Esclusiva: fra Belinelli e Thibodeau è un rapporto difficile?

New York  festeggia il ritorno  nei playoff e in campo del suo mattatore Melo Anthony autore di 37 punti, con 31 tiri, che ha voluto esserci a tutti i costi, e per questo ha avuto il solito tributo dal suo coach personale  Wooden (nemmeno lontanamente al John Wooden mitico di UCLA e della piramide del successo), vincono le bigs, San Antonio la svanga an corasenza Paker e il successo più squillante del venerdì note è di Houston, +38 con Cleveland, che è un annuncio di future emozioni nei playoff.

Nba nella sfida azzurra di Chicago il replay beffa i Bulls di Belinelli

Nella  bolgia infernale dell’United Center, Denver, la squadra di Gallinari, sgraffigna  nell’overtime  con una tripla di Iguodala a 16 secondi  un successo rocambolesco ai  Bulls  che  riescono a mettere in campo 6 soli giocatori  contro una formazione la cui panchina in punti vale il doppio degli starter, basta pensare solo ai 35 punti di Winston Chandler, e raddrizzare una partita quasi  compromessa  con la  bomba micidiale del 103 pari di Belinelli che sembrava l’annuncio di una sentenza e un giusto premio per aver creduto nel risultato  anche con gli avversari sempre avanti e qualche errore di troppo.

Pur morta di fatica, con Boozer sotto tono per 32 minuti (2 soli punti)  la squadra che sa esaltare il concetto di sacrificio, flagellarsi le carni,  impaziente per il promesso imminente  ritorno di Derrick Rose che però avanti a un mese e mezzo, una vicenda un po’ surreale e snervante come quella teatrale di “Aspettando Godot”, è risorta dalle  sue ceneri e  ha fatto di tutto per riprendersi il quinto posto dell’Easy Conferece.

Lunedì notte Chicago-Denver, Gallo-Belinelli e l’operazione “coccole azzurre”

Lunedì sera sulle poltroncine dello United Center per l’atteso confronto fra le due formazioni al 5° posto delle rispettive conferences saranno ospiti interessati  anche il CT Pianigiani (storicamente purtroppo  anche l’ ex coach del disastro-Fenerbahce, per fortuna aveva voluto con sè le tre maggiori star dell’epopea senese..), Gianni Petrucci  e il suo cancelliere Laguardia (c’è anche il segretario Bertea…cui prodest?).

I quattro “fippini”  volano domenica mattina dall’Italia alla volta della città di Obama per concentrarsi sull’operazione “coccole azzurre” riservata a due giocatori  protagonisti dell’ottima stagione di Denver e quella significativa dei Bulls che mancando di Derrick Rose non hanno potuto competere per il terzo successo nella Regular Season  ma sono anche questa stagione fra le prime  del ranking “on the road” come hanno dimostrato anche venerdì notte sul campo dei Warriors, la principale sorpresa dell’anno,  passando dal -41 di Sacramento al + 36 di Oakland con 28-19 e 38-18 nel 2° e terzo quarto.

Nba la notte di Bryant e Belinelli

Marco Belinelli infila la tripla decisiva a 5”9 dalla fine e trascina Chicago alla vittoria. La guardia bolognese segna 22 punti e realizza il canestro determinante per i Bulls (35-27), che superano in casa gli Utah Jazz (32-30) per 89-88. L’azzurro, titolare per 42’43», chiude con 7/14 al tiro (3/4 da 3), 4 rimbalzi e 3 assist. Il numero 8 si guadagna un posto negli highlights con la ‘bombà che fa esplodere i 21842 spettatori dello United Center: riceve palla da Jimmy Butler e, dall’angolo, fa centro.

“Ho sbagliato un paio di tiri negli ultimi 2 minuti ma non mi sono spaventato. Nell’ultima azione non ho pensato a niente: Butler ha fatto una giocata incredibile, io ho tirato ed è andata dentro. Era importante vincere dopo le sconfitte contro Indiana e San Antonio”,

aggiunge Belinelli. Nello spogliatoio, gli fanno notare che in questa stagione ha già messo a segno 3 tiri decisivi: l’exploit contro Utah segue quelli contro Boston, il 18 gennaio all’overtime, e contro Detroit il 23 gennaio.

