Ginobili, serata da brivido in casa Spurs per il ritiro della sua maglia

Una serata incredibile in casa San Antonio Spurs, con Manu Ginobili festeggiato speciale. La franchigia texana, infatti, ha deciso di ritirare la sua maglia numero 20, un onore che è capitato a davvero pochi giocatori nella storia del club texano. Il campionissimo di origini argentine, che ha giocato anche per un breve periodo in Italia, si è ritirato l’anno passato, dopo oltre sedici anni di militanza in Nba.

Belinelli ritrova Messina al debutto con gli Spurs

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Il ‘padrino’ al battesimo del fuoco. Marco Belinelli esordirà con la casacca di San Antonio Spurs contro il Cska di Mosca, ritrovando una sua vecchia conoscenza: Ettore Messina. L’ex coach della Virtus e dell’Italia, ora alla guida dei russi, allenava Bologna quando Belinelli aveva quindici anni e muoveva i primi passi da professionista all’ombra della ‘V’ nera.

Miami e LeBron festeggiano. Anello agli Heat

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Gara 7 si conclude con la vittoria di James e compagni per 95-88 su San Antonio. LeBron segna 37 punti e Wade 23. Ma gli Spurs, attaccati al match fino al termine, escono a testa alta. Questo, in estrema sintesi, il riassunto dell’ultimo atto delle finali per il titolo NBA. Il Basket, quello con la ‘B’ maiuscola, ha vinto ancora una volta. Avrebbe vinto in ogni caso. Anche in caso di vittoria degli Spurs che hanno avuto dalla loro un eroico Tim Duncan. Ma i coriandoli sono scesi sulle teste dei Miami Heat e dei loro supporter.

Play off Nba 2012 Tony Parker strega Oklahoma, grande record

Con 34 punti di Tony Parker, San Antonio vince 120-109 gara2 della finale Ovest: 20° successo consecutivo, crolla il primate dei Lakers. Derek Fisher polemico coi compagni: “Troppe penetrazioni”

Con 34 punti del francese Tony Parker e 26 contropiedi contro 10, 27 assist a 18 San Antonio va sul 2-0 con Oklahoma nella finale della Western Conference, un consistente vantaggio sulla strada della finalissima con la vincente di Miami-Boston e col 20° successo consecutivo hanno battuto i Lakers 2001 e sono fra le 3 squadre con la più lunga striscia vincente della NBA.

Play off Nba, San Antonio vola col turbo francese Parker-Diaw

Scatta stanotte l’ “operazione recupero” per Dallas e New York che hanno perso 2 volte fuori casa con Oklahoma e Miami.  Sono però  sconfitte di peso specifico diverso. New York  è stata  infatti suonata alla grande, ha segnato 67 punti soli in gara1, quella in cui  le Tv sono riusciti a catturare la la vanteria di Mike Woodson, il coach che potrebbe giocarsi il posto, di voler vincere il titolo.

Nulla da fare anche in gara2, mentre trascinati dal tedesco  Nowitkzi i campioni in carica potevano essere 2-0. Due sconfitte con un totale di 4 punti di differenza lasciano quindi ancora la porta aperta al recupero dei Mavs anche se i 36 anni di Jason Kidd come play che non ha più le spalle coperte dal portoricano Barea, la delusione di Lamar Odom e la cessione di Tyson Chandler, premiato come miglior difensore della NBA, evidenziano i problemi dei texani  in questa stagione  e naturalmente  i limiti oggettivi di una formazione evidenziati per tutta la stagione, con una partenza lenta e solo il  7° posto finale della regular season.

Nba, Parker e gli Spurs umiliano nuovamente i Lakers di Bryant

A una settimana dal termine della regular season giochi ancora aperti per il 1° posto delle due conferences, anche se i Bulls (47/16) e San Antonio (46/16)  sono in vantaggio rispetto a Miami (45/17) e Oklahoma (46/17) con 3-4 gare ancora da giocare.

