La Tv e lo scudetto, non basta l’arrivo di Jimmy

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La finale fra Siena e Milano si allunga per la prima volta, la Rai ci prova con la telecamera d’alta quota ma gli ascolti sono sotto l’1 per cento

Tra una stoccata e l’altra… Nel bel mezzo degli Europei di scherma continuo a scrivere, a modo mio, di sport in televisione ed in particolare di quello che amo di più: le freccette… Scherzavo, anche se mi diverto un sacco a vederle in tv. Ovviamente il basket, che si é allungato per la prima volta oltre al tradizionale 4 a 0 tre Siena e Milano, nella prima partita dove alcuni giocatori milanesi si sono svegliati dal torpore e RaiSport (o la Lega visto chi tira i fili) si é decisa a dare un gadget in piú alla sin qui risicata configurazione telecamere stagionale dei registi Rai/La7: il Jimmy Jib.

Cosa? Non spaventatevi, non é un misterioso personaggio che lavora in tv ma il nome del piú usato tipo di braccio con telecamera “remotata” in uso sopratutto negli eventi sportivi e musicali. É quello che vedete muoversi spesso dietro le porte di calcio e che viene ogni tanto colpito da” scarsi tiratori”con piede a banana. O quello che produce immagini a diverse quote negli studi televisivi e sul pubblico durante i concerti. La sua storia nel basket risale a diversi anni fa, quando volevamo ottenere un risultato simile ad alcune telecamere viste durante le partite NBA che inquadravano i giocatori dalla verticale sopra il canestro. O meglio, non proprio sopra, perché nello spazio della verticale sopra il ferro e il tabellone non ci deve essere nulla, teoricamente…

É chiaro che per quanto una palla che scheggia il ferro possa innalzarsi, non supererà (quasi) mai certe distanze. É per quel quasi che regole e arbitri dicono che bisogna fare attenzione a non sporgersi oltre la lastra del tabellone, visto che la palla non é da considerarsi più viva solo se tocca le strutture oltre il cristallo.

Teoricamente alcuni arbitri ( a me é successo in Eurolega con refs stranieri) non vogliono addirittura che il braccio si muova durante il gioco ma, visto quello che fanno i tifosi dietro i canestri, mi sembra abbastanza una pretesa…

Poi, nonostante questi sprazzi di buona volontà ( anche se mi sembrano le mance dell’avaro Scrooge nel “Canto di Natale”) dopo le magre patite durante tutto il campionato, i numeri continuano a fluttuare sempre parecchio sotto l’uno per cento. E questo non é né colpa né merito della tv, ma della poca attenzione ad un marketing altrettanto poco efficace quasi come l’attenzione ad un rilancio di uno sport che é passato dall’avanguardia degli anni Settanta e Ottanta (ma anche i decenni precedenti non scherzavano) alla Retroguardia piena, preoccupato solo delle proprie beghe interne anziché di cose poco poco più importanti, quali educazione,strutture nuove, rilancio e promozione sul territorio. Sorry, sto uscendo dal seminato: sarà perché sta per finire l’ennesima stagione, che sui campi é stata coinvolgente e bella, appena fuori … Chi l’ha vista?

Giancarlo Fercioni – Regista Tv

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