I grandi del basket, Mark Aguirre

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La rubrica dedicata ai grandi del basket fa tappa ancora una volta a Detroit, dove a cavallo tra gli anni ’80 e gli anni ’90 furoreggiava la banda dei Bad Boys, tanto ruvidi quanto vincenti sui parquet di mezza America. Tra questi spiccava il nome di Mark Aguirre, ala piccola e potente, dotata di un’ottima capacità realizzativa, tanto da infilare un record dopo l’altro in quegli anni di gloria.

Aguirre veniva dalla precedente avventura con la canotta dei Dallas Maverikcs, che lo pescarono nel 1981 dalla De Paul University (24,5 punti a partita), trasformandolo in un vero e proprio idolo della tifoseria.

Nei nove anni trascorsi in Texas Mark collezionò una serie impressionante di prestazioni al di sopra della media, risultando quasi sempre il miglior marcatore della franchigia. I Mavericks non erano attrezzati per la vittoria finale nell’NBA, ma Aguirre trovò ugualmente il modo di mettersi in mostra agli occhi del mondo.

Nel corso della stagione 1989 passò poi ai Detroit Piston, in cambio di Adrian Dantley, e continuò a stupire gli appassionati di basket di mezzo mondo, contribuendo in maniera decisiva alla conquista del titolo. L’anno successivo, insieme all’amico Isiah Thomas a Joe Dumars, Rick Mahorn, Vinnie Johnson, Dennis Rodman, James Edwards, John Salley, Bill Laimbeer (i Bad Boys, appunto) riuscì nuovamente a portare i Pistons sul tetto del mondo per il secondo titolo consecutivo.

Seguirono anni meno ricchi di soddisfazioni a livello di squadra, ma ugualmente importanti dal punto di vista personale, con buone medie punti in ogni stagione. Nel 1993 Aguirre passò poi ai Los Angeles Clippers, per ritirarsi l’anno successivo dopo trentanove partite giocate. Due titoli messi in bacheca ed un un bottino di 18.458 punti realizzati in carriera lo collocano senza ombra di dubbio nella categoria dei più grandi cestisti della sua generazione e probabilmente tra i primi nella storia della palla a spicchi.

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