Armani, Scariolo: “Milano – Varese, siamo pronti”

Sergio Scariolo si appresta all’esordio in campionato da campione d’Europa 2011: il doppio ruolo di tecnico della nazionale spagnola e coach dell’Armani Milano consente all’allenatore italiano di bissare il traguardo europeo lanciandosi in una nuova e affascinante sfida: detronizzare la Montepaschi Siena dalla cima di una serie A1 che è stata terreno fertile solo per i toscani. Il debutto meneghino del nuovo corso griffato Scariolo – con tanto di ciliegina sulla torta rappresentata dall’arrivo nelle file delle scarpette rosse del figliol prodigo Danilo Gallinari – avverrà in posticipo serale: domenica ad Assago arriva la Cimberio Varese in una sfida dal sapore classico e tradizionale:

Milano-Varese – afferma Scariolo – è una classica della pallacanestro italiana, una delle partite che da bambino non mi sarei mai perso. È una gara di grande fascino, dettato anche dalla tradizione che queste due squadre hanno contribuito ad alimentare nel corso degli anni”.

In un Mediolanum Forum che si annuncia gremito come nelle migliori occasioni, vi saranno a detta di Scariolo diversi motivi di interesse:

 

Milano, canta il Gallo: “Siena scordi lo scudetto”. Follia e fame, direbbe Jobs

Lockout Nba, il corteggiamento di Sergio Scariolo, l’accordo senza bisogno di perdere tempo. Stretta di mano, intesa raggiunta. Per Danilo Gallinari il ritorno a Milano somiglia alla rimpatriata di un figlio assente da casa da un paio di anni. Nella valigia metto: spazzolino, snickers, l’iPad, quel pezzo di Detroit che mi piace tanto e poi.

Poi, nel bagaglio del Gallo, una fame grande così. In barba alla serrata, ai Pistons, alle luci a effetto di un’America che ora sta lì. Lontano sette ore di volo, una vita fa. Una fame che verrebbe da renderla manifesta con quel disegnino di una mela appena morsicata, un’America appena sveglia. Il primo giorno senza Steve Jobs. Danilo lo ha scoperto in mattinata: come la maggior parte di noi, come la quasi totalità dei quotidiani, finiti in stampa senza aver riportato la notizia. Tutti, tutti meno uno: e allora, per una tempestività simile e la riflessione che ne valesse la pena nonostante il costo dispendioso, al Corriere della Sera vanno fatti i complimenti. Erano le due di notte, nella penisola. E anche Danilo, forse, dormiva. Adagiato con il senso di fame che si alimenta giorno dopo giorno. Allenamento su allenamento. Come se fosse ancora lì, sballottato nella costa occidentale degli Usa a dimostrare di potercela fare.

“Siate folli”, avrebbe detto Jobs. E quel figlio meneghino, capace di fare ombra – per la maestosità fisiognomica – quanto le guglie del Duomo, folle lo è stato per davvero. Credere, sudare, provare. L’Armani Jeans, nella fase adolescenziale, era un sogno da coltivare. Rimbalzo su rimbalzo su rimbalzo. E a furia di rimbalzi, poi finisce che diventi grande. L’Armani Jeans, a distanza di pochi anni, era già una certezza consolidata. E a quel punto servivano altri sogni, altri obiettivi.

“Siate folli”, ha ripeturto per una vita Jobs. A se stesso, ai giovani. E quel giovane con la faccia pulita, i tratti somatici gentili, piedi lunghi così. Lui folle non ha mai smesso di esserlo. New York e Detroit, a distanza di pochi mesi. Un sogno messogli tra le dita e lui. Spam, schiacciata in faccia ai pessimisti. Agli scettici. Spam, a canestro con una mano a segnare il +2. Altro che l’America, se finisci per averla. Non ti basta più nemmeno quella.

Parla Kobe: “Bryant in Italia? Qui è casa mia, ho imparato cos’è il basket”

Signori, parola al diretto interessato. Leggasi mister Basketball. Il migliore. Kobe Bryant arriva in Italia per un evento Nike in programma tra oggi (gli è toccato anche assistere a una contestazione nei confronti della Nike) e domani a Milano e Roma e – dopo un gran parlare di lockout Nba e di trasferimento della stella dei LA Lakers a Bologna – è lui stesso a prendere la parola. Lo fa, il 24 più famoso al mondo, parlando dagli uffici de La Gazzetta dello Sport di via Solferino in replica alle domande di utenti e giornalisti.

