Baskondominio: il flop in tv. Ecco perché

Spread the love

Ecco le ragioni che hanno determinato il flop della partita  del sabato su La7, con 104 mila telespettatori.

In questi giorni gira tra le varie pubblicità anche quella di una pubblicazione che spiega come affrontare le riunioni di condominio, i suoi problemi, le beghe tra condomini, le risse con l’amministratore e via battibeccando.

Potrebbe essere distribuita tra le varie aree di potere che gestiscono questo povero basket: sballottato tra diritti legali e diritti sportivi, decisioni prese e non applicate, decisioni evitate e comunqe applicate ,poca promozione mal gestita e peggio  proposta. Una televisione che si doveva  fare veicolo di promozione e che si auto evira con prodotti che sarebbero stati scarsi 15-20 anni fa creando un rimbalzo  degno  di Dennis Rodman (con auto canestro, però…).

I  numeri della settimana passata per Cantù-Pesaro (104.000 telespettatori per 0,67, da qui   in casa La7 si anticipa alle  16.10 questo sabato con Caserta-Pesaro, NdR) mi fanno immaginare uno scenario del tipo : ok, la prima giornata  è un test , bisogna aggiustare il tiro, vedrai che sarà meglio man mano che si va avanti. La seconda  giornata, quasi uguale fa un po’ pensare,  ma qualsiasi persona di buon senso vuole dare le giuste chances a tutti.

La terza è uguale se non peggio e allora? Allora la gente, quelli che avevano detto “finalmente posso tornare a vedere il basket..”  delusi da quello che vedono se ne allontanano proprio. I numeri ( e comunque non finirò mai di sostenere l’ inattendibilità statistica del sistema Auditel) sono quasi gli stessi che segnavano le partite su Sky, con la differenza tra i due vecoli, uno a pagamento e quindi motivato anche dalla vendibilità del prodotto e l’altro di esclusivo riempimento di palinsesto, quale che sia il programma.

La dimostrazione (su La7) viene evidenziata dai 40’ d’anticipo  della partita del sabato dalla prossima settimana , ufficialmente motivata dal fatto di non sbordare sul sacro Tg di Mentana (le vecchie abitudini Rai sono dure a morire). In realtà le televisioni commerciali fanno ampio uso  del traino (visto che siamo basket tari parliamo di rimorchio…) . E sinora il Tg aveva fior di programmi che portavano spettatori e non che costringevano ad arrivare sul programma in corsa ed in concorrenza con le altre reti. Quindi dove voglio arrivare? In realtà è come il mitico Uroboro, il serpente che si morde la coda, simbolo della ciclicità delle cose (l’ho cercato su Wikipedia). Siamo tornati daccapo: non facciamo promozione, non si parla del basket, la gente non lo conosce quindi non lo guarda. Siccome non lo guarda i media non fanno promozione , non se ne parla ecc.

Tutto ciò perché non c’è una mente pensante e responsabile, che pianifica, decide e organizza per il movimento basket … in compenso  ci sono  10, 100, 1000 menti (poco o molto non so) mensanti,  pardon pensanti (veramente involontaria  scusate) che vanno ognuna in una direzione differente e sempre e solo la propria.

E qui non centra il fatto che la pallacanestro debba  essere delle metropoli o della provincia, deve essere conosciuta  sia  nelle realtà piccole che quelle grandi. Faccio un esempio che ho vissuto e vivo sulla mia pelle: sapete qual è stata la grande differenza  (secondo me, ovvio)  tra Tele+ e Sky,  stessa azienda con diversa proprietà ed in comune quasi tutti i dipendenti? I suoi circa tre milioni di abbonamenti in più  sono arrivati grazie ad una politica di promozione e marketing molto più intensa e capillare (oltre che alla sconfitta della pirateria, of course).  Le campagne pubblicitarie del 2003 non lasciavano aree scoperte, la pubblicità era a tappeto e su tutti i mezzi possibili, video, audio, cartellonistica, stampa,: non c’era area  in cui  non campeggiava il logo Sky

Questo è il modo che poi va fatto seguire dal prodotto , accattivante  e ben confezionato, con personaggi che “buchino” lo schermo, ed  vengano lasciati entrare nelle case e che invoglino le famiglie a seguire questo splendido sport.

Ovvio che non comincia né finisce qui: da parte delle società (sportive) e della  Società  (con la esse maiuscola, lo Stato e la Scuola) ci deve essere un lavoro con i ragazzi , i vivai, il minibasket, i playground, gli insegnanti di ginnastica e le scuole. Ricordiamoci che un canestro si può mettere anche in un corridoio di una scuola , si può fissare ad un muro, su di un palo e immediatamente troverai qualcuno che ci butta qualcosa dentro…

Scusate tutti, mi sono lasciato prendere la mano… Questo perché forse anche nel basket, televisivo o no, è sempre un fatto d’amore…
*Regista Sky

Lascia un commento