Harden fa il fenomeno, OKC piegata da Houston 113-109

James Harden centra la settima gara stagionale con almeno 40 punti, visto che ne segna 41 nella notte, e i Rockets riprendono il cammino dopo un momento di appannamento. La banda di coach D’Antoni, adesso, è giunta alla settima vittoria negli ultimi otto match. A farne le spese è stato Russell Westbrook e i suoi Thunder, che si sono dovuti arrendere 113-109.

Ufficiale, Jeremy Lin da New York a Houston

La notizia era nell’aria e attendeva l’ufficialità che è puntualmente arrivata: Jeremy Lin lascia i New York Knicks e si accasa agli Houston Rockets. Il play di origine taiwanese, una delle rivelazioni dell’ultima stagione Nba, ha accettato l’offerta dei texani che gli garantiscono un contratto triennale da 25,1 milioni di dollari complessivi. New York, che avrebbe potuto trattenere il giocatore pareggiando l’offerta, ha deciso di non fare follie per il 23enne.

I Knicks avrebbero dovuto destinare a Lin la bellezza di 14,8 milioni nella stagione 2014-2015 per tenere testa all’offerta di Houston. Un simile contratto avrebbe costretto New York a sfondare il salary cap con conseguenze disastrose a livello finanziario. Il messaggio di commiato di Lin ai suoi ormai vecchi tifosi è arrivato via twitter:

Jeremy Lin verso gli Houston Rockets

Pare che si debbano definire solo i dettagli, poi Jeremy Lin sarà a tutti gli effetti un nuovo giocatore di Houston Rockets.

Nel corso del mercato Nba che accompagna verso la stagione 2012-2013, infatti, pare che i New York Knicks abbiano deciso di fare a meno del play che, stando alle indiscrezioni fornite da Espn, è destinato a sbarcare in Texas visto che la franchigia di appartenenza non intende pareggiare l’offerta inoltrata al cestista da Houston, ovvero un triennale da 25 milioni di dollari dilazionati in 5 milioni il primo anno, 5,225 il secondo e 14,8 milioni il terzo.

I grandi del basket, Yao Ming

Talento da vendere, ma anche una buona dose di sfortuna, che lo ha accompagnato per quasi tutta la carriera professionistica. Yao Ming, il cinese del basket, un predestinato sin dalla tenera età. quando doveva chinarsi in avanti o accomodarsi su una sedia per partecipare alle chiacchierate con i compagni.

Con una mole decisamente superiore alla media non poteva far altro che scegliere il basket come sport da praticare, seguendo le orme dei genitori, anch’essi cestisti di discreto livello.

Dopo aver mosso i primi passi nello Shanghai Sharks, Yao Ming venne notato e scelto dagli Houston Rockets, che contavano di sfruttare i suoi 229 centimetri di altezza per sovrastare gli avversari sul parquet. Il centro cinese portò una ventata di freschezza nel basket americano, unitamente ad una certa dose di curiosità e di simpatia per via delle origini asiatiche così rare nell’NBA.

I grandi del basket, Clyde Drexler

I tifosi amavano chiamarlo The Glide, l’Aliante, nominognolo quantomai azzeccato per definire la sua classe e la sua eleganza nelle sortite sotto canestro. Stiamo parlando di Clyde Drexler, gigante di oltre due metri per 100 chili di peso, che faceva valere la propria stazza sul parquet, pur non rinunciando alla perfezione dei colpi.

I più lo ricorderanno nel Dream Team di Barcellona ’92, quando contribuì alla conquista del titolo olimpico da parte della nazionale a stelle e strisce, ma Drexler seppe farsi valere anche a livello di club, guidando per anni l’attacco dei Portland Trail Blazers. All’inizio degli anni novanta riuscì per ben due volte a trascinare la sua squadra fino all’atto finale dell’NBA, sebbene in entrambi i casi la franchigia dell’Oregon sia uscita sconfitta. Memorabili i testa a testa con Michael Jordan nella finale del 1992: i T. Blazers uscirono con le ossa rotte dalla serie (4-1), ma Drexler ebbe modo di mettere in mostra tutta la propria classe.