IL BAGNO DI FOLLA DI ROMA: KOBE, L’IMPERATORE

Quel che Bryant racconta è una versione dei fatti che volevamo – VOLEVAMO – sentire da quella bocca li. Mentre i le labbra si schiudono pian piano e lasciano in bella vista denti bianchi bianchi. Che bianchi così, suggeriscono ottimismo da quanto luccicano. Porte aperte all’Italia? A sentirlo, sembrano piuttosto portoni. Allora ci piace:

“Giocare in Italia è in questo momento una eventualità molto possibile: per me sarebbe un sogno ma è anche qualcosa che potrebbe concretizzarsi sul serio. C’è un’opportunità: ne stiamo parlando in questi giorni”.

Il riferimento alla trattativa con la Virtus Bologna non è affatto casuale e – denti a parte – quello che ha davvero colpito in senso positivo – altra ventata di ottimismo sull’esito dell’accordo con Claudio Sabatini – è il perfetto italiano sfoggiato nella circostanza da Bryant. Che lancia messaggi d’amore all’Italia:

Parla Bargnani: “Io in Italia? Chances solo per Siena o Milano”

Andrea Bargnani dall’Nba all’Italia? Se fino a qualche anno fa – poi c’è riuscito – il magho sognava di fare il percorso inverso – Treviso-Toronto, sola andata – ora gli tocca la stessa sorte che stanno condividendo i maggiori talenti del basket americano.

Con il lockout ancora nel vivo e la sospensione forzata dovuta alla serrata che contrappone cestisti e proprietari di franchigie per la stipula del nuovo contratto, anche Bargnani guarda all’Italia con occchio differente. Non per lasciarci qui dove si è in balia di un destino economicamente amaro ma per tornare da protagonista a calcare i parquet dei palazzetti della penisola.

Accostato negli ultimi giorni prima alla Montepaschi Siena (se non altro, per replicare al fermento di mercato dell’Armani Jeans), poi a Milano – è bastato l’equivoco del contenuto di un post su Twitter in cui il Mago aveva scritto “Going to Milan” – e infine a Roma, è stato il numero 7 dei Raptors a esplicitare lo stato di fatto: presente e futuro? Ecccovi qualche chicca.

Italia, Meneghin: “Pianigiani? Giusto lo sfogo”

Dino Meneghin, presidente della federazione italiana di pallacanestro, è tornato a parlare dello sfogo di Simone Pianigiani dopo che la nazionale di basket italiana ha concluso in maniera negativa l’esperienza degli Europei 2011. Torna a tenere banco il video che ha fatto il giro del web, in cui il coach italiano – nel corso della gara tra Italia-Israele – aveva abbondantemente e con pugno deciso criticato e rimproverato gli uomini della rosa. Meneghin, senza alcun dubbio, sceglie di schierarsi con Pianigiani e afferma che quello sfogo è stato giusto:

“Ha fatto bene. Qualunque allenatore lo avrebbe fatto. Le gente è interessata perchè capisce che anche nello sport ci vuole il cuore. Saremmo davvero pazzi a esonerare il ct”.

Da grande uomo di sport, che prima di occupare un posto dietro la scrivania ha incantato platee di tutta Italia, il presidente Fip prova a fare da scudo nei confronti del tecnico e ribadisce ad Adnkronos che l’intento di Pianigiani era senza ombra di dubbio volto a scuotere i suoi:

 

Italia, Recalcati: “Pianigiani in coda a me e a Tanjevic. Ripartire da Danilo Gallinari”

Carlo “Charlie” Recalcati ha ben pochi motivi per non dire quello che pensa: esperienza, spessore umano, onestà intellettuale sono valori che l’attuale allenatore di Varese ed ex tecnico della Nazionale porta con sè come un bagaglio prezioso. E stavolta, quel che pensa Recalcati è semplice: nessuna sorpresa per l’eliminazione dell’Italia dagli Europei 2011, innanzitutto per l’evidente mancanza di esperienza mostrata dalla compagine azzurra. Le parole del coach:

“Poteva starci di essere inferiori a Francia e Serbia, ma dobbiamo recriminare sulla partita con la Germania che si poteva vincere o perdere al 50 per cento ma non perderla di 14 punti, perchè questo significa non darsi una dote in caso di classifica avulsa. Immaginate se avessimo vinto con la Francia e ci avrebbero eliminato i 14 punti contro la Germania. Questo significa mancanza di esperienza”.