Nba Belinelli sfiora l’impresa a Indianapolis

Grazie al suo totem, il King James del basket, Miami è riuscita a vincere a New York in una partita nella quale si è trovata sotto di 16 punti (59-53)  contro i Knicks fin quando ai padroni del Madison   riusciva tutto facile.  Melo Anthony in stato di grazia, 24 punti, 13 liberi su 14, assist a cucchiaio per Chandler, con la reazione incredibile, da grande campione, di Jason Kidd  con 4 bombe su 4 14$ punti nella sera in cui coach Woodson ha  avuto l’infelice idea  di mettere in quintetto White, ex di Sassari e Pesaro, disastroso – poveretto –  al pari della figuraccia nella gara delle schiacciate di Houston. Da parte sua  Jr Smith ha padellato dall’arco salvandosi però con 12 rimbalzi per la seconda gara consecutiva.

Sul taccuino, alla fine del primo tempo avevo annotato tre domande: 1) riuscirà New York a tenere per tutta la gara questa intensità in difesa e nella circolazione di palla, anche per via dell’età  e in particolare di Kidd?, 2) Anthony non si farà prendere la mano dal suo talento, e dal narcisismo di aver dominato LeBron?, 3) LeBron accetterà di uscire con le ossa rotte, e Miami difenderà meglio?

Nba Belinelli torna in quintetto, i Bulls riprendono quota col Noah-show

Programma ristretto con 3 gare il giovedì con la diretta TNT di Lakers-Minnesota e le due squadra di Los Angeles in campo. I Clippers hanno approfittato dell’assenza di Roy Hibbert sospeso per un turno per la discussione con David Lee nella gara contro iu Warriors e vinto a Indiana con il ritorno al ruollo di match winner di Chris Paul.

Il MVP dell’All Star Game ha segnato 29 punti,suoi tutti gli 8 finali che hanno gelato  la rimonta di Indiana che ha avuto problemi sotto canestro col centro francese Mainhmi (5 punti, 5 rimbalzi) e  non ha tirato bene coi suoi bigs (5/14 D.West e 4/11 Paul George), La sconfitta costa il 2° posto, 36/22 col 62,1% contro il 34/20 dei nuovayorkesi. I Clippers hanno raggiunto i  Thunder come vittorie (42) ma con 18 sconfitte contro 15.

Nba il samaritano Belinelli non salva i Bulls dal castigo di Durant e Westbrook

Il volto della delusione l’ha offerto ESPN, ed era quello del Buon Samaritano felsineo Marco  Belinelli in panchina a gara scontata, la mano appoggiata sul mento, lo salvietta sul capo, lo sguardo assente. Mancava solo il fumetto: Morti di fatica, potevamo starcene a casa…

Molto brutalmente i  due confronti ravvicinati con Miami e Oklahoma, principali pretendenti al titolo, hanno chiarito che forse  questa non è stagione per i Bulls, premiata officina dei canestri , anche  se  il rientro di Derrick Rose potrebbe  ridurre le distanze dalle bigs. Distanze  al momento abissali avendo archiviato le due sconfitte di Chicago e Oklahoma City  con oltre 50 punti di passivo. Il  brusco ridimensionamento dei Bulls trova una giustificazione nel nuovo stop di Hinrich, play dal rendimento sicuro quanto inaspettato, e ha raggiunto la punta più preoccupante contro la squadra di Scott Brooks  e  dal naufragio si è salvato parzialmente  il soldatino azzurro, unico positivo al tiro.

Nba Belinelli migliore dei tre tenori azzurri, Mago senza voce

Adesso qualcuno suggerirà a Bargnani di cambiare il  numero di maglia e chiedere il 0-0 in lettere doppio zero se non triplo zero, questo  perché il Mago dopo essere andato in bianco contro Memphis,  si è ripetuto con gli interessi. Coach Casey l’ha utilizzato come ottavo giocatore per  mettere nel suo quintetto di partenza, al posto di Amir Johnson. Landry Fields per la marcatura di Melo Anthony  suo compagno ai Knicks, e per riconoscenza per la partita contro i Grizzlies nei confronti di  Alan Anderson, l’ala piccola.