I grandi del basket, Moses Malone

Chi è stato il miglior rimbalzista offensivo di tutti i tempi? Si potrebbero citare parecchi nomi, ma il titolo di numero uno assoluto, stando alle classifiche ufficiali, spetta senza dubbio a Moses Malone, gigante di 208 centimetri, che ha girovagato per mezza  NBA nel corso della carriera.

Il suo percorso da professionista iniziò nella ABA (la Lega concorrente della NBA). Gli Utah Stars gli diedero la possibilità di mettersi in mostra agli occhi del mondo, grazie alle doti eccezionali che Moses concentrava nei suoi 118 chili di peso. I rimbalzi, come detto, era la sua arma migliore, ma sapeva farsi valere anche al tiro (57,1%) e nelle stoppate.

Nel 1976, dopo il fallimento della ABA, Moses Malone approdò nella NBA, passando per Portland e per Buffalo, prima di approdare a Houston. Con i Rockets il cestista giocò per cinque stagioni, mostrando di essere uno dei migliori giocatori della sua generazione.

Yao Ming si ritira, il gigante dà l’addio al basket

Le lacrime del gigante hanno sempre un sapore particolare. Perchè evidenziano una fragilità tipicamente umana che quella stazza di cui l’ha dotato madre natura celano da che mondoi e mondo. Yao Ming, 229 cm di altezza, si ritira dal basket che conta – quello dei professionisti, quello Nba – e lo fa a soli 30 anni, l’età in cui altri colleghi – più fortunate e menoi tartassati dai problemi di salute – si dice siano nel pieno della maturità.

Quando un campione – parla la storia – è davvero pronto per vincere quello che c’è da vincere. Gli occhi a mandorla di Yao Ming, nel corso della conferenza d’addio, si sono allungati ancora di più per fare spazio a un pianto dignitoso, sommesso e sofferto. Troppi infortuni hanno piegato a tal punto la carriera del cinese fino a spezzarla e costringere il cestista alla resa incondizionata.

L’annuncio di Yao Ming è arrivato a Shanghai, località in cui è nato il 12 settembre del 1980: dopo otto stagioni in America alla corte degli Huston Rockets, il centro appende le scarpette al chiodo dopo 486 presenze in Nba. Sarebbero potute essere assai di più e lo score personale, anch’esso avrebbe potuto raggiungere livelli da record. Se solo..

Houston, si ritira Yao Ming

L’NBA perde un altro campione indiscusso, uno dei pochi “non americani” riusciti a catalizzare l’attenzione nell’ultimo decennio. Parliamo di Yao Ming, centro degli Houston Rockets, stella mai completamente esplosa nel basket a stelle e strisce per via di numerosi infortuni.

Ebbene, oggi il campione cinese ha deciso di dire basta con la palla a spicchi e di lasciare per sempre quel mondo incantato che lo ha fatto conoscere a tutte le latitudini.

Trenta anni per un cestista non sono molti e diversi campioni a quell’età continuano a correre ed a sudare sul parquet. Ma non Yao Ming, che nell’ultima stagione ha giocato solo cinque partite, a causa di quell’infortunio che ne ha seriamente compromesso la carriera nel 2009, quando nei play-off contro i Lakers riportò la frattura di un piede.

I grandi del basket: Hakeem Olajuwon

Uno dei più grandi centri che la storia del basket ricordi, la dimostrazione vivente che per essere giocatori di primo piano non occorre essere nati necessariamente sul suolo americano. Lui è Hakeem Olajuwon, nigeriano di nascita, statunitense d’adozione, nato come calciatore e come giocatore di pallamano e poi trasformatosi in uno dei più grandi giocatori di basket a livello mondiale.

213 centimetri di altezza per 115 chili di peso, una montagna di muscoli e classe che aveva poi rivali sotto canestro, sia in fase difensiva che offensiva.

Hakeem The Dream, così lo chiamavano tifosi e commentatori, mosse i primi passi nell’università di Houston, per poi essere scelto dai Rockets nel draft NBA del 1984 (lo stesso che vide esplodere stelle del calibro di Michael Jordan, John Stockton e Charles Barkley).

Gli esordi di Olajuwon con la maglia dei Rockets furono esaltanti, tanto che alla seconda stagione Houston riuscì ad arrivare in finale, dove però dovette cedere il passo ai Boston Celtics di Larry Bird.