Alla vigilia del ritorno al basket, per Petrucci la grana del “Marco”

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Fra i candidati per la squadra di Gianni Petrucci che sabato 12 gennaio  sarà rieletto all’Ergife, il teatro dell’epopea craxiana, con gran contento del basket e gran scontento di chi pensava che le cose al CONI e nello sport andassero diversamente dalla nostra politica, ci sono ancora due X, “Marco Tajana vs.  Marco Petrini”. Lo si è  letto nel comunicato ufficiale della Fip sulle candidature, oltre al match fra due consiglieri uscenti Barnaba (Puglia) e Crotti (Veneto) per il 5° e ultimo posto dei regionali (favorito il secondo, soprannominato “Millemiglia”, nonostante sia contestatissimo per la conduzione del settore giovanile e scuola ma fedele del Palazzo,  decideranno i voti della Lombardia), questo mercoledì il direttivo  di Lnp si troverà a Bologna per chiedere un’assunzione di responsabilità ai delegati usciti da un blitz che meriterebbe un’inchiesta su certe norme-azzeccagarbugli – studiate ad hoc o ad usum delphini, perché  non sfuggano all’attenzione di Petrucci cui  piace tanto il latino –  voteranno fra il “Marco forte e il “Marco leggero”.

Uno stimato professionista .titolare di uno studio di Consulenza Tributaria  leader dell’Altomilanese, dove si lavora e non si fanno chiacchiere,  giovane imprenditore, appassionato di basket, tifoso della maglia azzurra,  che  si segue anche 3 partite al giorno, il basket europeo e quello americano, che ha organizzato una Coppa Italia indimenticabile e autofinanziatasi in pareggio.

L’altro un “marziano” della situazione. Certamente inoffensivo, se vogliamo buono o buonista, espressione della politica regionale che ha fatto “di tutto e di più” perché la Toscana reclama uno strapuntino nella squadra di Petrucci. E le norme borboniche consentono a una federazione di sedere nel direttivo un “mister x” che si è autocandidato anche, la Lega non lo vuole e che se gliel’ha detto e ridetto, lui fa finta di niente e ha pure la faccia tosta di rivoltare la frittata e dire che è stato boicottato sulle procedure. E che  nelle Primarie ha avuto contro  l’83 per cento dei consensi dei presidenti di club, e lui ne ha raccolti 12 in tutto contro 76.

Quello che rende incredibile la vicenda, per la gente che vuole semplificazione e certezze, è che la Fip possa accettare questo gioco  democratico da operetta, e avere nella sua squadra una figura che per chi dovrebbe rappresentare  vale a quella di un “usciere”, fino a fare un torto anche  al “suo”  stesso personaggio. Perche vale tanto questa carica?, cosa c’è sotto?, queste le domande che circolano di bocca in bocca. E per finire…

Come può concorrere e vincere (come sogghignano i signori del potere) uno  sfidante bocciato da numeri pesanti nelle primarie?: Come può Gianni Petrucci, l’organo vigilante, accettare di essere oggetto di un simile contrappasso, non valutare questa “buccia di banana” pericolosa,  anche se  preciserà – scontato – che  lui è e sempre sarà l’uomo del rispetto delle autonomie delle attribuzioni. Caro presidente del CONI, i grandi uomini si vedono dalle piccole cose, o no?

Domanda: Marco Tajana, ci spiega l’arcano? Pensa che per dirla come Manzoni che qualcuno abbia detto: questo matrimonio non s’ha da fare?

Risposta: “Penso proprio di si, il sistema ha scelto una via che ha dell’incredibile, e che riflette logiche che governano lo sport italiano da anni e si vede dove l’hanno portato”

D: Siamo al mistero gaudioso, come può arrivare un signore autocandidatosi da un giorno all’altro nel mondo che vuole rappresentare,   un soggetto estraneo alla Lega, che in due occasioni la Lega ha disconosciuto  come suo rappresentante e non si è nemmeno presentato all’assemblea dei club  per presentarsi,  proporre agli interessati  un suo programma e dire chi e che interessi rappresenta?

