Eurolega, Scariolo: “Milano fa i complimenti al Maccabi”

E’ andata male all’Armani Milano: la sesta gara di Eurolega, contro gli israeliani del Maccabi Tel Aviv, ha visto il club meneghino soccombere per 85-76 giocando una gara incolore, anche se va rimarcato il fatto che il roster di Sergio Scariolo si è trovato a fronteggiare un avvrsario in palla, capace di vivere una serata perfetta. Questo in sisntesi il commento del coach meneghino dopo il ko.

“Complimenti al Maccabi perché ha meritato la vittoria. Hanno giocato molto bene nella prima metà di gara e Schortsanitis è stato il loro punto di riferimento, quando è in giornate così è difficile marcarlo.  Nella seconda metà della partita noi abbiamo cambiato la nostra intensità, abbiamo preso la gara in mano e rientrati in un modo molto convincente”.

Poi Scariolo sottolinea la grande occasione mancata:

Usa, i giocatori progettano una Lega anti-NBA ma Natale riporta la pace?

Notizie dai due mondi. Negli Usa la NBA riprenderebbe a Natale mentre i giocatori progettano di creare una propria NBA; intanto in Europa  Nowitzky tratta col Real, Kirilenko è infortunato e si parla del divorzio fra Scariolo e la Spagna

  • Notizie dai due mondi. Negli Usa i giocatori progettano di creare una propria NBA, l’Europa ne approfitta e Dirk Nowitzky è vicino al Real Madrid. Partiamo da qui.  Il tedesco che ha portato i Dallas Mavericks alla conquista del titolo NBA come avevo anticipato due mesi fa  su Pianetabasket.com la notizia, poi smentita dagli spagnole,  ammette di disposto a valutare le offerte del Real Madrid, anche se non crede  ancora persa  la stagione della Lega professionistica. “Se verrà cancellata, prenderò le mie decisioni e il Real Madrid è un grande club” ha detto il 33enne giocatore, uno dei protagonisti degli ultimi  europei e il 2° marcatore di sempre nella storia di questa competizione.
  • Grande paura, invece, per Andrei Kirilenko, il famoso K-47 della NBA. Durante la gara di campionato russo di quest’ultimo sabato col Krasnya Krylia, è arrivato  come un razzo da dietro su un avversario e nel tentativo di recuperare la palla è inciampato cadendo  malamente e battendo il capo. Incidente serio: ha  riportato la frattura del naso e un profondo taglio sopra l’occhio. Scongiurata la commozione cerebrale, anche se lo Zar del basket è rimasto a terra alcuni minuti in uno stato di semincoscienza uscendo tuttavia  dopo 10 minuti dal campo con le proprie gambe e una vistosa fasciatura al capo. Difficilmente potrà giocare la prossima gara  di Euroleague contro lo Zalgiris,  intanto verrà tenuto sotto controllo dai medici del Cska.

Verso Armani Milano – Partizan Belgrado, Scariolo: “Energia e concentrazione”

L’Armani Milano sogna la qualificazione alle top 16 dell’Eurolega ma il suo destino inevitabilmente su parquet. Nello specifico, la gara odierna contro il Partizan Belgrado pare di cruciale importanza per tenere la posizione in graduatoria nel girone C.

In campionato la squadra ha mostrato di andare forte, il tecnico Sergio Scariolo sa quanto sia importante la competizione europea, un palcoscenico che Milano vuole cercare di vivere il pù a lungo possibile.

“Affrontiamo una squadra molto pericolosa  che quest’anno associa ai tradizionali valori di una delle migliori scuole di pallacanestro in tutta Europa, giocatori di primissimo livello. Genete di grande livello dell’Nba come Pekovic e Law e altri di alto livello europeo come Macvan e Raduljca. Giocano molto bene, hanno una potenza vicino a canestro tremenda e anche un’ottima propulsione grazie al loro playmaker”.

Scariolo però pensa di avere la soluzione giusta per arrivare al successo:

“Dovremo giocare con molta energia e concentrazione e con durezza, perché siamo consci del fatto che per noi questa è una partita assolutamente indispensabile per il nostro sogno di arrivare alle Top16 di Eurolega. Speriamo che dopo la bella vittoria contro la Montepaschi avremo ancora più fiducia nei nostri mezzi e la capacità di giocare 40′ con grande intensità”.

