Alla vigilia del ritorno al basket, per Petrucci la grana del “Marco”

Fra i candidati per la squadra di Gianni Petrucci che sabato 12 gennaio  sarà rieletto all’Ergife, il teatro dell’epopea craxiana, con gran contento del basket e gran scontento di chi pensava che le cose al CONI e nello sport andassero diversamente dalla nostra politica, ci sono ancora due X, “Marco Tajana vs.  Marco Petrini”. Lo si è  letto nel comunicato ufficiale della Fip sulle candidature, oltre al match fra due consiglieri uscenti Barnaba (Puglia) e Crotti (Veneto) per il 5° e ultimo posto dei regionali (favorito il secondo, soprannominato “Millemiglia”, nonostante sia contestatissimo per la conduzione del settore giovanile e scuola ma fedele del Palazzo,  decideranno i voti della Lombardia), questo mercoledì il direttivo  di Lnp si troverà a Bologna per chiedere un’assunzione di responsabilità ai delegati usciti da un blitz che meriterebbe un’inchiesta su certe norme-azzeccagarbugli – studiate ad hoc o ad usum delphini, perché  non sfuggano all’attenzione di Petrucci cui  piace tanto il latino –  voteranno fra il “Marco forte e il “Marco leggero”.

Novipiù Casale, quando la comunicazione vale un Oscar

REPORTAGE – Per Pallarancione.com il format lanciato dal  piccolo club   ha dimostrato di poter ottenere risultati in controtendenza, con una maggior visibilità  dopo la retrocessione in Legadue. Marco Martelli e Riccardo Robotti parlano  dei risultati di questa  esperienza.

Firmo un articolo che avrei voluto scrivere …personalmente. Sto  parafrasando in un certo senso Cesare Rubini quando mi  raccontava  di aver firmato una sua autobiografia  che lui non aveva letto, senza voler offendere libro l’ autore dell’opera che stimo.

Questa nota è dedicata a un Oscar che al basket manca, che non contempla premi in denaro, pergamene, posti di lavoro, e che in uno sport che intanto non  presenta siti istituzionali che non provocano certo… la sindrome di Stendhal. Un Oscar web, del tritatutto web,    osservando chi con un impegno costante e intelligente ha onorato al meglio la comunicazione nel basket nel 2012. Sia  come  supporto informativo ma anche stimolo ai colleghi, per la ricerca di notizie curiose, che escano dalla routine, che sappiano coinvolgere anche gli stranieri. Avete mai letto interviste di giocatori stranieri, quando ormai sono la maggioranza delle squadre?

Splendori e miserie della “mia” Virtus che tradisce il pubblico-azionista

No ci sto! Con la Virtus all’11° posto,fuori dalla Coppa Italia e la contestazione silenziosa, la forma più raggelante e dignitosa, sembra il contrappasso del presente per tutti   più tutti i bei progetti di Mister Futur Show, il Mark Cuban della Dotta  tanto simpatico a Gianni Petrucci il quale va  “sullodandolo”   dal  varo  della Fondazione (?)  l’ultima estate. Un personaggio che rispetto non solo sia per aver ripreso il club  da un fallimento,  non fosse altro per il coraggio imprenditoriale  dell’oneroso  acquisto – attraverso il, sacrificio di un mutuo, come dichiarò a suo tempo – di Casalecchio. L’unica arena moderna con standard europei sorta in Italia negli ultimi 20 anni…Con tutto il rispetto e la comprensione, proprio non ci sto!.

Nato emiliano, da emiliani, fin da quando ero ragazzino pur essendosi   la mia famiglia trasferita in  Varese (ma fiero della mia alma mater , per i trascorsi nelle giovanili dell’oratoriana  Robur et Fides), ho sempre avuto nel cuore le V-nere. A parte le ragioni del sangue  si è trattato  di un‘adozione  a distanza dovuta a un  grande regalo di Vittorio Tracuzzi. Chiamato  dall’Ignis Varese, ai tempi del secondo scudetto il Grande Innovatore siculo,  sul quale Gaetano Gebbia sta scrivendo un libro che attendo con ansia,  “sequestrata” ogni tanto la bella Giulietta Sprint azzurrina di un suo giocatore,  Sauro Bufalini, e voleva gli tenessi  compagnia nei  rischiosissimi  (guidava come Nuvolari, fortuna  non c’erano gli autovelox e viaggiavano meno camion) raid notturni Varese-Bologna.