Italia, Pianigiani, i tre Nba e la Federazione: occorre ripartire

C’è maretta nel mondo della nazionale italiana di basket. Dopo la precoce eliminazione dagli Europei 2011, Dino Meneghin, presidente della Fip, preferisce non drammatizzare. “La squadra ha l’età anagrafica per crescere ancora. I ragazzi hanno bisogno di lavorare tanto dal punto di vista fisico e mentale. Molti non hanno esperienza internazionale: si sono trovati di fronte ad un arbitraggio più europeo e si sono resi conto che gli avversari non sono solo Francia e Germania, ma anche squadre sconosciute ai più giocano una buona pallacanestro“.

COACH PIANIGIANI NON SI DISCUTE – Al momento la panchina di Simone Pianigiani non appare in pericolo. “E’ stato scelto con l’obiettivo di migliorare la nostra pallacanestro, sta facendo un buon lavoro ed è quello di cui abbiamo bisogno. Trovo ammirevole che lui si metta in discussione, ma alla Federazione non passa neanche per l’anticamera del cervello l’idea di privarsi di Simone Pianigiani. Ha il contratto fino al 2013 e resterà assolutamente fino alla sua scadenza. Poi lui deciderà se rinnovare o meno; bisognerà anche vedere chi sarà alla presidenza“.

NESSUN DRAMMA IN LITUANIA – Per Dino Meneghin, in Lituania non c’è stato un tracollo. “Non ho visto partite disastrose, non abbiamo preso 30 punti da tutti ma ce la siamo giocata fino in fondo contro squadre più forti di noi come Serbia, Francia e Germania. Questo denota una voglia di fare positiva. Il presidente del Coni Petrucci mi ha ribadito di essere contento del lavoro di Pianigiani. E’ dispiaciuto per non andare ai Giochi Olimpici, ma lo sono anche i giocatori che ci hanno messo l’anima fin dall’inizio del raduno. Li ringrazio, così come ringrazio tutto lo staff“.

RIPARTIRE DALLE TRE STELLE NBABargnani, Belinelli e Gallinari: sono loro i nomi dai quali ripartire, nonostante non abbiano dato il contributo decisivo che tutti si aspettavano. “Sono fondamentali per questa squadra ed è importante che ci siano anche nel 2012 per le qualificazioni al prossimo Campionato Europeo. Conto che loro vengano, assolutamente. Abbiamo un buon gruppo su cui lavorare. Bisogna solo avere pazienza. I nostri avversari stanno raccogliendo i frutti di un lavoro iniziato anni fa. Quello che deve essere chiaro è che da noi c’è sempre entusiasmo. Questa è una lezione salutare per capire quanto ancora ci sia bisogno di lavorare. La squadra non è fatta solo da tre giocatori e non si può pretendere che i nostri tre Nba risolvano da soli tutti i nostri problemi. Ci vuole la squadra intera. Dietro questo gruppo non c’è il deserto“.

Italia, Petrucci: “Ripartire da Pianigiani”

Se dopo la sconfitta contro Israele, Simone Pianigiani si è messo a disposizione della Federazione italiana con cui vi sarà un confronto franco per capire come e se proseguire il percorso formativo dell’Italia cominciato dal tecnico ex Montepaschi, la Federazione pare avere già le idee chiare. Coach Pianigiani ha fatto sapere che potrebbe anche valutare l’opzione di dimettersi qualora non vi sia la massima fiducia e il medesimo impegno da parte della Fip; il presidente del Coni, Gianni Petrucci si è immediatamente speso a favore di Pianigiani:

“Abbiamo un grande commissario tecnico, sono convinto che con lui si possa ripartire. L’ho detto anche a Dino Meneghin, sono convinto che il basket abbia dentro il Dna le risorse per ripartire”.

Nonostante l’amarezza per l’esclusione immediata dall’Europeo in corso di svolgimento in Lituania, Petrucci si è quindi schierato con Pianigiani al quale fa sapere che il basket italiano deve ripartire proprio dalle considerazioni che a freddo saprà fare il commissario tecnico:

“L’eliminazione è un grande dispiacere, gli altri sono stati più bravi di noi però si deve ripartire da Pianigiani con grande fiducia, libertà assoluta su tutto. Mi auguro che dica qual è la realtà del basket italiano, sarà lui a dover dire quello che dobbiamo fare”.

Italia, Pianigiani: “Pronto a dimettermi, parlerò con la Federazione”

La sconfitta dell’Italia contro Israele, ininfluente ai fini della qualificazione solo perchè gli Azzurri erano già stati eliminati, potrebbe non solo significare esclusione dall’Europeo in corso di svolgimento in Lituania ma anche rivisitazione del progetto tecnico che è stato affidato al coach Simone Pianigiani. E’ lo stesso tecnico, appena dopo la gara, a prendere in considerazione anche l’ipotesi dell’abbandono a causa di un esito non certo ottimale. Pianigiani, dunque, non esclude l’ipotesi delle dimissioni: farsi da parte per affidare il giovane gruppo italiano a qualcun altro.

