I grandi del basket, Yao Ming

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Talento da vendere, ma anche una buona dose di sfortuna, che lo ha accompagnato per quasi tutta la carriera professionistica. Yao Ming, il cinese del basket, un predestinato sin dalla tenera età. quando doveva chinarsi in avanti o accomodarsi su una sedia per partecipare alle chiacchierate con i compagni.

Con una mole decisamente superiore alla media non poteva far altro che scegliere il basket come sport da praticare, seguendo le orme dei genitori, anch’essi cestisti di discreto livello.

Dopo aver mosso i primi passi nello Shanghai Sharks, Yao Ming venne notato e scelto dagli Houston Rockets, che contavano di sfruttare i suoi 229 centimetri di altezza per sovrastare gli avversari sul parquet. Il centro cinese portò una ventata di freschezza nel basket americano, unitamente ad una certa dose di curiosità e di simpatia per via delle origini asiatiche così rare nell’NBA.

Ma la simpatia si trasformò ben presto in ammirazione, quando il mondo scoprì le doti immense del lungo cinese, gigante sia in attacco che il difesa e punto di riferimento fisso per i compagni di squadra. Le ottime prestazioni di squadra gli valsero la convocazione in diversi All Star Game, sebben nel suo ruolo giocassero fior di campioni di nazionalità americana,

Il futuro prometteva grandi sodisfazioni per Yao Ming, che però non aveva fatto i conti con un fisico forse troppo debole o con la sfortuna di incappare in numerosi infortuni, il più grave dei quali rappresentato da una frattura al piede sinistro nel corso dei play off di Conference contro i Los Angeles Lakers.

Di lì in avanti la stella di Yao Ming si oscurò progressivamente, fino al ritiro nel luglio del 2011. Un vero peccato per lui, per la Cina, che aveva finalmente trovato un campione della palla a spicchi, e per il mondo del basket, che perdeva defitivamente un potenziale campione.

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