Nba nel festival del tiro da 3 Belinelli risveglia i Bulls

Il turno di lunedì 7 gennaio  ha dimostrato quanto sia importante oggi il tiro da 3 per evitare che vinca la potenza e il gigantismo. E’ dall’arco che sono venute sentenze importanti. Ha castigato Oklahoma, la n.1 del ranking,  bombardata a Washington, l’ultima della classe,  da Webster e dalla matricola Beal (4/6 e 5/7, totale 9/13) e San Antonio (29% a New Orleans,  0/4 D.Green e 1/4 Jackson).

Ha premiato  con due vittorie sulla carta non facili  Memphis (55%, 6/7 di Ellington) a Sacramento (tradita da Isiah Thomas 0/7 e Garcia 0/3) e  Utah  (53% grazie allo smilzo Hayward, il 6° uomo, con 4/5 e 26 punti) contro Dallas. Ha salvato e permesso a Portland  di vincere nell’overtime e farsi notare come l’ultima piacevole sorpresa della NBA grazie alle bombe di Batum quando Orlando era vicina al successo,  e la stoccata di Damie Lillard che ha tagliato le gambe a Redick e J.Nelson che dall’arco avevano dato slancio alla loro squadra.

Questione arbitrale, il primo “regalo” per Petrucci

Nota di Arbiter Elegantiarum

I regolamenti sportivi, si sa,  sono fatti apposta “per complicare le cose facili e semplificare quelle difficili…”. Regolano a modo loro, insomma a seconda del soggetto, della situazione, dei tempi, al punto che il famoso aforisma di Tommaso Campanella sembra  la stella polare  della gestione di molte federazioni e di cui la Federbasket è perfetta icona. L’arguto filosofo napoletano sosteneva infatti: “la legge per gli amici si interpreta e per gli altri si applica”.

Sarà un caso, ma tanto più farraginose le norme, tanto più cresce la conflittualità e scende la qualità depauperando le cosiddette risorse umane, nel senso che l’attrattiva o il sogno di far parte di un progetto producono un senso di sfiducia cronico e relativo senso di  mancanza di certezze. Un siffatto modo  per amministrare un’istituzione produce alla fine quello che in filosofia ha un termine poco usato, antinomia, per dirla come Kant. Si tratta di  una realtà a due facce, due contraddizioni auree, non fosse che poi bisogna scegliere quella migliore. Spesso la più conveniente e  la più facile. Oppure si decide di stare nel mezzo, o meglio si sguazza nel mezzo, cosa  ancora peggio dell’eventuale errore, perché si produce confusione e disorientamento

Nba Gallo si ripete a Los Angeles, Denver col passo da playoff

Si diceva proprio ieri che con Gallinari non sarà un giocatore dal ventello tutte le sere né può vantare doti atletiche naturali del livello degli afro-americani come LeBron, Kobe o  lo stacco incredibile di Kobe Bryant,  capace di alzare la parabola di tiro sopra i tentacoli di Javale McGee mentre sta candendo a terra o attorcigliarsi come  un velenoso  Black Manba in area per infilare la palla nel canestro come ha mostrato contro Denver, rimediando al 1° tempo più brutto della stagione (6 punti) segnando successivamente   23 punti  negli ultimi 20 minuti.

Ma il Gallo, irriconoscibile con due basettone che ricordano quei pionieri che nel Settecento andavano sulle Montagne Rocciose a cercare oro,  è un match winner, anche se non piace ai colleghi di Sport Illustrated come ci ha raccontato Antonio Trevigiano in un servizio su Pallarancone.com. E aiutato dai 2 metri e 8, dal talento che non aveva il padre, il  fighter della Banda Bassotti di Dan  Peterson, ma dallo stesso carattere, il Gallo sfrutta sempre al massimo quello che gli ha dato madre natura, e può essere decisivo per un rimbalzo, un anticipo, un tiro da 3.

Torna Petrucci, il Telebasket sarà la sua arma vincente

Passi…

Se il primo passo è la cosa più importante in quasi tutti gli sport, e nel basket più che mai, potrebbe  essere che il grande ritorno  di Petrucci porti finalmente nell’anno domini 2013 quello scossone che il movimento più immobile tra i movimenti (il nostro …) aspetta da tempo immemore.

