Anche l’Europa fa spettacolo nella NBA

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Pallarancione.com offre le classifiche di specialità dopo quasi due mesi di gare della regular season Nba: filano come treni gli spagnoli, Ricky Rubio 1° nei recuperi e 4° negli assist, crescono i fratelli Gasol e Calderon (30 punti ai Lakers), Bargnani 6° fra i top-scorer e Gallinari 7° nei tiri liberi, sorprende il polacco Gortat.

Le statistiche della NBA dopo 50 giorni confermano che alle prossime Olimpiadi la sfidante del Dream Team – un suipermix fra la formazione dell’oro di Pechino e quella dell’oro mondiale di Istanbul – sarà la Spagna. Accanto ai fratelli Gasol che vanno veramente forte, tanto che Marc e non Pau giocherà l’All star Game (con la squadra dell’Ovest), c’è la conferma di Sergi Ibaka.

Mister Block” si conferma il re della schiacciata. Lui è congolese, anche se assoldato dalla Spagna per il bis europeo. L’esperienza gli ha giovato, è cresciuto come attaccante anche se non sono molti i palloni che transitano dalle sue mani avendo come compagni Durant e Westbrook, grandi giocatori ma a volte  più …rivali che amici.

Il titolo europeo ha fatto crescere anche la  personalità anche Josè Calderon che domenica notte ha segnato più di Kobe, 30 punti  (13/18,4/4 da 3) contro 27 della star, high  della sua carriera NBA.  Toronto ha perso di 2 punti, ma  non va giudicata dalle sconfitte avendo avuto  problemi di formazione: Bargnani ha giocato meno della metà della partite, e ci si chiede quanto mai tornerà e cosa c’è  veramente dietro lo stiramento al polpaccio.

Rudy Fernandez doveva andare a Dallas, si trova bene a Denver dopo aver avuto problemi negli anni passati a Portland. In due occasioni è stato il top scorer:  contropiedista nato si trova nella squadra giusta e  ha ripagato la fiducia di George Karl, ex coach del Real Madrid il club nel quale ha giocato quest’anno la prima parte della stagione. Ogni tanto la schiena gli dà fastidio,ma  ha giocato moltissimo l’ultimo anno.

La bella sorpresa della NBA europea, come è soprannominata la Spagna, è naturalmente Ricky Rubio.  Anche se in quest’ultima settimana gli si rimprovera di aver perso qualche palla di troppo e di tirare attorno al 20 per cento,  problema che si conosceva fin dai tempi del Barcellona, il play che si mise in luce a 18 anni a Pechino contro il Dream Team corre per il titolo di Rookie of The Year. Si è conquistato ben presto la fiducia di Adelman, dopo qualche gara è passato starter e va a nozze grazie al passaggio “alley hoop”. Via ha scalato il ranking degli assist arrivando fino al 3° posto e scavalcando il play titolare della Spagna Calderon e anche Chris Paul, anche se nell’ultima settimana il genio dei Clippers  si è rifatto. Comunque Rubio è al 1° posto nelle palle recuperate, unico europeo arrivato al top.

Gli italiani fanno bella figura, oltre ad aver  grandi serate avvicinando i 40  punti “Mago”  Bargnani è arrivato al 5° posto (22,7) fra i marcatori,  unico cuneo europeo fra i primi 10 del Dream Team che dominano la specialità più spettacolare.   Gallinari ha avuto invece  un impatto decisivo nel gioco di Denver risultando il giocatore chiave e  quasi sempre il 1° tiratore, mentre è 7° nei tiri liberi. Ne conquista molti, e li trasforma con sicurezza: 129 su 145, 89%. E’ il primo  ad aver tirato almeno 100 tiri.

La vecchia guardia non molla. Kobe Bryant è il top-scorer grazie a una serie di gare sopra i 40 punti, fino a un totale di 48, ma pensa quest’anno  molto anche alla squadra. LeBron James è arrivato a un soffio dal sorpasso, nelle ultime giornate è sceso però come punteggi ma è lui  il MVP  di questa prima parte di stagione per i molti problemi fisici dell’ex vincitore Derrick Rose che questa settimana verrà visitato da uno specialista. Parker dopo 11 stagioni fila come un treno, er ora non lo troviamo ai primi posti ma sta recuperando e San Antonio diventa un outsider pericoloso nonostante  abbia sbagliato la scelta del draft (il canadese Corey Joseph).

L’incredibile  Steve Nash (38 anni compiuti il 7 febbraio) sta scrivendo altre pagine importanti della sua bella carriera, giusto il premio dell’All Star Game: è 1° negli assist, unico sopra i 10 di media (e quindi spesso sopra i 10, con 15 nell’ultima gara a Sacramento) e figura anche fra i  3 migliori tiratori in percentuale  dimostrando che il fisico non è tutto, più importanti sono  la testa e il cuore.

