Arrivano le Final Eight, sarà lo spot Tv del basket?

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Dal Sei Nazioni  di Rugby alla Coppa Italia di Torino (16-129 febbraio): perché bisogna puntare sulla qualità più che sui numeri. Un weekend di sport, come tanti altri e come in tanti altri il basket è protagonista, o meglio, coprotagonista. Questo guardando i numeri degli spettatori che vanno nei palazzi nonostante l’inverno modello “era glaciale”. Però da coprotagonisti passiamo a figuranti speciali  quando dai palasport ci trasferiamo nell’ampio  panorama  televisivo.

In questo momento l’offerta supera abbondantemente la richiesta e quando questo accade bisogna fare in modo che la gente non si limiti a scegliere tramite il semplice zapping, ma sia informata, invogliata a vedere le partite . Poi , però, il fatto solo di andare in video non basta. Bisogna che chi guarda  sia invogliato a rimanere: questo è quello che fa la differenza tra i semplici “contatti” cioè il guardare per poco tempo e l’ascolto medio, in share o numerico cioè l’ascolto globale.

Per fare in modo che la gente continui a guardare è chiaro che devono esserci le condizioni per farlo: che la partita sia avvincente e che sia fatta vedere bene. Premessa lunghissima per considerazioni molto più brevi. Io ho passato questo fine settimana da telespettatore ed ho vissuto sulla mia pelle questa differenza tra ciò che mi piace (il basket) e quello che occasionalmente mi appassiona, tipo la nazionale di rugby nel Sei Nazioni. La differenza era tra una partita (basket) di appeal moderato (anche se molto combattuta), poco propagandata e mandata in onda in un orario difficile ed un’altra (rugby) di uno sport normalmente di nicchia che però ha saputo creare l’evento, pubblicizzandolo il più possibile.

Risultato: io appassionato di basket ho assistito a tutta la partita del 6 Nations limitandomi a fare zapping sulla partita di basket. E chi mi conosce sa che anche quando sono in vacanza in paesi poco probabili (dal punto di vista della pallacanestro), cerco i canali televisivi che lo propongono. E’ così che funziona. Se ogni partita che va in televisione fosse spinta come un evento, migliorerebbe il trend sempre di più. E questo contribuirebbe ad aiutare se non innescare il famoso circolo virtuoso col quale vi ho annoiato per settimane. Questa settimana potrebbe essere quella buona per cercare di far partire questo benedetto circolo. Siamo a ridosso delle Final 8 di Coppa Italia  (Torino, 16-19 febbraio al Pala olimpico che sono di per sé un evento.

Quest’anno abbiamo rischiato di non vederle se non a spizzichi e bocconi: minaccia rientrata per la levata di scudi che si è alzata alla notizia del possibile oscuramento delle partite serali.  Per il bene del basket spero che tutto ciò abbia il giusto rilievo e che abbia la corretta dignità anche in video, anche se si sente aria di smobilitazione da quelle parti. Speriamo in una Morrisoniana fine in una grande fiammata piuttosto che nello spegnersi lentamente…

Giancarlo Fercioni – Regista Tv

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