Milano rischia, Nba verso l’accordo

Tengono banco questa settimana l’ Euroleague con l’Armani in Belgio e Barcellona-Siena e la trattativa fra Giocatori e Proprietari

  • Per il 4° turno di Euroleague, si ridurranno le squadre imbattute (attualmente sono 5, Caja Laboral, Cska, Panathinaikos, Barcellona e Siena) con  due big-match di questa settimana che prevede giovedì gli scontri diretti di Atene e Barcellona.
  • Per quanto riguarda le italiane, gara delicatissima per l’Armani  con la necessità di recuperare a Charleroi i 2 punti persi in casa contro l’Efes nel girone di ferro dove non c’è una sola squadra a punteggio pieno ma anche senza vittorie. I belgi, allenati da Giovanni Bozzi, arrivano dalle qualificazioni ma hanno vinto l’unica gara proprio con l’Efes, e questo complica le cose per la squadra di Sergio Scariolo che nel ranking delle 24 formazioni  è solo al 17° posto (e al 18° come percentuale), buona ultima per quanto riguarda le palle recuperate (2 di media!) e penultima negli assist (11). Come dire: il problema è negli esterni, per ora l’asse Cook-Nicholas è stato insufficiente, la squadra si è salvata coi rimbalzi nei quali è al 1° posto (29 di media in difesa).

Euroleage, l’Armani deve ripartire da zero

Seconda sconfitta consecutiva, l’Efes passa a Milano e per la squadra di Scariolo si tratta di prendere i 2 punti persi la settimana prossima in Belgio, altrimenti rischia grosso

  • Risorge l’Efes, la prima squadra turca a far parlare di se, mettendo in crisi l’Armani, e dopo 3 turni rimangono imbattute Cska, Barcellona, Siena, Caja Laboral e il Panathinaikos che chiude il turno giocando di venerdì. Prima sconfitta del Real Madrid, mentre non arriva la seconda tripletta delle squadre italiane perché i turchi rovinano la possibile festa con le vittorie casalinghe di Siena e di Cantù.
  • La Bennet fermata in casa sabato dalla Scavolini riprende energia e conquista due punti d’oro lanciando il 22enne gigante georgiano Shermandini, un arrivo dell’ultima ora, e con una buona prova in regia del suo regista-diesel Andrea Cinciarini contro il Bilbao, squadra debuttante e rivelazione del campionato spagnolo.
  • Serataccia di Milano, evidentemente alle prese con un processo di assemblaggio che sembrava a buon punto, nel girone di ferro, per cui con la seconda sconfitta consecutiva, adesso la squadra di Sergio Scariolo deve andare a vincere la prossima settimana a Charleroi che nel turno precedente aveva vinto sul campo dell’Efes che a Milano ha giocato una gara concreta e ottenuto la seconda vittoria su due trasferte grazie a Barac e Yliasova.
  • Milano ha segnato solo 54 punti, è riuscita farsi subito  male (4-12, poi 9-22, con 3/11 al tiro, 8 perse e zero recuperi) con una difesa molle, e ben 22 punti subiti nel primo quarto, ha fatto fatica riprendersi dopo essere andata sotto di 15. Quintetto sbagliatissimo, con gli italiani Melli e Mancinelli, Cook e Nichols e Bourousis, mentre Fotsis ha giocato poco per un problema alla caviglia. Dalla panchina non è arrivato il solito contributo, Gallinari ha riportato sotto a fatica la squadra ma chiuso con 2/10 al tiro, 4 errori dall’arco, irritato per un 5° fallo dubbio ha anche reagito ed è stato espulso. Hairston cher viaggiava a 21 punti di media, non si è ripetuto, -1 come valutazione dopo essere stato il jolly vincente in diverse occasioni.  Senza scuse Drew Nicholas, l’ex di turno, 2/7 al tiro, soli 4 punti e ben 7 perse sono lo specchio della sua prova, evidentemente non è più lo stesso giocatore che trascinava il Panathinaikos. Segno meno anche per Rocca, Radosevic mentre Giachetti (-3) è pure lui l’ombra di quel giocatore che cambiava i ritmi di Roma.