Venerdì notte hanno vinto in trasferta le due migliori squadre dell’Ovest,  scontata quella di Oklahoma a Sacramento con  Durant superlativo (29 punti, 14 rimbalzi, 7 assist, zero falli) e 12 punti e 8 stoppate di Sergi Ibaka, strepitosa invece quella degli Spurs, 24 punti inflitti ai Lakers  sul loro campo dove avevano già vinto di 21 (91-121) quattro giorni fa chiudendo una serie di 8 vittorie dei rivali. E stavolta c’era anche Koby Bryant, anche se al rientro dopo l’infortunio allo stinco non ha potuto far nulla (18 punti) per arrestare la valanga-nera che ha quindi inflitto i due gare  ben 45 punti di scarto ai Lakers dell’era-Mike Brown.

I grandi del basket, Kevin Willis

Nell’NBA ci sono diversi esempi di longevità, ma sono ben pochi i casi di giocatori capaci di restare sul paequet per 21 stagioni. Uno di questi è Kevin Willis, centro imponente di 213 centimetri, nato a Los Angeles, ma trasformato in giro per varie città americane.

Ad accorgersi per primi delle sue potenzialità furono gli Atlanta Hawks, che lo scelsero nel 1984 per farne una delle colonne portanti della squadra. Ad Atlanta Willis trovò il compagno ideale in Dominique Wilkins, altro beniamino del pubblico di casa.

Insieme i due trascinarono la squadra per diverse stagioni, pur non arrivando mai alla conquista del titolo finale. In particolare Willis seppe ritagliarsi un ruolo da protagonista, arrivando spesso in doppia cifra sia nei punti messi a segno che nei rimbalzi conquistati.

Nba, Parker se ne va in Francia: suo il 9 dell’Asvel Villeurbanne

Altra partenza illustre – vien da dire, per stima, illustrissima – dall’Nba: Tony Parker, play francese in quota ai San Antonio Spurs, ha annunciato di aver raggiunto un accordo con i transalpini dell’Asvel Villeurbanne, club che gli permetterà di conservare la forma nel corso del lockout Nbadifficile che la stagione americana possa cominciare a breve – e che aiuterà, nelle doppie vesti di giocatore e direttore generale, a lottare per stare ai vertici della graduatoria.

Virtus Bologna, torna Ginobili?

Sarebbe quel coniglio dal cilindro in grado di attribuire una fisionomia assai difefrente al prossimo campionato di basket maschile. Se davvero a Bologna tornasse Manu Ginobili – sarebbe soprattutto una scelta di cuore, e quando c’è di mezzo il cuore ogni cosa diventa possibile – potrebbero anche cominciare a preoccuparsi un po’ tutte le squadre di prima fascia allo stesso modo in cui sarebbero accontentati i milioni di appassionati di pallacanestro che chiedono alla stagione ventura di regalare qualche protagonista mancato dell’Nba.

Il sogno dei tifosi delle Vu Nere, a questo punto, inizia a essere meno fioco anche perchè ad alimentare le speranze di un ritorno nella città felsinea è stato lo stesso argentino, il quale ha ammesso i contatti in corso con la dirigenza bolognese e ribadito la volontà di attendere in Italia la fine del lockout americano. La guardia in quota ai San Antonio Spurs proietterebbe di rimando Bologna tra le favorite di stagione anche se – nel caso in cui davvero Ginobili arrivasse – l’altra incognita sarebbe quela di capire fino a quando potrà fermarsi in Italia. Le parole dell’ex virtussino sono emblematiche:

Nba, DeJuan Blair va in Russia

Un centro Nba per la Russia. Proprio così: in attesa che lo sciopero proclamato nel campionato professionistico a stelle e strisce, i pezzi da novanta decidono di accogliere le richgieste del resto del mondo e si accasano all over the world per cominciare un campionato che – con ogni probabilità – li vedrà protagonisti solo per un periodo di tempo limitato.

L’ultimo, in ordine di serie, è stato DeJuan Blair, gigante di 201 centimetri in quota ai San Antonio Spurs, il quale ha confermato di aver raggiunto un accordo con i russi del Krasnye Krylya Samara.

