Messina in NBA, un altro record per il basket tricolore

Si chiama Ettore Messina, ha 55 anni e il suo curriculum come allenatore di basket è indiscutibile. È italiano e sta portando alto il vessillo tricolore anche in America dove fa segnare un altro record: il primo europeo ad allenare una squadra NBA da head coach.

Durant abbandona ufficialmente il Team USA

Il Mondiale non è una competizione che conta per il basket a stelle e strisce. Si dovrebbe iniziare a giocare in Spagna già il 30 agosto ma la nazionale statunitense sta perdendo un pezzo dopo l’altro. È ufficiale la rinuncia di Durant.

Nba, un’eccezionale Indiana batte Miami

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La prima finale a Est della Nba mostra un Indiana eccezionale che batte la fortissima Miami e fa capire che la vincente della sfida non è scontata. Per Miami ci sarà da soffrire a vedere quello che è successo a Indianapolis. Il risultato finale è di 107-96 per Indiana che si porta sull’1-0 nella serie della Nba con una partita brillante giocata con personalità. Non era facile vincere contro gli Heat e i Pacers hanno anche dominato.

Dirk Nowitzki trascina i Dallas

Dirk Nowitzki

Difficile, a 35 anni, ‘brillare’ come se fossero la metà. Difficile, ma non impossibile. Soprattutto quando ti chiami Dirk Nowitzki e alle spalle hai sedici anni di militanza in Nba. L’anno scorso molti pensavano che il lungo ‘tuttofare’ dei Dallas Mavericks, a seguito di un rendimento pressochè opaco, avesse optato per il ritiro. Lo dicevano le statistiche (con soli 17 punti di media) e le malelingue. Dirk aveva abituato tutti a cifre incredibili negli ultimi dieci anni. Nel 2007 si era aggiudicato il titolo di Most Valuable Player della stagione.

Nba All – Star Game 2014: tutto pronto per lo show più atteso

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L’appuntamento è per domenica 16 febbraio a New Orleans. Questa la data che gli appassionati di basket di tutto il pianeta attendono da tempo. La data in cui si giocheranno gli Nba All – Star Game 2014. Siamo giunti all’edizione numero sessantatre ed è tutto pronto già da qualche settimana.

Nba: numerosi i match clou della settimana

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Sarà una settimana di fuoco in Nba. Numerosi i match clou in questo scoppiettante inizio di febbraio, che vedrà sfidarsi sul parquet alcune tra le franchigie più in forma del campionato di basket più bello del mondo. A cominciare dall’incontro-scontro tra le due squadre più in forma del momento: Thunder contro Grizzlies. La memoria torna alla primavera scorsa, al match tra le due compagini valevole per i playoff. A spuntarla furono i Grizzlies, che sfruttando l’assenza di Westbrook tra le fila avversarie fecero il colpaccio.

Chicago Bulls in crisi senza Derrick Rose

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Sei sconfitte in otto gare senza il ‘faro’ più luminoso della squadra. Dall’infortunio al menisco di Derrick Rose, risalente al 22 novembre scorso, i Chicago Bulls sono alla sesta partita persa in otto gare disputate, la serie peggiore da quando è iniziata l’era di Thibodeau nel 2010.

Non basta il ritorno di Kobe Bryant: Lakers sconfitti

Toronto Raptors v Los Angeles Lakers

Arriva una sconfitta inaspettata contro i Toronto Raptors. Ed è quanto basta per rovinare la festa dei Los Angeles Lakers nel giorno del ritorno della loro stella più grande dopo il lungo infortunio. Ma il sorriso di Kobe Bryant in sala stampa dice molto più di ogni parola.

L’Nba attende il ritorno di Kobe Bryant

los angeles lakers

Non aspettano altro negli Usa e, in particolar modo, a Los Angeles. Kobe Bryant torna Venerdì 6 dicembre? Potrebbe essere questa la data che tutto il mondo del basket attende impaziente: quella del ritorno del Black Mamba. Il fuoriclasse dei Lakers, 35 anni, è fermo dal 12 aprile per la rottura del tendine d’Achille sinistro.

