Novipiù Casale, quando la comunicazione vale un Oscar

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REPORTAGE – Per Pallarancione.com il format lanciato dal  piccolo club   ha dimostrato di poter ottenere risultati in controtendenza, con una maggior visibilità  dopo la retrocessione in Legadue. Marco Martelli e Riccardo Robotti parlano  dei risultati di questa  esperienza.

Firmo un articolo che avrei voluto scrivere …personalmente. Sto  parafrasando in un certo senso Cesare Rubini quando mi  raccontava  di aver firmato una sua autobiografia  che lui non aveva letto, senza voler offendere libro l’ autore dell’opera che stimo.

Questa nota è dedicata a un Oscar che al basket manca, che non contempla premi in denaro, pergamene, posti di lavoro, e che in uno sport che intanto non  presenta siti istituzionali che non provocano certo… la sindrome di Stendhal. Un Oscar web, del tritatutto web,    osservando chi con un impegno costante e intelligente ha onorato al meglio la comunicazione nel basket nel 2012. Sia  come  supporto informativo ma anche stimolo ai colleghi, per la ricerca di notizie curiose, che escano dalla routine, che sappiano coinvolgere anche gli stranieri. Avete mai letto interviste di giocatori stranieri, quando ormai sono la maggioranza delle squadre?

 In Italia la comunicazione purtroppo è un’arte  – pardon una professione  – minore ancora molto difficile, anche perché raramente permette di sbarcare il lunario, di fare colazione, pasto e cena. Non è considerata una ribalta, non c’è mai sotto la firma,  non si possono esprimere giudizi, bisogna stimolare la curiosità senza essere troppo invadenti. E si ragiona su percentuali di redemption (ritorno)  molto basse  (il 3 per cento dicono in America). Diciamo che è un utile tirocinio,  una scuola valida per diventare free-lance  con un arco di lavoro giornaliero di 16-18 ore, bisogna avere un fisico e uno stomaco bestiali.  Non esistono contratti a tempo determinato, sei un precario che si permette il lusso di tirare la cinghia.

La comunicazione, come ho spiegato due anni fa in un incontro con gli allievi  del Master Strategie  per il business dello Sport ideata da  Verdesport-Benetton  con Ca Foscari e indicata al n.12 mondiale nel rankings di queste nuove accademie per nuove professioni –   è negletta, trascurata e a volte  un po’ bugiarda. Bypassata o scambiata dalle cosiddette pr che sono un’altra cosa. Stanno per paradosso, le pierre,  al contenuto della Divina Commedia quanto alla capacità di Benigni di declamarla, per cui alla fine ascoltando il comico-attore-regista  uno si convince di aver letto i tre tomi del Ghibellin Fuggiasco.

Per un’intera stagione ho letto giornalmente i comunicati sulla Novipiù Casale, e intanto mi ha colpito la giusta strategia, in controtendenza. E cioè, spesso  quando una squadra retrocede, subentra la delusione e si sbaracca tutto, invece il club piemontese dopo aver debuttato nel massimo campionato con  una situazione logistica difficile e buoni risultati, se non sbaglio battendo Cantu e portando all’overtime Siena, ha potenziato un servizio già ottimale.

Questo fa onore al lavoro di tutti gli altri uffici stampa e comunicazione, e a dispetto di quella micro-comunicazione cui ha dedicato la mia seconda-life  che in Italia è fatta di numerini, ingrata con chi ci lavora con senso di missione e professionalità. Perché se negli Stati Uniti questa tecnica un po’ simile al porta a porta o alla catena di San Antonio, partendo da un punto radiale per diffondersi per cerchi concentrici , conta su 250 milioni di persone e una cultura specifica, in Italia è considerata alla stregua di una velina e non l’icona in carne ed ossa oggetto di desiderio di calciatori e campioni di sport  bensì l’informazione pallosa, scontata, buona per fare gli areoplanini quando arrivava in cartaceo.

Comunicare in maniera vincente, trasmettere un messaggio, un’idea, una passione, è ormai diventato uno dei main target delle società sportive, a tutti i livelli. Guardando al basket nostrano, dicevo a me stesso: “viene da chiedersi quale sia, in questo senso, la società che cerca di allungare il passo rispetto agli altri”.

La risposta va trovata in Legadue, in una piccola città di provincia, in un club che ha calcato la Serie A  solo un anno ma non per questo rinunciando all’innovazione. La Novipiù  Junior Casale, ad oggi è  tra le società all’avanguardia, con uno suo format di comunicazione  “di tutto, di più, ma con misura e stile”. E si conferma  che una realtà piccola ha il dovere di pensare sempre in grande, dentro e fuori dal campo.

Ne abbiamo parlato con Marco Martelli, Direttore Sportivo della società, e Riccardo Robotti, Responsabile dell’Area Comunicazione.

Dopo la retrocessione  – dice Martellitornare a piacere alla gente non era una sfida facile. Non parlo solo di basket, ma proprio di approccio, di faccia. Di comunicazione. Come sul parquet abbiamo cercato elementi intriganti, fuori abbiamo provato ad accattivarla con quanto di più vicino ai tempi che corrono. Volevamo cercare emozioni e renderle fruibili. Ho pensato che fotografie, clip e social network fossero il veicolo giusto per stimolare non solo i tifosi, ma anche normali appassionati alla ricerca di un prodotto di qualità. Da ex giornalista, cresciuto grazie a Walter Fuochi a Repubblica, fatti due anni in radio e toccato il mondo della produzione tv grazie a Flavio Tranquillo ed Andrea Bassani, mettere tutto insieme è quotidianamente una sfida stimolante ed ambiziosa. Tanto quanto la ricerca dell’equilibrio giusto sul lato organizzativo e tecnico”.