Questa ulteriore down-grade ha certamente contribuire ad aumentare il distacco fra l’azzurro e la squadra, e ormai la storia di Bargnani entra a far parte di uno degli episodi di “La solitudine dei numero Uno”volume  dedicato alle prime scelte del draft che non hanno confermato le attese. Bargnani ha giocato in tutto 12 minuti, in due momenti, e quando i Raptors hanno capito che  la grande tigre mediatica creata dalla NBA per rilanciare dopo 40 anni uno dei club più conosciuti al mondo era a portata di mano, Bargnani non ha avuto l’opportunità di riscattarsi e ha chiuso con 2 tiri falliti e 1 fallo e lo 0 periodico alle voci rimbalzi, assist, recuperi, stoppate, insomma tutto ciò che significa il contributo di squadra.

Nba Belinelli non basta, Gallo malato, Bargnani vince a New York

Il Circo Barnum  del basket  si trasferisce  a Houston, il regalo di San Valentino sono le 4 giornate dell’All Star Game che culminerà domenica al Toyota Center con la partita delle stelle per la quale è stato convocato all’ultimo momento Brook Lopez di Brooklyn, il più talentuoso dei due fratelli con sangue sudamericano.

L’antipasto è stato una specie di brunch dove si trovava di tutto,  il risultato più eclatante è stato l’harakiri di Melo Anthony, 12 punti, troppi errori ma un ammirevole sacrificio contro Toronto che ha iniziato con 4/19 nel primo quarto e vinto con il bombardamento di Anderson, uno dei tanti affari alla rovescia della Virtus Bologna, il club che passerà alla storia anche per aver annunciato l’ingaggio di Kobe Bryant e aver ingoiato il bidone, e del solito John Lucas mandato in campo con l’espulsione di Lowry.

Nba Belinelli non ferma gli Spurs che vincono a Chicago con le riserve

Il 29 novembre San Antonio andò a Miami e perse lasciando a riposo Parker, Ginobili e Duncan e suscitando la collera di David Stern sfociata in 250 mila dollari di multa. Stavolta il commissioner dovrebbe emendarsi restituendo la somma, perché  senza il suo famoso trio dei tre anelli gli Spurs  hanno vinto a Chicago nella prima sfida diretta confermando di essere la miglior squadra della stagione, con 13 vittorie nelle ultime 14.

Il viaggio di ben 9 trasferte per i texani che hanno vinto 19 partite fuori casa prosegue con altre 6 partite on the road, il ritorno a casa è previsto il 27 febbraio con la parentesi dell’All Star Game che vedrà fra la stelle il ritorno di Tim Duncan e di Tony Parker, mister Europa 2011, 6°  negli assist e 11° fra i marcatori, il miglior giocatore del Vecchio Continente . Altra partita storta casalinga dei Bulls senza il play Hinrich, l’United Center è diventato un problema serio, soprattutto -dicono le statistiche-  quando la squadra torna da una serie di partite esterne spesso crolla a picco.

Bella notte italiana NBA: torna Bargnani, Belinelli regista

Tutti i commentatori sconsigliano ai Bulls  lo scambio-suicida Boozer-Bargnani , i Raptors  per acquistare una star come Rudy Gay hanno sforato il budget e dovranno pagare la tassa del lusso (luxury tax) e a sorpresa Dwane Casey rimette in campo a Indiana  dopo quasi 2 mesi Bargnani per la botta al gomito e al polso nel cadere a sasso su una schiacciata malfatta. A meno di sorprese di mercato, i Raptors dovranno tenersi Bargnani anche per le prossime 2 stagioni e versargli le ultime due rate deei 22  milioni alla scadenza del contratto.

Non tutto il male vien per nuocere, perché il Mago parte dalla panchina e mostra la sua miglior virtù, il tiro. E con 7 canestri su 10, nessuno da 3, nessun tiro libero, contribuisce al successo, anche se più importanti ai fini del secondo successo dell’anno a Indiana  sono i 14 punti e 13 rimbalzi di Valanciunas e come nella vittoria a Indianapolis del 13 novembre Paul George manca  il canestro della vittoria sul tiro finale.