Euroleague, Cantù poco italiana in Spagna

20-10 per i canturini contro il Caja Laboral, oggi il  Real cala l’asso Ibaka contro l’Armani e Siena cambia squadra con il cecchino Rakocevic.

  • La settimana di Euroleague riserva la prima sconfitta dopo le tripletta delle italiane nel turno d’avvio. Cantù gioca una gara forte, di spessore, tiene per 3 quarti ma segna solo 10 punti negli ultimi 10 minuti a Vitoria, e il Caja Laboral una squadra da un decennio fra le migliori d’Europa anche se ha giocato (e perso) una sola finale la doppia nell’ultima frazione con 22 punti del cecchino bosniaco Mirza Teletovic (22 punti).  L’altro martello degli spagnoli è invece  un altro slavo, il montenegrino Milko Bjelica che segna 17 punti partendo dalla panchina.
  • Nel quintetto gli spagnoli lanciano il francese Huertel che risponde con 11 punti, mentre l’esperto Pablo Prigioni (4 punti) è il suo sostituto. Cantù affida la regia a Cinciarini che fa le sue prime esperienze in questa competizione, 5 punti, mentre ne segnano 2  e 4 rispettivamente  Basile e Marconato che hanno giocato in Spagna. Hanno risposto Mazzarino e Scekic, miglior realizzatore Mikov (14 punti) ormai una carta sicura.
  • Nelle altre gare della giornata, che si conclude stasera, facili vittorie del Cska in casa coi tedeschi (+20) e a Zagabria  dei campioni d’Europa del Panathinaikos (+19), l’Unicaja ha strappato 2 punti d’oro in casa allo Zalgiris che dopo aver licenziato Ilias Zourous, il Ct greco, ha mandato in panchina Vitold Masalkis ma sta cercando un allenatore quotato. Fra i lituani altra gara deludente dell’ex senese Milan Rakovic, 2 punti (1/3 al tiro) e soli 2 rimbalzi in 15 minuti, poco considerato dai compagni.
  • Nel Girone C, il più forte, nel quale stasera il clou è Real Madrid-Armani, i belgi dello Spirou allenati da Giovanni Bozzi non ci stanno a fare la squadra materasso, e vincono di 1 punto sul campo dell’Efes, una della favorite. I turchi avevano vinto a Belgrado, la situazione si fa ancora più fluida, un secondo successo per la squadra milanese che ha debuttato battendo il Maccabi  darebbe slancio alla squadra di Sergio Scariolo che vuole tornare a un ruolo di protagonista in Europa.

Eurolega, Milano trema: il Madrid ha preso Serge Ibaka, stella NBA degli Oklahoma City Thunder

Come sostituto dell’infortunato Novica Velickovic (operato al menisco) il Real Madrid ha ingaggiato con un contratto a gettone, un gran bel giocatore del calibro di Serge Ibaka. Il congolese naturalizzato spagnolo, che ha trionfato negli ultimi Europei con la nazionale di Sergio Scariolo, ha infatti firmato per due mesi (a 200.000 euro complessivi) con il Real. Anche se, come per molte altre stelle della NBA,  il contratto che lo lega agli Oklahoma City Thunder (fino al 2013) imporrà ad Ibaka di tornare negli USA nel caso in cui il lockout terminasse prima della scadenza dell’accordo col Real. La notizia interessa molto da vicino anche Scariolo, attuale coach dell’Emporio Armani Milano, che se lo potrebbe trovare subito di fronte: Ibaka, infatti, potrebbe essere tesserato già in occasione del match di Eurolega di giovedi sera proprio tra Real e Milano. Per il Real si tratta di un’aggiunta di grande valore, visto che il 22enne degli Oklahoma City Thunder è stato il terzo miglior stoppatore dell’ultima stagione NBA (con 2.4 di media) a cui aveva aggiunto 9.9 punti e 7.6 rimbalzi.

