Son tornato regista per Armani-Scavolini…

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UN REGISTA IN REGIA – Un commento sull’appeal del basket in Tv in questa stagione: numeri, numerini,numerinini da Sky all’Auditel, meglio riempire i palazzetti.

Un pò come i conti della spesa o il pollo di Trilussa: la statistica si fa e si disfa con la stessa facilità. Qui non si parla di te che mangi due polli e io che non ne mangio neanche uno e che poi facciamo risultare un pollo a testa. Si afferma che questa stagione il basket ha fatto numeri migliori. Parentesi: i numeri sono numerini contro numerinini. Quella che viene chiamata una guerra tra poveri. La mia ( ma non è solo mia) teoria è che i numeri che faceva Sky si basavano su un universo di 5 milioni di abbonati mentre il cosmo Auditel (a parte i 5200 meter…) si basa su una cifra quasi quattro volte superiore. Quindi blocco notes alla mano e matita del salumiere dietro l’orecchio, se io faccio 100 e tu fai 250 devo moltiplicare il mio numero per quattro ottenendo 400…

Come al solito parto dalla fine, scusate. La storia è che girano numeri trionfalistici per giustificare un cambio che sinora ha prodotto  programmi di qualità “instabile” per livello medio, tecnicamente scarsi, decisamente rivedibili (riascoltabili…) come commenti. Tra l’ altro mentre nella regular season le riprese si erano stabilizzate grazie ad una rotazione ridotta dei registi, ora a parte ( per fortuna) la persistenza in diverse partite di Barone (Rai), l ‘unico che sembra affrontare il prodotto basket in modo grammaticalmente corretto, siamo alla ruota della fortuna… L’impressione è quella di turisti giapponesi che fotografano le vetrine per copiare i modelli senza preoccuparsi se farli in seta, chiffon o cotonaccio riciclato.

A questo proposito volevo, per una volta uscire ( non dal seminato, quello lo faccio spesso…) dal titolo della rubrica rinominandola per l’occasione ” un regista fuori dalla regia”. Perchè per una volta (l’unica  per questioni di immalinconimento) sono andato a vedermi una partita sul posto, AE7 contro Scavolini, gara 1 delle semifinali, ed ho visto il mio lavoro dal di fuori.  I ragazzi del service tecnico che allestivano l’impianto, il telecronista Dembinski co commentatore Caja che si organizzavano il loro lavoro, il mio collega Dario Barone che cuciva tecnica e contenuti per far funzionare il tutto e i quasi diecimila del Forum con altrettante magliette rosse a riempire l’impianto. E poi mi chiedono perchè questa stagione l’ho vissuta dietro il video…

Per una volta non vi saprei dire la qualità di quello che è andato in onda, ma so quello che avrei fatto vedere io:clip iniziale  storica degli scontri scudetto e non tra Milano e Pesaro seguita da un’altra con effetto superaccelerato del riempimento del palazzo, uscita su una panoramica dal vivo ripresa dal basso. Poi una serie di volti storici che riempivano tutta la vipperia e non per poi entrare sulla partita odierna: temi emotivi, tecnici e ultime notizie. E poi la partita,  che di temi , agonismo e di emotività ne ha dispensati a piene mani.

Unica delusione, alla fine della partita non c’è stato il tradizionale sfottó da parte milanese con l’ “oh issa… “dei pescatori con le reti, forse perchè si é perso nei tempi. In compenso noi milanesi ” solo la nebbia, abbiamo solo la nebbia…”….

Bei tempi dove raramente gli scontri travalicavano le prese in giro, e ancora più raramente sfociavano nella violenza. Comunque, ho divagato, ma il senso di quello che volevo dire forse si é capito lo stesso: se potete, giocatelo, se non potete, andatelo a vedere, e se siete lontani guardatelo in tv. Tutti insieme nei palazzetti è più bello. Poi c’è la tv. E i numeri….

Giancarlo Fercioni – Regista Tv

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