Italia, Pianigiani: “Pronto a dimettermi, parlerò con la Federazione”

Spread the love

La sconfitta dell’Italia contro Israele, ininfluente ai fini della qualificazione solo perchè gli Azzurri erano già stati eliminati, potrebbe non solo significare esclusione dall’Europeo in corso di svolgimento in Lituania ma anche rivisitazione del progetto tecnico che è stato affidato al coach Simone Pianigiani. E’ lo stesso tecnico, appena dopo la gara, a prendere in considerazione anche l’ipotesi dell’abbandono a causa di un esito non certo ottimale. Pianigiani, dunque, non esclude l’ipotesi delle dimissioni: farsi da parte per affidare il giovane gruppo italiano a qualcun altro.

Il gioco a fasi alterne – alcuni parziali da incorniciare, altri da dimenticare – è stato un limite anche nel corso della sfida contro Israele: il terzo quarto degli Azzurri è stato penoso, l’ultima frazione è parsa impeccabile. Pianigiani lo sa bene e non dimentica di sottolineare che il gruppo tricolore va fatto maturare e crescere anche dal punto divista psicologico:

“Devo dire che per questi ragazzi è molto difficile fare sforzi mentali al massimo livello tutti i giorni. E ciò è indispensabile perchè se non diamo il 110% non possiamo competere con Serbia, Francia, Germania e così via. La sensazione è che di fronte a Israele, nel terzo quarto, si sia come spenta la luce”.

Proprio così: è parso che l’interruttore abbia reso bui i pensieri e le menti fin lì brillanti del quintetto. Vi sono stati frangenti dell’incontro nei quali l’Italia è stata imbarazzante:

“È difficile fare analisi adesso, ma in alcuni casi siamo stati ingenui come sulla rimessa sbagliata su cambio sistematico, dopo averla provata e riprovata. Sapevamo che Israele avrebbe giocato in questo modo ed era un bel test per noi per finire in crescita”.

Invece, il test è fallito: l’Italia si è trovata a dover rincorrere uno svantaggio che ha toccato pure quota 21 punti per poi reagire e sfiorare l’impresa. In poche parole, non si è percepita – perchè non c’è stata – la continuità:

“Al di là di vincere o perdere – continua Pianigiani – era fondamentale riuscire ad avere un certo tipo di presenza mentale, magari con più errori e percentuali più basse: noi simao crollati per poi riprenderci. La reazione ha un senso molto importante. Se ci fosse stato il crollo totale non me la sarei sentita di andare avanti. Sarebbe stato doveroso. Poi i giocatori hanno voluto la gara, ci hanno messo delle emozioni e questa è stata la base del recupero”.

Ed è così che il coach non dimentica di toccare l’argomento dimissioni: non perchè l’Italia debba davvero ripartire senza Pianigiani – non avrebbe forse alcun senso cambiare per interrompere un percorso di crescita – ma per il fatto che il bilancio dell’Europeo – non positivo – porta obbligatoriamente il tecnico ad assumersi le proprie responsabilità:

“Vedo e continuo a vedere miglioramenti per questo gruppo, non ho visto nessuno intorno a me risparmiarsi e personalmente ho tirato fuori tutte le energie nervose e fisiche che avevo. La sensazione è che occorra la collaborazione di tutto il movimento perchè siamo di fronte ad un’emergenza cestistica nazionale. A febbraio avevo detto che senza i tre Nba, siamo una Nazionale di seconda fascia. Con la Federazione sicuramente parleremo del campionato europeo e faremo delle analisi: se si ha voglia di continuare a crederci io posso mettere le mie energie psicofisiche al servizio della Nazionale. Altrimenti no. Manca sempre qualcosa, e se non mancasse non avremmo perso quattro partite su cinque, ma se per colmare questa lacuna può contribuire il cambio di allenatore, eccomi, altrimenti, tutti, si deve cercare di dare di più”.

1 commento su “Italia, Pianigiani: “Pronto a dimettermi, parlerò con la Federazione””

Lascia un commento