Armani, Proli: “Bryant a Milano? E’ solo showbusiness, non ci interessa”

Spread the love

La presentazione della EA 7 Milano, la squadra griffata da Giorgio Armani, è avvenuta a ridosso dell’inizio della serie A1 di basket e ha calamitato l’atenzione di tutti. Non solo per la presenza – a mo’ di garanzia di successo – di uno come Sergio Scariolo sulla panchina meneghina; non solo per un rinnovamento del parco giocatori che somiglia molto a una rivoluzione nè soltanto perchè il calendario pone di fornte – alla prima gara utile – l’Olimpia e i rivali storici della Cimberio Varese in quello che è derby dal sapore storico succulento.

Tutto ciò, vero, a cui va aggiunta la presenza a tempo determinato di Danilo Gallinari, a conti fatti uno dei colpi di mercato meglio riusciti a un club della massima serie ma anche la sensazione – è una percezione che l’ambiente Olimpia riesce a trasmettere al meglio – che lo strapotere della Montepaschi Siena possa essere finito. Proprio ai toscani, Milano ha strappato la guardia (all’occorrenza ala) classe 1987 Malik Hairston e anche da lui si ripartirà con l’obiettivo di fare grandi cose. All’insegna della concretezza e della progettualità a tavolino, nel corso della presentazione della squadra è stato patron Livio Proli a intervenire per fare il punto della situazione e allontanare l’idea che Milano possa per qualche motivo intraprendere il percorso della Virtus Bologna, attenta allo show business. Lo dimostra il caso Kobe Bryant, uno che tutti vorrebbero ma a condizioni ovviamente precise:

“L’affare è solo show-business, a noi una cosa così non potrebbe interessare”.

Il chiarimento si è reso necessario anche perchè nelle ultime ore si era vociferato di una opzione suggestiva: quella cioè che Bryant disputasse parte della stagione in maglia felsinea e la restante parte a Milano:

Claudio Sabatini – continua Proli – è famoso per essere un uomo con talento creativo, ma noi pensiamo solo a vincere, quest’anno l’aspetto dello showbusiness per noi è secondario. Mi sembra una vicenda legata solo al marketing, come se i due punti in palio alla domenica non valessero. Però, dico che solo un pirla si opporrebbe alla presenza di Bryant nel nostro campionato”.

Danilo Gallinari è un affare diverso:

“Noi abbiamo preso Danilo per mille motivi, prima di tutto perchè è italiano, poi perchè sa entrare e uscire dalla nostra squadra senza rompere gli equilibri. Non lo abbiamo preso per showbusiness, e vogliamo riempire il nostro palazzo dello sport vincendo”.

Lascia un commento