Il “lato debole” del basket

Spread the love

La rubrica del venerdì notte su La7 sembra una riedizione di “Target”, è tutto un “faccione”

  • Salvi  avrebbe detto : “Faccionismo  senza  limitismo”, questa è la prima impressione delle  tante  ricavate dalla  visione di “Sottocanestro”, la rubrica del basket su  La 7 alle 23 di venerdì notte. Parentesi : finalmente, l’orario  era  giusto anche nell’EPG  e MySky me l’ha registrata  tutta  stavolta.  Sono un vecchio estimatore  di tutto quello che è rubrica, approfondimento e arricchimento del prodotto,   e di essere arricchito da qualcosa il basket di questa stagione ne ha proprio bisogno data la povertà del prodotto in onda.
  • Poi se hai un bravo editor  e  qualche buona idea riesci a rendere piacevoli anche immagini  in partenza poco efficaci e devo dire che complessivamente l’effetto è stato questo. L’unica cosa che mi ha  infastidito è stato questa esasperazione di “faccioni in onda.
  • Lessico  televisivo : dicesi “faccione” un primo o primissimo piano di qualcuno… Se sentite dire in una comunicazione tra regista e cameraman  fagli il faccione” non è apologia di violenza  (anche se ogni tanto…) ma un altro modo di chiedere alla telecamera di stringere” sul volto del soggetto.

  • Sull’impaginazione della rubrica nulla di nuovo, i vari riquadri che si aprono , entrano ed escono sono cose viste e riviste anche se comunque ben assemblate complessivamente. Trovare qualcosa di nuovo è difficile in assoluto e copiare non è un male se lo si fa con cognizione di causa, però questa riedizione di “Target o “Ciro, il figlio di Target” del basket in cui si sostituisce la splendida Gaia De Laurentis con Ugo Francica Nava , ripreso da sopra, sotto, profilo, alto ecc.  mi sembra un pelino azzardata.
  • Attenzione non è una bocciatura (anche perché chi sono io per farlo…) ma una manifestazione di perplessità, perché secondo me gli ingredienti per azzeccare una trasmissione come questa  sono: contenuti efficaci quindi bei servizi, clip spettacolari ,  impaginazione accattivante ed un ritmo di montaggio che non sia ansiogeno ma che comunque ti tenga incollato al video. Un po’ come una buona  telecronaca  :ritmo  giusto,  interventi mirati, il tono e il volume in linea con quello che succede in campo e il porgersi al telespettatore  e non imporsi di forza…
  • Tornando a bomba, devo dire che mi è piaciuto il servizio su Giannelli, caricaturista , vignettista  e pittore scoperto ex giocatore di basket (e ancora appassionato): quello è un contenuto azzeccato, molto più dei vari lanci modello video di Woodstok” con  due, tre e a volte quattro immagini in contemporanea a portar via l’attenzione.
  • L’angolo della tecnica con  Valerio Bianchini  è un buon momento (anche quello peraltro già visto in molte salse ma non importa)  per il contenuto, ma realizzato non benissimo. Se ti spiegano il concetto di “lato debole”, devi essere in grado di visualizzarlo correttamente cioè far vedere tutta l’area di gioco con il lato in cui gira la palla e l’altro lato. Se spieghi cos’è un “aiuto difensivo” devi farlo prima a chi riprende, in modo che lo possa far vedere correttamente e così via… Il Vate del basket è un gradevolissimo affabulatore, lui si ascolta volentieri anche per ore ma bisogna anche visualizzare quello che spiega se no siamo daccapo con  il basket “difficile”,  “complicato”, “zeppo di termini astrusi” e così via.
  • IN  – La rubrica è comunque un qualcosa in più, Bianchini si ascolta volentieri, bello il servizio su Giannelli.
  • OUT – L’impaginazione tipo Target,  troppi faccioni e poche immagini, troppe cose viste e straviste, una scarsa  copertura d’immagini sulla rubrica di  Bianchini.
  • Come l’avrei fatta io –  Via i faccioni, una bella impaginazione grafica, voci fuori campo e tante immagini dai campi e se proprio ci deve essere qualcuno a fare da “Fil Rouge”, coinvolgere giocatori delle varie squadre per registrare i lanci dei servizi

* REGISTA SKY TV

Lascia un commento