Rubio dovrebbe imparare da lui per migliorare il tiro e diventare un giocatore completo, anche se è molto amato ed è lo sfidante ufficiale di Rookie of The Year  di Kyle Irving, n.1 del draft. Ancora diciannovenne, KI  ha infatti scacciato le perplessità trasformando i Cavaliers fino a quando in entrata la scorsa settimana a Miami ha picchiato il capo sul ginocchio di un avversario e ha saltato tre gare. I medici, ossequiosi alle nuove norme sulla tutela dei giocatori, vogliono vederci chiaro prima di rimetterlo in campo, su quella seria commozione cerebrale. Compaiono fra i primi 3 delle varie classifica  classifiche Steve Nash, Phoenix (1° assist, 3° nel tiro percentuale), Ray Allen, Boston (2° per tiri da 3 e 3%  nel tiro da 3 in percentuale).

Fra gli europei, sorprende il gigante polacco Marcin Gortat, 4° assoluto come precisione nel tiro e 9° come rimbalzista. Non ha potuto giocare gli Europei perché la sua federazione non poteva garantirgli la copertura assicurativa.  Fra i primi 10  rimbalzisti l’Europa ne mette  ben  3  (Pau Gasol, Marcin Gortat e Marc Gasol) aspettando la crescita dello slavo  Nikolas Vucevic (21 anni) e del turco Ebeas Kanter (19 anni) e l’arrivo del lituano Jonas Valanciunas (19 anni). Sono  2  invece fra gli assist, e spagnoli: Rubio e Calderon. “Ricky la peste” è l’unico al top, 1°  nei recuperi è 4° negli assist. Bargnani e Gallinari  guidano il vecchio continente fra i marcatori, la classifica più prestigiosa,  e i tiri liberi,  Marc Gasol è 4° nelle stoppate e 10° nei rimbalzi, Ibaka l’unico africano al top (stoppate) e il brasiliano Tiago Splitter l’unico sudamericano fra i primi 3.

Ecco le classifiche per specialità (fra parentesi il 1° europeo; in nero i giocatori di altre nazionalità fra i primi 3):

  • MARCATORI: 29,4 K.Bryant, LAL, 28,1, L.James, MIA, 27 K.Durant, OKL (6°, 22, 7 A.Bargnani, TOR)
  • RIMBALZI: 15,5 D.Howard,ORL, 13,6 K.Love, MIN,  12,16 A.Bynum, LAL. (8°, 10,2 P.Gasol/Spa, LAL, 9° 10,1 M.Gortat/Pol, PHO, 10° M.Gasol/Spa 10).
  • ASSIST: 10,1 S.Nash/Can, PHO, 9,5 R.Rondo, BOS, 3 8,8 C.Paul (4°, 8,7 J.Calderon,TOR e R.Rubio, MIN)
  • TIRO 3 PUNTI: 2,9 R.Anderson, ORL, 2,4 C.Billups,LAC, R.Allen. BOS, S.Curry, GSW (12° , 2 H.Turkoglu/Tur, ORL)
  • % TIRO 3 PUNTI: B.Rush, GSW (38-68, 55,9), M.Miller,MIA (20-39, 51,3), R.Allen, BOS (53-104, 51); (23° N.Batum/Fra, POR, 76-176, 42,9).
  • TIRI LIBERI: JJ Redick, ORL (64-67, 95,5%), A:Morrow,NJN (51-54, 94,4%), J.Crawford, (79-84, 94% (7° D.Gallinari, DEN, 129-145, 89%.)
  • % TOTALE TIRO:  T.Chandler, NYK (103-147, 70), T.Splitter/Bras,  SAS (101-161, 62,7), S.Nash/Can,PHO (145-254, 57); (4°, M.Gortat/Pol, PHO, 174-310, 56,1)
  • PALLE RECUPERATE: 2,44 R.Rubio/Spa, MIN e M.Conley, MEM, 2,37 C.Paul, LAC, 2,07 R.Westbrook, OKL.
  • STOPPATE:  2,9 S.Ibaka/Spa OKL, 2,8 J.McGee, 2,7 WAS, D.Jordan, LAC (4°, 2,2 M.Gasol, MEM)

Nell’ultimo turno della settimana, dopo una striscia di 5 vittorie stop di  Chicago (sempre senza Rose)  ha perso il primato (23/7, 76,7%)   a Boston. Determinante la  seconda Tripla-Doppia stagionale  di Rajon Rondo: 32 punti, 10 rimbalzi, 15 assist, 10-13 ai liberi in 32 per la gran guardia. Miami (21/7) ringrazia, ha vinto nettamente ad Atlanta, squadra di buona levatura cui manca Horford, con LeBron (24 punti, 13 rimbalzi, 6 assist), 16 rimbalzi di Bosh (e 14 punti) e la crescita di Mario Chalmers (15 p). A Toronto Pau Gasol (17 rimbalzi, 6 assist, 14 punti ha risposto ai 30 di  Calderon nel derby spagnolo, ancora sotto le 10 sconfitte 6 squadre: Oklahoma 6,  Chicago e Miami 7, LA Clippers 8, San Antonio e Filadelfia 9, questa la nuova gerarchia della NBA verso i primi due mesi e a un terzo di strada della Regular Season.

Risultati domenica 13 febbraio: Toronto-LA Lakers 92-94, Boston-Chicago 95-91, Detroit-Washington 77-98, Atlanta-Miami 87-107, Golden State-Houston 106-97, Memphis-Utah 88-98.

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