Siena, il passaporto per lo scudetto

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Dentro il mercato: analisi  sugli affari della squadra-faro del basket, fra ottimi colpi (Bobby Brown) e cavalli di ritorno lontani dall’annunciata “rivoluzione verde”, ma i mezzi giustificano il fine. Oggi il mercato europeo si sposta sui giovani, Abrines, Saric, i figli di Sabonis.

Nulla è casuale di quello che accade in casa Mens Sana-Montepaschi, il suo  mercato è  “stile Palio”, una  sottile e perfida trama con una doppia utilità: migliorare le proprie possibilità e crearsi  utili alleanze. E’ solo una coincidenza infatti che Siena abbia rafforzato la squadra del suo ex coach  Pianigiani, l’Ulker, con McCalebb e David Andersen (ma l’australiano avvertendo un interessamento NBA, vorrebbe riprovarci una seconda volta e  pretende una clausola liberatoria in caso di chiamata)?

L’Ulker è nel girone con Panathinaikos, Real Madrid e Khimki Mosca… E’ solo una coincidenza che dopo Rimantas Kaukenas, che sta giocando la sua quarta Olimpiade (e vorrebbe farne un’altra dopo i 19 punti segnati al Dream Team) abbia dato allo Zalgiris anche a Ksystof  Lavrinovic (2,09, 31 anni), ago della bilancia delle stagioni vincenti di Siena (11,7 punti e 6,9 rimbalzi e più di 80 partite uno dei giocatori maggiori dell’Euroleague ) e raggiungere il gemello allo Zalgiris?.

Lo Zalgiris  potrà infastidire  i campioni d’Europa Olympiacos, Caja Laboral e soprattutto l’Armani Milano, tanto per capirci. Deciso  a staccare uno dei 4 posti per le Top 16, con la novità dei due gironi a 8 squadre, oltre agli stagionati dioscuri lituani Kaukenas-Lavrinovic, preso il coach spagnolo ha rinnovato anche con Tadeus Klimavicius (2,03, 29 anni, ex Fabriano), ripreso Adas Juskevicius (23,1,94) e firmato il play americano Oliver Lafayette (1,88, 28 anni, 8,7 p, 2,8 assist) ex Boston la scorsa stagione in maglia Prokom e l’Efes.

In fondo tutto questa trama  mette pepe al mercato, ma principalmente ha pensato però a sistemare (e mi sembra bene, confrontando le altre) le tessere della propria squadra. Ad esempio eccellente l’acquisto di Bobby Brown, 27 anni, 1,88, play americano preso dai tedeschi dell’Ewe Oldenburg che sembra la copia di McIntyre e McCalebb. Ma, chiedo, vanno propriamente nella direzione dell’annunciata “rivoluzione verde” le altre operazioni che hanno definito il roster?.  Hanno spuntato 2 anni di contratto il 35enne guardia-fante Marco Carraretto (2,2 punti, 8,3 minuti in Euroleague) e 32 il centro-fante Tomas Ress (4,7 punti per 13 minuti).

Uno si chiede: davano Carraretto  sicuro partente,  e adesso gli fanno due anni di contratto?. Certo, si tratta di un riferimento importante per coach Luca Banchi (e il suo assistente Marco Crespi, milanese ex Olimpia per stare in tema…)  nell’ora del  suo lancio nel grande basket, specie se non dovesse tornare Shaun Stonerook. Questo capitolo stranamente sta passando sotto silenzio:  è lui che vuole smettere o, come dicono, pretende garanzie contrattuali che la società non può garantirgli?.

Probabilmente a Carraretto e Ress  hanno proposto un contratto formula  “se prima prendevi 3 e oggi  ti pago 1 perché devi dare  per 2”. Equazione  un po’ archimedica che semplificando significa questo: i dindi li hai già presi, e tanti, se vuoi restare con  noi devi accettare due anni di contratto al costo di uno solo…

“Cor Magis Tibi Pandit”, la città del palio – si sa – apre il suo “cuore generosissimo” e i suoi forzieri  a tutti quanti e riaccoglie  Benjamin Eze nonostante  la stupidata di voler andarsene da Siena e  l’aver messo fuori il naso dall’Italia. Il nostro paese, come per tanti altri suoi colleghi,  gli ha regalato il biglietto della lotteria per la vita:  dai 3 anni a Reggio Calabria dove Tonino Zorzi gli ha  insegnato i fondamentali  e trovato pure la moglie italiana e  un passaporto “area Schengen”  che in termini di soldi compensa le  lacune del giocatore. Tornerà  dunque, come già è successo,  al comodo ovile toscano dopo le delusioni  di Mosca e a Milano.  Naturalmente anche questo è un affare a buon prezzo, e penso sia così anche per David Moss,  opzione utile alla bisogna coppa-campionato. The Cat  deve riconoscenza imperitura al potente e blindato club  dopo le storie delle sue notti brave, come dai racconti dei giornalisti bolognesi. Senza Siena, sarebbe già salpato per lidi stranieri, ecco quel che si dice “la funzione sociale del basket”.

