D’Antoni gasa i Lakers e strega i Knicks

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Debutta come coach seguendo la partita nello spogliatoio (ma domenica sarà in panchina contro Houston) ma Bryant e c. riaccendono le polveri mentre la sua ex squadra nervosa perde la prima partita.

Strano debutto di Mike D’Antoni, che ha seguito la partita dei suoi Lakers davanti alla Tv dello spogliatoio mentre il trainer lavorava sulla rieducazione per l’operazione al ginocchio. Domenica andrà in panchina contro Houston. Il suo primo discorsino è stato un siparietto, all’insegna della sua invidiabile semplicità e ironia che ha lasciato un gran ricordo in Italia, e i tifosi di Milano avevano sperato  di vederlo sulla panchina al posto di Scariolo. “Adesso fori ad allenarvi, e calci in culo se non vincete”, questo il messaggio.

Sarà un caso la prima del Lakers del run-and-fun dantoniano, è subito schizzata oltre i 110 punti (il maggior pounteggio dopo i 120 punti dell’1 di aprile contro i Suns) perché Mike ha ammonito giornalisti “lasciate che la squadra segni quei 110-115 punti che vale e poi ne parliamo”. Nel primo quarto, in una serata con tanti personaggi dello spettacolo, per l’omaggio  riservato ad Alcindor al quale è stata dedicata una statua, i Lakers hanno cominciato alla grande, segnando 35 punti. Niente più orecchie basse, ma volti sorridenti, Bernie Bickerstaff rientra nei ranghi, Phil Jackson si sente bidonato, Mike è  davvero una persona speciale e fortunata e ritrovarsi alla guida dei Lakers con un contratto di 12 milioni di dollari a 61 anni  è davvero una storia cinematografica.

Sarà un caso ma il ritorno di Mike ha bloccato psicologicamente  nelle ultime due partite  Melo Anthony, il boss dell’ammutinamento che ha portato al divorrzio coi Knicks nonostante un alrtro anno di contratto.  Dopo i 9 punti della gara precedente, Anthony è rimasto sottola media dei 27 delle prime 5 gare, scarso il contributo al rimbalzo (3) e all’assist (1), ha scaricato il suoi nervosismo nei falli (5 e 5 palle perse), questa una delle ragioni della prima sconfitta della stagione, contro Memphis di Marco Gasol  (24 punti, 12/13 dalla lunetta) e Zach Randolph, mister sicurezza, e miglior rimbalzista della Lega. Una squadra che ormai è una realtà, e non più solo una guastafeste, in grado di vincere dovunque anche se non si può considerare ancora da titolo.

I Sixers aspettando disperatamente Andrew Bynum per dare un seguito alla bella stagione del rilancio hanno vinto nonostante Kwame Brown, 30enne centro non abbia ripagato la fiducia (1/5, 2 punti in 23 minuti), meglio il giovane Levon Alles mentre Steve Hawes (4 punti, 3 rimbalzi) è fuori condizione. Orlando è tornata al successo a Detroit, e a proposito di centri il giovane montenegrino-svizzero Nikola Vucevic (2,13) continua nella sua crescita e la sua doppia-doppia è stata importante, con 13 rimbalzi.  Dopo la botta al capo Anthony Davis, il cucciolone del Dream Team campione olimpico a Londra, ha difficoltà nel sostenere il ruolo di n.1 del draft, solo 8 punti contro Oklahoma che ha vinto a New Orleans con 27  punti di Kevin Durant e 27 di Kevin Martin, il Sesto Uomo che non fa rimpiangere troppo Harden, e con 31 assist (12 di Westbrook). L’esplosione di Black Falcon, alias Harrison Barnes, ha contribuito agli ultimi due successi di Golden State,l’ultimo dei quali  a Minneapolsi è stato propiziato dai guai dei Lupi, la squadra più jellata, con sette giocatori in infermeria (fra i quali un certo Kevin Love e il centro Pekic)  che si consola con la scoperta di Alex Shved, il rookie russo che ha alzato il suo record personale (23 punti, 8/17, 3/8 da 3, 3 rimbalzi, 7 assist in  32minuti) e anche se come difensore è tutto da costruire  ha risolto i problemi in regia per la serata-no di Ridnour e M.Lee e l’assenza di Barea (e Rubio).  Per chi non lo sapesse  Black Falcon è il nomignolo del 20enne di North Carolina  scelto dai Warrios questa estate al 1°giro (n.7),   giocatore alato che dopo aver sorpreso contro Atlanta (19 punti e 13 rimbalzi) si è ripetuto con Minnesota, 18 punti (8/15) e  8 rimbalzi. Aggiungiamo qualche curiosità su questo nuovo personaggio: il suo secondo nome, Jordan, è un regalo della mamma grande tifosa della star dei Bulls, nel 2009 con la nazionale USA segnò 46 punti e catturò 14 rimbalzi ai  mondiali juniores, è un appassionato di calcio europeo e da ragazzo cantava nel coro della scuola e suona il saxophone.

Atlanta sconfitta dal Falcone Nero si è rifatta andando a vincere a Sacramento grazie ai missili dello specialista Kyle Korver (5 su 5, 22 punti), a quel grande Sesto Uomo che è Lou Williams, acquisto azzeccato, e alla doppia del  dominicano Al Horford.  Portland ha  battuto Houston di 2 punti nell’overtime al  Rose Garden e deve ringraziare i tre moschettieri, il francese  Batum (35 punti,il rinnovo del contratto  l’ha gasato), l’All Star Aldridge (29 punti) e la supermatricola Damian Lillard (27 punti, per ora in n.1 dei debuttanti).  In 3 hanno tirato 56 volte con 91 punti, fanno 74 tiri e 106 punti se consideriamo Matthews (15 punti), vale a dire che i compagni hanno tirato 12 volte con 13 punti, certamente la squadra più sbilanciata della NBA anche se chi vince e offre spettacolo, vedi i 119 punti contro Houston di Harden, Lin (11 assist e 11 punti) e la doppia-doppia di Omer Asik, l’unico della batteria turca che in questo momento faccia onore al basket della mezzaluna, con Turkoglu infortunato, il giovane Kanter in attesa della sua occasione e Ilyasova, l’anno scorso il migliore, abbastanza anonimo in questa prima parte della stagione con Milwaukee.

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Risultati 17 novembre – Memphis-New York 105-95 (24 M.Gasol, 20 Randolph + 15 r¸20 Anthony, 18 Felton); Philadelphia-Utah 99-93 (26 Holiday; 22 Millsap); Indiana-Dallas 103-83 (15 D.West, 15 G.Hill; 19 Mayo); Detroit-Orlando 106-110 (23 G.Monroe,10 Knight + 12 a; 23 Redick, 11 Vucevic + 13 r); New Orleans-Oklahoma 95-110 (15 R.Anderson, 8 A.Davis + 11 r; 27 K.Durant, 27 K,Martin); Minnesota-Golden State 98-106 (23 D.Williams, 23 Shved; 18 D.Lee, 18 H.Barnes); Sacramento-Atlanta 96-112 (19 J.Thompson, 9 Cousins + 16 r; 22 Korver, 21 Lou Williams, 20 Horford + 10r); Portland-Houston OT 119-117 (35 Batum, 29 Aldridge, 27 Lillard; 29 Harden, 16 Asik + 16 r, 11 Lin + 11 a); LA Lakers-Phoenix 114-102 (31 K.Bryant, 22 Artest/W.Peace, 18 Howard + 12 r, 16 P.Gasol + 10 r; 22 G.Dragic, 18 Scola).

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