Miami e LeBron festeggiano. Anello agli Heat

lebron

Gara 7 si conclude con la vittoria di James e compagni per 95-88 su San Antonio. LeBron segna 37 punti e Wade 23. Ma gli Spurs, attaccati al match fino al termine, escono a testa alta. Questo, in estrema sintesi, il riassunto dell’ultimo atto delle finali per il titolo NBA. Il Basket, quello con la ‘B’ maiuscola, ha vinto ancora una volta. Avrebbe vinto in ogni caso. Anche in caso di vittoria degli Spurs che hanno avuto dalla loro un eroico Tim Duncan. Ma i coriandoli sono scesi sulle teste dei Miami Heat e dei loro supporter.

Jason Kidd si ritira dopo 19 anni e 1391 partite

Indiana Pacers v New York Knicks - Game Two

Dopo ben 19 anni e 1391 partite, Jason Kidd ha deciso di appendere le scarpe al chiodo e di rinunciare agli ultimi due anni di contratto che ancora lo legavano alla sua squadra.

A dare l’annuncio è stato lo stesso playmaker attraverso un messaggio pubblicato su Twitter, in cui ha spiegato a tutti i suoi fan che gli anni trascorsi nel basket professionistico sono stati per lui una straordinaria avventura, che però dopo diciannove anni deve per forza finire. Il ritiro è stato poi ufficializzato da un comunicato diffuso dai Knicks, la squadra in cui il campione ha giocato l’ultima stagione, lo stesso in cui Kidd ha ringraziato ogni compagno e ogni singolo tecnico con cui ha condiviso la sua passione durante la sua lunga e gloriosa carriera.

I Bulls bloccano LeBron e vincono a Miami, Ginobili salva gli Spurs

Nate RobinsonContinua la storia dell’incredibile resurrezione di Nate Robinson, Il luciferino piccoletto lanciato nella NBA dai Knicks 7 anni fa è stato l’eroe della strepitosa vittoria dei Bulls sul campo dei campioni di Miami in gara1 delle semifinali della East Conference. E’ lui il MVP dei playoff e  la marcatura spietata del ventenne Jimmy Butler, una delle grandi novità della stagione, ha provocato il default di  LeBron, all’indomani del quarto titolo di MVP della regular season,.

Per King James gara da dimenticare, un primo tempo orribile con  un solo un canestro nel  quarto iniziale, una schiacciata sul 10-8, poi 6 minuti in panchina a al rientro in campo un errore e fallo in attacco su Belinelli a rimbalzo, quindi a 2 tiri sbagliati, un’entrata a 1’16” e una tripla a fil di sirena per il 37 pari all’intervallo. Segnerà l’unica tripla della gara dopo 59” del ritorno in campo finendo con 24 punti, 8 rimbalzi e 7 assist, unico della sua squadra sopra i 20, ma senza riuscire a dare la spinta per il  successo agli Heat  molli in difesa e che per la prima volta dall’arrivo del trio James-Wade-Bosh partono 0-1 nei playoff.

La difesa abrasiva dei Bulls paga anche nel tempio dei campioni della NBA che hanno dominato la regular season e perso solo 4 volte in casa, ma per i Bulls gli Heat non erano un tabù perché  li avevano bruscamente fermati nella corsa al record dei successi consecutivi dopo 27 vittorie, mentre stavolta arrivavano da 13 vittorie.

Gara2 mercoledì notte sempre a Miami che deve cambiare atteggiamento e difesa, è stata aggredita dal primo all’ultimo secondo da una squadra che ha dimostrato di poter battere chiunque e vincere dovunque e mancava del play titolare, Hinrich, per uno stiramento al polpaccio, il miglior cecchino, Lou Deng, per un principio di sospetta meningite e Rip Hamilton e  dell’aventiniano Derrick Rose e ha nuovamente  avuto un Belinelli all’altezza del suo ruolo, 46 minuti di grande intensità e difesa, con 7 rimbalzi e10 punti per l’azzurro che era stato il match winner di gara7 a Brooklyn con 24 punti.