Il Maccabi corre ai ripari, Scariolo torna in Spagna da nemico

In Euroleague occhi puntati sul girone di ferro: Keith Lanford da Mosca a Tel Aviv, giovedì il supermatch Real Madrid-Armani

  • Se lo Zalgiris è ancora alla ricerca del coach che prenderà il posto di Ilias Zouros, il CT della Grecia, messo alla porta come un pivello al primo ko contro il Cska di Kirilenko, l’uomo del giorno, il Maccabi corre ai ripari dopo la sconfitta (netta) di Milano, dove si è capito che dietro la squadra è meno forte di quella che con Perkins e Jaremy Pargo arrivò lo scorso anno a sorpresa alla finale, e che  Chuck Eidson (passato al Barcellona) ha lasciato un vuoto che Davin Smith (ex Benetton)  non è riuscito a colmare rischiando il taglio.
  • Ecco quindi debuttare, nella gara del 27 ottobre  con Partizan Belgrado, Keith Langford, 28 anni, 1,93, 18,7 punti, 4,1 rimbalzi, 2,5 assist e ottimo difensore, portato in Europa dalla Virtus Bologna dal g.m. Andrea Luchi, quando le V nere giocavano alla pari con Siena e il campionato italiano registrava  il maggior equilibrio. Successivamente Lanford, mancino, anche ottimo passatore, è stato ingaggiato  dal Khimki Mosca quando Sergio Scariolo allenava la squadra russa. Fallita la qualificazione per l’Euroleague, il Khimki ha deciso di risparmiare sul budget, come fece già l’anno scorso chiudendo il rapporto a metà stagione con Scariolo, e si rafforza quindi il Maccabi nel girone dove ben 5 squadre su 6 sono da playoff (oltre agli israeliani, Armani Milano, Real Madrid, Efes Istanbul e Partizan Belgrado, mentre una delle 2 eliminate riguarda in partenza i belgi dello Spirou.
  • L’agenda settimanale delle tre  squadre italiane che hanno cominciato con una tripletta (vittoria esterna di Siena in Russia, e interne di Milano e Cantù contro il Maccabi e il Nancy) prevede per giovedì 27  il debutto casalingo della Mps contro l’Olimpia Lubiana e la trasferta dell’Armani a Madrid contro il Real Madrid. Si tratta della squadra che vanta il maggior numero di Coppe dei Campioni e della quale Sergio Scariolo è stato coach e direttore generale, e che nel primo turno ha vinto col maggior scarto in trasferta, +26 in Belgio.

Eurolega, EA7-Maccabi 89-82: Hairston e Gallinari al top

Sergio Scariolo corre incontro a tutti: il roster EA7 Milano ha completato l’en plein cominciato con Siena e Cantù e – rifilando 7 punti di distacco agli avversari del Maccabi Tel Aviv – si è aggiudicato la terza vittoria italiana (su tre) nelle sfide d’esordio dell’Eurolega 2011/2012. Assago è stata la solita cornice di pubblico encomiabile, non solo per i pochissimi seggiolini vuoti ma anche per un trasporto costante e partecipato da tutto il palazzetto, e Tel Aviv, rispondendo alle attese, si è mostrata squadra temibile e pericolosa in ogni frangente. A tal punto martellanti e concentrati, gli ospiti, che le battute iniziali hanno destato più di una preoccupazione ai supporters meneghini.

Il primo quarto, infatti, va archiviato come il cumulo di una decina di minuti di black out milanese: in quei frangenti, il capolavoro di Milano è stato, semmai, quello di non crollare e riuscire a restare in scia al Maccabi (alla prima sirena, 14-19). Ed è lì che il capolavoro di Scariolo si è concretizzato: non solo per la maniera in cui ha consentito a Danilo Gallinari – a tratti immarcabile, a tratti uomo squadra trainante – di esprimere tutto il suo potenziale (roba da 23 a referto e lucidità in ciascuno dei quarti che hanno fatto seguito al primo) ma anche per l’aver proposto quale fulcro del gioco e degli attacchi meneghini un Malik Hairston da applausi scroscianti.

Più Tv per il basket, l’occasione giusta

Ciao, eccomi.

Io e il mio collare da cervicale…lui mi ha aiutato a stare sveglio nei (pochi, devo essere onesto) momenti noiosi delle partite viste in tv.

La seconda settimana il menù del capionato proponeva un antipasto tradizionale come Pesaro-Milano e la pietanza era novelle cuisine Avellino – Bologna Virtus. Sulla carta un buon pasto, e sul video?

