Nba, Parker e gli Spurs umiliano nuovamente i Lakers di Bryant

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A una settimana dal termine della regular season giochi ancora aperti per il 1° posto delle due conferences, anche se i Bulls (47/16) e San Antonio (46/16)  sono in vantaggio rispetto a Miami (45/17) e Oklahoma (46/17) con 3-4 gare ancora da giocare.

Venerdì notte hanno vinto in trasferta le due migliori squadre dell’Ovest,  scontata quella di Oklahoma a Sacramento con  Durant superlativo (29 punti, 14 rimbalzi, 7 assist, zero falli) e 12 punti e 8 stoppate di Sergi Ibaka, strepitosa invece quella degli Spurs, 24 punti inflitti ai Lakers  sul loro campo dove avevano già vinto di 21 (91-121) quattro giorni fa chiudendo una serie di 8 vittorie dei rivali. E stavolta c’era anche Koby Bryant, anche se al rientro dopo l’infortunio allo stinco non ha potuto far nulla (18 punti) per arrestare la valanga-nera che ha quindi inflitto i due gare  ben 45 punti di scarto ai Lakers dell’era-Mike Brown.

Alla faccia della superdifesa e del gioco controllato, al nuoco corso,  per cui nel tempio dello show time sono in molti a chiedersi se questa strana stagione, dal mancato arrivo di Paul e di Howard, il tentativo di cessione di Pau Gasol, la cessione della bandiera della formazione di Derek Fisher, i problemi di rapporti con Andrew Bynum, e il Kobe Bryant che durante l’infortunio si cala  sfacciatamente nei panni di coach non siano il fallimento di un progetto costruito attorno all’arrivo del nuovo allenatore, e occorra una vera rivoluzione.

San Antonio ha travolto ogni ostacolo nelle ultime gare, e  vinto 112-91 sul campo dei Lakers il 17 aprile  il suo California-dreaming è proseguito con i 120 punti a Oakland, i 127 Sacramento e i 121 allo Steaples Center, quindi 3 volte sopra i 120 punti e un brusco ridimensionamento dei Lakers che adesso devono stare attenti  perché Memphis che ha vinto a Charlotte potrebbe addirittura soffiargli il 3° posto, che è anche alla portata dei Clippers.

Parker, inserito fra i Top Ten per il MVP della stagione quale miglior straniero (davanti al tedesco Nowitzki, 9° fra i marcatori), ha dominato la scena (20 più 10 assist) assieme all’intramontabile Tim Duncan (21 punti e 9 rimbalzi) e a Manu Ginobili (20 punti, 6 rimbalzi, 7 assist). Gregg Popovic ha mandato in campo tutti i 13 giocatori, hanno segnato in 12 con un minimo di 3 punti e 2 tiri a testa .

Atlanta sé è assicurata il vantaggio del campo dei playoff battendo Boston in versione rimaneggiata nello scontro diretto. Oltre agli infortunati Rondo,  Ray Allen, Pietrus e  Jermaine O’Neal, coach Rivers tenendo conto delle 15 gare consecutive (con 11 vittorie) nell’arco di 3 settimane  ha tenuto a riposo anche i suoi superveterani Pierce e Garnett. Ma grazie al sorprendente Avery Antonio Bradley  che ha trovato un varco nella sua carriera con l’infortunio di Allen e si è nuovamente superato con 28 punti, il suo high nella NBA, giocando nel ruolo di play e guidando un quintetto in apparenza debolissimo, con Dooling, Bass, lo slavo Pavlovic e Stiemsma nel ruolo di centro.

Rivers spera di poter recuperare per i playoff   il centro  O’Neal e recitare il ruolo di guastafeste, intanto ha firmato Sean Williams prelevato dai Texas Legend (15,2 punti, 8,9 rimbalzi, 2,5 stoppate) e già gettonato da Dallas, un giocatore scelto al n.17 dai Nets 5 anni fa.

Il recupero di Stoudemire, con 15 punti top scorer dei Knicks, è coinciso con una brutta sconfitta a Cleveland dove New York non vince da ben 6 anni, 0 vittorie su 10 gare. Anthony ha detto che la sua squadra aveva meno voglia di vincere dei rivali, forse faceva autocritica visto che dopo una serie di punteggi strepitosi si è fermato a 12 punti (5/13), 1 solo rimbalzo. Ne ha segnati 12 anche il miracolato Bibby, confermato in regia per i problemi allo stomaco di Baron Davis e in attesa del recupero di Lin anche se  Mike Woodson avrà pensato, trovandoselo di fronte, un play come Kyrie Irving, miglior matricola dell’anno. Il n.1 del draft  Knicks ha segnato 21 punti nonostante l’1/7 dall’arco.

Week end ruggente l’ultimo della regular season, stanotte Chicago-Dallas,Phoenix-Denver e Utah-Orlando, domenica New York-Atlanta, Laker-Oklahoma e Denver-Orlando.

Risultati venerdì 20 aprile: Charlotte-Memphis 80-85, Atlanta-Boston 97-92, Cleveland-New York 98-90, Dallas-Golden State 104-94, LA Lakers-San Antonio 121-97, Sacramento-Oklahoma 92-103.

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