Il gioco a fasi alterne – alcuni parziali da incorniciare, altri da dimenticare – è stato un limite anche nel corso della sfida contro Israele: il terzo quarto degli Azzurri è stato penoso, l’ultima frazione è parsa impeccabile. Pianigiani lo sa bene e non dimentica di sottolineare che il gruppo tricolore va fatto maturare e crescere anche dal punto divista psicologico:

“Devo dire che per questi ragazzi è molto difficile fare sforzi mentali al massimo livello tutti i giorni. E ciò è indispensabile perchè se non diamo il 110% non possiamo competere con Serbia, Francia, Germania e così via. La sensazione è che di fronte a Israele, nel terzo quarto, si sia come spenta la luce”.

Proprio così: è parso che l’interruttore abbia reso bui i pensieri e le menti fin lì brillanti del quintetto. Vi sono stati frangenti dell’incontro nei quali l’Italia è stata imbarazzante:

Europei 2011, Meneghin: “Italia, devi crescere”

Dino Meneghin, presidente della Federazione Iitaliana pallacanestro, non si nasconde: Italia fuori dall’europeo alla prima fase e uscita di scena con l’ennesima sconfitta all’attivo – contro Israele il ko è arrivato ai supplementari. Il biolancio finale è di una vittoria e quattro batoste, il che equivale a provare amarezza evidente e giustificata. Le parole di Meneghin sono in tal senso eloquenti:

“Purtroppo abbiamo fallito l’obbiettivo olimpico, ma i giocatori hanno dimostrato di giocare a testa alta con tutti. Con la Germania, la Serbia e la Francia abbiamo giocato bene tre quarti di gara, ma ci manca l’esperienza per vincere queste partite”.

Opinioni condivisibili (o meno): senza dubbio, in termini di risultati ci si attendeva di più. Si è pagata l’inesperienza? Meneghin la pensa così: “

I ragazzi si sono allenati benissimo, ma questo ci serve come spinta emotiva per capire che i giocatori dovranno lavorare sempre di più e sacrificarsi. La nostra è una squadra giovane, c’è grande voglia di lavorare da parte di Pianigiani, dello staff e dei giocatori, ma non ci sono segreti o alchimie strane, bisogna solo allenarsi al tiro. In questo momento ci manca poco per essere competitivi con i più forti”.

Europei 2011, Pianigiani: “Italia, dispiace” – VIDEO

“Volevamo essere in grado di giocare una partita come questa”:

è così che Simone Pianigiani mette in archivio l’Europeo 2011 dopo la sconfitta dell’Italia contro la Francia.

Il coach sa bene che, nonostante l’eliminazione, i suoi uomini si sono comportati nel migliore dei modi: messi sotto i transalpini per tre quarti, gli Azzurri sono calati solo nell’ultima frazione, quando sembrava che il canestro ospite fosse stregato.

Eppure, ci si è divertiti ad assistere a una gara divertente e priva di tempi morti, ricca di capovolgimenti di fronte e tesa fino all’ultimo.

“Sicuramente possiamo crescere molto e mi auguro che la sfida contro Israele possa consentire a questo gruppo di mettere in bagaglio ulteriore dose di esperienza”:

Europei 2011, Carraretto: “Italia, puoi battere Parker e la Francia”

Italia carica in vista della sfida fondamentale contro la Francia: i risultati pregressi portano a dire che l‘Europeo 2011 degli Azzurri porta già a una considerazione obbligata: occorre solo vincere. Lo sa bene l’equipe italiana e lo conferma, a poche ore dal match, anche Marco Carraretto, cestista in quota ala Montepaschi Siena:

“La vittoria contro la Lettonia ci ha dato morale dopo le sconfitte contro Serbia e Germania. Ora dobbiamo preparare al meglio le ultime due gare anche se la Germania ci ha complicato le cose perdendo contro la Francia. Abbiamo giocato alla pari contro i serbi e i tedeschi, nonostante la stazza differente tra noi e loro”.

