Final Eight Torino, Siena-Milano al secondo atto

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LO  SPETTATOREGISTA  ALLE FINAL EIGHT n.2: IL RITORNO

Come dicevo ieri, dopo aver fatto, disfatto e rifatto per mettere in piedi le riprese di un super evento come le Final  8 c’è una variabile imprevedibile ed una prevedibilissima. Quella imprevedibile è : che partita sarà? Sarà una di quelle che si fanno da sole, intense, combattute, con tanto spettacolo, episodi e tutto quello che serve per tenere incollati gli spettatori sugli spalti e non? Oppure sarà una di quelle spezzettate , con errori al tiro e palle perse a pioggia, arbitraggi troppo presenti,  zero intensità,  scarti in doppia cifra, una di quelle dove una delle squadre non vede l’ora di andare sotto la doccia?

Ovvio che tutti, dagli spettatori a uno qualsiasi degli addetti ai lavori vorremmo il primo caso  e devo dire che nei miei 23 anni di regie televisive nel  basket, la percentuale è stata sempre a favore del basket giocato “bene”.

Per citare Aldo Giordani, anche se non alla lettera (mia memoria carente, ma il concetto è quello)

“è più facile trovare delle belle azioni in una brutta partita di basket che in una bella partita di calcio”.

Senza offesa, anche se adesso il calcio è cambiato è più atletico e veloce il concetto non cambia. E’ fisiologico: il calcio si gioca per la maggioranza a centrocampo con rare puntate nelle aree di porta. Il basket non sa quasi cosa sia il centro del campo, salvo rari pressing a tutto campo … Siamo anche aiutati dalle dimensioni, chiaro. Ciò non toglie  che televisivamente il calcio è facilitato: più tempi morti per replay, arricchimenti del prodotto, grafiche. Quello che loro possono fare in 20-30” noi dobbiamo farlo con altri tempi ed in altro modo e soprattutto in molto meno tempo.

Mi sono perso … dove volevo arrivare? Ah si! Il problema di far vivere una partita agonizzante. Bisogna avere tanti ingredienti (mentre scrivo sto guardando Masterchef …) : tanti “precotti” cioè servizi, clip, immagini di repertorio da giocarti nei momenti di poca intensità e nelle pause. Tirandole somme, le semifinali sono Siena vs. Milano e Pesaro vs.Cantù.

La seconda giornata ha avuto ben due partite su due così: Cantù contro Avellino  e Pesaro vs Venezia e i tempi lunghi si sono sentiti. Eccome. La variabile prevedibile invece è quella del pubblico in campo neutro, soprattutto in palasport grandi. Certo, se si riempiono sono spettacolari, ma se sono più gli spettatori truccati da sedie vuote che gli altri è controproducente. Un bellissimo impianto come quello torinese che mi pare possa contenere 14.000 (non sono sicuro ma ci sono vicino) spettatori , soprattutto in una città che al momento non ha squadre di prima fascia ed una tradizione cestofila recente può essere un boomerang.

Ieri in molte inquadrature, soprattutto della partita pomeridiana, c’erano spalti vuoti. Forse la soluzione potrebbe essere , a parte il weekend, di giocare solo alla sera, allungando la manifestazione e dandole maggior rilievo. Certo aumentano i costi, ma forse anche i ricavi, se fai incassi migliori…

Oggi  dunque super semifinali con Siena–Milano e Pesaro-Cantù: secondo me li rivedremo anche nei playoff. A domani.

Giancarlo Fercioni – Regista Tv

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