Cinque Bulls in doppia cifra (27 Robinson, 21 Butler con 14 rimbalzi, 13 Noah e 11 rimbalzi, 12 Taj Gibson, 10 Belinelli, invece 6 punti soli stavolta  per il roccioso Carlos Boozer) contro i due degli Heat (24 di Lebron, 14 di Wade , tutti gli altri sotto i 10 con 3 su 10 di Chris Bosh e una magra collettiva dei suoi specialisti da 3, ¼ di Allen e Miller, 2/7 di Battier, 0/2 di Chalmers che ha segnato un solo canestro su 5). Una disfatta delle guardie contro l’apoteosi del trio di Chicago, con 27 di Robinson, 21 di Butler e 10 di Belinelli. Difesa tecnica perfetta, sempre un passo avanti, occhi di tigre,  solo 20 falli,  migliori percentuali di tiro,43% in area e 39% da 3 contro il 39%  e il 29% e la disfatta dei campioni a rimbalzo, 32 palloni contro 46, 14 palle in meno giocate perché la squadra gioca senza un centri.

Nate Robinson che l’anno scorso era con i Warriors dopo aver giocato con i Knicks, i Boston e i Thundercity,  530 gare di NBA  ma solo in una su 5  come starter, ha colpito ancora. Nei playoff è arrivato a una media di 17,1 punti contro 11,1 in carriera,non aveva mai tirato sopra il 40% da 3 e raggiunto i 358 assist (4,2 di media). La ricostruzione del piccoletto,micidiale anche nella schiacciata e un personaggio divertente, è uno dei tanti meriti di coach Thibodeau, al suo psoto nemmeno Derrick Rose   poteva fare di meglio.

Avanti di 18 punti dopo tre canestri consecutivi del Curry-show (44 punti, 11 rimbalzi, 6 triple) nel 3° tempo, i Warriors non hanno saputo  chiudere, sono calati d’intensità, hanno subito la rimonta degli Spurs ispirata da Tony Parker , 26-14 con canestri importanti di Denny Green (6 bombe), Leonard e Boris Diaw. I Warriors vanno a + 5 nel 1° overtime ma si salvano con un canestro di Jack, Ginobili sbaglia il tiro della vittoria ma si rifà con gli interessi  a 1’’06 del secondo supplementare segnando la tripla del sorpasso grazie a una rimessa capolavoro di Khawi Leonard che con calma olimpica lancia la palla a due mani dal suo lato a quello opposto, l’argentino viene lasciato completamente libero, San Antonio ha fatto la grazia.

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Risultati playoff.  Quarti. Est: Miami-Milwaukee 4-0,  Brooklyn-Chicago 3-4 ;New York-Boston 4-2, Indiana-Atlanta 4-2. Ovest: Oklahoma-Houston 4-2, San Antonio-LA Lakers 4-0, Denver-Golden State 2-4, LA Clippers-Memphis 2-4.

