessa: partiti con un’ottima posizione di palinsesto, immediatamente fatta saltare per calo d’ascolti sul traino del Tg e spostata come una pedina del Monopoli quando lanci doppio. Poi emigrata definitivamente sulla rete meno importante del gruppo dove gli ascolti sono stati definitivamente allineati in basso, con una conduzione che non ha mai convinto e sempre con una scelta delle risorse tecniche imposta da altri e sempre sul filone low (sia cost che level ).

In seguito, grazie ad una certa continuità, il prodotto basket ha mantenuto una sua fisionomia riconoscibile e stabile ma gli ascolti non sono cambiati, rimanendo sotto le medie precedenti.

I numeri parlano e se é vero che in assoluto quelli ottenuti su Sky erano più bassi (ma neanche tanto…), bisogna anche notare un’altra cosa: l’universo (inteso come bacino d’utenza globale del rilievo statistico) della tv satellitare é di 5 milioni di abbonati, mentre per le tv generaliste bisogna moltiplicare per quattro. E quindi la proporzione é a portata anche di chi come me non brillava in matematica a scuola.

Tutto ció per far notare a chi ha il boccino in mano, di fare bene i conti e sopratutto di rendersi conto che se saltelli da una rete e l’altra e i numeri non cambiano, forse é perché é la diffusione del nostro sport che va riattivato.

Sono inutili i proclami sulla maggiore vendibilità dei marchi nella pallacanestro se non riesci a riattivarla sulle strade, nelle scuole, sui campetti, nella testa dei ragazzi e ti limiti a farti bello nelle factory di marketing…

Ripeto: sta terminando il biennio contrattuale e c’é un nuovo presidente. Io spero che venga  fatto ordine, sia nelle priorità che nelle necessità in modo che le scuole e gli oratori non siano invogliati a trasformare i campetti di basket in campi di calcetto, che gli insegnanti di ginnastica tornino ad insegnare i fondamentali a scuola e che i genitori portino ancora i figli nei palazzetti a fare il tifo per la loro squadra ( e una squadra che sentano loro…).

Giancarlo Fercioni – Regista Tv

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