I grandi del basket, Yao Ming

Talento da vendere, ma anche una buona dose di sfortuna, che lo ha accompagnato per quasi tutta la carriera professionistica. Yao Ming, il cinese del basket, un predestinato sin dalla tenera età. quando doveva chinarsi in avanti o accomodarsi su una sedia per partecipare alle chiacchierate con i compagni.

Con una mole decisamente superiore alla media non poteva far altro che scegliere il basket come sport da praticare, seguendo le orme dei genitori, anch’essi cestisti di discreto livello.

Dopo aver mosso i primi passi nello Shanghai Sharks, Yao Ming venne notato e scelto dagli Houston Rockets, che contavano di sfruttare i suoi 229 centimetri di altezza per sovrastare gli avversari sul parquet. Il centro cinese portò una ventata di freschezza nel basket americano, unitamente ad una certa dose di curiosità e di simpatia per via delle origini asiatiche così rare nell’NBA.

Yao Ming ha la Linsanity

Ormai è passato – e tutto in poche settimane – da oggetto del mistero a rivelazione fino a essere considerato autentica conferma tra i più grandi campioni del basket Nba della regular season in corso. Jeremy Lin non va più scoperto, semmai atteso gara dopo gara, applaudito gesta dopo gesta: a incoronare sponsorizzare il play di origine taiwanese, dopo le recenti prestazioni, c’è anche la voce dell’ex cestista Yao Ming che ha chiuso antitempo la propria carriera di giocatore per problemi a un piede. L’ex Huston Rockets, a proposito di Lin, ha dichiarato:

“Se continua a giocare così, potrebbe diventare un All Star. Lin sta gestendo la situazione in maniera perfetta, in campo e fuori. I tifosi qui in Cina sono elettrizzati per le imprese di Jeremy, i titoli sono tutti per lui. La sua storia è in prima pagina su tutti i giornali: non è stato scelto al draft, ha firmato un contratto minimo, nel primo anno nella lega ha giocato pochissimo. Poi, ha un’opportunità e in una serata diventa il padrone di New York”.

Pare che, a detta di Ming, lo stato cinese sia in preda a quella che si è ormai soliti definire la Linsanity (la follia per Lin)In Cina:

Yao Ming consigliere politico a Shanghai

La notizia è riferita dal portale chinadaily.com.cn e, visto il prestigio dell’ex cestiosta Nba made in China, Yao Ming, non si fatica per nulla a crederci.

Il gigante della pallacanestro dovrebbe diventare consigliere politico a Shanghai e sarà uno dei sei membri permanenti del comitato che insiste nella vita politica della città. Il 31enne non ha ancora parlato ma per lui si è espresso il manager  Zhang Chi:

“Yao ha detto espressamente che non ha ambizioni di fare una carriera politica ma vuole utilizzare la sua influenza per fare delle cose buone per la società e non per aspirare ad un posto in politica”.

Per l’ex Houston Rockets, altrov impegno professionale che si va ad aggiungere a quelli già portati avanti in questo periodo visto che, allo stato delle cose, dirige un ristorante, una squadra di pallacanestro, un’azienda vinicola e studia all’Università Jiao Tong di Shanghai. Complimenti.

L’ex Nba Yao Ming si dà al vino

Alla faccia del detto che nella botte piccola sta il buon vino. Che Yao Ming, a pochi mesi dal ritiro per un infortunio al ginocchio che lo ha martoriato per anni, tuto può essere, tranne che botte piccola. Ebbene, provando a sfatare il detto, l’ex Nba Hiouston Rockets ha deciso di diventare produttore di vino.

In America si trovano le vigne di proprietà della famiglia del cinese e la sua compagnia ha già prodotto nella Napa Valley, sita tra le valli della California, un cabernet sauvignon custodito in maxi-bottiglie da un litro e mezzo. Il prezzo: “modica” cifra di 3.800 yuan (446 euro).

Il lancio uffciale dei prodotti avverrà nel corso di un’asta di beneficenza – domenica 27 novembre – e il prezzo di partenza della bottiglia sarà di 60 mila yuan (settemila euro). Nell’occasione, verrà bandita anche una scarpa appositamente creata dall’azienda italiana Paolo Scafora. Il ricavato andrà alla Special Olympics, organizzazione no profit che si occupa di manifestazioni di atletica per handicappati mentali.

Yao Ming si ritira, il gigante dà l’addio al basket

Le lacrime del gigante hanno sempre un sapore particolare. Perchè evidenziano una fragilità tipicamente umana che quella stazza di cui l’ha dotato madre natura celano da che mondoi e mondo. Yao Ming, 229 cm di altezza, si ritira dal basket che conta – quello dei professionisti, quello Nba – e lo fa a soli 30 anni, l’età in cui altri colleghi – più fortunate e menoi tartassati dai problemi di salute – si dice siano nel pieno della maturità.

Quando un campione – parla la storia – è davvero pronto per vincere quello che c’è da vincere. Gli occhi a mandorla di Yao Ming, nel corso della conferenza d’addio, si sono allungati ancora di più per fare spazio a un pianto dignitoso, sommesso e sofferto. Troppi infortuni hanno piegato a tal punto la carriera del cinese fino a spezzarla e costringere il cestista alla resa incondizionata.

L’annuncio di Yao Ming è arrivato a Shanghai, località in cui è nato il 12 settembre del 1980: dopo otto stagioni in America alla corte degli Huston Rockets, il centro appende le scarpette al chiodo dopo 486 presenze in Nba. Sarebbero potute essere assai di più e lo score personale, anch’esso avrebbe potuto raggiungere livelli da record. Se solo..

Houston, si ritira Yao Ming

L’NBA perde un altro campione indiscusso, uno dei pochi “non americani” riusciti a catalizzare l’attenzione nell’ultimo decennio. Parliamo di Yao Ming, centro degli Houston Rockets, stella mai completamente esplosa nel basket a stelle e strisce per via di numerosi infortuni.

Ebbene, oggi il campione cinese ha deciso di dire basta con la palla a spicchi e di lasciare per sempre quel mondo incantato che lo ha fatto conoscere a tutte le latitudini.

Trenta anni per un cestista non sono molti e diversi campioni a quell’età continuano a correre ed a sudare sul parquet. Ma non Yao Ming, che nell’ultima stagione ha giocato solo cinque partite, a causa di quell’infortunio che ne ha seriamente compromesso la carriera nel 2009, quando nei play-off contro i Lakers riportò la frattura di un piede.