Attenti, è allarme rosso: “Mi iscrivo, non mi iscrivo?”

Spread the love

TIME OUT Fra pochi giorni i nodi degli effetti della crisi economica verranno al pettine, dobbiamo aspettarci una fuga dei tesserati verso i campionati di promozione?. L’Idea è uno sconto per l’attività giovanile. La situazione nel mondo della pallacanestro  italiana diventerà esplosiva a breve tempo. Si sfoglia la margherita: mi iscrivo, non mi iscrivo, mi iscrivo…?

La vicenda più preoccupante riguarda la Benetton, il dado sembrava ormai tratto, l’azienda aveva con chiarezza da tempo spiegato la sua riconversione su progetti di sport sociale, con particolare al “primo sport”. Qualcuno forse non ha preso sul serio questa risolutezza del tutto giustificata, ma alla fine si prospetta una soluzione del recupero del consorzio con l’ex giocatore Vazzoler a fare da regista.

Decine di squadre (specie quelle dilettantistiche, dalla A alla C) rinunceranno a partecipare ai vari campionati  per questioni economiche irrisolte: bilanci oramai saltati, sponsorizzazioni sfumate, premi addestramento che penalizzano un pò tutti. Questo costringerà  molti presidenti a gettare la spugna e a ricominciare dalle categorie inferiori? La Federazione e la Lega  Nazionale Dilettanti, atterrite dalle possibile conseguenze, stanno cominciando a sondare il terreno chiamando tutte le varie società che potrebbero essere ripescate per far partire nei tempi giusti tutti i vari tornei, con la presunzione consolidata e strafottente che tutte abbiano voglia di salire di categoria invece che di sopravvivere.

Significa che la Federazione e la Lega  forse non hanno assolutamente idea di quanto costi realmente affrontare un campionato, con tutti gli obblighi tecnici ed economici a cui sono soggette queste povere società che, beninteso anche a causa di qualche operazione scellerata da parte di “Presidenti” vogliosi di palcoscenici più importanti, hanno retto negli anni passati tutto il movimento ma che ora non riescono proprio più a farcela.
Proposta: se la FIP e la Lega vogliono una società in un determinato campionato debbono impegnarsi a farle uno sconto sostanziale sia sul costo dei campionati giovanili obbligatori che sui premi addestramento degli atleti. Do ut Des, altrimenti tutto salterà….

E  tutti andranno poi a giocare nei vari tornei degli enti di promozione sportiva che stanno spopolando come non mai (tipo UISP e CSI). In Umbria, faccio un esempio, il CSI in pochi anni è passato da 15 a 30 squadre !!! con 1 girone di Eccellenza e 2 gironi territoriali di Promozione…
Se a qualcuno fischiassero le orecchie…..

Matteo Cardinali – Esperto di politiche dello sport Università di Perugia

Lascia un commento