Danno d’immagine

Questa settimana La 7 batte Rai sport grazie anche alla differenza dell’immagine data dai palazzi. L’Adriatic Arena di Pesaro è un bellissimo impianto nato quando la Scavolini faceva sold out fisso nel vecchio Palazzetto con tanto (forse troppo a sentire il tifoso pesarese medio) spazio, tantissima luce e quindi immagini più dettagliate. Il PalaDelMauro per quanto adeguato in tempi di coppe europee rimane un impianto ottimo per chi va al palazzo ma (eufemismo) poco televisivo: luci poche e a macchia di leopardo con “buchi neri” in diversi punti del campo di gioco rendono difficili riprese omogenee. In più il palazzo  è stato verniciato con il colore sociale della squadra, verdone scuro, che non aiuta. Se poi ci mettiamo il service che accentua il contrasto delle telecamere (perché?) invece di attenuare l’effetto maldifegato/verdino sui volti dei giocatori…

Le due partite

Cantano i galletti azzurri, che succede al Gallo di Milano?

Il diario di bordo del campionato dei Giganti

  • A proposito del deludente europeo, non è un caso:  Hackett, Datome e Gentile decisivi per le vittorie di Pesaro, Roma e Treviso…
  • Sarà forse un campionato  più equilibrato, ma livellato verso l’alto o il basso?  Intanto bastano  due giornate sole  per vedere già in testa  da sole Siena e Cantù. Sono le  protagoniste dell’ultima stagione. Beh, per la verità c’è stata gloria solo da una parte sola avendo  i senesi  battuto 6 volte  su 7  i sorprendenti canturini (tornati al vertice dopo ben 30 anni)  conquistando  la Coppa Italia, lo scudetto n.5 e la Supercoppa.
  • Siamo  quindi al solito  deja-vu, e dopo la scintillate vittoria-spot contro Varese ecco la corazzata milanese perdersi in un banco di nebbia in quel di Pesaro dove Daniel Hackett, il moro romagnolo che ha avuto il coraggio di sfidare (per ora a parole, sulla Rete) Koby Bryant, fa capire che i giocatori italiani non mancano, basta farli giocare.
  • Bocciato da Treviso, il tatuato play che s’è fatto un fisico da wrestler  ha dimostrato le sue capacità l’anno scorso a Pesaro.  Strano che il suo coach essendo l’assistente del CT del disastro europeo in Lituania  non sia riuscito  in quella circostanza a far capire al capo  che era venuta  l’ora di dargli fiducia anche in maglia azzurra,  invece di insistere in quel ruolo con un oriundo che passerà alla storia per non aver segnato un solo canestro in tutto un torneo internazionale.  Ma il coraggio nei nostri dirigenti è scarso. Il problema è che la maggioranza  di loro è ormai di estrazione non cestistico e la valutazione vien fatta attraverso altri parametri, economici e anche a volte di alleanze.

Armani, Proli: “Bryant a Milano? E’ solo showbusiness, non ci interessa”

La presentazione della EA 7 Milano, la squadra griffata da Giorgio Armani, è avvenuta a ridosso dell’inizio della serie A1 di basket e ha calamitato l’atenzione di tutti. Non solo per la presenza – a mo’ di garanzia di successo – di uno come Sergio Scariolo sulla panchina meneghina; non solo per un rinnovamento del parco giocatori che somiglia molto a una rivoluzione nè soltanto perchè il calendario pone di fornte – alla prima gara utile – l’Olimpia e i rivali storici della Cimberio Varese in quello che è derby dal sapore storico succulento.