R: “E’ un modus operandi vecchio ed antiquanto poco rappresentativo della democrazia. Sono stati scelti 12 delegati per votare alle assemblee generali Fip senza che ci fossero i candidati designati e senza che i delegati dichiarassero le loro intenzioni di voto successive: di fatto i delegati hanno ricevuto una delega in bianco che il 12, il giorno dell’assemblea  a Roma  eserciteranno in palese contrasto con la volontà e l’opinione della stragrande maggioranza delle società stesse, certificata da una votazione nettissima, fatta di numeri importanti, di un’affluenza al voto del 50 per cento dei club,  mica per stima e approssimazione”

D: Dunque,  con 76 voti su 88 votanti, la metà esatta delle 176 società, lo zoccolo duro del basket e l’espressione territoriale più rappresentativa della penisola,  rastrellando le deleghe prima dell’assemblea  qualcuno si è precostituito –con destrezza, facendo capire che gli altri sono allocchi –  un vantaggio fra i 12 delegati?. E’ un caso da “Il Fatto Quotidiano” o da l’Espresso, se non da dossier della Gabanelli  che farà rumore.

R: “E’ evidente che il direttivo di LNP avesse deciso di scegliere il proprio rappresentante mentre una rastrellamento di deleghe molto anomalo legato ad una  regione particolare, la Toscana, di fatto ha generato una votazione di delegati che non rappresenta per nulla la volontà delle società ma  solo l’intenzione della Toscana  (ma siamo sicuri che sia tutta la Toscana, o un gruppetto che ha organizzato un’opa  ostile?, Nda) di appropriarsi di uno scranno in Consiglio Federale che le era stato negato dalle logiche geopolitiche della FIP

D: Forse però  qualche errore la vostra Lega l’ha commesso, fin dall’inizio, e ha tentato di correggersi in ritardo? Eppure voi avete un direttore esperto, ben  pagato e un vicepresidente che gode addirittura di un buon rimborso, perché non hanno stoppato questo intervento da “filibusta”?

R: “L’errore di LNP è di non aver stoppato sul nascere la candidatura “estranea” , o quanto meno dire al candidato che si presentava che sarebbe stato sottoposto al vaglio congiunto del direttivo per valutare il di farsi e verificare anche se c’erano altre candidature da presentare ed allora sì che avremmo avuto il confronto serio prima delle elezione dei delegati”

D: Ma scusi, lei che è un esperto di norme con la sua professione, gli statuti delle federazioni sportive e del CONI permettono questi giochi?

R: “Purtroppo sì,  e si dovrebbe partire da lì per riformare tutto il sistema “

D: E’ vero che è in ballo anche la presidenza della nuova A di sviluppo che si fonde con la A che sparisce?

R: “No”

D: E’ vero, a proposito, che lei ha ricevuto una proposta di diventare presidente se lascia via libera dal suo  sfidante e da chi c’è dietro?

R: “Diciamo che sono stato contattato  sin dal momento in cui si è  generato il conflitto e che qualche parolina nell’orecchio qualcuno me l’ha sussurata per davvero……………..ma io rimango dell’idea che ci vuole serietà  in ogni situazione e nella vicenda in questione non c’è stata”

D: Quale potere e quale certezza la Fip  ha per poter dare queste libertà a un soggetto che con un comunicato ufficiale Lnp è stato presentato come non benvoluto?. Forse la Lega dovrebbe dimettersi…

R: “Nessuno ha queste certezze e questo fa ancor più sorridere, ma evidentemente il sistema ha sempre funzionato così”

D: Quale è il suo rapporto con il basket, come imprenditore e appassionato?

R: “Un rapporto di passione verso uno sport fantastico che non ha rivali come bellezza “

D: Il suo club è considerato  un “format modello” per rilanciare il basket, puntualità nei pagamenti, correttezza del pubblico, ha costruito un vivaio che richiama giovani più dei club di A di grande tradizione, avete creato borse di studio, siete un club filantropico e avete un forum interno per discutere in gruppo tutto quel che succede,  questo non basta?

R: “Ho cercato in questi 7 anni di dare al mio club un’organizzazione a 360 gradi che avesse al primo posto l’idea che “il basket è divertimento ma per farlo bisogna avere una organizzazione professionale

D: Perché la Lombardia, sempre più rappresentata al ribasso non l’ha sostenuta? Vuoi mai che  il suo presidente  regionale rischiasse  di star fuori dai giochi per una carica nazionale cui  ambisce, anche se qualcuno in un’assemblea gli ha chiesto di fare un passo indietro?