L’azzurro ha espresso al contempo tutta la soddisafzione di rappresentare il Paese in un momento sportivo tanto importante:

Europei 2011, Pianigiani: “Italia meno esperta della Germania”

Bene solo nella prima parte di gara, per il resto l’Italia affonda contro la Germania e, con il passare dei minuti della seconda gara degli Europei 2011 di basket, si trova già in una situazione critica. Difficile il passaggio del turno e, con due sconfitte all’attivo, occorre già cominciare a sperare nei risultati incrociati. Alla fine del match contro Nowitzki e compagni, il tecnico azzurro Simone Pianigiani si dichiara comunque soddisfatto perchè riconosce ai suoi il merito di aver fatto il massimo:

“Questa sera – afferma il coach tricolore in sala stampa – non ho niente da imputare ai miei giocatori. Abbiamo fatto il massimo: abbiamo avuto 12 possessi in più e abbiamo sporcato le loro percentuali di tiro”.

Il riconoscimento agli avversari sta anche nel fatto che Pianigiani abbia implicitamente ammesso che contro questa Germania c’era poco altro da fare:

Europei 2011, Pianigiani fissa l’obiettivo per l’Italia: “Strappiamo il biglietto per Londra 2012”

Il grande obiettivo, o forse sarebbe meglio dire il sogno, è quello di ottenere un biglietto per le Olimpiadi 2012 di Londra. Ma il ct azzurro Simone Pianigiani, preferisce restare con i piedi per terra, evitando di creare false illusioni, nel gruppo e nei tifosi. Manca pochissimo all’inizio agli Europei di basket in Lituania, con la preparazione degli azzurri ha mostrato segnali incoraggianti, anche se essendoci almeno sulla carta avversari più forti, è importante non sentirsi avere fiducia nei propri mezzi senza sentirsi sconfitti in partenza, anzi. “Noi dobbiamo continuare il nostro percorso di crescita e andare lì con la faccia tosta e l’ambizione di mostrare che siamo competitivi con tutti in egual misura, è questo l’atteggiamento che dobbiamo avere in questo Europeo“.

OBIETTIVO LONDRA 2012 – Un obiettivo alla portata degli azzurri, secondo il Ct Pianigiani, che in queste ultime settimane di duro lavoro Pianigiani ha visto il giusto atteggiamento nei suoi giocatori. “I ragazzi hanno interpretato nel modo giusto questa estate, sono ripartiti positivamente dalle 4 vittorie consecutive dell’anno scorso e hanno voglia di cominciare questa grande manifestazione – queste le sue parole alle telecamere di Sky Sport 24Abbiamo avuto qualche contrattempo di infortunio, abbiamo poca esperienza e poca taglia fisica e abbiamo cercato di crearci un ‘vissuto’ giocando con nazionali di spessore. Ma lo spirito che ho visto è la cosa più importante e che ci fa guardare con ottimismo non solo a questa estate ma anche alle prossime, è un gruppo che sta bene assieme e che va conoscendosi meglio. Questi ragazzi si stanno adattando a giocare una pallacanestro diversa e sono i primi a volersi adattare. In tutti gli sport di squadra ci sono momenti in cui le cose riescono bene e altri in cui riescono meno ma qui tutti sanno di cosa c’è bisogno e si stanno applicando per farlo“.

CI SARANNO I 3 BIG DELLA NBA – La fiducia azzurra, poggia anche su un importante novità: per la prima volta infatti, la Nazionale italiana schiererà tre giocatori Nba visto che, a differenza della scorsa estate, Pianigiani potrà contare anche sulle prestazioni di Danilo Gallinari. “Il suo inserimento è stato molto positivo – assicura Pianigiani – è un ragazzo innamorato del gioco ed è facile inserire degli elementi quando sono brave persone, entusiaste ed eccellenti giocatori. Il suo inserimento tecnico è legato al fatto che abbiamo un centro atipico che è Bargnani e giocatori che possono ballare su più ruoli a livello di spaziatura. Gallinari e Mancinelli possono variare a seconda anche delle scelte difensive della squadra avversaria e possono giocare da ala piccola o da ala grande. Ma tutta la squadra deve fare della diversità un punto da cavalcare, senza fasciarsi la testa prima del tempo“.

“SARA’ UNA SERIE A1 MOLTO EQUILIBRATA” – Al termine della conferenza stampa, coach Pianigiani torna per un attimo allenatore della Montepaschi Siena, dominatrice assoluta negli ultimi anni in Italia. “Non bisogna pensare di avere solo una o due avversarie, altrimenti perdi con le altre e rimani indietro – aggiunge – Poi ci sono squadre che hanno fatto un tipo di mercato, vedi Milano, ma era normale che fosse così. Noi l’anno scorso abbiamo ricominciato un ciclo con valori positivi e cerchiamo di migliorare ancora. Una cosa è sicura: il campionato italiano non avrà i picchi di altri tornei ma il livello medio continua a crescere di anno in anno“.