Semifinali. –  Est: New York-Indiana 95-102, 0-1 (27-22, 19-30, 19-29.30-21; 27 Anthony +   11 r, 10/28, ¼, 6/6, 18 Felton 8/12, 3 a, 17 JR Smith 4/15, 2/6, 7/10, 5 r; 20 D.West 8/15, 4/5 tl, 4 r, 19 George 5/14, 2/6, 7/8, 5 r, 4 a, 16 DJ Augustin 5/6, 4/5, 2/4, 14 Hibbert, 8 r, 4 a, 5 st, 11 Stephenson + 13 r, 5/9; statistica: rimbalzi 30-44, assist 15-21,p.area 32-46); Miami-Chicago 86-93, 0-1 (15-21, 22-16. 25-21, 24-35; 24 L.James 8/17, 1/3, 7/9, 8 r, 7 a,14 Wade 7/16, 0/1, 2 r, 4 a, 3 rec; 27 Robinson 8/16, 3/8, 8/10, 9 a, 21 J.Butler + 14 r 5/13, 2/4, 9/10, 13 Noah + 11 r, 5/9, 12 T.Ginson 5/9, 10 Belinelli 3/10, 2/6, 2/2, 7 r, 46’, 6 Boozer, 3/11, 7 r). OvestOklahoma-Memphis 93-91, 1-0 (14-16, 33-30, 17-27, 29-18; 35 Durant + 15 r, 13/26,0/2, 9/10, 6 a, 2 st, 25 Kev.Martin 8/14, 3/5, 6/7, 7 r, 12 R.Jackson 4/8,0/1, 4/4; 20 M.Gasol  + 10 r, 8/14, 4/7 tl, 18 Z.Randolph + 10 r, 7/16, 4/5 tl, 13 Conley 5/15, 1/5, 5 r,  13 Q.Pondexter 4/8, 3/5, 2/5, 5 r; statistica: rimbalzi 43-41, assist 13-13, tiri liberi Ok 22/25, 88%, Mp 14/24, 58,3%); San Antonio-Golden State 129-127 d2 ts, 1-0 (25-28, 24-25. 31-39, 26-14, 9-9, 14-12; 28 Parker 11/26, 6/6, 8 r, 8 a, 22 nD.Green 8/14, 6/9, 19 Duncan + 11 r, 6/15, 18 K.Leonard 7/11, 1/1, 3/5, 9 r, 16 Ginobili + 11 a, 5/20, 2/9, 4/5, 7 r; 44 Curry + 11 a, 18/35, 6/14, 2/2, 6 pe, 19 H.Barnes +12 r, 8/14, 3/6, 19 K.Thompson 8/15, 0/4, 3/3, 15 Jack 5/15, 0/2, 5/6, 10 Bogut + 15 r; statistica 45-53, panchina 35-35)

CalendarioMartedì: New York-Indiana, Oklahoma-Memphis. Mercoledì: Miami-Chicago, San Antonio-Golden State

Indiana passa al Madison, per i Knicks il passato non torna, LeBron IV°

Indiana-NYSull’abbrivo degli ultimi successi, il segnale che avevano ben affilato gli artigli di squadre forti nel punch,  Indiana e Memphis  hanno dato una scossa nelle prime due semifinali  dei playoff di domenica, anche se alla fine la fortuna non ha premiato i Grizzlies che hanno condotto a lungo e avanti di all’ultimo minuto hanno perso la grande occasione  per due fantastici canestri d’istinto  di quel straordinario personaggio di  Kevin Durant , un credente convinto, il quale  sull’ultimo, un arresto e tiro dentro l’area a 11” che ha preso in controtempo la difesa avversaria, ha ringraziato  Dio dichiarando “anche stavolta lui era con me”.

Belinelli fa scordare Derrick Rose, adesso in semifinale “Beli” vs LeBron

Belinelli ChicagoVolevo essere il primo italiano a passare un turno nei playoff e smentire chi ai tempi dei Warriors diceva che non ero un giocatore da NBA, oggi mi sento parte di questa lega”.

Parole e musica di Marco Belinelli, il vicepresidente della Fip Laguardia  mi è testimone che da più di un anno gli ripetevo che “Beli” era diventato un guerriero, che agli europei in Slovenia sarà  la carta decisiva (e questo ancor prima dell’infortunio di Gallinari) più volte ho scritto che la cura Thibodeau l’aveva trasformato, completato, che era diventato un killer silenzioso capace di leggere il gioco, difendere anche su rivali più alti e potenti, che era diventato più sciolto e consapevole, non teneva la palla e aveva acquisito il timing del passaggio al giocatore uscito dal blocco, quell’attimo in controtempo che è fonte di tanti canestri della squadra che un tempo vinse 6 titoli con Michael Jordan e che era andata fuori nelle ultime due stagioni al 1° turno dopo aver dominato la regular Season, prima che arrivasse Belinelli da New Orleans, indovinatissima mossa di mercato.