Dall’idea, alla pratica., la scelta di Martelli per l’Area Comunicazione

Per motivi di lavorob – racconta –  Alessandro Spinoglio, il nostro addetto stampa storico, chiamato e forgiato nel club da Marco Crespi, ha dovuto lasciarci. E lasciare la sua creatura, il sito internet curato assieme alla Zenit, nostro sponsor e web-supplier. Andava dunque inserita una figura, che potesse coordinare, produrre e soprattutto crescere al nostro interno. Ho pensato a Riccardo Robotti perché potesse tradurre “su carta” quello che avevo in testa. E’ giovane, ha voglia di imparare, è preciso. E soprattutto voleva investire su se stesso per vedere da dentro un club sportivo, e le opportunità di comunicazione che offre. Cercavamo questo, non 4 pagine di curriculum. Nella decisione sono stato supportato dal Presidente Cerutti, che ha capito e spinto la necessità di puntare sull’importanza di una figura per la comunicazione”.

 “Ricordo ancora il primo colloquio con Marco – dice a sua volta  RiccardoFui convocato in Sede e ci bastarono 5 minuti per trovare l’intesa. Lui viene da anni nel giornalismo e poi nei club, io pure vengo dalla carta stampata, così abbiamo trovato una visione comune, e il progetto che portiamo avanti assieme agli altri componenti della società, dagli eventi al marketing, è fatto di condivisione e sacrifici. Se all’epoca mi avesse proposto un ruolo di semplice addetto stampa l’entusiasmo non sarebbe stato lo stesso, perché la comunicazione attuale richiede qualcosa di più rispetto al passato

“La chiamiamo – spiega –  Area Comunicazione, attraverso la quale confluiscono e vengono riflessi i passi dell’intera vita del club, non solo il puro e semplice rapporto con i media: il supporto al marketing, le strategie societarie, l’evento partita, tutto è adeguatamente studiato, progettato, curato. A distanza di mesi vediamo numeri in costante crescita, a livello di sponsor, spettatori, followers e fans: questo ci soddisfa e ancor più ci motiva. La Junior è un ambiente professionale, serio, nel quale è un piacere dare un contributo, e al tempo stesso crescere”.

Qual è la base di questo successo che fa crescere come media-man anche i giocatori? Risponde in primis Martelli:

Volevo che Facebook, Twitter, Youtube e il nostro sito fossero realmente, a tutte le ore, la fonte primaria per le informazioni, le curiosità, le iniziative, i dietro le quinte sulla nostra squadra e la nostra società. Poi, serviva un taglio fotografico di qualità: la passione di Gianluca Gentile ci ha colpito, e penso che la nostra vetrina gli possa servire come rampa di lancio. Infine, mancava la parte video: ci siamo regalati, ognuno con il proprio contributo, una Sony Handycam HD, e io mi sono sempre divertito a tagliare e realizzare filmati. Passo così certe notti insonni. I ragazzi delle giovanili si aggirano con la telecamera per allenamenti e partite, cercando i dettagli che più ci interessano. Io mi diverto, nei ritagli di tempo, a metterli in musica”.

Ad oggi – dice la sua  Robotticredo sia fondamentale adottare le giuste vie comunicative, per supportare e dare concretezza, oltrechè visibilità, al proprio prodotto, in questo caso la Junior, come marchio e come concetto. Per ottenere questi risultati serve un grande team, affamato, mosso dalla curiosità e dalla ricerca di qualità, dove il fitto scambio di email e le riunioni organizzative sono vissuti con entusiasmo. Con l’entusiasmo di chi vuole essere seguito”.

I risultati soddisfano la Junior, al pari della qualità degli eventi.

Oltre alla comunicazione – questo il bilancio di  Martellivolevamo ripensare ai nostri format. Daniela Fantauzzo, la nostra responsabile eventi, assieme a Emanuele Arena e Luca Magnini di Creogest hanno studiato il format “J.GO”, che tocca bambini e ragazzi di ogni età, dai bebè ai ragazzi delle scuole superiori. Il Presidente Cerutti è entusiasta, il main sponsor Repetto (l’azienda dolciaria Novi, ndr) ci supporta e stimola quasi quotidianamente, e il format ha interessato marchi importanti, non solo a livello locale, come Iana e Burger King. Il Comune di Casale Monferrato, dal Sindaco Demezzi all’assessore allo Sport Riboldi, ci sono vicini. Poter realizzare quanto pensiamo è motivo di grande soddisfazione. E alla gente piace. Raggiungiamo risultati che stupiscono anche noi: oltre 400 nuovi “like” su Facebook dal primo giorno di raduno, quasi un migliaio di visualizzazioni nei “film” in HD delle partite importanti (caricati su “JC TV”, il canale Youtube della società, ndr), gli oltre 1.700 contatti in 4 giorni per il video di auguri di Natale, passato anche su Raisport. E l’aumento di presenze al PalaFerraris rispetto all’ultimo, vittorioso campionato di LegaDue”.

“In più – aggiunge Robotti altri elementi di successo – con questa mentalità abbiamo dato vita, grazie al fondamentale sostegno tecnico del nostro sponsor D-Share, a “Junior Mag”, il nuovo house organ ufficiale rossoblù, 12 pagine in formato tabloid, ormai irrinunciabile per gli spettatori del PalaFerraris”.

Credo che la soddisfazione più grande – conclude Martellisia vedere la gente felice. La gente è felice quanto vinci, certo, ma dimostra di essere felice e di sorridere anche quando mette un “mi piace” su Facebook. E questo non è solo un premio al lavoro di chi sta dentro, da Daniela a Manu e Luca, a Riccardo, ma soprattutto una motivazione per il futuro”.

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