Nella calma piatta della programmazione televisiva col simulcast c’è adesso anche il rischio della duplicazione dell’audio e non sai più chi è il commentatore
Calma piatta, questo è quello che appare e sembra a chi ha a che fare (casualmente, perché promozione siamo sotto zero) con il mondo del basket.
Ma non è la calma serena del mare alla mattina quando le brezze non increspano ancora le acque, piuttosto sembra quell’assenza di movimento che c’è all’interno dell’occhio di un ciclone prima che si scateni.
Nulla si muove e se si muove nessuno se ne accorge: nel campionato succede di tutto e il suo contrario. La squadra che ha dominato negli ultimi sei-sette anni alla ricerca di una nuova fisionomia. Quella che con budget molto consistente ha assemblato la squadra , a detta di tutti destinata a dominare i prossimi anni è in piena sindrome bipolare: grandi prestazioni alternate a pessime figure. E le ultime dopo una vittoria a Siena che mancava da 9 anni.
Un pezzo di storia del basket dei decenni scorsi si trova nuovamente e inaspettatamente ai vertici della classifica, così come squadre che hanno sempre vissuto nel mito della non retrocessione come massima aspirazione si trovano a respirare l’aria frizzantina dell’alta quota. E mi fermo qui, ma ce ne sarebbero ancora tante altre di storie da raccontare, da proporre, da farci servizi, articoli, approfondimenti. Tantissime storie da cavalcare per promuovere il prodotto basket, come il Premio Reverberi a Gigi Datome, come i mille micro e macro aneddoti che fanno contorno ai parquet (quando ci sono) dei tanti campi e campetti disseminati in tutta Italia.
Durante la diretta Rai di EA7- Umana Venezia è stato lanciato un servizio sulla storia della Reyer , società sportiva antica e gloriosa che ha 140 anni. Qualcuno lo sapeva? Dico del servizio? La risposta è ovvia, no e questo perché manca la promozione, ovvero l’informazione preventiva, insomma la pubblicità delle piccole e grandi cose.
Se queste cose rimangono all’interno di casa nostra, lo sappiamo solo noi, e quindi non meravigliamoci dei famosi “numerini” d’ascolto. Sono solo i Rom del basket che si spostano da una rete e l’altra e che non aprono le famiglie all’esterno per fare entrare sangue fresco e nuovo. I numeri rimarranno sempre più o meno gli stessi salvo diminuire per noia e per incapacità di rinnovarci. Noi siamo stati storicamente lo sport più innovativo e più attento ai cambiamenti d’aria fino a qualche tempo fa. Da un certo momento in poi , Calma Piatta. Una regata dove non c’è una bava di vento, dove gli spostamenti d’aria sono provocati dai movimenti dei dirigenti che cambiano posto e poco altro…
E allora a questo punto che ciclone sia: usciamo dall’occhio e tuffiamoci nella burrasca, lì qualcosa si muove e se si strappa una vela almeno qualcosa succede.
EA7 vs Umana i numeri : 0,27% pari a circa 68.360 telespettatori…
Vorrei tornare infine con un post dedicato all’ultima novità. Quando il simulcast è talmente simul che persino gli audio vengono mandati in onda contemporaneamente (o non vanno proprio in onda). E’ una vecchia storia quella che la televisione maltratti l’audio…
Doveva essere vecchia come storia e invece in questo periodo tecnologicamente avanzato è ritornata attuale, perché gli scambi di segnale audio, avvenuti sicuramente in sede di distribuzione di segnale dalla regia , a meno che Trigari e Dan Peterson fossero “da tubo”, cioè a commentare dalla sede di Sportitalia sono capitati per quello. Un passo indietro, per chi non ha assistito al misfatto: nel secondo quarto su La7d sull’audio di Francicanava sono entrati Trigari e Dan Peterson insieme a Pozzecco.
Sperimentazione? No, problema tecnico. Che si è manifestato contemporaneamente anche sul segnale di Sportitalia, dove per un quarto abbondante c’è stato silenzio totale, poi sono entrati i conduttori, poi ancora silenzio , poi sono entrati i conduttori dell’altra rete, poi silenzio e a seguire Francicanava e Pozz poi risilenzio fino alla fine del quarto. Intendiamoci, problemi tecnici ne capitano ma quando succede all’interno di programmi abitualmente impeccabili, ti fai una risata perché sai che quasi sicuramente non capiterà più. Quando cerchi di complicare situazioni già al limite con ulteriori difficoltà invece è il minimo che ti puoi aspettare. I service utilizzati sono molto low profile in linea con il low price spuntato dalla Lega e l’effetto può essere anche questo. .. Poi ci sono i problemi di luci del Palasport, e altre amenità. Ma tutto questo è in fondo alla lista dei problemi. Se il basket non torna sotto i riflettori del Paese.
Giancarlo Fercioni – Regista tv