A rendere noto l’accordo ci ha pensato Happy Walters, agente del centro: ovviamente, il contratto prevede una clausola definita Nba-escape, secondo cui in caso di ripresa del campionato Nba, Blair tornerebbe di corsa in America. escape.

Quindi, a lockout concluso, di nuovo verso San Antonio. Il periodo russo servirà a Blair per trovare uno stato di forma ideale e farsi trovare pronto in caso di inizio dell’Nba.

La curiosità rispetto a Blair è che nel corso delle ultime due stagioni ha disputato ben 163 delle 164 gare ufficiali giocate dagli Spurs: nonostante si faccia male difficilmente, il centro ha sottoscritto una polizza assicurativa contro gli infortuni.

I grandi del basket: George Gervin

Altro capitolo dedicato ai grandi del basket ed altro nome storico della pallacanestro a stelle e strisce, sebbene la sua fama sia stata offuscata dai miti dell’epoca. Parliamo di George Gervin, due metri e passa di muscoli e precisione, noto per le sue doti realizzative, ma anche per la capacità straordinaria di ricoprire il ruolo di guardia.

Correvano i primi anni settanta quando Gervin girovagava per i college americani, mettendo a segno caterve di canestri. Ma tanta classe sul campo non corrispondeva ad altrettanto impegno sui banchi di scuola ed il giovane talento si ritrovava spesso ad abbandonare il proprio sogno.

La grande occasione gliela offrì la Virginia Squires, franchigia della ABA, la lega professionistica concorrente dell’NBA in quegli anni di lotte fratricide. Qui Gervin trovò uno dei miti del basket di ogni tempo, Julius Erving, con il quale formò una fantastica coppia d’attacco.

Playoff NBA, gli Spurs rischiano grosso

San Antonio in crisi di identità. La miglior squadra della regular season adesso rischia grosso dopo la sconfitta di ieri sera (104-86) contro Memphis in gara 4. Adesso gli Spurs sono sotto 3-1 e domani, in gara 5, devono assolutamente vincere se vogliono evitare l’eliminazione. Mike Conley con 15 punti è stato il miglior realizzatore della serata.

Nba, San Antonio domina a ovest mentre Chicago tallona Boston

In prossimità dei playoff  Nba, i San Antonio Spurs (53-12), miglior squadra della lega, piegano i Sacramento Kings (15-48) con  27 punti di Tony Parker e i 24 di Manu Ginobili. Gli speroni difendono la prima testa di serie nel tabellone della Western Conference con ben 6 partite di vantaggio sui Dallas Mavericks (47-18).

Completamente diversa, invece, la situazione nella Eastern Conference. I Boston Celtics (46-17) cadono per 89-86 sul campo dei Philadelphia 76ers (34-31) e dopo il secondo stop consecutivo sono tallonati dai Chicago Bulls. I tori, trascinati da Derrick Rose (34 punti) travolgono gli Atlanta Hawks (37-28) per 94-76. Chicago, al quinto successo di fila, ha un record di 46-18: i Celtics sono lontani solo mezza partita. (

I grandi del basket: David Robinson

Non ha vinto molto a livello di club, ma ciò non significa che David Robinson non possa essere inserito tra i migliori giocatori di basket della sua generazione. Alto e possente (216 centimetri per 110 chili), l’Ammiraglio era un centro dalle straordinarie doti atletiche, che perfezionava anno dopo anno grazie ad un allenamento continuo alla ricerca della forma migliore.

Per tradizione familiare scelse di entrare in Marina poco più che ventenne, non immaginando che di lì a poco la crescita in altezza gli avrebbe permesso di dire la sua su qualunque parquet.

I San Antonio Spurs lo scelsero nel 1987 ed accettarono il fatto che Robinson dovesse prima concludere la ferma per inserirlo nel quintetto. Allo stesso tempo la Marina ridusse i tempi della leva, portandoli da 5 a 2 anni, per permettergli di giocarsi le sue carte tra i professionisti.