Tutto ciò, vero, a cui va aggiunta la presenza a tempo determinato di Danilo Gallinari, a conti fatti uno dei colpi di mercato meglio riusciti a un club della massima serie ma anche la sensazione – è una percezione che l’ambiente Olimpia riesce a trasmettere al meglio – che lo strapotere della Montepaschi Siena possa essere finito. Proprio ai toscani, Milano ha strappato la guardia (all’occorrenza ala) classe 1987 Malik Hairston e anche da lui si ripartirà con l’obiettivo di fare grandi cose. All’insegna della concretezza e della progettualità a tavolino, nel corso della presentazione della squadra è stato patron Livio Proli a intervenire per fare il punto della situazione e allontanare l’idea che Milano possa per qualche motivo intraprendere il percorso della Virtus Bologna, attenta allo show business. Lo dimostra il caso Kobe Bryant, uno che tutti vorrebbero ma a condizioni ovviamente precise:

Armani, Scariolo: “Milano – Varese, siamo pronti”

Sergio Scariolo si appresta all’esordio in campionato da campione d’Europa 2011: il doppio ruolo di tecnico della nazionale spagnola e coach dell’Armani Milano consente all’allenatore italiano di bissare il traguardo europeo lanciandosi in una nuova e affascinante sfida: detronizzare la Montepaschi Siena dalla cima di una serie A1 che è stata terreno fertile solo per i toscani. Il debutto meneghino del nuovo corso griffato Scariolo – con tanto di ciliegina sulla torta rappresentata dall’arrivo nelle file delle scarpette rosse del figliol prodigo Danilo Gallinari – avverrà in posticipo serale: domenica ad Assago arriva la Cimberio Varese in una sfida dal sapore classico e tradizionale:

Milano-Varese – afferma Scariolo – è una classica della pallacanestro italiana, una delle partite che da bambino non mi sarei mai perso. È una gara di grande fascino, dettato anche dalla tradizione che queste due squadre hanno contribuito ad alimentare nel corso degli anni”.

In un Mediolanum Forum che si annuncia gremito come nelle migliori occasioni, vi saranno a detta di Scariolo diversi motivi di interesse:

 

Milano, canta il Gallo: “Siena scordi lo scudetto”. Follia e fame, direbbe Jobs

Lockout Nba, il corteggiamento di Sergio Scariolo, l’accordo senza bisogno di perdere tempo. Stretta di mano, intesa raggiunta. Per Danilo Gallinari il ritorno a Milano somiglia alla rimpatriata di un figlio assente da casa da un paio di anni. Nella valigia metto: spazzolino, snickers, l’iPad, quel pezzo di Detroit che mi piace tanto e poi.

Poi, nel bagaglio del Gallo, una fame grande così. In barba alla serrata, ai Pistons, alle luci a effetto di un’America che ora sta lì. Lontano sette ore di volo, una vita fa. Una fame che verrebbe da renderla manifesta con quel disegnino di una mela appena morsicata, un’America appena sveglia. Il primo giorno senza Steve Jobs. Danilo lo ha scoperto in mattinata: come la maggior parte di noi, come la quasi totalità dei quotidiani, finiti in stampa senza aver riportato la notizia. Tutti, tutti meno uno: e allora, per una tempestività simile e la riflessione che ne valesse la pena nonostante il costo dispendioso, al Corriere della Sera vanno fatti i complimenti. Erano le due di notte, nella penisola. E anche Danilo, forse, dormiva. Adagiato con il senso di fame che si alimenta giorno dopo giorno. Allenamento su allenamento. Come se fosse ancora lì, sballottato nella costa occidentale degli Usa a dimostrare di potercela fare.

“Siate folli”, avrebbe detto Jobs. E quel figlio meneghino, capace di fare ombra – per la maestosità fisiognomica – quanto le guglie del Duomo, folle lo è stato per davvero. Credere, sudare, provare. L’Armani Jeans, nella fase adolescenziale, era un sogno da coltivare. Rimbalzo su rimbalzo su rimbalzo. E a furia di rimbalzi, poi finisce che diventi grande. L’Armani Jeans, a distanza di pochi anni, era già una certezza consolidata. E a quel punto servivano altri sogni, altri obiettivi.

“Siate folli”, ha ripeturto per una vita Jobs. A se stesso, ai giovani. E quel giovane con la faccia pulita, i tratti somatici gentili, piedi lunghi così. Lui folle non ha mai smesso di esserlo. New York e Detroit, a distanza di pochi mesi. Un sogno messogli tra le dita e lui. Spam, schiacciata in faccia ai pessimisti. Agli scettici. Spam, a canestro con una mano a segnare il +2. Altro che l’America, se finisci per averla. Non ti basta più nemmeno quella.