L’importante è mantenere il piede perno col primo passo, questo insegnano sin dal minibasket e il perno il basket ce l’ha: sono tutte le cose buone che , insieme alla paccottiglia di scelte discutibili, sbagliate e poco funzionali il basket è comunque riuscita a produrre. Una Nazionale che insieme agli Nba Bargnani Gallinari e Belinelli ha mostrato ragazzi emersi nonostante questi  giochino in squadre dove gli spazi per loro sono ridotti all’osso. Un movimento che per tesserati e appeal continua ad essere secondo solo agli sceicchi del calcio. Un pubblico che continua ad affollare i palasport nonostante spesso si giochi  in impianti vecchi o mal progettati e il più delle volte in deroga ….

Nba Gallinari 26 punti, Utah paga dazio a Denver

Contro Utah priva di Mo Williams (operazione al pollice) e del gigante turco Eneas Kanter, Denver sfoga la rabbia per la  brusca sconfitta casalinga con Minnesota e riposato sugli allori  dell’impresa con i  Clippers  arrivati a High Mile City con 17 vittorie consecutive. Il primo quarto riserva qualche difficoltà ma  bastano quelli centrali per chiudere con le seconde linee  a + 19, con 39 liberi a favore,  e la differenza in pratica sono i punti del  Gallo che supera per la decima volta il traguardo dei 20 punti.

D’accordo che Lebron e Anthony sopra i 20 ci stanno tutte le sere e hanno  ingaggiando una sfida per vedere chi arriva più lontano (a Orlando è stato il turno di Melo con 40 punti)  ma è un dato eccezionale per un tuttofare d’oro, uno che  non è nato come tiratore, un’ala dal fisico meno dotato dei grandi mori che non riuscirà ad avere i voti necessari per l’All Star Game del 17 febbraio a Houston ma ci mette intelligenza, cattiveria, coraggio, senso di sfida fuori dal comune, è il prezioso collante della sua squadra  e  quando non riesce a mettere la pezza giusta in regia, in difesa, in attacco, nel tiro da fuori  la sua formazione paga pedaggio perché l’asse play-centro (Lawon-Koufos)  è fra le meno dotate e la star, Iguodala, non è eccelsa, un centauro che galoppa a testa bassa e ha un bisogno quasi fisico di schiacciare.

Belinelli in calo, i Bulls chiamano Daequan Cook?

Che pensare  della  posizione di Belinelli che nelle ultime 2-3 partite è rientrato nei ranghi, leggendo della voce di mercato che sostiene  prossima la firma  di Daequan Cook(1,96, guardia, 26 anni Ohio State), coi Chicago Bulls quando grazie alle 3 settimane  di assenza di Rip Hamilton che hanno dato l’opportunità all’azzurro di farsi notare fino  a due partitone contro i Knicks che facevano supporre un rinnovo del contratto? Il buffo Rip che a volte assomiglia a ET  ha ripreso il posto nel quintetto  e ai Bulls oltre le ultime due vittorie  ci sono buone notizie per quanto riguarda il ritorno  di Derrick Rose, l’indiscussa star.

L’ex MVP 2011, prima matricola a conquistare il trofeo individuale più prestigioso che LeBron ha vinto 3 volte da qualche giorno viaggia e si allena con la squadra anche se per rivederlo in campo si parla di un mese. Coach Thibodeau fa lo gnorri, sa benissimo che non è il caso di forzare il ginocchio dopo la complessa operazione  per ricostruire crociato e un’assenza di 8 mesi.

Nba Chris Paul strega i Lakers, bis dei Clippers nel superderby

Con Chris Paul in veste di ingegnere, pontiere, demolitore i Clippers sono più forti in questo momento dei Lakers, come ha riconosciuto Koby Bryant che li pronostica per l’anello e i cui 38 punti (e 5 recuperi) sono solo serviti a recuperare nel quarto tempo un ritardo di 19 punti. I Lakers sono arrivati a 2 punti a 1’29” dalla fine (99-97), ma il genio della lampada Chris Paul come nella finale del Dream Team di Londra ha preso in mano la squadra e segnato dalla lunetta i punti per sancire una superiorità netta in questo superderby che, scherzi del destino, aveva come rivali due ex idoli della Benetton, Vinnie Del Negro amatissimo giocatore e Mike D’Antoni alle prime esperienze come coach vincente prima di sbarcare nella NBA e provare , viste le sue vicissitudini, quanto sia vero e crudele l’aforisma che dice:

“Se Dio vuole punire qualcuno esaudisce i suoi desideri”.

