Dirk Nowitzki trascina i Dallas

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Dirk Nowitzki

Difficile, a 35 anni, ‘brillare’ come se fossero la metà. Difficile, ma non impossibile. Soprattutto quando ti chiami Dirk Nowitzki e alle spalle hai sedici anni di militanza in Nba. L’anno scorso molti pensavano che il lungo ‘tuttofare’ dei Dallas Mavericks, a seguito di un rendimento pressochè opaco, avesse optato per il ritiro. Lo dicevano le statistiche (con soli 17 punti di media) e le malelingue. Dirk aveva abituato tutti a cifre incredibili negli ultimi dieci anni. Nel 2007 si era aggiudicato il titolo di Most Valuable Player della stagione.

Sarebbe stata, peraltro, una ‘parabola discendente’ più che giustificata dal momento che il ‘bianco’ di Dallas non è più un ragazzino. Tre anni fa, inoltre, saltò 29 delle 82 gare di regular season per colpa di un brutto infortunio al ginocchio.

Eppure, Wunderdirk (così lo chiamano affettuosamente tutti dall’altra parte dell’oceano) è un atleta straordinario e lo sta dimostrando quest’anno.

L’estate è stata foriera di ottimi allenamenti. Dirk ha lavorato duro e si è presentato al meglio ai blocchi di partenza. I risultati? La sua media punti e nuovamente risalita: 22 a gara, con il 48% del campo. A trentacinque anni è la quarta miglior percentuale della sua carriera.

Leader dentro e fuori dal campo, Nowitzki è un trascinatore perché della sua presenza risentono in positivo anche i compagni del quintetto che elevano il proprio livello. Il tedesco, dunque, vuole togliersi ancora tante soddisfazioni prima di lasciare il basket ‘giocato’.

Sotto questo punto di vista il 2014 è iniziato bene: Dirk è diventato infatti il tredicesimo miglior marcatore della storia della Lega con oltre ventiseimila punti.

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