Spagna campione d’Europa 2011: le FOTO del tripudio

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Ancora la Spagna, il cui sigillo è micidiale. Come un graffio, un acuto inavvicinabile, gli iberici hanno saputo scrivere la storia Grande, quella che si compone di piccoli frammenti della storia più piccolina che è fatta di istanti e attimi, e imprimere nella bacheca del tempo una impronta indelebile. Chi la cancellerà mai, quest’impresa? Difficile pensare che a breve qualche altra nazionale possa fare meglio delle furie rosse: significherebbe mettere in bacheca tre titoli europei vinti uno dietro l’altro. Roba da capogiro: lo sanno bene Paul Gasol e compagni che, non per altro, si sono goduti la vittoria contro la Francia festeggiando in maniera imponente.

Lituania in ginoccchio per la stima, Francia avverario leale ma non ancora ai livelli iberici, noialtri abbiamo osservato. Ci siamo compiaciuti. Si è provata – e nemeno poco – una punta di invidia grossa così: piacerebbe sapere che il movimento cestistico possa imparare da quello spagnolo che ha confezionato – nel basket ma non solo – una progettualità a questo punto proverbiale. Non serve vincere per sentirsi appagati, basterebbe anche solo percepire che qualcosa si muove per il verso giusto. Impareranno i nostri eroi – Federazione e protagonisti, tutto incluso? – a essere tanto umili, modesti e operativi? Difficile pensarlo, anche perchè tale approccio non avviene neppure con il calcio, ovvero lo sport nazionale più seguito ed elargito.

Il tributo alla Spagna è doveroso, vero: non era così semplice ripetersi (semmai, più facile avvenisse il contrario) e neppure sembrava compito agevole quello di vivere l’Europeo con il favore dei pronostici fin dalle fasi precedenti all’inizio della competizione. La pressione e le aspettative avrebbero potuto fare brutti scherzi e, sebbene il talento non lo si poteva discutere, la psicologia  avrebbe potuto giocare un brutto tiro. Ma, in questo senso, la presenza di un grandissimo come Sergio Scariolo era garanzia del fatto che nulla poteva essere affidato al caso. Perchè il coach italiano è un motivatore incredibile oltrechè un grande conoscitore di pallacanestro. Se a tutto ciò aggiungiamo la vena positiva di quel talento mostruoso che si è rivelato Juan Carlos Navarro, mvp della finale e capace di scrivere a referto la bellezza di 62 punti nelle sfide che più contavano (35 nella semifinale contro i russi, 27 contro i transalpini). Tutto il resto lo sanno testimoniare le immagini della festa: quelle che consacrano una grande Spagna.

 

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