R: “Non penso che sia andata in questo modo, è vero  invece che la Lombardia meriterebbe di essere molto più rappresentata”

D: Cosa pensa dell’arrivo del dottor Gianni Petrucci?

R: “Spero sia un ritorno positivo e utile anche se forse era auspicabile un cambiamento a 360 gradi per dare nuova linfa ad un movimento che è in palese difficoltà”

D: Pensa che lui sappia del suo caso?

R: “Penso proprio di si perché  in molti, a partire dal Presidente di Lnp  Bruttini, lo hanno informato”

D: Volevamo illustrare parallelamente il   programma dei due candidati,  considerato che il concorrente non ha risposto al nostro invito, corretto giornalisticamente, ci spieghi quale è il suo documento.

R: “Per prima cosa vorrei sottolineare che essendo il candidato ufficiale di LNP il mio programma sarebbe totalmente condiviso e avvalorato dal direttivo LNP; la cosa principale per la quale vorrei  battermi è  il concetto che le società partecipanti  al campionato sono i soggetti attivi, e quindi le richieste che provengono dalle stesse devono essere considerate e accolte nell’ambito del possibile. Personalmente  penso che ci  siano quatro punti fondamentali sui quali iniziare a lavorare.

  • Punto 1: riforma dei  Nas (tassa sui tesseramenti che genera un premio di produzione di cui ne beneficiano i club di A e Legabasket, inconcepibile: si  tolgono risorse ai debole per dare ai ricchi, Nda)  con rimodulazione degli importi tra le varie categorie ed estensione a tutte le categorie, cedibilità  del titolo sul parametro per patrimonializzare le società, e adeguamento di un parametro progressivo per i primi tre anni al fine di favorire l’ingresso degli under nel sistema e non discriminare i ragazzi tra chi ha parametro e chi no (vedi quest’anno 92 e 91). 
  • Punto 2 : L ‘inserimento dell’obbligo di invio trimestrale delle liberatorie dei giocatori, pena automatiche penalizzazioni in classifica , per garantire la regolarità dei campionati evitando situazioni di doping amministrativo ( al termine del campionato chiederei la certificazione del pagamento dell’80%dei compensi dell’anno per potersi iscrivere al campionato successivo). 
  • Punto 3: l’abrogazione del limiti di capienza minima degli impianti con inserimento di standard minimi per poter giocare in certe categorie (inutile giocare in palazzetti semivuoti e in palazzetto dove mancano le condizioni minime di gioco vedi  i  tabelloni elettronici, sale infermerie, spogliatoi fatiscenti ecc); relativamente a questo punto sarebbe utile costituire però una commissione di lavoro che si adoperi per trovare la via per ammodernare gli impianti o costruirne di nuovi.
  • Punto 4: la conferma della stabilità di certe regole per avere una durata minima di 4 anni onde evitare quello che e successo negli ultimi anni con continui cambiamenti”

D: Questo basket paralizzato dalle politiche regionali,  può incoraggiare ancora grandi investimenti?

R: “Penso che cosi com’è  sia molto difficile, servirebbe una riforma generale , con una fascia professionistica  tipo Nba e strutture adeguate e sotto un vero dilettantismo”

D: Non pensa che lo sport, gestito in questo modo, sia al ballo sul Titanic?

R: “Penso che siamo andati oltre il ballo e stiamo sprofondando senza che i signori che gestiscono il sistema facciano nulla per cambiare la situazione”

D: Ci dica il suo quintetto ideale del basket?

R: “Molto difficile ma ci provo: Magic, Bryant, Jordan, James, Jabbar

D: In caso di sconfitta, quale sarà la sua reazione?

R: “Vedrò  con le persone che mi hanno aiutato in questa difficile partita di definire una strategia che consenta di tutelare l’interesse delle tantissime società che rappresento e di cercare di arrivare a dare una svolta ad un movimento che dimostra sempre di più di essere lontano dalla realtà e di non voler uscire dal proprio guscio e da logiche che hanno portato al fallimento. Cito ad esempio far le cose buone di Lnp  le ultime finali di Coppa Italia,  rappresentano la dimostrazione  di come si possa fare una manifestazione accattivante e moderna , trovando grande entusiasmo in tutti”.

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