Nba Bulls a Indiana ma non basta il record di Belinelli (24 punti)

Record personale (24 punti) di Marco Belinelli molto importante che consolida  la fiducia che la squadra ripone in lui e  la possibilità di un rinnovo di contratto coi Bull ma  effimero ai fini del risultato perché a Indiana  nel big match per il 1° posto della Central Division  fra due rivali tignose, con molte risorse, che non guardano in faccia a nessuno, in una partita divertente e due azioni da cineteca, un passaggio fra le gambe schiacciato a terra di Paul George per finire in contropiede e uno slam dunk terrificante dello stesso, coach Thibodeau  non può fare miracoli mancando di Noah e Hinrich e Carlo Boozer al rientro.

Il “Beli” venuto dalla panchina segna la bellezza di un punto al minuto, impresa possibile solo alle star, ed è l’autore  del canestro del 92-96 a 4’ dalla fine che tiena in vita le speranze di vincere a Indianapolis in una gara che ha visto i Tori di Chicago finire avanti di 1 punti nel 1° e ultimo quarto e accusare i 10 punti nei due parziali centrali. Indiana con George  ormai laureato all-star, il solido regista Hill l’emergente Lance Stephenson in crescita e Hibbert a spostare il duello ai rimbalzi (47/35) e maggior qualità e potenza negli esterni ha vinto meritatamente, Nate Robinson e Belinelli si sono superati, la difesa non poteva fare miracoli perché i Pacer hanno gioco e elementi creativi,  e pur perdendo a Indiana rimangono la squadra che ha perso meno partite in trasferta (8). Nei confronti diretti i Pacers sono 2-0 avendo vinto già 80-76 a Chicago e con 29/19 raggiungono i Bulls e vanno in testa, successo che vale doppio.

Nba attenti ai Bulls di Belinelli, metamorfosi di Bryant

Nel frullatore della NBA che si avvia al giro do boa delle 40 partite, previsto il 3 febbraio, tantissime notizie. La possibilità di un clamoroso scambio di mercato con Howard ai Clippers senza aspettare la scadenza del contratto a fine stagione con Superman in cambio di Bledsoe e DeAndre Jordan, la decisione di Tom Benson di fare  di New Orleans una squadra più dentro il suo territorio chiamandola Pelicans, l’uccello che nidifica negli acquitrini della ex colonia francese e patria del Jazz, regalando volentieri gli Hornets  a Michael Jordan, proprietario di Charlotte.

Per quanto riguarda il basket giocato,  Chicago si prepara invece  al gran ritorno di Derrick Rose, dopo la ricostruzione del  ginocchio e uno stop di 10 mesi,  espugnando il suo United Center  (14/11)  come terzo incomodo all’Est nel duello fra Miami e Knicks per la vittoria della regular season. E da Los Angeles, quel gambler di Mike D’Antoni ha lanciato il dado  ricevendo la fiducia della famiglia Buss in chiave di rinnovamento,  in panchina Pau Gasol, fiducia anche a Howard e   Kobe Bryant guardia tiratrice e se occorre play e  non mattatore.

Nba Gallo e Beli continuano la scalata

Sorridono gli italiani, per la verità più Gallinari che Belinelli. Gallo è  il collante della sua squadra, 18 punti e quant’altro,  per il  successo n.26 di Denver che salta sicura la trappola di  Houston grazie alla flessione di  Lin  e alla buona difesa sulla meteora dagli occhi a mandorla, una difesa che rende la vita meno facile al martello Harden, che perde ben  sette palle.  Come primo cambio, Belinelli segna solo 5 punti, in verità gli mancano le occasioni in una serata in cui il tiro da 3 è al minimo (3/14) .

Il rientro di Rose  è nell’aria, c’è troppa euforia, chi deve lasciargli in posto è in tensione, come  Hinrich che eccezionale (22 ounti) nella gara precedente è disastroso (0 punti, 0/5)  e per scampare la maledizione dell’United Center i Bulls con l’eroico Noah (18 rimbalzi) a vincere il duello con l’ottimo trio di rimbalzisti di Detroit, Maxiell-Monroe e Drummond) deve   doppiare gli avversari nell’ultimo quarto (28-14) per il successo n.25 . Partita che vale uno spot importante  per  il giovane  Jimmy Butler che con 18 punti e 9 rimbalzi non fa pesare l’assenza di Deng. Importante anche Tai Gibson, stavolta il succo migliore lo danno i lunghi e non le guardie dove c’è minor qualità.