A proposito di Eze,  un modesto consiglio: a Siena ci sono ottimi artigiani, magari  converrebbe  smerigliarli  la mano da rifinire, quando sperava nella chiamata per  la nazionale nigeriana alle Olimpiadi avendo giocato nelle giovanili a Lagos. Per regolamento FIBA questo gli impedisce di giocare in azzurro, e meno male perché essendo lampante  ormai che  la  nostra nazionale è  strumentale alla politica dell’oriundo e del passaportato (caso Maestranzi), cosa che  fa storcere il naso ai tifosi  azzurri che ragionano  così:  deve essere ok, ma prendiamo  almeno anche noi giocatori NBA come hanno fatto gli spagnoli con Ibaka,  sarebbe da tempo già il pivot azzurro. Se Kobe avesse passato tutti quegli anni in Italia, certamente oggi sarebbe stato prenotato dalla Spagna che avrebbe fatto cambiare il regolamento FIBA che impedisce di giocare con una seconda maglia nazionale, quando invece il “passaportismo” sta creando danni più della grandine perché a volta si entra nel sistema gelatinoso delle documentazioni.

Comunque, complimenti a Siena: farà  di sicuro un gran campionato anche  riproponendo i cavalli di ritorno, vedi Kaukenas e Thornton (per ben due volte) ,  uno dei segreti  e delle magie dei successi di Siena che mai verrà svelato.

Intanto se n’è andato con la coda fra le gambe l’errore di mercato  dello scorso anno non inferiore a quello di DeJuan Summers. Al confino la critica costruttiva, nel gran concerto di pifferi e chiarine  nessuno si è mai chiesto se la  scelta di Igor Rakocevic sia costata le Final Four essendo. L’ex capocannoniere di Euroleague era un  doppione? di altri giocatori. Non avendo più mercato a 35 anni, Rakocevic (solo 9,4 punti in maglia Montepaschi  in 19 minuti e mezzo,  col deludente 25,6% da 3, 1,9 rimbalzi, 1,6 assist, 1,7 perse) ha fatto  quindi “coming home”alla Stella Rossa Belgrado che l’ha lanciato,  perché in Euroleague adesso si investe sui giovani. E non posso fare a meno di segnalare gli acquisti under 20  del Barcellona (Abrines, Teodorovic, Eriksson), quello del Partizan col ventenne francese  Leo Wassermann,   e quello sensazionale, 3 milioni di euro  per 5 stagioni, del Caja Laboral su un giovane di 18 anni, il croato Dario Saric. Zagabria l’ha già fatto debuttare  in Euroleague a 17 anni, i nostri general manager avrebbero preferito tenerlo in panchina (per i prossimi 5 anni ) “per paura di bruciarlo…”.

Hanno scelto la Spagna anche i due figli di Arvidas Sabonis, che giocheranno con l’Unicaja Malaga di Jasmin Repesa: si tratta del 20enne  Tautvydas (2,01, nato in Spagna)  e del 16enne Domantas (2,08, nato in Oregon) che ha eguagliato con 27 rimbalzi in una gara agli europei cadetti il record europeo. Ho letto nella replica senese agli esposti di Milano e Roma riguardanti Baskettopoli  dei danni che  Repesa  avrebbe fatto alla Lottomatica, con le sue “difese fallose”, durante le partite dello scudetto. Ok, l’opinione è libera, desidero ricordare che dopo aver vinto lo scudetto alla Fortitudo e in tutti i paesi dove ha allenato, Jasmin   dopo Ale Gentile lancerà  a Malaga anche i giganti ventenni Kuzmic (2.16, bosniaco) e Lima (2,08, nazionale brasiliano)…Ma Siena cara, non era  questa l’ora giusta, almeno stavolta, approfittando dei ex coaches  delle giovanili, per lanciare 2-3 di quei giovani fra coloro che hanno conquistato scudettini per dieci anni, fosse anche un “Under 14” dell’ultimo titolo conquistato?

Uno allunga il collo, e si accorge  poi che in fatto di giganti basterebbe volerlo (e conoscere  meglio il basket, perché è da lì che poi dipende la lievitazione dei budgets e non viceversa…)  e ci sarebbero una serie di buoni affari. Uno dice: fuori i nomi!. Eccoli, vado a memoria:  Robbie Hummel di Purdue University, quest’anno scelta n.58 di Minnesota in trattativa con la Spagna,    l’interessantissimo centro della nazionale inglese Clark  protagonista ai Giochi che certo all’Estudiantes preferirebbe l’Euroleague, e l’australiano  della Venderbilt University AJ Ogilvy., 24 anni, 2,11 che lascia  Valencia per giocare l’Euroleague nel  Brose Bamberg.

E  se questi giocatori sono appetibili perché, allora riprendere Eze?. Per il buon cuore, perché non ha più le pretese di una volta e “ su di lui si va sul sicuro?” ?. No,  soprattutto – amici cari – per  il passaporto italiano…

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