Italia, Pianigiani, i tre Nba e la Federazione: occorre ripartire

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C’è maretta nel mondo della nazionale italiana di basket. Dopo la precoce eliminazione dagli Europei 2011, Dino Meneghin, presidente della Fip, preferisce non drammatizzare. “La squadra ha l’età anagrafica per crescere ancora. I ragazzi hanno bisogno di lavorare tanto dal punto di vista fisico e mentale. Molti non hanno esperienza internazionale: si sono trovati di fronte ad un arbitraggio più europeo e si sono resi conto che gli avversari non sono solo Francia e Germania, ma anche squadre sconosciute ai più giocano una buona pallacanestro“.

COACH PIANIGIANI NON SI DISCUTE – Al momento la panchina di Simone Pianigiani non appare in pericolo. “E’ stato scelto con l’obiettivo di migliorare la nostra pallacanestro, sta facendo un buon lavoro ed è quello di cui abbiamo bisogno. Trovo ammirevole che lui si metta in discussione, ma alla Federazione non passa neanche per l’anticamera del cervello l’idea di privarsi di Simone Pianigiani. Ha il contratto fino al 2013 e resterà assolutamente fino alla sua scadenza. Poi lui deciderà se rinnovare o meno; bisognerà anche vedere chi sarà alla presidenza“.

NESSUN DRAMMA IN LITUANIA – Per Dino Meneghin, in Lituania non c’è stato un tracollo. “Non ho visto partite disastrose, non abbiamo preso 30 punti da tutti ma ce la siamo giocata fino in fondo contro squadre più forti di noi come Serbia, Francia e Germania. Questo denota una voglia di fare positiva. Il presidente del Coni Petrucci mi ha ribadito di essere contento del lavoro di Pianigiani. E’ dispiaciuto per non andare ai Giochi Olimpici, ma lo sono anche i giocatori che ci hanno messo l’anima fin dall’inizio del raduno. Li ringrazio, così come ringrazio tutto lo staff“.

RIPARTIRE DALLE TRE STELLE NBABargnani, Belinelli e Gallinari: sono loro i nomi dai quali ripartire, nonostante non abbiano dato il contributo decisivo che tutti si aspettavano. “Sono fondamentali per questa squadra ed è importante che ci siano anche nel 2012 per le qualificazioni al prossimo Campionato Europeo. Conto che loro vengano, assolutamente. Abbiamo un buon gruppo su cui lavorare. Bisogna solo avere pazienza. I nostri avversari stanno raccogliendo i frutti di un lavoro iniziato anni fa. Quello che deve essere chiaro è che da noi c’è sempre entusiasmo. Questa è una lezione salutare per capire quanto ancora ci sia bisogno di lavorare. La squadra non è fatta solo da tre giocatori e non si può pretendere che i nostri tre Nba risolvano da soli tutti i nostri problemi. Ci vuole la squadra intera. Dietro questo gruppo non c’è il deserto“.

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