Eurolega Bum-Bum Brown regala a Siena un’altra serata da NBA

Fra Pianigiani e Siena alla fine ha deciso con 41 punti, 50 di valutazione, facendo crollare altri record,  Bum-Bum Brown, come ho ribattezzato fin dalle prime apparizioni con Siena la guardia losangelina che ha fatto dimenticare in fretta Bo McCalebb con le sue prodezze. Adesso gli troveranno un passaporto europeo, lo copriranno  di dollari , ma non è escluso che torni nella NBA, dove ha giocato 2 stagioni per 113 partite cambiando 4 maglie , perché ha 28 anni e i Knicks hanno firmato Pablo Prigioni che aveva 34 anni.

Omonimo del Bobby Brown star del ritmyn and blues, Robert Douglas Brown  non è certo inferiore a vari starter della NBA del suo ruolo, butto là i nomi di Lowry, Lawson, ma  non  ha avuto la fortuna di  giocare all’università  per una scuola di primo piano, Fullerton State, per questo dopo averlo ignorato nel draft Bum-Bum è  arrivato alla NBA grazie all’Alba Berlino dopo una delle sue notti stellari, quando segnò 44 punti in Eurocup dopo 5 supplementari, fu chiamato alla Summer League e strappò 2 anni di contratto coi Kings. La sua storia è simile a quella di Gary Neal e Jeremy Pargo scoperti in Europa, e certo che quando è in vena rende la formazione senese capace di ogni impresa come è successo sul campo del Fenerbahce mettendo a nudo i problemi e le problematiche della guida di Simone Pianigiani che dicono sia a rischio per una fronda turca dentro la squadra.

Via anche Stipcevic, Armani gioca al “piccolo chimico”

L’ultima del “piccolo chimico”, gioco preferito dell’Armani Basket   è quello di provare a cambiare nel tentativo di  migliorare le cose il titolare e la riserva  dello stesso ruolo. E dopo Omar Cook che ha subito ringraziato i benefattori  per  il benservito passando da una squadra bocciata addirittura nella regular season (quella di coach Scariolo vice-campione olimpico)  a una – Caja Laboral – che dopo i primi due turni delle Top16 si è messa già bene per arrivare ai playoff, ecco la notizia ufficiale, nell’aria da un mese e mezzo, sulla chiusura del rapporto con Rok Stipcevic. Sembra  ormai più un’epurazione che un “mercato”, da Pascucci direttore operativo  al via della stagione per finire a Stipcevic, mentre in panchina, come assistente di Scariolo,  non ci sarà più Fabrizio Frates.

Nba il Gallo non canta, ne approfitta Minnesota a Denver

Il Gallo abbassa  la cresta, favolosa occasione (persa) per Denver  del Gallo per dare forse una svolta  definitiva alla classifica con buone prospettive di  calendario nelle prossime tre gare  che prevedono  per stanotte la visita di Utah al Pepsi Center , domenica la trasferta coi Lakers e mercoledì il match casalingo con Orlando.

Le occasioni sprecate, si sa,  hanno anche un rovescio della medaglia, e  la seconda sconfitta casalinga dell’anno in questo caso vale doppio . Perché ha vinto infatti  Minnesota, accreditata  aspirante pur con tutti i suoi guai fisici ma con un ottimo mercato impostato sui russi Kirilenko e Shed, come la squadra di George Karl, al ruolo di anti-Oklahoma nella Northwest Division, ed è riuscito a svangarla nostante avesse giocato e perso di 22 la sera precedente a Sall Lake, e   con Kevin Love finito in panchina a 4’32” dalla fine del 3° tempo  con un dito slogato dopo una doppia che avrebbe potuto essere ancora più pesante (12 punti e preso 17 rimbalzi) e  Rubio assente per dolori alla schiena, anche se per nulla incisivo.

Eurolega colpo del Caja Laboral di Omar Cook, ha vinto anche a Tel Aviv

Nel primo turno del ’93, bis delle spagnole  Real Madrid e Caja Laboral che hanno vinto  in trasferta  e dei russi del Khimki , sorpresa della stagione,  mentre sono state già  viste in difficoltà la due tedesche nel Girone A. Vulnerabili senza i loro giocatori storici Navarro e Diamantidis,  hanno invece perso malamente  in trasferta Barcellona e Panathinaikos.

Un altro Planinic croato, il giovane Darko, che il Maccabi ha preso in Bosnia, ha fatto il suo felice debutto  in Euroleague (11 punti, 3/4, 5/8 tl in 19 minuti)  con la cessione del centro Shermardini (ex Cantù) e assieme al promettente  israeliano  Sylvan Landsberg (21, 1,98, 10 punti e 22 minuti) è stata la nota lieta di una serata che San Emeterio col  canestro della vittoria  a 8” ha reso amara.